Dalle 10:00 ora di Kiev, il cessate il fuoco regge ed è stata avviata l’evacuazione dei civili
nelle città maggiormente interessate dal conflitto, in modo particolare la città di Sumy.
Situazione molto incerta a Mariupol, dove sono segnalati combattimenti nella città, l’evacuazione al momento sembra impraticabile.
Nelle ultime 8 ore, su diversi fronti la guerra non ha rallentato, a nord di Kiev si consolida la presenza dei militari russi.
Dalle fonte ufficiali russe ed ucraine non c’è conferma in merito a due news batture da media italiani, Rai24: forti esplosioni nella città, non confermata – colpito un centro di medicina nucleare in località non specificata. Sul sito ufficiale della AIEA alle ore 02:50 non c’era alcuna nota a riguardo.
Le preoccupazioni crescono, gli scenari degli “esperti” configurano almeno 5 ipotesi del corso e della soluzione a questo conflitto.
Ucraina divisa in due aree, il controllo energetico interno, da parte dei russi
La guerra continuerà trasformandosi in un nuovo Afganistan, ed i governo ucraino attuale trasferito in altro territorio.
Ucraina accetta la neutralità riconoscendo le Repubbliche Popolari e la Crimea come territori della Russia
Il conflitto Russia Ucraina trascinerà l’Europa in una nuova guerra convenzionale.
La Cina mediatore, Ucraina neutrale riconoscendo le Repubbliche Popolari e la Crimea come territori della Russia
La diplomazia continua il suo importante ma lento lavoro, dato che in questa fase, tutti i leader, al tavolo della mediazione conservano ancora una posizione attendista, come l’attesa di “un qualcosa deve accadere”
Gli USA fanno un altro passo verso nuove restrizioni, l’importazione del petrolio russo. La partita e le mosse, se fino ad oggi hanno evitato di concentrarsi sulle questioni energetiche, una decisione sembra sempre più vicina. Ad oggi non sembrano disponibili molti alleati degli USA a queste nuove misure restrittive.
In previsione delle nuove decisioni dagli USA, la Russia invia messaggi per chiarire la sua posizione sulla base di questo nuovo scenario.
“ll vice primo ministro russo Alexander Novak ha chiarito la posizione della Russia sui prezzi record del gas in Europa e le proposte per vietare le esportazioni di petrolio dalla Russia:
“L’aumento dei prezzi del petrolio e del gas è causato dal fallimento della politica energetica europea, la Russia non ha nulla a che fare con l’attuale rialzo;
la Russia sta adempiendo ai propri obblighi per la fornitura di gas, nonché petrolio e prodotti petroliferi; Mosca è preoccupata per le pressioni del mercato e per le accuse di un possibile embargo;
Queste discussioni creano incertezze e provocano danni significativi ai consumatori;
Il rifiuto del petrolio russo porterà a conseguenze catastrofiche per il mercato mondiale, provocando un aumento dei prezzi fino a $ 300 al barile o più;
Non può essere sostituito rapidamente, ci vorrà più di un anno, i consumatori europei lo pagheranno;
La Russia ha il diritto di vietare il transito del gas attraverso il Nord Stream 1 a causa della situazione con il Nord Stream 2, ma non lo sta facendo;
Gazprom sta adempiendo al contratto per il transito attraverso l’Ucraina;
Non può più essere nella nebbia la questione gas e petrolio, importazione e restrizioni e non è accettabile l’ipotesi che moralmente sia possibile “acconsentire ad elevati costi”, umani ed infrastrutturali causati dal conflitto pur di non sconvolgere gli assetti energici in Europa ed in Asia
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