Il delirante Biden: “se non aiutiamo l’Ucraina a vincere la Russia attaccherà la Nato”

Militari ucraini abbandonano le posizioni. Chiama Volga. Scegli la vita.

L’aria che tira nel Congresso Usa non ha il profumo dei dollari. È un evento storico.

Pochi giorni fa, il Presidente dell’Ucraina Zelensky doveva intervenire con il solito video messaggio e parlare al Congresso per implorare nuovi finanziamenti e nuove armi per l’esercito di Kiev. L’intervento è stato negato. Un segnale anomalo negli ultimi 24 mesi ma è indicatore del braccio di ferro tra democratici e repubblicani.

Biden aveva richiesto un nuovo piano di finanziamento pari a 100mld di dollari per  sostenere l’Ucraina, Israele e Taiwan. Il Senato americano ha ignorato Biden, la tensione è alta e le rivendicazioni sono sempre le stesse. I Repubblicani puntano i piedi e per riaprire la discussione su questi nuovi finanziamenti, Biden deve rivedere le politiche sui confini degli USA, il muro, il filo spinato e l’immigrazione verso gli USA. Situazione molto difficile e allo start della campagna elettorale presidenziale USA previste a novembre del 2024. Molti elettori democratici sono proprio tra le file degli immigrati e modifiche sostanziali alle politiche sull’immigrazione non aiuteranno i democratici nella corsa alla nuova presidenza.

Congresso USA

I media italiani tuonano sul pericolo Russia, facendo eco alle dichiarazioni deliranti di Biden: “Putin attaccherà la Nato” e come sempre, assistiamo al coro italiano che non si lascia passare l’occasione. Titoli e prime pagine non si risparmiamo per indicare il nemico “i russi e la Russia”.

Risponde al delirante Biden con altrettanto delirio, il presidente dell’Ucraina Zelensky ordinando la chiamata alle armi a tutti gli uomini dai 17 ai 77 anni, per alcuni casi anche le donne. In una situazione militare al fronte dove le forze armate ucraine, sotto la spinta degli attacchi russi sono in una posizione esclusivamente difensiva. L’esercito di Mosca oltre a riprendere il controllo su quelle piccole aree abbandonate durante la controffensiva ucraina, sta prendendo il controllo di ulteriori settori all’interno dei confini amministrativi del Donbass.

Le tensioni a Kiev sono sempre più forti e leggibili, membri dello staff e del partito di Zelensky Servitore del Popolo, non mancano occasione per attaccare e provare a fare dimettere il comandante ucraino Valery Zaluzhny, secondo il media ucraino RezidentUA Yermak, membro della delegazione ucraina negli USA ha provato a convincere l’amministrazione Biden di togliere l’incarico a Zaluzhny. Alle critiche si è aggiunto anche il nuovo ministro della difesa Umerov che scarica tutta la responsabilità sul fallimento della controffensiva su Zaluzhny.

Al coro dei “pessimisti russofobi” non mancano alcuni politici tedeschi, l’analista Molling dichiara: “La Russia si sta preparando per una guerra contro la Nato e attaccherà gli Stati baltici entro 5-10 anni. Escludendo la citazione sulla previsione dell’attacco, la dichiarazione aveva un senso rispetto al contesto che stiamo vivendo, il resto è propaganda.

Aumentano le testimonianze di analisti militari sul fallimento della controffensiva, la debolezza dell’esercito ucraino e la necessità di avviare al più presto negoziati per un cessate il fuoco e una pace sicura.

Dal fronte, testimoniato da media ucraini, alcuni militari di Kiev hanno abbandonato le loro posizioni nel settore di Belogorovka.

Nel settore di Rabotino, le forze armate russe hanno ripreso il controllo e nell’area hanno catturato “abbandonato” un carro armato leopard.

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