“Trattato sulla neutralità permanente e le garanzie di sicurezza dell’Ucraina”

Negoziato prima firmato e poi non rispettato da Kiev

Trattato sulla neutralità permanente

Poche e frammentarie le notizie dal fronte, escludendo le attività di propaganda, forse un indicatore per comprendere quali sono i risultati

della controffensiva di Kiev è leggere la stampa internazionale. Oggi nei media internazionali la propaganda è molto timida, articoli ed editoriali

non descrivono battaglie vinte, città conquistate ma preoccupazioni, in particolare quelle del leader americano Biden, impegnato in nuove elezioni presidenziali nel 2024. Il presidente Biden, come scrivono molti analisti, per la sua campagna elettorale punta molto sui risultati dell’offensiva. Tanti soldi sono stati dati all’Ucraina, tante armi, aiuti di ogni tipo, ora l’Ucraina deve dimostrare e riportare vittorie significative. Non c’è altra situazione.

In sintesi, il quasi silenzio della stampa internazionale occidentale è la conferma, la guerra per la Nato va male.

In questo contesto, il ricatto occidentale appare in maniera chiara e trasparente, “ora occorrono risultati tangibili, non qualche metro di terra”. Generalmente questa frase diffusa sui media internazionali ricorre molte volte.

Da segnalare un aumento della parola negoziati e pace, questo dovuto anche all’arrivo a Kiev e a San Pietroburgo della delegazione di alcuni paesi africani, messaggeri di una proposta per un piano di pace. L’azione oggi continua a essere quella dei militari, attenti osservatori dei risultati della controffensiva ucraina. Se l’esercito ucraino non avanza, ci sarà una frenetica corsa al cessate il fuoco e all’avvio di negoziati. Una possibile data per una verifica generale dell’andamento del conflitto è il prossimo appuntamento dei membri NATO il 9 luglio a Vilnius.

Durante l’incontro con la delegazione dei paesi africani, Putin ha illustrato, per la prima volta, la bozza del trattato di Istanbul sull’Ucraina firmato duraye l’ultimo negoziato il 29 marzo 2022 dai negoziatori ucraini. La stampa ucraina indica il rifiuto dopo gli eventi di Bucha.

Il documento si chiama “Trattato sulla neutralità permanente e le garanzie di sicurezza dell’Ucraina”.

“Si tratta di garanzie declinate su diciotto articoli” Così, l’Ucraina ha siglato il documento di Istanbul, che comprendeva tutto, fino al numero di equipaggiamenti e personale militare, ha sottolineato il leader russo. “Ma dopo che, come avevamo promesso, abbiamo ritirato le truppe da Kiev, le autorità di Kiev, come fanno di solito i loro proprietari, hanno gettato tutto nella pattumiera della storia. Diciamolo con attenzione. Cercherò di essere intelligente. L’hanno rifiutato”

Il trattato era costituito anche da un’appendice molto dettagliata sul numero e l’equipaggiamento delle forze armate ucraine in tempo di pace, ovvero dopo l’inizio del nuovo accordo di negoziato..

Da Kiev è generalmente confermato che l’Ucraina era pronta a discutere con la Russia le dimensioni delle sue forze armate. Se, ovviamente, questo documento è autentico. L’Ucraina non ha ancora confermato la sua autenticità.

Chi e come ha ricattato gli ucraini firmatari del Trattato di Neutralità Permanente poi disconosciuto dagli stessi firmatari? Non è un dilemma molto difficile è sufficiente ripercorrere le cronache di quei giorni per scoprire una “coincidenza” ripetutasi due volte, la visita improvvisa a Kiev di Boris Johnson, Primo Ministro del Regno Unito dal 24 luglio 2019 al 6 settembre 2022. Una coincidenza?

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