QUANDO LA PROPAGANDA NON CONOSCE LIMITI: I DISTURBI MENTALI SONO CAUSATI DAL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Uno studio promosso dal grande capitale ci dà tutti i perchè

Sulla soglia dell'eternità - di Vincent van Gogh

Di Jacopo Brogi

Headway 2020 è una piattaforma multidisciplinare europea fondata nel 2017 che – secondo i creatori – ha l’obiettivo di stimolare il dibattito e definire nuove priorità disciplinari nella gestione dei pazienti affetti da disturbi di salute mentale (1) .

E’ appena stata presentata la nuova edizione, riporta l’AGI:

“Il conflitto in Ucraina e l’impatto del cambiamento climatico potrebbero essere tra i fattori determinanti alla base di un’ondata crescente di disordini mentali in Europa. È quanto emerso dall’ultimo rapporto Headway intitolato “A new roadmap in Mental Health“, presentato oggi (01 ottobre, ndr) da The European House – Ambrosetti, Think Tank italiano, e Angelini Pharma, azienda farmaceutica internazionale parte di Angelini Industries”.

Può capitare che uno studio promosso da un think tank italiano di grandi industriali e una multinazionale farmaceutica stabilisca (quindi ormai verità mediatico scientifica) che l’aumento dei disturbi mentali fra la popolazione sia anche dovuto alla guerra tra Mosca e Kiev (ci stiamo riferendo a 27 Paesi europei e al Regno Unito) e al cambiamento climatico.

Abbiamo capito bene?

L’aumento dei disturbi mentali non sarebbe da addebitarsi più che altro a lockdown e isolamento prolungato; terrore mediatico permanente e paura dolosamente diffusa h24; disgregazione dei contesti familiari con l’aumento esponenziale di separazioni e divorzi; disoccupazione e precarietà di massa; difficoltà enormi a livello economico per le classi medio basse; un sistema sanitario che produce disservizi e danni a ripetizione, oltrechè non far quasi più ricerca scientifica avendola delegata alle multinazionali. Un settore delicatissimo come quello della Salute mentale, largamente sottofinanziato e da anni falcidiato dalla carenza di personale.

Una crisi perpetua, quella italiana, che si incrocia con quella di molti paesi europei e che perdura da anni; aggravandosi sempre più a forza di accelerazioni e disastri più o meno annunciati.

Quindi, è colpa del clima?

La dimensione dell’impatto è misurabile con un aumento della mortalità, dei comportamenti impulsivi e dei tassi di suicidio. Le notizie di cui si parla poco, come l’aumento di un grado della temperatura media mensile, contribuiscono in realtà ad un aumento dello 0,48% delle visite ai dipartimenti di emergenza per la salute mentale e dello 0,35% dei suicidi. Secondo i dati emersi dal rapporto, le persone esposte a determinati inquinanti atmosferici hanno maggiori probabilità di essere affetti da disordini mentali, in particolare di ansia: in Italia, più del 15% della popolazione è esposta a questi agenti inquinanti“.

Ecco: uno si deprime per colpa dell’inquinamento.

“Gli effetti diretti e indiretti del cambiamento climatico sulla salute mentale colpiscono maggiormente le persone più vulnerabili e possono includere disagio psicologico, aumento della mortalità e dei tassi di suicidio. L’Italia è tra i Paesi che reagiscono meglio ai fattori esterni. (…)”

Trovate le cause, arrivano i dati concreti:

“In Europa, circa il 4% di tutti i decessi sono causati da disturbi mentali e comportamentali. I Paesi con il maggior numero di decessi dovuti a disturbi mentali e comportamentali sono il Regno Unito, Germania, Paesi Bassi. L’Italia occupa il 12 posto, poco meno di metà classifica, subito dopo la Spagna. Tra i decessi causati dai disordini mentali, in Europa, 140.000 morti all’anno sono per suicidio, che risulta la sesta causa di morte nella popolazione di età inferiore ai 70 anni e la quarta causa di morte nella popolazione di età inferiore ai 20 anni. Lituania e Lettonia sono i Paesi europei con il più alto tasso di suicidio per 100.000 abitanti mentre Grecia, Cipro, Malta e Italia quelli con il tasso più basso”.

Quindi si arriva alla comparazione con le zone di guerra:

“Esaminando l’impatto dei conflitti e delle migrazioni, il report rivela che circa il 22% delle persone ha un disturbo mentale in contesti di conflitto (13% forme lievi di depressione, ansia e PTSD, Stress Post Traumatico; 4% forme più moderate; 5,1% depressione e ansia gravi, schizofrenia e disturbo bipolare). Dopo un conflitto, circa una persona su cinque continua a essere affetta da depressione, disturbi d’ansia, PTSD, disturbi bipolari e schizofrenia. Il gran numero di persone colpite dai conflitti, 27 in corso in tutto il mondo con 68,6 milioni di sfollati secondo le Nazioni Unite, rende ancora più urgente affrontare i bisogni di salute mentale”.

Poi, innegabile, la pandemia che, ironia della sorte e rima inclusa, è ormai più una patologia da psichiatria:

“Ulteriori risultati del rapporto mostrano il perdurare degli effetti della pandemia che ha portato a un peggioramento senza precedenti della salute mentale, con un aumento di oltre il 25% a livello globale di patologie come l’ansia e il disturbo depressivo maggiore. Come descritto nel rapporto, il peggioramento del 19% dei pazienti è dovuto al mancato accesso ai servizi di salute mentale e del 52% ha subìto un peggioramento delle proprie condizioni”.

Senza niente togliere a chi ha lavorato duro per produrre “A new roadmap in Mental Health“, che va comunque studiato e analizzato, viene difficile dare credibilità al tutto, perchè non è credibile chi lo ha finanziato in rapporto ai contenuti espressi tra quelli divulgati.

Continuando a piegare la cultura, la scienza e l’informazione ai grandi interessi si fabbrica soltanto incessante propaganda: oggi bisogna calcare sulla guerra di Putin e sul surriscaldamento climatico, come fonte di tutti i mali, per farci accettare la decrescita coatta economica e demografica, il tracollo indotto del nostro stile di vita e della nostra società?

Bene, allora anche i suicidi sono colpa del clima.

Guardando a chi ha finanziato questo studio, si capisce l’indirizzo politico di queste ricerche. Vedendo chi lo diffonde, si capisce perchè lo fa: AGI (ossia Agenzia di Stampa Italiana) è di proprietà dell’ENI. Quindi oltre la guerra, anche l’aumento esponenziale – e per tanti insostenibile – delle bollette, è colpa di Putin. E tutto torna.

FONTE

https://www.agi.it/scienza/news/2022-10-01/guerra-e-cambio-clima-boom-disturbi-mentali-18247969/

NOTE

(1) = https://www.angelinipharma.com/media/news/headway2020-a-new-roadmap-in-mental-health/

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