Come ci potremmo salvare?

Occorre una nuova riforma fiscale fondata da Articolo 53 Della Costituzione Italiana. Il cittadino deve contribuire alle spese dello Stato in base alla sua reale capacità contributiva.

L'operato del Governo Italiano viola i diritti fondamentali

di Mauro Biolcati

Vista la situazione economica odierna che l’Italia sta vivendo, noi, uomini liberi, abbiamo il dovere morale e sociale, di pensare, di scrivere e, con impegno, di far sì che determinate politiche economiche vengano attuate per il rispetto delle persone e dei cittadini italiani e non solo.

Leggendo e rileggendo, il trattato di Amsterdam firmato il 2 Ottobre 1997 e di seguito entrato in vigore il 1 Maggio 1999, si può desumere che, oggi più che mai, questo trattato non sia preso in considerazione. Questa non considerazione sta portando i cittadini europei al disastro compiuto dall’incapacità dei politici oggi in auge.

La moneta unica un ” Feticcio” chiamato Euro ha di fatto distrutto l’economia reale, cioè: l’unico elemento utile per definire società civile tutto ciò che concerne il buon vivere. Questo feticcio ha di fatto creato delle disuguaglianze incommensurabili tra le varie popolazioni che compongono il continente Europeo. Tutto ciò è accaduto violando i principi del Trattato di Amsterdam. Per evitare una catastrofe già annunciata cosa serve?

Nel caso dell’Italia e non solo servono due elementi strategici e cioè: La Nota di Cambio e La Riforma Fiscale. Elementi utili a tutte le Nazioni che hanno aderito alla moneta unica.

Che cos’è la nota di cambio?

La nota di cambio è un documento economico/finanziario creato dagli Stati per contrastare le/la recessione economica reale. Detto documento lo possiamo paragonare alle arcinote Cinquecento Lire di Carta con la diciture Repubblica Italiana. Questa nota di cambio o moneta serviva e servirebbe ai Paesi Membri per evitare delle catastrofi economiche ormai endemiche. Ogni stato dovrebbe stampare queste note di cambio per sviluppare e sostenere le economie nazionali, tutto ciò servirebbe per dare delle stabilità economiche e finanziarie al fine di tutelare il lavoro, i consumi interni, l’occupazione, le produzioni dette non proficue e di sostenere gli impegni sociali al fine di tutelare le persone ” La Vita.“, elemento quest’ultimo essenziale per il progresso e la tutela dell’ambiente. Ogni Stato dovrebbe introdurre questo strumento finanziario per evitare le invasioni economiche speculative. Come istituire questo strumento? Ogni Stato dovrebbe stampare una quantità di note di cambio per i primi due anni, pari al 60% degli Euro in circolazione in quel determinato Stato. Come distribuire questa massa monetaria non a debito? Nel primo frangente dare alle imprese, in base alla loro forza lavoro, una riserva che consentirebbe di erogare ai lavoratori un surplus del 60% in busta paga. questa eccedenza non verrebbe tassata. Esempio: paga netta euro 1000,0+ 600 di nota di cambio. Stesso meccanismo lo si deve adottare anche per i pensionati. Per evitare speculazioni varie, non si devono detenere risparmi in nota di cambio, questa norma serve per evitare le riduzioni dei consumi. I pagamenti dovranno essere effettuati con il medesimo meccanismo. Se devo pagare della merce dovrò pagare nel seguente modo: 40% in Euro e 60% in nota di cambio, questo meccanismo servirebbe per pagare anche le tasse allo Stato centrale e alle amministrazioni periferiche. Anche luce, gas, acqua e servizi similari dovranno, per i primi due anni, accettare i pagamenti così come sopra esemplificati. Con questo meccanismo noi potremmo sviluppare le famose energie alternative e tutelare il territorio, per lo Stato centrale l’impegno economico-finanziario sarebbe minore rispetto al debito esistente.

