Palestina-Israele. 292° giorno. Il parere della Corte Internazionale di Giustizia sulle pratiche di Israele in Palestina

Stop occupazione, ritiro dei coloni e creazione dello Stato di Palestina nei confini del 1967

Palazzo Corte Internazionale di Giustizia

Il regime di apartheid e occupazione di Israele è inestricabilmente legato alle violazioni dei diritti umani. È necessario battersi per porre fine a questo regime, poiché questa è l’unica via per un futuro in cui i diritti umani, la democrazia, la libertà e l’uguaglianza siano garantiti a tutte le persone, sia palestinesi che israeliane, che vivono tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo.

Aggiornamento 20 luglio 2024

Per una conferenza di pace nella regione del Medio Oriente sulla base del cessate il fioco, ritiro delle forze occupanti, creazione dello Stato di Palestina e accordo sulla non proliferazione di armi atomiche nella regione del Medio Oriente

Il 19 luglio 2024 la Corte Internazionale di Giustizia ha emesso, un parere, richiesto direttamente dall’ONU intitolato “Conseguenze legali derivanti dalle politiche e dalle pratiche di Israele nel territorio palestinese occupato, compresa Gerusalemme Est”.

Una relazione, un dossier m olto articolato, un documento di 83 pagine di motivazioni in cui si citano trattati e risoluzioni precedenti e si conclude con il parere riportato qui sotto, votato per punti, e approvato all’unanimità o a maggioranze schiaccianti.

Per questi motivi, LA CORTE, All’unanimità, ritiene di essere competente a fornire il parere consultivo richiesto;

decide di dare seguito alla richiesta di parere consultivo;

Ritiene che la continua presenza dello Stato di Israele nei Territori palestinesi occupati sia illegittima;

È del parere che lo Stato di Israele abbia l’obbligo di porre fine alla sua presenza illegale nei Territori Palestinesi Occupati il prima possibile;

ritiene che lo Stato di Israele abbia l’obbligo di cessare immediatamente ogni ulteriore attività di insediamento e di evacuare tutti i coloni dai Territori Palestinesi Occupati;

ritiene che lo Stato di Israele abbia l’obbligo di risarcire i danni causati a tutte le persone fisiche o giuridiche interessate nei Territori palestinesi occupati

Corte Internazionale di Giustizia

ritiene che tutti gli Stati abbiano l’obbligo di non riconoscere come legittima la situazione derivante dalla presenza illegale dello Stato di Israele nei Territori Palestinesi Occupati e di non fornire aiuto o assistenza per il mantenimento della situazione creata dalla continua presenza dello Stato di Israele nei Territori Palestinesi Occupati;

ritiene che le organizzazioni internazionali, comprese le Nazioni Unite, abbiano l’obbligo di non riconoscere come legittima la situazione derivante dalla presenza illegale dello Stato di Israele nei Territori Palestinesi Occupati;

È del parere che le Nazioni Unite, e in particolare l’Assemblea Generale, che ha richiesto il presente parere, e il Consiglio di Sicurezza, debbano considerare quali modalità specifiche e misure aggiuntive siano necessarie per porre fine al più presto alla presenza illegale dello Stato di Israele nei Territori Palestinesi Occupati.

Aggiornamento 15 luglio 2024

Anche oggi un altro giorno a scrivere per denunciare il genocidio dei palestinesi per mano di Israele.

Guardo questa foto, stento a credere, intrisa di violenza, odio … è in corso un genocidio e nessuno sembra avere le capacità di fermarlo. Si è vero è stato appunto denunciato da alcuni paesi, dal SudAfrica ma gli organismo internazionali si sono limitati a condannarlo in qualche misura ma non fanno nulla. Sono stati individuati alcuni dei responsabili ma ogni mattina queste persone sorseggiano il caffè al bar da uomini liberi, è vergognoso.

Il razzismo dei settlers israeliani nei confronti dei giovani palestinesi

Non è definito un luogo, una foto anonima ma si racconta da sola, come tutte le immagini ha fermato un tempo, impresso sulla carta, su dei bit ma è la semplice storia sfortunata di un giovane adolescente palestinese picchiato e torturato dai settlers, dai coloni israeliani protetti dai partiti e dai politici a Tel Aviv e sono la punta dell’arma dell’esercito sionista in Palestina. Sono provocatori, armati, ladri di terre, distruttori di case, alberi in poche parole come si vede da questa foto non sono umani ma disumanizzati, robot utili solo alla violenza, dediti all’omicidio, allo stupro.

