di Marina Mascetti, associazione “Ida Magli rivoluzionaria”
IDA MAGLI (2009): «Sia maledetto colui che ha ideato il “politicamente corretto” – la più dispotica e devastante delle censure che siano mai state imposte all’intelligenza umana».
GEORGE ORWELL (1949): «Sarà diverso tutto ciò che si accompagnerà all’attività di pensiero. In effetti il pensiero non esisterà più, almeno come noi lo intendiamo ora».
«Per seguire i dettami del “politicamente corretto” – scriveva l’antropologa IDA MAGLI – in Europa e in Italia si è rinunciato a conoscere e a PENSARE, e a parlare delle differenze oggettive fra i popoli europei. Differenze di atteggiamenti mentali, differenze di Quoziente Intellettuale, di cui sembra che nessuno osi più parlare. Significa insomma mettere in crisi la tanto osannata uguaglianza, con la sua finzione che tutti in partenza siano uguali».
Il “politicamente corretto” – spiegava l’antropologa – ha lo scopo di «eliminare il concetto di diverso, e al tempo stesso uniformare le credenze, i costumi, le religioni, le nazionalità. È indispensabile per giungere a governare in modo univoco il mondo intero, così come si propongono i politici che già da molti anni vanno predisponendo le varie Organizzazioni ad hoc».
«L’Unione Europea non poteva esistere se non UCCIDENDO le singole Nazioni, i singoli Stati, omogeneizzando leggi, costumi, stili di vita, religioni, caratteri, psicologie, etiche. Il risultato è un’estrema aggressività interna, la disintegrazione delle strutture sociali di base (in primis la FAMIGLIA), la perdita di quasi ogni ideale di riferimento da parte dei giovani, la voglia di MORTE, con la droga, con l’automobile, col non-senso del sesso, la mancanza di creazione intellettuale, artistica, scientifica».
Dopo la crisi finanziaria del 2008 così scriveva IDA MAGLI: «È successo, infine, perfino quello che sarebbe sembrato impossibile fino ad ieri: l’impoverimento economico. Con l’inutile farsa dei molteplici Consigli e Convegni, la CRISI economica sta mettendo in luce che i singoli Stati si salvano meglio seguendo il vecchio detto “ognun per sé”».
Nulla è cambiato: nel 2020 i vari Stati europei non hanno precisamente fatto a gara per “aiutarsi fraternamente” nel fronteggiare la “pandemia”, anzi hanno approfittato delle difficoltà degli altri facendo di tutto per accentuarle.
Scriveva ancora IDA MAGLI: «L’universalismo e l’uguaglianza della globalizzazione premono in tutti i modi, affinché gli INDIVIDUI muoiano per far posto a uomini tutti simili, che si vestono, mangiano, parlano, pregano e pensano in maniera IDENTICA. I governanti lavorano spasmodicamente a questo scopo, aiutati dall’imperversare della pubblicità, dalla massa di prodotti standardizzati, dai cosiddetti “format” delle trasmissioni televisive; ma aiutati soprattutto dalla negatività, ormai introiettata, di ciò che è “DIVERSO”».
La chiave di volta di questo lavaggio del cervello e manipolazione di massa è proprio il linguaggio “politicamente corretto” imposto da TV e giornali, che corrisponde sotto molti aspetti alla “NEOLINGUA” di cui parlava GEORGE ORWELL nel suo celebre romanzo “1984”. La “neolingua” era una lingua artificiale con pochissimi vocaboli e niente sinonimi, col preciso scopo di impedire – mancando le parole adatte – la formazione di PENSIERI troppo articolati. Eventuali critiche al meraviglioso mondo del Grande Fratello venivano definite “PSICOREATI”, perseguiti dalla “PSICOPOLIZIA”. Orwell anticipava così l’attuale censura che si abbatte su tutto ciò che non si uniforma al “pensiero unico” ufficiale.
Scriveva GEORGE ORWELL in “1984”: «Non capisci che lo scopo principale cui tende la neolingua è quello di RESTRINGERE al massimo la sfera dell’azione del PENSIERO? Alla fine renderemo lo psicoreato letteralmente impossibile, perché non ci saranno PAROLE con cui poterlo esprimere. Ogni concetto di cui si possa aver bisogno sarà espresso da una sola parola, il cui significato sarà stato rigidamente definito, privo di tutti i suoi significati ausiliari che saranno stati CANCELLATI e dimenticati».