Questo sistema può solo essere utile per le economie interne. Quando un cittadino si reca in uno Stato straniero comunque sia europeo, questo deve pagare in euro così come gli scambi commerciali tra stati membri. Anche i pagamenti delle importazioni energetiche dovranno essere pagati in euro o moneta concordata. Per fare ciò necessita di una norma ben precisa. Tutte le aziende che operano in Italia non possono avere la sede fiscale in altri Paesi. Questo serve per evitare di pagare importi inferiori a quelli previsti per questo motivo serve una Riforma Fiscale degna di nota. Con questo nuovo meccanismo noi potremmo ripristinare quelle produzioni oggi definite prive di profitto. Per questo motivo molte produzioni sono state delocalizzate in Paesi stranieri dove il costo della manodopera e delle tasse sono pressoché inesistenti se non minimi. Con il ritorno di queste produzioni aumenteremmo l’occupazione e quindi i consumi interni, Questa nota di cambio servirebbe anche per sviluppare e mantenere in condizioni eccellenti i servizi utili alla comunità vedi: sanità, sicurezza, agricoltura, ampliamento energetico, servizi utili ai cittadini come, comuni, regioni scuole e così via. Con questa introduzione potremmo dare delle garanzie certe agli anziani e all’infanzia con misure serie e concrete. La nota di cambio dovrà avere un percorso ben preciso, per i primi due anni avrà un valore pari al 60% degli euro in circolazione, i secondi due anni il 40%, trascorsi questi dovrà essere stabile nella misura di un 20%. Quest’ultima misura permetterebbe agli stati membri di stabilizzare le proprie economie. Il ritiro delle eccedenze potrà essere fatto con delle tasse a scopo.

Tutto ciò lo si può sviluppare se al suo fianco viene introdotta una nuova Riforma Fiscale.

Detta riforma deve tenere conto dell’Articolo 53 Della Costituzione Italiana. Il cittadino deve contribuire alle spese dello Stato in base alla sua reale capacità contributiva.

Come si può calcolare detta capacità contributiva?

Dare al cittadino la possibilità di detrarre dal proprio reddito il 40% dell’imponibile di spesa. Ogni cittadino quando andrà ad acquistare della merce o dei servizi, potrà detrarre dal proprio reddito il 40% di quella spesa, questo permetterebbe di controllare effettivamente quella che definita una piaga sociale e cioè: l’evasione fiscale. Le spese detraibili potranno essere anche quelle bancarie così come quelle assicurative. Si potrà detrarre dal proprio reddito anche le tasse già pagate escluse accise, I.V.A. ed altre forme similari. Quelle detraibili potranno essere, tassa rifiuti, IMU per chi la deve pagare, bolli e così via. Questa nuova riforma dovrà contenere una norma specifica come quella della nota di cambio e cioè: quelle aziende che vendono e operano sul territorio nazionale non potranno avere la sede fiscale in altri stati. Detta riforma darà a loro delle agevolazioni ma, le tasse le dovranno pagare allo stato dove prestano la propria opera. Con questa riforma, estendile anche agli altri stati membri, avrà la capacità di eliminare le diversità tra stati e quindi tra i popoli così com’è previsto dal Trattato di Amsterdam.

Certamente alcuni soggetti operanti nel settore finanziario potrebbero storcere il naso ma, se noi dessimo a loro la possibilità di operare, rispettando le norme sopra espresse, capirebbero che anche i loro interessi sarebbero tutelati.

Solo con queste norme, modificabili per migliorale, potremmo inserire la parola chiave; Sussidiarietà, elemento portante e basilare del Trattato in questione.

Per fare ciò serve coesione tra i cittadini e coscienza. Questi due elementi servono per ridare dignità ai popoli e non ridurli al rango di sudditi. Oggi, vista la situazione denominata dai governati attuali simile ad una guerra, potremmo dare un nuovo sviluppo ed impulso alle varie economie e divenire un popolo emancipato e non servizievole.

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2 Commenti

  1. In primis avremmo bisogno di un GOVERNO cosa che probabilmente non abbiamo mai avuto e che certo non abbiamo, nemmeno in un orizzonte lontano…

    • Cara Lidia come e cosa dobbiamo fare per avere un governo? Vuoi scriverlo sulle nostre pagine?

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