Anche oggi contiamo i morti dopo l’ennesima strage, l’IDF bombarda con armi potenti luoghi dove sono concentrate le tendopoli occupate dalle famiglie palestinesi cacciate da ogni luogo, anche l’area di Khan Younis è stata promessa da IDF come protetta ma è la solita bugia di Tel Aviv.

Israele a caccia dei leader di Hams e dei vari gruppi di combattenti palestinesi e i generali sono disposti a compiere qualsiasi strage per raggiungere l’obiettivo e queasto avviene ogni giorno, la strage di bambini, donne e anziani palestinesi. Come poche ore fa ma l’IDF, il portavoce riferisce che non è possibile affermare l’uccisione del capo militare, non c’è alcuna prova della sua morte. Dunque ancora una strage inutile ma è un genocidio, sembra difficile per gli europei, per i politici per i leader ricordarlo.

È ilo 283 giorno di genocidio, di violenza, distruzione, razzismo e assassinio e i negoziati vanno su è giù come un’altalena. Egitto e Qatar gli Stati continuamente impegnati mentre a Tel Aviv e Gerusalemme si consumano le manifestazioni dei cittadini israeliani che chiedono elezioni immediate e la liberazione degli ostaggi senza condizioni ma resta tutto così difficile

Gli USA non variano le loro politiche e il sostegno a Israele, ad ogni costo ed inviano pòotenti bombe da 500 ton e ieri e oggi i palestinesi sono stati massacrati proprio da queste bombe.

Aggiornamento 8 luglio 2024

Israele continua le operazioni militari al sud e al centro di Gaza. I palestinesi resistono e questo probabilmente non è stato valutato dai generali israeliani.

I soldati alternano fortissime pressioni contro la popolazione civile oramai stremata, affamata e colpita duramente da bombe, raid aerei e droni.

Sono oltre 40 i palestinesi uccisi oggi dall’esercito di Israele mentre le manifestazioni contro il governo di tel Aviv vengono segnalate in tutta Israele.

In meno di due giorni, i raid israeliani nella Striscia di Gaza in particolare al Sud di Gaza hano ucciso oltre 120 persone e un numero imprecissato di feriti.

Alcune bombe hanno colpito le tende di famiglie rifugiate, scappate dalle città, nell’area della Croce Rossa Internazionale. Non esiste un luogo sicuro in Palestina.

L’Idf continua ad attaccare la città di Rafah e il centro della Striscia di Gaza mentre il portavoce dell’esercito di Tel Aviv riferisce che un attacco mirato ha colpito un comandante dei combattenti palestinesi, genericamente indicato come un comandante di Hamas.

I piani di attacco non cambiano, Netanyaou ha dichiarato che ci sono ancora due “battaglioni” di Hamas trincerati nella città e nella periferia di Rafah.

Si intensificano gli scontri, gli scambi di artiglieria, raid aerei al Sud del Libano. Durante un breafing con la stampa internazionale un portavoce dell’IDF riferisce che dopo il consiglio di guerra del governo e le relazioni di esperti e comandanti militari, Israele ha pronto i piani per una nuova invasione del Libano.

Oltre alle dichiarazioni dai portavoce, la diplomazia, al confine gli eserciti sono schierati e la pressione è molto alta, continui lanci di missili, artiglieria e bombardamenti su entrambi i fronti.

Dall’altra parte, il Libano stretto da diversi anni in una situazione politca ed economica disastrosa all’orizzonte ci sono pesanti nubi nel momento in cui una vera ed intensa guerra possa scoppiare tra Hezbollah e Israele. La tensione cresce, lo scambio di colpi è sempre più intenso ma entrambi non sono pronti per la guerra.

La diplomazia USA preme sul governo libanese per spingerglo a convincere Hezbollah a non accrescere la tenzione e limitare una escaletion del conflitto dato che la situazione econmica del paese è già grave.

A gaza, dopo l’ennesima bomba e la strage dei palestinesi, l’ONU, alcuni funzionari ne chiedono un indagine da una commissione indipendente, intanto il genocidio si consuma, tutti sono al balcone ad osservare cosa succede.

Aggiornamento 20 giugno 2024

sono molti gli aspetti determinanti un conflitto uno in particolare è la comunicazione politica, le informazioni dal fronte, i bollettini di guerra, quelli sanitari e le dichiarazioni dei leader dei belligeranti. Un bel groviglio di attori ma manca ancora la propaganda, il continuo tentativo di nascondere le difficoltà, dare luce a mezze verità, proteggere i comandanti. Sono tutti elementi di un qualsiasi conflitto, sono le forze che si muovono nel contesto bellico e sono maggiori nel numero rispetto alla grandezza, all’importantanza del conflitto e naturalmente dai belligeranti.