E ancora: «Ogni anno una diminuzione delle parole e una contrazione ulteriore della coscienza. Per l’anno 2050 tutta la letteratura del passato sarà stata distrutta… Chaucer, Shakespeare, Milton e Byron esisteranno solo nella loro versione in neolingua, vale a dire non semplicemente mutati in qualcosa di DIVERSO, ma trasformati in qualcosa di OPPOSTO ciò che erano».
Siamo avviati lungo quella strada: negli ultimi tempi stanno “riscrivendo” la storia in chiave relativista e “politicamente corretta”. Cristoforo Colombo e la scoperta dell’America – un evento che ha profondamente cambiato la storia dell’umanità, e dell’Europa in particolare – diventano l’opposto: Colombo era un criminale genocida da abbattere in effigie. Quindi è stata soppressa persino la storica parata del Columbus Day di New York, orgoglio e vanto della comunità italoamericana: così si cancella il passato e allo stesso tempo la cultura e la storia americana, italiana ed europea.
Già nel 2003 PAOLO GRANZOTTO su “Il Giornale” metteva in guardia sulla riscrittura della storia da parte degli “EUROTALEBANI”: «L’insegnamento della Storia non dovrà più avere come fulcro le vicende nazionali che fin qui ci hanno aiutato a capire chi siamo, ma quelle genericamente europee, in una visione che vieta – per esempio – di parlare delle “invasioni barbariche” [trasformate in] un più politicamente corretto “movimento dei popoli migratori” . Insomma, gli eurotalebani rincorrono l’OBLIO DEL PASSATO sul quale è costruito il presente. Vogliono trecento e passa milioni di cittadini SMEMORATI, convinti di non aver né babbo né mamma, così che possano gettarsi come ebeti fra le braccia della nuova madre, EUROLANDIA».
Adesso riscrivono persino le favole. Non sia mai che ai bambini vengano proposti i ruoli tradizionali di maschio e femmina e i valori della famiglia. Sta uscendo un nuovo film su Peter Pan: la trama risale al lontano 1902 e va giustamente rimodernata: “per la prima volta Peter Pan sarà nero” (questa sì che è una rivoluzione!). L’eroina femminile Wendy non sognerà più di diventare madre, fare i lavori di casa e raccontare favole ai bambini (come usava nel 1902): diventerà una “donna guerriera che difende la sua famiglia” (come usa cent’anni dopo, possibilmente con la pistola in mano).
Infatti, in base al pensiero politicamente corretto la femminilità va abolita, le donne non possono più essere gli orridi “angeli del focolare” di una volta (per carità, non erano tutte rose e fiori…): devono per forza essere guerriere, aggressive e totalmente prive di femminilità, in attesa di abolire le differenze sessuali col gender, che già ora si cerca di introdurre nelle scuole per “ri-educare” i bambini fin dall’infanzia (metodo Bibbiano).
Ancora GEORGE ORWELL: «Anche la letteratura del Partito cambierà, e cambieranno i suoi slogan. Che bisogno ci sarà di scrivere “La Libertà è Schiavitù” se il concetto stesso di LIBERTA’ sarà stato abolito? Sarà diverso anche tutto ciò che si accompagnerà all’attività di PENSIERO: in effetti il pensiero non esisterà più, almeno come noi lo intendiamo ora. ORTODOSSIA vuol dire NON PENSARE, non aver bisogno di pensare».
Appunto, che bisogno c’è di pensare? È un’attività scomoda, antiquata e sostanzialmente inutile. Perché lambiccarsi il cervello? Basta accontentarsi di poco… un piccolo stipendio, il reddito di cittadinanza, e dedicarsi a sani passatempi come guardare la TV e le sue avvincenti proposte: “Il Grande Fratello”, “La vita in diretta”, “l’Isola dei Famosi”, i talk show, tutti surrogati della vita reale. Altrimenti c’è Internet che offre vasta scelta, dai videogiochi alla pornografia, ce n’è per tutti i gusti.
