Una Fiaba all’italiana

Il Drago, l’Orso e le pecore

Opera di Hieronymus Bosch - Passione animale

di Carlo Martin

Oggi vorrei divertirmi un po’, o meglio scusate, vorrei improvvisarmi cantastorie o favolista. La situazione del nostro paese, gli avvenimenti geopolitici e tutta la situazione finanziaria stanno disegnando nuovi equilibri che, credo, segneranno la vita di tutti noi in futuro.

Non parlerò di obblighi vaccinali o green pass; questi ormai sono strumenti che giacciono in fondo a un cassetto pronti a ritornare in uso a seconda della forza politica che prenderà in mano questo dilaniato paese o forse anche no, giaceranno nel cassetto per sempre portandosi dietro sofferenze, discriminazioni, eventi avversi, cattiverie, divisioni sociali e chi più ne ha ne metta.

Ma allora cosa vi racconto? Mi butterò sulla storia di un Drago, un Orso e le pecore, nel contesto di una guerra contro i Russi e dislocata geograficamente in una comunità europea ammalata fisicamente e soprattutto mentalmente.

C’era una volta un’unione di stati Europei, ognuno con la propria caratteristica, storia ed economia interna. Al mantra di “lo vuole l’Europa” presto gli stati membri diventarono tutti omogenei: pur avendo le proprie tradizioni e economie, vendettero e svendettero (alcune nazioni assolutamente più delle altre) i gioielli di famiglia, facendo contenta la grande madre Europa oltreché i mercati finanziari. Pure i procacciatori di menzogne (N.d.A. Politici) che si occupavano di arti politiche e di governo dei singoli stati furono contenti: essi venivano assunti con false elezioni e con false promesse venivano votati dalla plebe. Ma all’orizzonte si stavano facendo sentire i mangiatori di bambini (così dicono i procacciatori di menzogne riguardo i Russi) capeggiati dall’Orso, che non stavano più al gioco e pretendevano di liberare delle zone vicine al loro confine dal brutto e cattivo invasore nazista a stelle e strisce. Subito l’accozzaglia dell’Unione Europea urla alle sanzioni, e per pensare e redigere queste sanzioni chiamano il Drago, un vero esperto di finanza ed economia a livello mondiale. Il Drago divertito (e consapevole) scrive le sanzioni e tutti gli step successivi. E malgrado le evidenze che non funzionino e che provochino danni economici e recessione, continua a elogiarle e a volerle mantenere. E dalle sanzioni non si può recedere perché il paese colpito dalle stesse chiederebbe i danni con dei grossi problemi economici per i paesi che le hanno inflitte, salvo che per non morire di stenti non ci sia un accordo. Continuando così l’Orso ingrassa (e il Drago questo lo sa bene, anzi forse è d’accordo), mentre il continente europeo e il continente a stelle e strisce tracollano. Questo comporterà che ogni paese membro attuerà le sue politiche di salvataggio economico in nome di una non possibile e attuabile solidarietà tra gli Stati. Ogni paese componente tornerà a essere sovrano del proprio territorio e delle proprie politiche interne e di comune accordo vivranno felici e contenti in una Comunità più unita, più democratica, ma attenta alle esigenze e alla vita dei propri popoli. I popoli si autodetermineranno e usciranno finalmente da quello stato di pecore nel quale difficilmente ne sarebbero usciti se non avessero vissuto questi anni di crisi. Fine della storia

Breve favola ma in linea di massima comprensibile e, anche se in molti mi daranno del pazzo visionario, forse la favola potrebbe essere quanto di più reale ci sia, visti gli avvenimenti.

Ma dove voglio arrivare? Le sanzioni hanno creato una frattura nel mondo, tra gli stati che vogliono e le appoggiano e quelli che non vogliono fare parte di questa rovina annunciata. Vuoi per schieramento, vuoi per agenda, vuoi per visione politica, c’è chi segue i diktat degli Stati Uniti e della NATO e chi invece si è astenuto e ha detto NO perché sapeva che avrebbe rischiato tutto. Non a caso la Von der Leyen il 30 agosto 2022 confessa, “siamo finiti in trappola”.

