Affidiamo il nostro futuro alle mani giuste?

I politici non stanno dalla nostra parte

La politica

di Danilo Dangelo

Lo so, non è una novità, ma a giudicare da come reagiamo a questa semplice verità, sembrerebbe che non ci importi molto. Una verità semplice, scontata. Basterebbe anche solo dire “una verità”. Verità in quanto comprovata più e più volte dall’esperienza di persone completamente diverse tra di loro, sia come professionalità che come schieramento politico, una volta si usava dire “credo politico”, ma adesso sembrerebbe blasfemo in un mondo diretto da un pensiero unico e dove le sinistre si sono spinte più a destra delle destre. I politici stessi, forti, anzi, fortissimi della loro superpartes (intesa con essere al di sopra della nostra parte, della legge, della decenza, dell’onore, dell’etica, di qualunque cosa) si sono permessi di dimostrarci quanto abbiano a cuore una sola cosa: il protrarsi nel tempo. Mi ricordo una vignetta del Male che raffigurava Craxi con Bobo e la didascalia diceva “Craxi si estende verso l’infinito”. Ora non c’è nemmeno più bisogno di avere una discendenza, oggi restano proprio loro, emblemi di se stessi. Può anche darsi che, prima di entrare nei posti che contano, siano persone animate da buone intenzioni, ma poi quando il virus del potere, dell’arroganza, dell’ego si spande nei loro tessuti, diventano tutti uguali. Ma siamo onesti, chi non diventerebbe così? Non so se vi è mai capitato di essere, per un istante, per qualunque motivo, riconosciuti un gradino (o anche mezzo) al di sopra degli altri; magari dal capo ufficio che riconosce pubblicamente che avete svolto un buon lavoro, l’insegnante che legge ad alta voce il vostro compito in classe, l’allenatore che vi premia dandovi un posto da titolare…Qualunque ne sia stata la causa vi siete trovati a galleggiare a pochi centimetri da terra. Anche il più riservato proverebbe un piccolo, sottile piacere nell’essere considerato. Riuscite a immaginare questa sensazione elevata all’ennesima potenza? Per strada tutti ti riconoscono, ti intervistano TV e giornali nazionali e, cosa ben diversa dall’essere il primo della classe, ti vedi alla guida di un’intera nazione. Hai il futuro delle persone nelle tue mani.

La politica, questa sì che è una carriera dove affondare i denti!

È proprio una condizione dell’essere umano: più ci considerano e più il nostro ego cresce in proporzione. Non siamo capaci di prendere il giudizio degli altri con le dovute cautele; afferriamo tutto, ci piace, ci gratifica, ci fa sentire “migliori”. Questo non è sbagliato di per sé, ma diventa molto pericoloso sia se ci crediamo e sia se da noi dipendono migliaia di altre persone, perché non avremmo il distacco sufficiente e necessario per prendere le decisioni più utili per tutti.

La Politica è, a mio avviso, l’attività umana più importante per un mondo socialmente strutturato come l’attuale. Dovrebbe essere lo scopo di ognuno di noi quello di far evolvere il mondo per renderlo un posto dove vivere sia sempre più piacevole e dove siamo davvero tutti uguali.

