Nelle ultime 24 ore, nella zona di confine dell’Armenia, l’intensità dei combattimenti al confine tra Armenia e Azerbaigian è nuovamente aumentata. Dalle prime ore del giorno, gli sforzi diplomatici sono attivi in più direzioni, nel tentativo di risolvere il conflitto.
Cosa sta accadendo
Le forze armate azere hanno nuovamente bombardato il territorio armeno con armi di grosso calibro: sono state attaccate alcune città armene, per reazione le forze armene hanno colpito le posizioni delle forze armate azere nei pressi delle città di Lachin e Kelbajar.
Secondo fonti azere, durante i combattimenti, l’esercito della Repubblica ha distrutto tutte le strutture militari che avrebbero minacciato l’Azerbaigian al confine con i distretti di Zangilan, Lachin e Kelbajar.
L’occupazione di alture chiave nella regione, da parte dell’esercito azero, permette di tenere sotto controllo le arterie di trasporto nei territori di confine dell’Armenia.
Fonti vicine a Baku, capitale dell’Azerbaigian hanno pubblicato informazioni sul gran numero di militari armeni catturati nei combattimenti.
Dichiarazioni dei rappresentanti delle parti in conflitto
Il deputato armeno dell’opposizione Tigran Aramyan, ha affermato che la situazione attuale potrebbe richiedere una mobilitazione generale in Armenia.
Dalla capitale Baku, non sono poche le critiche per le dichiarazioni del Dipartimento di Stato americano sulle prove degli attacchi delle forze armate azere alle infrastrutture civili in Armenia.
Fonti azere hanno criticato il comportamento della stampa americana, in modo particolare i canali televisivi statunitensi Fox News e NBC, che avrebbero interpretato male gli eventi.
Pashinyan, primo ministro armeno, ha dichiarato che il bilancio ufficiale dei militari armeni uccisi nei combattimenti in corso al confine è salito a 105. Inoltre ha dichiarato di aver fatto appello alla CSTO (Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva) per ottenere assistenza ai sensi dell’articolo 4 dello statuto dell’organizzazione.
Domani arriverà in Armenia una missione della CSTO.
Gli scenari sono ancora poco chiari, la diplomazia continua a generare incontri, telefonate al fine di prevenire un nuovo conflitto.
Per la Federazione della Russia osserva con molta attenzione ma nelle prossime ora sarà necessario dare una risposta alla richiesta di aiuto di un membro del CSTO. Non rispondere sarà un segnale di debolezza, accettare la richiesta di aiuto, per la federazione della Russia sarà automaticamente un nuovo fronte.
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