Universale solitudine

Quando la moneta su trono

di Ivo Bertaina

Oggi l’essere umano, anche se pochi ci crede e molti sorrideranno a ciò che affermo, è spiritualmente e fisicamente la base sulla quale si poggia il futuro evolutivo dell’Universo intero, ma si sente sempre più solo, povero, spaventato ed abbandonato, perché non si ricorda più per che motivo è sceso sulla Terra …

Fino a pochi decenni fa esistevano i ricchi ed i poveri (non il complesso musicale genovese) ma i poveri che non avevano soldi e possedimenti terreni, avevano almeno una ricchezza di una sana devozione spirituale, mentre i ricchi, solitamente, si impigrivano nel passare il tempo dando sfogo alle proprie brame fisiche ed “ammalandosi” di conseguenza spiritualmente. Il povero non potendo fisicamente più di tanto dare sfogo alle sue brame, soprattutto la figura femminile che era la parte sociale più debole, si rifugiava nella preghiera e nella devozione del mondo spirituale, mondo a cui il cristianesimo ha dato le basi, le mura ed il cemento per non far sentire questi esseri umani come disperati e dispersi nelle barbarie fisiche di allora. E’ anche da considerare la genialità dei grandi artisti, soprattutto italiani, che hanno sostenuto la devozione spirituale di questi poveri e semplici esseri umani attraverso la creazione di grandiose opere artistiche (città, chiese, palazzi, fontane, piazze, quadri, statue etc.) che ancora oggi riverberano la loro forza creativa ed immaginativa, soprattutto in un’epoca dove oltre il 95% della popolazione di allora non sapeva né leggere, né scrivere. Le potenti immagini spirituali che questi “artisti-veggenti” hanno saputo sostanziare di materia fisica, hanno portato letteralmente il cielo sulla terra ed hanno sostenuto in modo spirituale con immagini possenti in quei difficili tempi l’essere umano che iniziava a “balbettare” con somma fatica la sua individualità!

Nel frattempo la continua brama di ricchezza, per diventare i ricchi sempre più ricchi ed i poveri meno poveri, ed il prezioso tempo impiegato e speso per rincorrerla, anche a prezzo di menzogne, sotterfugi, violenza e falsità, le continue guerre e soprusi sempre più neri ed orrendi e “spiritualmente mutilanti” hanno fatto dimenticare alle nuove generazioni la sana devozione spirituale. La scoperta dell’elettricità e la continua e iperbolica meccanizzazione nelle fabbriche e la sovrappopolazione urbana hanno portato alienazione nell’essere umano che era corso nelle grandi città per “potersi arricchire”, lo hanno invece sterilizzato spiritualmente fino a creare le prime forme di “uomini senza Io” e le due guerre mondiali del secolo scorso hanno creato le basi per una guerra viscida e continua all’individualità umana, guerra che nel giro dei primi 20 anni del XX secolo, grazie anche ad una “insana” immagine di paura creata ad arte, ed alla quale hanno “abboccato” gli esseri umani nella stragrande maggioranza, con la complicità (o per meglio dire servilismo becero) dei media senza media, dei politici senza polis e della chiesa senza fede, ci ritroviamo tutti più poveri di umanità, sempre più spaventati e con la “paura dell’altro”, con una conoscenza spirituale che ormai è solo più “credenza vuota” come quella dove tenevamo i nostri più cari averi che ci hanno rubato.

Tutta quest’universale solitudine è stata studiata, “preparata” e servita con molta sollecitudine e precisione nel corso degli ultimi quattro secoli da esseri sicuramente non umani. Siamo passati lentamente ma decisamente ad una società dove il lavoro artigianale, oserei dire artistico ed individuale, è stato sempre più svilito, meccanizzato e centralizzato e nel contempo l’uomo sempre più disumanizzato. Un vecchio detto tedesco recita così “otto ore per lavorare, otto ore per imparare ed otto ore per riposare” indicando che le 24 ore della giornata devono essere ritmate dal pensare, dal sentire e dal volere, ovvero la sana triarticolazione umana. Un artigiano o un contadino di mille anni fa avevano ancora questa saggia e semplice concezione che veniva ritmata dalle stagioni, dal giorno e dalla notte e dalla ricerca genuina e chiara della luce spirituale che dava ristoro e calore anche nelle più difficili condizioni di vita. Per meglio dire l’essere umano di mille anni fa , nella sua apparente semplicità, sentiva e comprendeva che la vita non stava tutta qui nell’esistenza terrena e presagiva fortemente e chiaramente che esistesse qualche altra forma o continuazione, che era sostenuta e riverberata dal cristianesimo forte e puro portato avanti da santi uomini e donne e da artisti veri e geniali che se ne facevano specchio ed illuminavano  riscaldavano i semplici cuori di allora.

