Ida Magli: venticinque anni contro l’Unione Europea

Difendere l’Italia dalla dittatura europea

Ida Magli - minima&moralia

di Marina Mascetti

Venticinque anni fa la grande antropologa Ida Magli pubblicò il libro “Contro l’Europa”, nel quale spiegava che l’Unione Europea era destinata al fallimento perché: «non si possono sommare le pere con le mele», come insegnavano nelle scuole elementari di una volta.

I popoli europei col loro patrimonio di cultura, lingua e tradizioni sono troppo diversi per poterli unire o confederare. Ida Magli spiegava quindi che per realizzare l’Unione europea bisognava cancellare quei popoli: solo così sarebbe nato l’«uomo nuovo europeo» che somiglia pericolosamente all’«uomo nuovo sovietico». Da oltre settant’anni propagandano le “magnifiche sorti e progressive” dell’Unione Europea, che come quelle dell’Unione Sovietica non potranno mai realizzarsi perché sono pura e orwelliana utopia.

L’azzeramento dei popoli europei è stato scientemente perseguito dall’Unione Europea, minando le fondamenta della civiltà occidentale, distruggendo il classico Dio–Patria–Famiglia contro il quale da anni si accanisce la propaganda del pensiero unico.

Per farlo si è seguito il metodo della Finestra di Overton o per dirlo in latino del “Repetita juvant”, continuando a martellare e dissacrare quei valori fino a raggiungere i risultati attuali. Con l’aiuto della neo-lingua orwelliana del politicamente corretto, che Ida Magli considerava una delle più nefaste invenzioni dell’Occidente.

Si è iniziato dalla Chiesa, che è stata estromessa dalle scuole in nome dello “Stato laico”. Abolita l’ora di religione ed il Vangelo, è arrivata una generica “Storia delle Religioni” che parla di un Dio unico, comune alle tre fedi monoteiste.

Però alcune di esse sono più uguali delle altre, come nella Fattoria degli Animali. Dell’Ebraismo non si può dire nulla, pena l’accusa di antisemitismo e nazifascismo, cui segue il pellegrinaggio espiatorio a Gerusalemme con la kippah in testa.

Dell’Islam nemmeno, perché diventi islamofobico e razzista; con le fatwe islamiche c’è poco da scherzare, basta vedere cos’hanno fatto di recente a Rushdie. Nessuno si sognerebbe di raffigurare Maometto crocifisso in reggicalze come hanno fatto con papa Benedetto XVI.

Il Cattolicesimo invece può essere impunemente dissacrato e vilipeso: «È la libertà di pensiero, bellezza!». Blasfemia e rispetto della cultura “altra” valgono, sì, ma appunto solo per gli altri.

Nessuno parla dei cristiani perseguitati e uccisi in tutto il mondo, delle chiese profanate e bruciate, a cominciare dal papa che invece ha portato a Roma un idolo indio come la Pachamama (e sorvoliamo sul resto).

Il Covid ha completato l’opera: all’acqua benedetta delle acquasantiere si è tristemente sostituito il gel disinfettante. Le chiese sono state chiuse per evitare inesistenti assembramenti. Niente funerali, perché chi muore tace e chi vive ha ben altro da fare. Tanto “Dio non serve”, anzi forse è morto; meglio lasciare aperti i supermercati, in omaggio al nuovo e più moderno “dio mercato”.

Il concetto di Patria era già stato eliminato da tempo: da decenni gli Italiani si autoflagellano, non hanno nessun orgoglio nazionale, nessuna consapevolezza dell’enorme valore della cultura italiana che con quella greca e romana è alla base di tutto. Ida Magli scriveva che l’unico patriottismo rimasto è quello delle partite della nazionale di calcio ai campionati mondiali; l’unica “fede” è quella calcistica.

La Famiglia è (era) l’ultimo baluardo, anch’essa sotto attacco. Famiglie arcobaleno, famiglie allargate, sesso libero, “trombamici”, scambisti e via così. Da anni si propaganda la teoria del gender per favorire il lucroso business del cambiamento di sesso in età puberale, a spese dello Stato.

Le vicende del Forteto e di Bibbiano sono le più spaventose manifestazioni di questa follia: bambini inermi strappati a famiglie modeste (e quindi impossibilitate a difendersi) con false accuse di abusi sessuali, per affidarli a coppie “arcobaleno” che li avrebbero opportunamente “rieducati”.

Siccome la “buona educazione” è cosa assai pericolosa, si è provveduto a sostituirla con la “buona scuola” di renziana memoria. Le scuole italiane erano fra le migliori del mondo: sono state azzerate a colpi di riforme “progressiste”, imitando il peggio di tutte le altre.

