Da oltre 24 ore sono ripresi i combattimenti attivi nella zona delle dacie vicino al ponte Antonovsky. Da qualche settimana le formazioni ucraine si muovono a piccoli gruppi in barche veloci, approfittando in parte della negligenza del comando delle forze armate russe, in parte della mancanza di attrezzature di ricognizione e di puntamento.
Durante notte, più di 50 soldati ucraini hanno preso posizione proprio vicino al ponte, riparandosi approfittando dei pilastri ed edifici vicini. I tentativi dei caccia russi di respingere i militari ucraini non hanno raggiunto l’obiettivo a causa del costante fuoco d’artiglieria e dell’uso di droni lanciati dalla fitta boscaglia.
La morfologia del terreno, ora offre un vantaggio alle formazioni ucraine, poiché la riva destra del Dnepr è più alta di quella sinistra. E ulteriori attacchi dell’aviazione russa sulle posizioni nemiche si sono dimostrati imprecisi. La mancanza di potenza di fuoco da alle formazioni ucraine il tempo di consolidarsi nelle dacie.
La situazione sulla riva sinistra del Dnepr rimane difficile. È abbastanza difficile per i militari russi respingere i militari ucraini da questo lato del fiume a causa di un fitto fuoco di sbarramento dell’artiglieria e dei mortai ucraini..
Da un punto di vista tattico, eventuali posizioni di trincee ucraine in quest’area non incide in modo significativo: c’è una sola strada per attraversare òe dacie, il resto sono paludi o piccole isole, attraverso le quali è difficile muoversi con grandi forze e muovere mezzi particolarmente pesanti.
Tuttavia, in assenza di una risposta al fine di respingere e eliminare le posizioni ucraine occorrono dei rinforzi, prima per impedire la creazione di una testa di ponte solida, poi per rallentare o fermare l’avanzate nell’entroterra.
Poco prima del calare del buio, gruppi di assalto aviotrasportati delle forze armate russe ha avviato un’operazione al fine di intercettare e respingere i militari ucraini ed interrompere questo ennesimo tentativo.
Eventi quasi incredibili si sono rivelati anche pochi minuti fa, il presidente Putin e il presidente della Bielorussia hanno tenuto in video messaggio ai loro cittadini, in contemporanea ma chiaramente da luoghi e studi diversi.
Si aggiunge alle tante interpretazioni anche questa coincidenza ma in effetti non è una coincidenza ma una scelta coordinata.
Il discorso di Putin: “Ringrazio quei soldati e comandanti del gruppo Wagner che hanno preso l’unica decisione corretta: non sono andati allo spargimento di sangue fratricida, si sono fermati al limite. Oggi voi avete l’opportunità di continuare il vostro servizio alla Russia stipulando un contratto con il Ministero della Difesa oppure con altri organi, oppure tornare alle vostre famiglie e cari. Chi vuole – può andare anche in Bielorussia. Questa mia promessa sarà mantenuta. Ripeto, la scelta spetta a ciascuno di voi, ma sono sicuro che sarà la scelta dei soldati russi che si sono resi conto del loro tragico errore”. Continua: “la stragrande maggioranza dei combattenti e dei comandanti del gruppo Wagner sono patrioti russi, devoti al loro popolo e al loro Stato. Pertanto, fin dall’inizio degli eventi, su mie dirette istruzioni, sono state prese misure per evitare grandi spargimenti di sangue, ma per questo ci è voluto del tempo. In particolare, per dare a coloro che hanno commesso l’errore, il tempo, la possibilità di pensare, di capire che le loro azioni sono fortemente respinte dalla società e a quali conseguenze tragiche e distruttive per la Russia, per il nostro Stato, porta l’avventura in cui sono stati trascinati “.
Gli organizzatori della ribellione, hanno tradito il Paese, hanno tradito coloro che erano con loro, e i ribelli volevano che i soldati si fossero uccisi a vicenda, questo risultato lo voleva anche Kiev.
La ribellione armata sarebbe stata comunque soppressa.
Il coraggio, l’abnegazione degli eroici piloti caduti hanno salvato da terribili conseguenze”
Il presidente ha ringraziato i russi per la loro “resistenza, solidarietà e patriottismo, dimostrando che qualsiasi ricatto e tumulto sono destinati al fallimento. L’opinione pubblica, i partiti, le organizzazioni religiose, l’intera società hanno assunto una ferma posizione a sostegno dell’ordine costituzionale”.
Vladimir Putin ha concluso il suo video messaggio ringraziando tutti i militari.
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