Però le grandi piattaforme informatiche come Google, Amazon, YouTube, Facebook e Twitter si guardano bene dal censurare o cancellare certi contenuti, inclusi i filmati di stupri, torture e decapitazioni. La censura è a senso unico, colpisce solo quel che non rientra nel “politicamente corretto” e non si uniforma al “pensiero unico” ufficiale, perché “non rispetta i loro standard”. Le decapitazioni invece sì? Forse perché ci vorrebbero privi di una testa pensante?
Il “politicamente corretto” sta mettendo in pratica le teorie di Orwell: cambia il significato delle PAROLE, punta alla diminuzione del loro numero e alla contrazione della coscienza.
E poi è già nato lo “PSICOREATO” come acutamente prevedeva il dissidente sovietico VLADIMIR BUKOWSKI in un memorabile discorso tenuto nel 2006 a Bruxelles al Parlamento europeo, nel quale definì l’UE un “mostro” che doveva essere abbattuto al più presto, prima che si trasformasse in un vero e proprio Stato totalitario:
«L’ideologia dell’Unione Europea è socialdemocratica, statalista, con una buona dose di “political correctness”. Si osservi come il “politically correct” si diffonda e si trasformi in un’IDEOLOGIA OPPRESSIVA. La Francia ha approvato leggi contro l’istigazione all’odio nei confronti degli omosessuali. La Gran Bretagna si accinge a varare leggi che sanzionano penalmente espressioni del PENSIERO contrarie alle relazioni interrazziali e relative a questioni religiose e così via. Ciò che emerge, in prospettiva, è che questo tipo di ideologia viene sistematicamente inglobata nella legislazione PENALE». Insomma, ecco a voi lo Psicoreato da punire con giuste leggi.
Il discorso di BUKOWSKI prevedeva e anticipava anche le attuali sospensioni della democrazia e delle libertà personali causa “emergenza”:
«I ministri diventano legislatori che possono legiferare senza preoccuparsi di dare conto al Parlamento o a chicchessia. Nel passato non è mai stata evidenziata l’esigenza di introdurre questo tipo di legislazione, oppure di SOSPENDERE LE LIBERTA’ civili o di introdurre poteri di EMERGENZA. Perché ne abbiamo bisogno proprio ora? Tutto questo può trasformarsi in una DITTATURA in qualunque momento. Guardiamo all’enorme numero di immigrati dai paesi di terzo mondo che ora vivono in Europa. Tutto ciò è stato voluto dall’Unione Europea. Cosa sarà di loro se ci sarà un crollo economico? Probabilmente alla fine ci saranno, come nell’Unione Sovietica, tante di quelle dispute etniche che il loro numero è oggi difficile da immaginare». Per la salute si rinuncia a questo ed altro, e poi gli immigrati sono notoriamente immuni al virus, come i cinesi.
Concludiamo con l’opinione critica che IDA MAGLI espresse proprio su GEORGE ORWELL: «Voglio aggiungere una nota importante. Si è sempre creduto che George Orwell fosse un genio della fantasia quando ha scritto il famoso romanzo intitolato “1984”. Ma si tratta di un tragico errore.
Orwell era membro di una delle più potenti Associazioni Mondialiste; quello che ha descritto non è una sua immaginazione, ma il PROGETTO, già in via di realizzazione, di cui era a conoscenza. Non potendo rivelarlo senza mettere a rischio la vita (come è successo a molti: l’elenco dei morti ammazzati fra gli appartenenti a queste Società è molto lungo) ha deciso di presentarlo in forma di romanzo, nella speranza di riuscire così a metterci in guardia; ma, come tutti sappiamo, le cose sono andate diversamente. L’ha scritto troppo bene: nessuno ha creduto che non si trattasse di un pezzo di bravura.
I mezzi d’informazione di massa, poi, che sono al servizio del Potere anche quando non lo sanno, hanno immesso come un divertente scherzo il racconto di Orwell nell’immenso flusso dell’informazione di consumo, e il “gioco” del Grande Fratello ha fatto il resto».
Benvenuti nel mondo del Grande Fratello: agisce solo per il vostro bene, non pensate(ci) più.
Commenta per primo