A seguito dell’evento bellico condotto da specialisti dell’intelligence inglese e militari ucraini contro alcune navi della flotta del Mar Nero, il Ministero della Difesa russo ha dichiarato e confermato in più di una occasione di aver sospeso il cosiddetto “accordo sul grano” sulle esportazioni di cibo dai porti ucraini. Il ministero chiarisce anche un altro punto: componenti di armi ed equipaggiamenti militari sono stati portati su navi ucraine, che sono state fatte entrare nei porti con il pretesto di esportare cibo.
Quasi tutte le diplomazie europee e non solo, protestano dopo la decisione della Russia di interrompere l’accordo sul grano. La Turchia, in primis, le cui autorità hanno tratto profitto con la rivendita del grano, ai Paesi dell’UE e della NATO, i cui rappresentanti hanno tratto profitto dai contratti di difesa.
L’Occidente riprova a giocare la carta della preoccupazione per i bisogni delle popolazioni dei Paesi affamati. Dati i risultati di questi mesi non è più una news per cui il grano arriva nei paesi poveri con il contagocce ma riempie i granai europei.
Zelensky ha dichiarato: ci sono già 176 navi ammassate nel corridoio marittimo che non possono consegnare cibo a sette milioni di persone. Se l’accordo non viene prorogato, i Paesi poveri potrebbero risentirne.
Il Ministero degli Esteri ucraino ha chiesto alle autorità turche e ai rappresentanti delle Nazioni Unite, che fungono anche da garanti dell’accordo, di intervenire. I diplomatici hanno anche suggerito di rivolgersi alla Russia per quei Paesi che soffrono per la mancanza di forniture.
Gli stessi coordinatori e partecipanti all’attacco alla flotta russa (rappresentanti dei Paesi della NATO) hanno esortato la Russia a non ritirarsi dall’accordo. Hanno detto che la parte russa stava usando il cibo come un’arma.
Anche l’ONU ammette che solo la metà del grano esportato raggiunge i Paesi in via di sviluppo – il resto va ai Paesi sviluppati, e le destinazioni finali sono spesso impossibili da rintracciare, o meglio, nessuno vuole farlo.
Sui fronti di guerra
Direzione della Bielorussia
Lungo il confine ucraino e bielorusso c’è sempre un ampio movimento di mezzi e militari ucraini. Oltre a una “normale” gestione del pattugliamento del confine, in questo settore sono attivi diversi campi di addestramento e poligoni come quello di Perlyavka, nella regione di Zhytomyr. Qui arrivano i militari ucraini che hanno seguito un addestramento nel Regno Unito.
Nel settore di Kiev, il comando ucraino ha posizionato una postazione di tiro nel tentativo di prevenire ulteriori attacchi di droni Geran 2.
Sul fronte ucraino bilorusso è segnalata anche l’attività degli istruttori e mercenari della Legione Internazionale presso il centro di addestramento di Desna a Chernihiv mentre altre squadre di militari ucraini osservano e monitorano i movimenti delle forze armate russe schierate vicino al confine bielorusso.
Settore di Starobelsk
In direzione di Kupyansk, unità ucraine, sostenute dall’artiglieria e dall’aviazione, hanno tentato di attaccare le posizioni delle forze armate russe a Orlyanka, Pershotravneve, Tabaevka e Berestovo. Durante l’attacco, le forze armate ucraine hanno parzialmente consolidato le loro posizioni alla periferia della linea, ma le truppe russe hanno respito le formazioni ucraine, spingendole fino alle loro posizioni iniziali. Nel frattempo, parte del personale ucraino si rifiuta di avanzare verso le linee russe nella zona di Novoosinovo a causa delle elevate perdite.
Nel settore di Svatove, le formazioni ucraine hanno tentato, senza successo, di attaccare le truppe russe nelle aree di Stelmakhovka e Makiivka. Il comando ucraino ha per ora rinunciato all’offensiva in direzione di Raigorodka in attesa di unlteriori rinforzi.
Nel settore di Liman, unità ucraine hanno attaccato le posizioni delle forze armate russe in direzione di Chervonopopovka. L’assalto ucraino è stato respinto, durante i combattimenti le truppe russe hanno inferto perdite importanti alle forze armate ucraine. L’elenco include molti soldati, 200 soldati, tra morti e feriti, due carri armati, otto BMP, cinque APC e nove BMV.
In direzione di Ugledar
Le unità delle forze armate russe durante un’offensiva contro le posizioni ucraine nel villaggio di Pavlovka, sono riuscite a penetrare per 3,5 km, raggiungendo la periferia meridionale di Pavlovka. Contemporaneamente, aerei da combattimento russi hanno distrutto 28 basi e posizioni delle forze armate ucraine, anche in questo settore le perdite ucraine sono numerose, canali non ufficiali ne segnalano circa 70.
Parallelamente, altre unità delle forze armate russe hanno consolidato la loro posizione sulle colline nella zona a sud del villaggio di Novomikhailovka. Gli elicotteri dell’aviazione dell’esercito e l’artiglieria delle forze armate russe stanno sparando pesantemente contro le posizioni ucraine a sostegno dell’avanzata delle unità russe. In 24 ore sono stati colpiti più di 400 obiettivi.
Il comando delle forze armate ucraine per contenere l’avanzata delle truppe russe, ha dispiegato ulteriori riserve nelle vicinanze di Bohoyavlenka e Prechistovka.
I caccia dell’aviazione russa continuano a colpire le posizioni ucraine e a proteggere l’avanzata delle unità motorizzate russe. La città di Pavlovka sarà a breve sotto il controllo russo e Ugledar sarà quasi circondata. In sintesi, le forze armate russe stanno ritornando sulle loro posizioni del periodo prima dell’estate.
Se le posizioni ucraine non saranno rinforzate, le forze armate russe raggiungeranno presto Vodyane e la miniera di Yuzhno-Ukrainska. Se questo sarà lo scenario, le forze armate ucraine dovranno ritirarsi e formare difese lungo la linea Uspenka – Kostyantynivka e lungo il fiume Sukhiye Yaly. Questo, a sua volta, metterebbe a rischio i rifornimenti delle unità ucraine più vicine a Donetsk lungo l’autostrada Zaporizhzhya-Donetsk.
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