Da diverso tempo molte persone si sono stancate di essere rappresentate da queste marionette politiche. Riuscite a vedervi rappresentati in tutto il mondo da personaggi equivoci, quando va bene, se non da ologrammi travestiti da statisti? Permettereste a un poco di buono, inetto e malavitoso di rappresentarvi in pubblico? E allora perché lasciamo che queste “cose” siano i nostri rappresentanti? Riusciamo ad avere una visione d’insieme della situazione sociale in cui ci troviamo? Riusciamo a “sentire” chi abbiamo intorno, chi tira le fila, chi ha in mano le redini del Paese e dove ci sta portando? Molte persone che la pensano più o meno come me quando affrontano il come uscire da questa situazione pensano che la strada giusta sia quella politica. Hanno ragione: la Politica sarebbe la strada giusta, come ho già accennato. Ma, se quanto ho scritto prima è vero, qui non stiamo parlando di Politica, ma di politica e di politici. E la politica e i politici, prima di tutto non si riformeranno mai e, in secondo luogo, non vedono l’ora che alcuni dei personaggi che ora li criticano si uniscano a loro. Perché è evidente che in questo sistema politico sono tutti i benvenuti (parvenza di democrazia e pluralità), tanto sarà il sistema stesso a sgretolarli, ingabbiarli e restituirli perfettamente allineati. È l’unica cosa che possiamo annoverare con certezza tra le peculiarità di questa classe politica. È il sistema stesso che ti fagocita, ti mastica e ti sputa fuori. Non importa chi tu sia, quanto fondate siano le tue idee, quanto giusti i tuoi propositi. All’ingresso delle Camere si legge: “Lasciate ogni speranza o voi che entrate”. Per dare uno scossone a questa classe politica, a questa vera e propria casta, sono necessarie alcune condizioni, senza le quali non si perde solo del tempo, ma si rischia d’indebolire la vera opposizione. Le condizioni sono:

  • la spinta dalla massa a cambiare la situazione, una presa di coscienza collettiva che sostiene quelli che decidono di proporsi per un vero cambiamento.
  • Un’ulteriore degenerazione interna del sistema che porterà a far cadere i pochi veli rimasti a coprire le vergogne dei falsari al governo.

Parto dalla seconda ipotesi: per quanto irreale possa sembrare l’incompetenza di questi signori è seconda solo alla loro arroganza. E proprio questa sicurezza di essere inaffondabili potrebbe essere la causa della loro rovina. Come tutti i sistemi viventi anche chi ci governa deve rispondere alle leggi della Natura e la Natura è armonia. Tutto ciò che non è armonico verrà spazzato via. Da un uragano, da una crisi economica, da una rivoluzione, dall’indifferenza, da una risata…poco m’interessa.

Prima ipotesi: in questo momento storico questa possibilità è assolutamente preclusa. Il Covid ci ha mostrato come la popolazione sia assolutamente prona nei confronti della nostra classe dirigente e delle decisioni che prende. Un bel bombardamento mediatico e tutti fanno quello che il governo di turno vuole. Governo di turno o c’è qualcun altro che prende le decisioni e la classe politica non fa altro che renderle DPCM? A giudicare sempre dall’esperienza Covid le decisioni sono prese in stanze che non sono quelle di Palazzo Chigi. Dobbiamo metterci il cuore in pace: se vogliamo cambiare la società dobbiamo armarci di moltissima pazienza e tracciare la strada che seguiranno le prossime generazioni. Lo sapete che siamo in un mondo globalizzato, vero? E pensate che in un mondo simile lasceranno che l’Italia sia la mosca bianca? Spero non siate tanto ingenui, guardate com’è ridotta Cuba. Per cambiare l’Italia bisogna cambiare il mondo, e per farlo dobbiamo far crescere intere generazioni di persone consapevoli, coscienti di chi e cosa sono, di chi e di cosa è un essere umano, del suo ruolo in questo mondo, delle responsabilità che ha nei confronti dell’intero pianeta. Poi parleremo di economia, industria, agricoltura e tutto il resto. Se ci saremo ancora.

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2 Commenti

  1. Cambiare il mondo? Questo suo messaggio è a dir poco sconfortante, e induce all’inazione, alla rassegnazione e oltre tutto si contraddice quando afferma che il sistema cadrà per sua stessa mano data la sua disarmonicità e allo stesso tempo che per farlo cadere occorre cambiare il mondo!!

    • Ciao Andrea conosco l’autore e non mi sembra il tipo del rassegnato. Ad ogni modo manca poco al nuovo anno. Cambierà qualcosa? SI attendiamo

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