Il secolo scorso è stato il più orrendo periodo disevolutivo per la nostra umanità e quello che è appena cominciato penso che lo surclasserà, solo a vedere gli effetti nefasti del primo quinto appena trascorso, se non avverrà un risveglio ed una sana, calorosa e luminosa inversione di tendenza.

La grande crisi dell’essere umano di oggi si può riassumere in una semplice immagine, ovvero “mancanza di luce e di calore”: potremmo dire che la prima guerra mondiale ha scavato la fossa, la seconda la ha preparata e rifinita ed ora stiamo silenziosamente cadendoci tutti dentro uno dopo l’altro! “Non c’è il due senza il tre” recita non a caso un vecchio proverbio!

Una cosa che pochi conosce o considerano è che dopo la prima guerra mondiale, il disavanzo enorme di nitrati usati per fabbricare le bombe di allora (azoto) furono reimpiegati economicamente come “concimi” per l’agricoltura, portandovi nel terreno un elemento assolutamente fuori contesto e creando un vero e proprio avvelenamento sia dei cibi raccolti che degli stessi terreni avvelenati dai nitrati, avvelenamento che si può immaginare come “carenza di luce e di calore”. La cosa purtroppo non si esprime in una reazione o malessere veloce e palese, ma ci vogliono un paio di generazioni per esprimersi visibilmente nel loro tenebroso agire. A questi veleni si sono aggiunti nei decenni a seguire altri veleni sempre più potenti fino “all’uso domestico delle forze nucleari” (!!!!), cosa inconsulta che qui non ho lo spazio per trattare, ma fatto che pagheremo carissimo per le prossime generazioni.

L’accumulo di questi veleni nella Terra e negli esseri che la abitano, accumulo mai così veloce, forzato ed elevato ha fatto sì che l’uomo ha perso quasi totalmente la luce interiore che lo collegava e lo faceva risuonare col mondo spirituale ed oggi la scienza senza coscienza può affermare con enfasi che ha preso il posto del mondo spirituale!

Che cosa serve oggi all’essere umano! Ricordarsi che è il centro dell’Universo e che tutto il suo avvenire dipende da noi e per ricordarselo ha urgente bisogno che gli si riporti la luce, che le vicende diaboliche degli ultimi secoli gli hanno rubato!

Ecco! Se i politici, i preti e i giornalisti divenissero artisti, se gli uomini che lavorano dall’agricoltura ad ogni forma di lavoro oggi esistente si chiedessero ogni giorno “Io sono un artista? Col mio lavoro porto luce? Con le mie opere illumino il mio prossimo?” dare una sincera risposta a queste domande sarebbe un grande viatico ed un grande regalo all’umanità, perché ogni uomo quando parla con il suo vero Io, con suo intimo, non mente mai!

Come con Natale il Bambino del Vangelo di Luca ci riporta una luce nelle grandi tenebre e proprio, i Pastori come i Re Magi la seppero riconoscere, oggi ogni uomo deve poter aspirare a diventare un Pastore o un Re Magio per riconoscere la fonte di questa luce, che viene dal cibo, dai sani e chiari rapporti sociali, dalla verità luminosa che vince l’oscura paura, dalla moralità e dall’Amore Disinteressato, che significa Amore per l’Universo!

L’essere umano è la religione degli Dei e gli Dei devono tornare ad essere la religione ( da re-ligere, riunire) degli esseri umani!

Se ognuno diventerà un artista e farà la sua parte per re-ligere, la luce ritornerà molto molto presto e ci sarà luce per tutto l’Universo!

 

 

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