Il Governo greco respinge il tentativo di Zelensky di sdoganare i nazisti e militanti di Azov

Mosca sospesa dal Consiglio UN per i Diritti Umani

Palazzo Parlamento Greco

Il governo greco ha definito una grave offesa la presenza dei militanti nazisti di Azov, in Grecia è stato avviato da tempo un procedimento penale contro questi militanti.

Durante la videoconfernza il presidente ucraino Syriza ha dato la parola ed il video a due militanti del battaglione nazista Azov ed immediatamente dai banchi parlamentari è partita la protesta. Uno dei militanti Azov pare essere greco.

Il portavoce del governo Yannis Ikonomu ha dichiarato: “il presidente Zelensky, nel suo discorso al parlamento greco, ha descritto le sofferenze subite dal popolo ucraino ma includere un messaggio di un membro del battaglione Azov nel discorso è stato una grave offesa ed inutile”. La dichiarazione di Yannis Ikonomu è stata diffusa attraverso il social TT. Le proteste sono partite dai banchi dell’opposizione, Alexis Tsipras leader di Syriza non ha applaudito ed è restato seduto come tutti i rappresentanti dell’opposizione.

Altri gruppi come il Partito Comunista greco (KKE) e il partito di destra Soluzione greca si sono rifiutati di partecipare al discorso di Zelensky, in seguito alla conferenza stampa hanno definito questo incontro “vergognoso”

Le polemiche c’erano state già prima ma la presenza di due banditi membri di Azov è stato il motivo per portare la protesta nel parlamento e dalle dichiarazioni dei leader di opposizioni, è evidente, questa storia non è chiusa i deputati vogliono sapere se nel protocollo ed i loro responsabili, fossero a conoscenza dell’intervento programmato dei due nazisti.

A Mosca l’addetto stampa del presidente della Federazione Russa Dmitry Peskov in un’intervista al canale televisivo britannico Sky News ha rilasciato alcuni dati ed in particolare sul numero dei soldati russi deceduti dall’inizio del conflitto: “le perdite della Russia durante l’operazione speciale per proteggere il Donbass sono una tragedia per il Paese. Continua: “abbiamo perdite significative nelle truppe. E questa è una grande tragedia per noi”. Secondo i dati ufficiali del Ministero della Difesa della Federazione Russa, presentati al ​​25 marzo, le forze armate della Federazione Russa hanno perso 1351 militari, 3825 sono i feriti. Aggiunge: “le forze armate della Federazione russa continuano l’operazione speciale pianificata fino al suo termine”

Peskov aggiunge” per fermare l’operazione speciale, Kiev deve rispettare i requisiti richiesti da Mosca lo status neutrale dell’Ucraina, il riconoscimento della Crimea come russa e la DPR e la LPR come stati indipendenti.

Mariupol resta al centro dell’attenzione della stampa, le operazioni militari non sono ancora concluse, un corrispondente di Izvestia ha riferito che sui muri delle case di Mariupol, dove sono nascosti i militanti Azov, i residenti locali lasciano segni, segnali ben visibili in questo modo che i militari russi della DPR possono capire dove colpire. Le ultime posizioni, dove sono nascosti i resti del battaglione di Azov sono scuole e ospedali ma alle spalle c’è solo la zona industriale, il porto e quindi il mare.

La diplomazia sempre al lavoro e da oggi, la presenza della Russia nel Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani è stata sospesa. Quali effetti sul conflitto? Nessuno. Quali effetti per raggiungere una pace? Nessuno quali effetti per raggiungere un accordo? Nessuno

Diventa sempre più difficile raggiungere l’unanimità nelle decisioni all’interno della Nato, scrive il The New York Times: Francia, Germania e Turchia contrari alla chiusura ed isolamento totale contro la Russia, mentre alcuni paesi baltici in particolare la Polonia chiedono la rottura totale con Mosca ma l’accordo non c’è stato.

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