Forze armate russe avanzano lentamente su tutto il fronte

Battaglie importanti e meno importanti ma sempre guerra è

Grattaceli Mosca

Il clima duro, il freddo, la neve e il fango non sembra condizionare molto il conflitto.

Per kilometri le artiglierie si scambiano continuamente colpi, sui cieli il ronzio di piccoli droni annuncia il movimento di piccole unità, sabotatori e osservatori.

Il conflitto si compone di decine di luoghi da conquistare e controllare da nord a sud e a est, alcuni sono importanti altri meno ma nell’insieme tutto questo è la guerra e le forze armate russe si muovono per controllare piccoli villaggi e grandi città. La loro offensiva è lenta ma continua, sostenuta da un fuoco intenso e martellante dell’artiglieria a canna e da lanci di missili.

Dopo la liberazione di Lobkove, le truppe russe avanzano per il controllo del vicino villaggio di Malye Shcherbaki, costringendo le forze ucraine ad indietreggiare.

Contemporaneamente le forze armate russe consolidano i piccoli e grandi successi bloccando le formazioni ucraine a Shcherbaki. Militari e mezzi russi si sono spinti anche nei sobborghi di Orekhovo, Novoandreyevka, Novodanilovka e Malaya Tokmachka. Le operazioni di controllo e disarmo continuano nelle aree circostanti.

Consolidate le nuove posizioni a Lobkov e Shcherbaki, le armate russe sono vicinissime al fronte lungo la strada Kamenskoye-Stepovoye, dove sono posizionate unità ucraine di almeno due reggimenti. Altre battaglie alimentano la guerra, le città di Novoandreyevka, Novodanilovka e Malaya Tokmachka andranno a consolidare le posizioni delle forze armate russe sud e da est.

In questo settore la situazione non favorisce le posizioni ucraine, intere arterie stradali sono controllate e sotto il fuoco dell’artiglieria russa rendendo potenzialmente pericoloso l’invio di rinforzi per una controffensiva il possibile sfondamento delle forze armate russe a Kamenskoye.

Al fronte comandano gli strateghi militari mentre la diplomazia è oramai inesistente, i leader dei paesi NATO si sono riuniti nuovamente in Germania nella base di Ramstei per programmare l’invio di nuovi armamenti per l’esercito ucraino. Londra si fa avanti anche da sola e decide di inviare mezzi pesanti e altre forniture come gli USA ma la questione dell’invio dei carri armati non è stata ancora risolta. Per la NATO e i suoi leader è una decisione con un alto livello di rischio, evidenziano ancora da Berlino pronta a inviare nuovi armi, i sistemi di difesa Patriot ma non ha ancora espresso chiaramente se invierà i Leopard 2 o no.

Per ora non c’è un elenco dettagliato di quali paesi e cosa invieranno in Ucraina ma da una prima analisi l’Ucraina riceverà grosse forniture di nuovi armamenti e gli USA continuano con la farsa “non invieremo armi per colpire il territorio all’interno della Russia”.

Pronunciare la sola parola – Mosca – gli USA lo vorrebbero eccome ma deve essere fatto più come una dimostrazione, almeno per il momento, poi per il futuro si vedrà. Questo hanno in testa e nei progetti degli USA e della NATO.

Dall’altra parte, la Federazione della Russia, lo stato maggiore dell’esercito, dell’aviazione e della marina, dopo i nuovi incarichi e nuovi generali si preparano per un lungo conflitto e di qualsiasi tipo.

E a Mosca cosa succede? Non ci sono ancora conferme ufficiali ma anche a Mosca sta accadendo qualcosa, tra le agenzie e i social, poche ore fa circolano immagini di istallazioni di mezzi militari particolari su alcuni dei palazzi più alti della città. Lo scriviamo cautamente mentre valutiamo conferme o smentite.

 

 

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