Nel caso del conflitto Palestina-Israele fonti locali israeliane hanno mdiffuso periodicamente dei rapporti per cui si parla del prezzo che l’IDF sta pagando e alcune di queste pubblicazioni sono da attenzionare e valutare come il report diffuso dal Middle Est Monitor e non solo, il titolo è molto eloquente.

“Oltre 70.000 soldati israeliani feriti e disabili”. I dati rilevati dal 7 ottobre sono in forte crescita esponenziale.

Fonti locali e internazionali riferiscono che il ministero israeliano degli Affari militari (Ministero della Difesa) ha dichiarato che oltre 70.000 soldati israeliani, a seguito di ferite subite, sono disabili, 8.663 soldati feriti dall’inizio della guerra a Gaza, riporta Israel National News.
Tra i feriti, il 35% mostra problemi di salute mentale e il 21% con lesioni fisiche. Il Ministero prevede che entro la fine del 2024 ci saranno altri 20.000 soldati feriti. L’analisi degli esperti indica che circa il 40% di questi soldati potrebbe soffrire di problemi psicologici come ansia, depressione e PTSD.
Dal 7 ottobre il dato è in crescita ma è necessario fare piccole riflessione, non è chiaro l’aro di tempo per cui viene calcolato il numero dei 70000 disabili, è in crescita una volontà di rifiutare l’ordine di combattere nei territori occupati, cioè in Palestina?. Al momento la ricerca è all’indirizzo del documento indicato di proprietà del Ministero della Difesa di Israele.
Dalla pagine di facebook ma anche dal sito ufficiale del Ministero della Difesa di Israele si evidenziano i risultati raggiungi dalla vendita di armi prodotte da Israele.
Per il terzo anno consecutivo, Israele ha stabilito un nuovo record nelle esportazioni della difesa, con oltre 13 miliardi di dollari nel 2023, la cifra più alta finora. Le esportazioni di difesa israeliane sono raddoppiate nel giro di cinque anni, con oltre un terzo degli accordi firmati – missili, razzi e sistemi di difesa aerea. Le industrie della difesa israeliane hanno firmato centinaia di contratti significativi in tutto il mondo con l’aiuto e il sostegno del Ministero della Difesa israeliano, inclusi mega-affari per centinaia di milioni di dollari.
In una particolare inchiesta realizzata dall’agenzia AP (AssociatedPress) emergono storie di morte, distruzione, fuoco, feriti e dolore. In particolare la ricerca ha evidenziato la distruzione di intere famiglie residenti a Gaza.
La difficoltà di vivere in Palestina in un territorio come quello di Gaza “costringe” intere famiglie a restare unite anche nel momento in cui i figli cresciuti danno vita ad altri nuclei familiari, laddove è possibile si costruisce una casa vicino ai genitori. Così facendo, una bomba lanciata da un aereo israeliano in un quartiere, un isolato uccide decine di membri della stessa famiglia come è accaduto in ben 10 casi analizzata dai ricercatori.
Famiglia numerose ma anche famiglie importanti, completamente distrutte, estinte, senza più alcun rappresentante ed erede, una generazione cancellata.
I rapporti tra Israele e gli USA, tra Netanyaou e Biden non sono in queste ore i soliti vecchi “amici”. La Casa Bianca ha mostrato molto disappunto in merito all’ultima apparizione in video di Netanyaou e la sua dichiarazione in merito ad un ritardo nella consegna delle armi.
Fonti locali israeliani riferiscono di un rapporto di un ufficiale della sicurezza USA in merito ad un sistema Patriot colpito da missili lanciato da Hezbollah e distrutto.
L’ufficiale si raccomanda agli esperti israeliani ed evidenzia le carenze e quindi il pericolo nell’affrontare i combattenti di Hezbollah. nel Sud del Libano.
Le dichiarazioni non sono diffuse dai media a caso, gli USA ricordano a Israele di essere stati gli unici a sostenerli senza limiti.
Un botta e risposta diplomatico sembra gelare i rapporti e la presidenza amerciana è sempre più preoccupata con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali di novembre.

Aggiornamento 19 giugno 2024

Protetti da raid aerei i carri armati israeliani sono avanzati nella parte occidentale della città di Rafah. Da fonti locali si denunciano oltre 8 morti ma alcuni raid aerei hanno colpito anche le tende nel quartiere di Al Mawasi, in direzione della costa molto vicina al mare. Molte famiglie sono state costrette a fuggire verso nord solo ricercando di allontanarsi dagli attacchi israeliani. Il portavoce israeliano riferisce della necessità di stabilire cosa è accaduto e ha annunciato un’indagine sull’incidente, l’ennesimo una lunga lista interminabile.