Ora l’Europa non può dire di no agli Stati Uniti e alla Nato (almeno che non crediamo ancora alla favola che i leader si alzino dallo scranno e urlino “in nome del popolo ci asteniamo, o non appoggiamo le sanzioni alla Russia”), cosa questa che sta diventando funzionale agli obiettivi che si vogliono raggiungere, soprattutto per quanto riguarda l’Italia (paese che ha pagato di più e a caro prezzo il mantra “lo vuole l’Europa”). L’obiettivo di riacquistare la nostra sovranità e autonomia facendo finire in rovina gli Stati Uniti d’America e l’Unione Europea, figlie della stessa buona madre. Le sanzioni entro l’autunno / inizio inverno porteranno l’Europa a un tracollo e ogni nazione penserà a sé stessa con le proprie politiche nazionali per fa fronte ai problemi energetici a cui stiamo andando incontro. Non a caso sempre Ursula richiama il principio di solidarietà tra paesi membri dopo che l’Italia risulta essere uno dei paesi con più gas rispetto a altri, grazie agli accordi stretti da Draghi con l’Algeria, come se noi dovessimo fornire a gratis i paesi al nord. Gli stessi Stati Uniti, guarda caso, vogliono sanzionare l’Algeria perché compra armi dalla Russia. Un giorno sì e un giorno no in Europa parlano del tetto al prezzo del gas, ma il vicecancelliere e ministro tedesco dell’economia ha già dichiarato che “con l’interruzione delle forniture di gas, potrebbe finire anche l’Unione Europea. Non si può redistribuire la carenza di energia, non può essere tollerato”. Parole che vengono dalla stessa Germania che si è appena varata un maxi-scudo da 200 miliardi di sostegni (come ha fatto d’altronde nei lockdown dovuti dalla pandemia negli anni precedenti) e che sta creando malcontenti in questa Unione Europea in cui si dovrebbe chiedere, condividere ed essere appunto solidali. L’Austria che, notizia di questi giorni, ci chiude il gas e non lo fa arrivare in Italia da Tarvisio, ha ricevuto un aut aut dalla Russia che vuole che il gas ci arrivi, se no interromperà le forniture per la stessa Austria (e qui mi pongo la domanda, perché la Russia vuole salvarci? Ci sono degli accordi?). Alla faccia dell’unità europea! Tubature di gas che scoppiano nelle profondità del mare e vengono incolpati gli stessi proprietari di quelle tubature che hanno il rubinetto nel soggiorno di casa e senza troppe spese possono chiuderlo quando gli pare e piace. È stato Putin, il nuovo mantra di questo periodo, mentre lo stesso tiene per i cosiddetti l’America e la Nato, dicendo che ha le prove che nei sabotaggi di Nord stream 1 e 2 ci sia l’Occidente. Ma non è tutto ciò un fantastico, un’incredibile e penoso teatrino mondiale?

L’ Italia è l’unico paese in Europa con lo stato di Emergenza energetica, dopo quella umanitaria e sanitaria. Draghi acquisirà poteri speciali nei settori della difesa, sicurezza nazionale, energia, trasporti e telecomunicazioni dal 24 di settembre (giorno prima delle elezioni, guarda caso). Quest’uomo nel mentre sosteneva le sanzioni, girava nei paesi africani a stringere accordi per il gas e il petrolio. Paesi, appunto, nei quali i propri governi sono sostenuti dalla Russia. E l’Africa sarà la nuova America del futuro. Il governo Meloni non ha ancora comunicato le 2° e 3° cariche dello Stato, rispettivamente il Presidente del Senato e della Camera. I media mainstream sono in preda alla compulsione da notizia, qualsiasi sia, basta scrivere, anche le più stupide. Il centro destra è già in lite. La Meloni che tutto è tranne che sovranista, andando a vedere che cosa ha approvato come leggi nel passato in Parlamento, sembra parlare con le stesse parole di Draghi. Lo stesso che, ancora in carica, corre come un treno a far decreti, bandi e se ne va in giro tra Europa e America a presenziare ai vari appuntamenti istituzionali e non.

Draghi, lo stesso che in questi giorni, con un avviso di aggiudicazione di appalto pubblicato in Gazzetta, farà rientrare una parte di oro, 150 kg, che era stata affidata alla BCE; questo aspetto insieme al nuovo statuto e alla ricapitalizzazione di fatto tutta pubblica (pubblicata sempre in Gazzetta mesi fa) di Banca Italia e a tutti i bandi di acquisizione stampanti, inchiostri e carta (anche questi in Gazzetta), mi fa pensare che seguiremo la nostra strada e non più il mantra “lo vuole l’Europa”.

E continuo, lo stesso che sempre in questi giorni ha fatto pubblicare in Gazzetta l’esito della gara di appalto di TIM. In pratica la parola del vile affarista è nazionalizzare, tendendo fuori la Vivendi France. E nazionalizzare la maggiore compagnia italiana delle telecomunicazioni è soprattutto una questione di sicurezza nazionale su tutti i fronti, anche sul 5G.

Ma andiamo avanti, Draghi, sempre in questi giorni (scrive la Gazzetta), ha emanato la direttiva che regola i risarcimenti per persone che hanno subito danni (comprese le morti) da dichiarazione di stati emergenziali della protezione civile.

E se aggiungiamo che ha bloccato alcune, se non tutte, acquisizioni strategiche da parte della Cina (ad esempio quella dell’azienda produttrice di Droni militari Alpi Aviation, tanto per dirne una), oltre al fatto che con lui il MES è morto (come scrisse la “redenta” Lidia Udiemi a marzo 2020) mi chiedo, ma è veramente un vile affarista? È veramente uno svenditore dello stato italiano?

