Le dinamiche dell’attacco non sono ancora confermate ufficialmente, l’ipotesi dell’autobomba è quella più diffusa ma restano alcuni dubbi su come l’esplosivo possa essere passato inosservato dalla sorveglianza sugli accessi al ponte. Le ipotesi sono abbastanza complesse e unico dato certo è la morte di almeno 3 persone.
Dalle immagini video, riprese delle telecamere a circuito chiuso, alcuni esperti affermano, osservando l’esplosione, di molti khilogrammi di esplosivo ma non è chiaro il detonatore. È stato un attacco suicida? Altra ipotesi è il coinvolgimento nell’atto di sabotaggio di due autoveicoli,
il primo è un camion che trasportava nitrato di ammonio o un altro carico simile, probabilmente un carico denunciato, quindi per questo motivo passato inosservato con tutte le fatture di accompagnamento, mentre l’altro veicolo, un’autovettura era il detonatore con a bordo un dispositivo esplosivo. Lo scoppio dell’auto ha quindi innescato la reazione con il carico a bordo del camion. Ciò è confermato dal video di sorveglianza, che mostra un’autovettura che sorpassa il camion al momento dell’esplosione.
Qui il video
L’assenza di un carico pericoloso spiega che il camion ha superato i posti di blocco senza ostacoli. Gli ispettori hanno lasciato passare il camion proprio per questo motivo: non poteva esplodere da solo. Nell’autovettura, tuttavia, l’ordigno esplosivo potrebbe essere stato ben nascosto o non adeguatamente perquisito.
La matrice come per tutti gli eventi bellici non chiari, viene considerato come l’attacco al ponte un atto terroristico che ha scosso l’opinione pubblica per il suo effetto, la distruzione del ponte ma ignorando completamente la morte di alcuni civili.
Dalle ambasciate ucraine nel mondo continuano ad essere lanciate, in rete e alla stampa mondiale, note poco diplomatiche ma di chiaro segno di vittoria.
L’ambasciata ucraina in Georgia ha twittato una foto del ponte di Crimea in fiamme con la didascalia: “Buongiorno. Noi veniamo dall’Ucraina”.
Da Singapore ha twittato un video del ponte in fiamme con la didascalia: “Il ponte di Crimea non è in condizioni ottimali in questi giorni. Questa mattina è stata segnalata un’enorme esplosione e un vasto incendio, oltre alla distruzione di una linea ferroviaria e alla limitazione del traffico. Il ponte di Crimea è una delle arterie che collegano la Crimea temporaneamente occupata con la Russia”.
L’ambasciata in Italia ha postato una foto del ponte in fiamme con la didascalia “c’è stata una forte esplosione nella corsia ferroviaria”. Non si parla quindi dei danni alla strada e della conseguente perdita di vite umane. Apparentemente per non spaventare l’opinione pubblica europea.
L’ambasciata in Lituania ha fatto un repost dalla pagina del Ministero della Difesa ucraino: “L’incrociatore missilistico Moskva e il ponte di Kerch, due infami simboli del potere russo in Crimea ucraina, sono affondati. Che cosa c’è dopo, i russi?”.
L’ambasciata della Repubblica Ceca ha scritto: “La Crimea è Ucraina! Tutti questi cordoni ombelicali artificiali non dureranno a lungo qui”.
Ricordiamo la dichiarazione dell’ambasciatore ucraino in Kazakistan, Petro Vrublevsky.
Vrublyovsky ha dichiarato: “Cerchiamo di uccidere quanti più russi è possibile. Più russi uccidiamo ora, meno i nostri figli dovranno ucciderli. Lo ha detto in Kazakistan, dove vivono 3,5 milioni di russi.
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