Ida Magli ne aveva parlato anni fa. Spiegava che il sistema scolastico è interamente affidato alle donne, privando gli studenti di una figura maschile di riferimento. È concepito affinché gli allievi non imparino nulla, men che meno a pensare con la propria testa. Si formano generazioni di ignoranti, ai quali non va insegnata la geografia né la storia, in modo che non abbiano un passato e una cultura alle spalle: così diventeranno sudditi docili ed ubbidienti.

I ragazzini inebetiti dai cellulari vivono nel mondo virtuale dei “social”: Facebok, Twitter, Youtube e Tiktok. Niente rapporti umani diretti, sempre mediati da qualche “device”; sempre parole inglesi per far loro dimenticare l’italiano.

Il Covid, con la “didattica a distanza” ha dato il colpo di grazia, condannando i ragazzi alla depressione, privandoli di vita sociale, delle amicizie e dei primi amori a scuola che tutti ricordiamo. Il sesso è come un videogame.

L’altra faccia della medaglia è il reddito di cittadinanza, grazie al quale è impossibile assumere ragazzi giovani: preferiscono oziare sul divano (tanto prendono i soldi lo stesso), oppure farsi mantenere dai nonni pensionati. L’importante è comprare l’ultimo modello di smartphone, per bruciarsi definitivamente il cervello.

Dopo aver delineato questo quadro deprimente, torniamo all’Unione Europea di cui parlavamo all’inizio. La crisi ucraina ne ha mostrato l’inesistenza e il fallimento: ogni Stato si arrangia da sé e se ne frega degli altri.

Domandina semplice semplice: “Qual è l’interesse comune europeo?” Non esiste, e Ida Magli l’aveva capito già 25 anni fa, dando invano l’allarme nei suoi libri.

È ovvio che gli interessi di Francia e Germania non siano quelli dell’Italia. L’euro ha distrutto l’economia italiana, pericolosa concorrente, con un rateo di cambio disastroso: da allora l’Italia si è impoverita, il debito pubblico è triplicato, affiancato da un debito privato altrettanto mostruoso.

L’euro è una moneta fasulla che non ha dietro uno Stato ma le solite banche private che hanno tolto agli Stati la sovranità monetaria e li ricattano con lo spread: schiavi perpetui del pagamento di interessi da usura, che drenano ogni risorsa.

Lo Stato italiano deve aumentare le tasse e ridurre i servizi per pagare gli interessi. Gli italiani hanno scoperto che i mutui allettanti di 150€ al mese in realtà sono tassi da usura. Erano grandi risparmiatori e non facevano debiti: sul loro denaro hanno messo gli occhi le banche. L’Italia è stata distrutta dal debito dei privati.

Ida Magli ne “La dittatura europea” (2011) aveva denunciato lo strapotere delle banche straniere e prevedeva che un banchiere ex-Goldman Sachs sarebbe andato al governo: Monti o Draghi. Ci sono arrivati entrambi. Monti ha asfaltato il mercato immobiliare e i risparmi degli italiani con le tasse. Draghi ha detto che la priorità dell’abominevole Piano di Ricostruzione e Resilienza è l’eutanasia delle piccole imprese italiane “zombie”, messe in ginocchio da due anni di Covid. Così resteranno solo le grandi corporations multinazionali.

Grazie ai rincari energetici del 300% e alla politica estera tafazziana di Draghi, questo scopo sta per essere raggiunto. Dopo le elezioni del 25 settembre “finirà la ricreazione” e torneremo a “fare i compiti a casa” sotto le amorevoli cure di Bruxelles.

Molti italiani sono convinti che votare non serva a nulla, ed hanno ragione perché da undici anni l’Italia ha governi non eletti da nessuno. Hanno capito che l’alternativa fra destra e sinistra è una messinscena: è come scegliere fra CocaCola e PepsiCola, il gusto più o meno è lo stesso.

L’astensionismo è però un gravissimo errore perché fa risultare vincenti con percentuali bulgare partiti che in realtà hanno preso pochissimi voti o hanno sempre perso le elezioni, come il PD.

Tenete bene a mente le vessazioni cui ci hanno sottoposto negli ultimi due anni e quelle che verranno in nome della Transizione Ecologica, del Cambiamento Climatico, dell’Economia Sostenibile” e della Resilienza. Andate a votare e non scegliete nessuno ma proprio nessuno dei partiti tradizionali che hanno tradito le loro promesse. Non è detto che sia un voto perso, e comunque sarà un segnale importante e cambierà le percentuali.

Per comprendere l’inconsistenza e la falsità del mito dell’Unione Europea basta leggere altri libri illuminanti di Ida Magli come “La Dittatura Europea”, “Difendere l’Italia” e “Dopo l’Occidente”, e leggere i suoi articoli sul sito www.italianiliberi.it

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