Scrive il quotidiano finlandese Iltalehti, il 12 maggio il presidente finlandese Sauli Niinistö annuncerà la richiesta di aderire alla NATO e solo dopo i partiti discuteranno sulla politica estera e di sicurezza del Paese.
La prevista adesione alla Nato, di Svezia e Finlandia quali effetti porterà neli equilibri politici e militari in quell’area?
Può essere questo un evento per il possibile ampliamento del conflitto?
Niente panico ma dobbiamo essere prudenti
Attualmente entrambi i paesi non hanno in attivo controversie territoriali o altri tipi di conflitti con la Russia ma la loro adesione complica seriamente la configurazione di un conflitto armato e questa potrebbe essere la scintilla per una guerra estesa su territori sempre più vasti.
Come precedentemente scritto in altri articoli c’è un aspetto per cui la Russia da molta attenzione, l’enclave di Kaliningrad. Un eventuale conflitto con Svezia e Finlandia provocherebbe immediatamente il blocco totale di ogni comunicazione, via mare e via aerea. Se si presentano queste condizioni, la Russia interverrà militarmente per evitare l’isolamento di Kaliningrad.
Altro aspetto fondamentale, un nuovo fronte, a seguito dell’entrata nella Nato della Svezia e della Finlandia, probabilmente affiancate da altre forze nato, già presenti sul territorio, costringerà la Russia ad impegnare nuove forze su fronti troppo ampi e potrebbe emergere una differenza di forze in campo, in una situazione di questo tipo, in un conflitto armato, spingono a reazioni imprevedibili.
Entrambi i paesi non hanno grandi forze armate, ma sono moderne. Il numero totale delle forze armate finlandesi in tempo di pace è di circa 20mila persone. In una condizione di guerra il reclutamento di uomini potrebbe arrivare a circa 150mila soldati. La Finlandia molte armi pesanti, carri armati, artiglieria, lanciarazzi multipli e aerei, prossimamente avrà anche i caccia F-35 di quinta generazione.
La Svezia, in tempi di pace ha circa 15mila soldati, in caso di guerra potrebbe arrivare a 90mila persone.
In Europa in questi giorni i riflettori sono tutti o quasi per la Germania ed il dibattito interno, su quanto accade, come aderire se inviare ancora armi è visibile anche in diverse città, teatro di proteste e manifestazioni contro la guerra.
Più di 110.000 persone famose, nell’arte, giornalisti, scrittori e storici, hanno firmato una lettera aperta per il cancelliere Scholz, contro le forniture di armi all’Ucraina. Nell’appello, si evidenzia il pericolo di una terza guerra mondiale.
Scrive Der Spiegel. “Ci auguriamo che torni alla tua posizione originale e non fornisca più armi pesanti all’Ucraina, né direttamente né indirettamente. Vi esortiamo a fare tutto il possibile per garantire un cessate il fuoco e un compromesso accettabile da entrambi i belligeranti”. Pochi giorni prima, il Bundestag ha confermato la fornitura di armi pesanti all’Ucraina e si rende disponibile per accettare l’embargo al petrolio russo. In merito al nuovo pacchetto di sanzioni, il 6° che l’Europa e gli alleati si apprestano a definire, riapre il dibattito sull’opportunità di inserire nel pacchetto sia il petrolio sia il gas russo. Dall’Ungheria il premier Orban chiarisce che non c’è disponibilità da parte del suo paese e questo riporta nuovamente tutti al punto di partenza. Resta ancora poco chiaro, quali siano i paesi europei disponibili a pagare il gas russo in rubli, o meglio attraverso l’apertura di un contro corrente. Parigi rinnova il suo no all’apertura del contro corrente e quindi il pagamento con i rubli ma gli altri paesi non si sono ancora espressi.
Dall’incontro dei responsabili europei per le politiche energetiche “G20” si continua a trasmettere il messaggio di unità e la risposta unanime “no, come da contratto pagheremo il gas in euro e non in rubli. Continua ad essere un braccio di ferro, dichiarazioni, smentite ma cosa succede realmente e quali siano le reali intenzioni dei governi europei in merito alla fornitura di gas russo. C’è solo da aspettare, come già dichiarato durante una conferenza, la Russia si prepara per chiudere i rubinetti della Danimarca.
Nella città tedesca di Ahrensburg, i manifestanti hanno cercato di interrompere il discorso del ministro degli Esteri Annalena Berbock, che si è espressa a favore della fornitura di armi pesanti all’Ucraina. I manifestanti accusano il ministro di essere “bugiardo” e “guerrafondaio”. Un altro evento che coinvolgeva Burbock è stato annullato per motivi di sicurezza.
Al cancelliere tedesco Scholz è toccata la stessa sorte, contestato durante il suo discorso a Düsseldorf. Olaf Scholz ha dichiarato in occasione del Primo Maggio che la Germania continuerà a fornire armi all’Ucraina. Il pubblico non ha approvato urlando lo slogan “Raggiungere la pace senza armi!”.
Una interessante dichiarazione per la Germania viene direttamente dagli Stati Uniti
Il Tesoro degli Stati Uniti ha rilasciato una licenza speciale per le transazioni con Gazprom Germania GMBH fino al 30 settembre 2022.
La licenza è estesa a tutte le strutture che Gazprom Germania GmbH possiede a partire dal 50% o più. Ricordiamo che la società è soggetta a sanzioni imposte dai politici occidentali in relazione al collocamento di nuove obbligazioni di debito e all’emissione di azioni.
Il permesso speciale recita così: “Salvo quanto previsto al paragrafo (b) della presente licenza generale, tutte le operazioni relative a Gazprom Germania GmbH o qualsiasi entità legale in cui Gazprom Germania GmbH possiede, direttamente o indirettamente, il 50 percento o più delle azioni, che sono vietate dalla Direttiva 3 ai sensi dell’Executive Order 14024, Prohibiting New Debt and Equity of Certain Russian Entities, è in vigore fino alle 12:01 pm EDT del 30 settembre 2022”.
Gazprom Germania GmbH, che è l’operatore di numerosi grandi impianti di stoccaggio del gas in Germania, era precedentemente di proprietà di Gazprom Export. Comprende la società di distribuzione Wingas, l’operatore degli impianti di stoccaggio del gas sotterraneo di Astora, nonché la divisione commerciale Gazprom Marketing & Trading, che comprende l’operatore gestore del consumo Gazprom Marketing & Trading Retail Ltd (marchio Gazprom Energy) e il venditore globale di GNL Gazprom Global GNL.
La notizia di queste ore più rilevante viene sempre dagli USA.
Contemporaneamente alla visita, a Kiev, della presidente della Camera dei rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti Nancy Pelosi per incontrare Zelensky, al Congresso degli Stati Uniti è stata presentata una risoluzione – Authorization for Use of Military – AUMF, che autorizza l’invio di truppe statunitensi in Ucraina. È stata preparata da un membro della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti dal repubblicano Adam Kinzinger, confermato dalla testata giornalistica The Hill. “Non credo che ora abbiamo bisogno di inviare truppe in Ucraina. Ma ho appena presentato all’esame un documento che autorizza l’uso delle forze armate “. Continua Kinzinger: “il disegno di legge non impegnerebbe Biden in nulla, ma gli darebbe “maggiore flessibilità”. “Questo darà al presidente l’opzione se in Ucraina verranno utilizzate armi nucleari, chimiche o biologiche”.
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