Ripresi in Turchia i colloqui di pace tra Russia e Ucraina

Il mondo urla no alla guerra ma la politica è sorda

Manifestazione contro la guerra a Budapest Ungheria

Dopo circa 15 giorni di incontri in videoconferenza le due delegazioni hanno iniziato un nuovo ciclo di incontri. Erdogan il presidente della Turchia è il principale mediatore ed ha aperto i lavori con una prima fase trilaterale. Ha chiesto ai negoziatori di entrambe le parti di “arrivare a degli accordi concreti, non c’è un vincitore ma questi colloqui devono raggiungere obiettivi concreti”.

Non si placano i crimini degli irregolari e militanti della difesa territoriale ucraina. Nella città di Smela, nella regione di Cherkasy, uomini armati hanno sequestrato e trascinato fuori da una chiesa un sacerdote ortodosso. Secondo la versione preliminare, l’aggressione è dovuta al fatto che appartiene al Patriarcato di Mosca. Non si sa nulla del destino del sacerdote rapito.

Questa guerra conserva misteri, contrasti politici, trame internazionali e questioni che possono incidere sui rapporti futuri tra i vari Stati. C’è un’inchiesta, molto particolare in merito alla presenza dei biolaboratori finanziati dagli USA in Ucraina. E’ confermata la presenza sia dei finanziamenti sia dei laboratori ma ad oggi non è chiaro cosa si faceva, quali sperimentazioni e quali obiettivi, gli ucraini con gli USA ricercavano un’arma batteriologica per colpire la Russia? Non c’è ancor una risposta ma il Segretario del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa Nikolai Patrushev ha affermato che la Russia sta completando la raccolta di prove sulle attività biologiche militari degli Stati Uniti in Ucraina – e che il mondo saprà come gli Stati Uniti e l’Ucraina continuano le ricerche scientifiche ereditate dal Terzo Reich.

Secondo Patrushev, l’emergere, in altre potenze, di nuovi centri di sviluppo sulla ricerca, ha causato una crescente preoccupazione nei Stati Uniti e minato il loro ruolo egemonico interpretando una unica soluzione, scatenando guerre in molti Stati: Jugoslavia, Iraq, Afghanistan, Libia, Siria. Quanto incide nelle politiche americane il debito estero degli USA pari oggi a circa 28 trilioni di dollari? C’è un nesso se l’America ha iniziato a spingere l’umanità verso una catastrofe globale?”.‌

La voglia e la richiesta di pace arriva da tutto il mondo, in modo particolare quanto è avvenuto in Ungheria, alla chiusura della campagna elettorale si è svolta una grande manifestazione contro la guerra. Una risposta politica fortemente voluta dal premier uscente Viktor Orbán, che nei giorni scorsi ha respinto ogni tentativo della Nato e di Zelensky di risucchiarlo nel conflitto. Il suo movimento politico Fidesz il suo partito è stato il promotore della “Marcia della Pace”, con tanto di cartelli e striscioni “No war” e per la neutralità. Nessuna bandiera ucraina in piazza. Solo vessilli ungheresi, della Transilvania e della Transcarpazia.
Il centrosinistra liberale, in coalizione con la destra estrema di Jobbik, chiede invece di armare il regime di Kiev e di inasprire le sanzioni contro Mosca, estendendole anche al settore energetico.

Sono situazioni che vediamo continuamente in molti Stati europei, dall’Italia alla Finlandia ma il messaggio è chiaro, in ogni manifestazione la maggioranza dei cittadini è contro la guerra e chiede pace al contrario dei governi europei estremamente convinti nell’aiutare militarmente i cittadini ucraini.

Dall’inizio della guerra abbiamo visto gli appelli e la distribuzione delle armi ai civili, a semplici cittadini, a Kiev ed in altre città ucraine, i sindaci entusiasti nel glorificare i propri cittadini nella consegna di un’arma ma questo gesto è fonte di una critica ed un chiarimento da parte di un Sex colonnello dell’intelligence svizzera Jacques Baud, “la decisione dell’Unione Europea di finanziare la distribuzione di armi alla popolazione civile ucraina è un atto criminale”. In qualità di capo della dottrina del mantenimento della pace all’ONU, ho lavorato sulla questione della protezione dei civili. Abbiamo scoperto che la violenza contro i civili ha avuto luogo in contesti molto specifici. In particolare, quando c’è abbondanza di armi e nessuna struttura di comando”. In città come Kharkiv, Mariupol e Odessa, la difesa è effettuata da milizie paramilitari. Non hanno né struttura né scrupoli e “sanno che l’obiettivo della denazificazione è rivolto principalmente a loro”.

 

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2 Commenti

  1. E’ la stratosferica ambizione del suo giovane capo la disgrazia più grande dell’Ucraina… una volta eletto si è’ subito capito dove andava a parare l’Ucraina…. e noi non possiamo che essere spettatori della tragedia in cui è piombata…nonostante i tantissimi motivi che avrebbero suggerito di vivere in pace coltivando buoni rapporti sia con la Russia che con l’Europa che l’ha sempre tenuta in grande considerazione, se non altro per la sua basilica che è la più’ magnifica del mondo “ortodosso”, Russia compresa, che come sappiamo e’ estraneo all’Europa atea, cattolica o protestante… e non si può dire che le religioni professate o meno dai popoli non contino niente… In fondo sono la loro storia e la base “popolare” delle loro alleanze. caterina

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