Ulteriori denunce vengono ripetutamente diffuse a livello internazionale e da istituzioni internazionali ma ad oggi nessuno è riuscito a fermare Israele.

La Commissione internazionale indipendente d’inchiesta delle Nazioni Unite (ONU) sui Territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme est, non ha dubbi: le autorità israeliane sono responsabili di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità nella Striscia di Gaza durante le operazioni militari e gli attacchi a Gaza a partire dal 7 ottobre 2023. Le prove raccolte, che sono ancora parziali, ma basate su numerose testimonianze, immagini satellitari e rapporti medici, portano, secondo la Commissione presieduta da Navi Pillay (ne fanno parte anche due esperti dell’Onu ossia Miloon Kothari e Chris Sidoti), a un’unica conclusione circa la perpetrazione di crimini. La Commissione ha evidenziato l’impossibilità di raccogliere prove dirette sul campo a causa del divieto di accesso nella Striscia di Gaza imposto dalle autorità israeliane che hanno impedito l’ingresso ai membri della Commissione.

Netanyaou resiste alle pressioni interne e non cambia i piani di guerra. In pochi secondi è stata dimenticata la “pausa” di 11 ore e Israele è stato riammesso all’esposizione delle armi in Francia, in un primo momento estromessa, non accettata.

“Gli obiettivi restano la distruzione di Hamas a Gaza e se necessario allonteneremo dal Libano Hazbollah”. Netanyiau non cambia nulla e non risparmia battute dirette alla Casa Bianca in merito ad un presunto blocco, o rallentamento delle forniture di armi dagli USA ad Israele, il premier di Tel Aviv sembra pronto anche a defnire nuovi rapporti con Biden e con il Congresso degli Stati Uniti.

La strategia israeliana: punizione collettiva contro i civili

Ad avviso della Commissione, l’elevato numero di morti tra i civili e la distruzione di oggetti e infrastrutture sono da inserire in una strategia di Israele che punta a causare il massimo danno, in violazione dei principi di distinzione, proporzionalità e adeguate precauzioni. D’altra parte – scrive la Commissione con riguardo all’azione di Israele – “l’uso di armi pesanti con grande capacità distruttiva in aree densamente popolate costituisce un attacco intenzionale e diretto alla popolazione civile”. Inoltre, le dichiarazioni di alcuni leader e funzionari israeliani equivalgono all’incitamento alla commissione di crimini e finanche di genocidio, in violazione del diritto internazionale. A ciò si aggiungano i metodi per affamare la popolazione civile e il sostanziale stato di assedio della Striscia di Gaza, con trasferimento forzato della popolazione da Gaza, comportamenti che equivalgono “a una punizione collettiva contro la popolazione civile”. La Commissione ha anche riportato testimonianze relative ad atti di violenza sessuale commessi dalle forze di sicurezza israeliane. Per l’attacco del 7 ottobre, nel rapporto si evidenziano anche i crimini commessi da Hamas, in alcuni casi aiutata da palestinesi in abiti civili, con torture, anche nei confronti di bambini, violenza sessuale e presa di ostaggi.

Aggiornamento 17 giugno 2024

Caos nel governo di Telaviv, dimissioni e malcontento dopo la dichiarazione di istituire un cessate il fuoco, limitato in una specifica zona a sud di Rafah nei pressi del valico per favorire l’entrata di aiuti umanitari. Era la solida bugia israeliana, nessun cessate il fuoco, nessuna tregua, solo tattica mediatica, ammorbidire la stampa internazionale ma in Israele i cittadini hanno dato prova con segnale totalmente diversi dalle prime manifestazioni di scontento.

Decine di migliaia di persone che dicono di aver perso fiducia nel primo ministro Benjamin Netanyahu hanno manifestato a Gerusalemme, chiedendo elezioni immediate e la fine della guerra a Gaza.

“Siamo venuti a manifestare di nuovo, per la 50esima volta, siamo qui, a Tel Aviv, ovunque, per sbarazzarci di questo governo corrotto, che non rilascia gli ostaggi, che gestisce la guerra in modo maldestro, ed è responsabile del peggior attacco terroristico contro di noi dopo l’Olocausto”, ha detto il manifestante Dror Katzman.

I manifestanti hanno marciato dall’esterno della Knesset, il parlamento israeliano, fino alla residenza privata di Netanyahu portando bandiere israeliane e scandendo slogan antigovernativi.