Non voglio continuare con la lista delle cose fatte, anche perché son comunque tutte verificabili, ma a questo punto mi viene da pensare che lui con quella frase “non ti vaccini, ti ammali e muori, non ti vaccini e contagi, lui lei muore” e con il pieno sostegno all’Ucraina si è potuto muovere tranquillamente nel fare ciò che andava fatto con il pieno appoggio di quel deep state e globalisti, che oggi stanno implodendo. Della serie infiltrare le più alte cariche dello stato per esporre il marcio che c’è. Il resto è storia e spettava a noi cittadini dire NO, comportaci da cani da pastore, anziché da pecore o da lupi: i primi sono quelli che difendono i più deboli e si battono per le ingiustizie, i secondi non occorre dire altro, mentre i lupi son quelli che approfittano dei deboli.

Mi chiedo anche il perché (anche se mi son già dato una risposta) nella controinformazione e in quelle liste anti sistema durante le elezioni non siano mai apparse tutte le azioni fatte da Draghi di cui sopra ne ho elencate solo alcune. Anzi i termini usati da chi, dicono, ci vogliono salvare sono di paura, terrore, magari chiedendo l’obolo mensile per tirare avanti i loro progetti pro-sistema.

Ora con questo non voglio schierarmi o dire che Draghi è buono e caro; ma che stia facendo delle cose palesemente (ma non raccontate né dai media mainstream né dalla controinformazione) in controtendenza con le frasi che negli anni sono state attribuite alla sua persona sì.

Perciò se devo soffrire per un periodo come siamo adesso, per risorgere un domani, ben venga.

Ben venga la speranza (scusate è anacronistico usare questo termine e allo stesso tempo nel pronunciarlo bisogna toccarsi i propri genitali) che un domani ci liberiamo di un mondo unipolare, globalista e satanista in nome di un mondo multipolare, nel quale le popolazioni vivano e prosperino nel rispetto di ciascuna identità e caratteristica. Io voglio essere ottimista!

E prossimamente su questi schermi, lo capiremo MOLTO presto!

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3 Commenti

  1. A Carlo Martin ma fateglielo leggere però !!!io non so chi tu sia e quale lingua e sistema tu usi x difendere draghi ,tu sostieni che x30 anni si è fatto amico dei cattivi x salvare(pastore) i buoni ,temo che tu sia stato all estero ma su un altro pianeta però !!

    • Buongiorno Massimiliano

      La ringrazio per il suo commento, mi piacerebbe capire il suo punto di vista o dove non è d’accordo. Qui nessuno elogia nessuno e la lingua usata è l’italiano. Ho solo provato a dare una lettura agli avvenimenti di questi ultimi tempi… Se vuole e anzi sarebbe utile una sua opinione. Sempre nei limiti del rispetto reciproco. Grazie

  2. L’Altra Faccia della Medaglia, eccola arriva!!

    Alastair Crooke, ex diplomatico britannico, è fondatore e direttore del Conflicts Forum di Beirut, un’organizzazione che sostiene l’impegno tra l’Islam politico e l’Occidente ( in precedenza è stato una figura di spicco dell’intelligence britannica (MI6) e della diplomazia dell’Unione Europea ) ha scritto recentemente quanto segue:

    L’Europa è di fatto un’appendice, una provincia all’interno della più ampia politica americana.

    Il pretesto dell’Ucraina alimenta anche un gruppo di fanatici europei del clima, che vedono nella crisi energetica un’opportunità per imporre la de-fossilizzazione dell’Europa, attraverso un’economia autoritaria imposta dall’alto, ponendo così anche la politica energetica europea sotto la tutela di Washington.

    Quest’ultima posizione – che abbraccia il razionamento dell’energia – consente di fatto agli Stati Uniti di assimilare completamente l’Europa all’economia americana. Non è una coincidenza che oggi l’euro e il dollaro viaggino alla pari. La crisi dell’euro, dell’eurodollaro e del debito sovrano si sta sviluppando insieme alla crisi energetica ed economica e, in secondo luogo, sta imponendo al sistema euro pressioni strutturali tali da provocarne la frattura definitiva.

    Non si tratta tanto di una decisione politica volontaria da parte degli Stati membri di uscire dalla zona euro (anche se una cosa del genere potrebbe accadere), quanto di pressioni strutturali che non danno alternative – nel senso di puntare una “pistola alla testa.” Sì, potrebbe esserci un euro più ridotto e più ristretto, con il debito degli Stati più deboli trasferito in una “Bad Bank,” mentre gli asset di valore vengono venduti per pochi spiccioli. In sostanza, chiamatelo Euro, se volete, ma in futuro, in realtà, sarà del dollaro.

    Riferimento:

    https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/23939-alastair-crooke-cina-india-e-iran-si-schierano-con-la-russia.html

    Breve commento.

    Draghi è nato servo delle elites USA, ha fatto sempre il servo delle elites USA e morirà servo delle elites USA, fine della storia, punto.

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