“Per colpa tua stiamo morendo, esci dalle nostre vite”, recitava un cartello con una foto di Netanyahu e impronte di mani insanguinate.

Altri hanno fatto riferimento agli 11 soldati uccisi a Gaza durante il fine settimana, uno dei più letali per i soldati israeliani da mesi, reggendo un cartello che recitava: “I soldati da combattimento si rifiutano di essere uccisi a causa di Bibi”, usando il soprannome di Netanyahu.

Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid si è unito alle manifestazioni di massa davanti al Parlamento israeliano o Knesset a Gerusalemme, secondo i filmati diffusi sui social media.
Le proteste sono il secondo giorno di quella che diversi gruppi chiamano “una settimana di disordini”.

Aggiornamento 15 giugno 2024

Mezzi corazzati e uomini avanzano distruggendo ogni cosa nel centro della città di Rafah nel sud di Gaza.

Dopo mesi di conflitto, i combattenti palestinesi nella Striscia di Gaza resistono e difendono le loro posizioni. Il portavoce dell’IDF, pochi minuti fa, nel consueto brifing ha riferito della morte di 8 soldati a seguito di una forte esplosione. Non ha aggiunto ulteriori dettagli. Fonti locali riferiscono di un missile che ha colpito un mezzo corazzato di fanteria ma le notizie non sono ancora frammentate.

Sul fronte a Nord, la tensione tra Hezbollah e soldati israeliani è altissima, probabilmente l’intensità del fuoco, da entrambi le direzioni conferma l’inizio di un nuovo conflitto a Sud del Libano.

Le forze di Hezbollah sono giorni che lanciano centinaia di missili e molti centrano obiettivi strategici per l’infrastruttura dell’esercito israeliano. Radr, tecnologie per la sicurezza e l’osservazione, a Nord di Israele sono tutte nel mirino dei lanciamissile, incluso edifici trasformati in caserme. La tipoligia dei missili lanciati da Hezbollah presentano molte caratteristiche diverse tra loro, per potenza di esplosione e per capacità di colpiere obiettivi anche su distanze di centiania di kilometri.

Nella città Palestinese di Nablus, fonti del ministero della sanità palestinese riferiscono dell’uccisione di un giovane palestinese mentre tutti territori occupati dalle forze militari israeliane sono vietati ai palestinesi, nessun movimento è autorizzato, tutte le città e i piccoli villaggi sono chiusi.

Continuano le denuncie e gli allarmi da parte dei responsabili dell’UNRWA a Gaza, le considizioni sanitarie, la scarsità di cibo, a causa dell’impossibilità di fare entrare mezzi con aiuti umanitari, la scarsità dell’acqua ogni giorni mietono vittime e il rischio di epidemi a seguiti del gran caldo si aggiunge ad una situazione per cui nessuono in questo momento ha la capacità e la possibilità di intervenire, l’umanità ha abbandonato, volge lo sgardo altrove per non vedere le sofferenze, la morte di centinaia di migliaia di palestinesi.

Le tensioni sembrano congelerare le questioni politicihe, le differenze nel governo di Tel Aviv, per il grande alleato, gli USA tutto procede nella quasi normalità mentre centiania di familiari di ostaggi continua a chiedere al governo israeliano di accettare il cessate il fuoco per libera tutti e definitivamente.

Aggiornamento 13 giugno 2024

Per 48 ore di fila, dalle posizioni degli Hezbollah decine di missili sono stati lanciati in direzione Israele. Molti di questi hanno raggiunto alcuni bersagli, caserme, concentramento di forze, veicoli corazzati, centri di comando e militari dell’IDF.La risposta di Israele per mezzo dell’artiglieria colpendo in profondità e ad intervalli con attacchi aerei. Probabilmente con l’aiuto di droni e l’intelligenze, Israele continua ad alimentare la lunga lista degli omicidi mirati generalmente coordinatori, militari e responsabili.

Sul fronte della Palestina, Israele stringe i cordoni intorno alle città palestinesi, imp0ossibile ogni movimento, non è possibile andare a lavorare, per chi è fortunato ad avere un lavoro, la Palestina è isolata, niente esce e niente entra. Nella Striscia di Gaza la situazione sanitaria peeggiora come denunciano i responsabili dell’ONU, la stampa internazionale ma nessuno riesce a fermare Isaele. Al momento non è possibile comprendere lo stato dell’arte del negoziato, sembra quasi fatta con l’ultima bozza di negoziato ma al momento non c’è un cessate il fuoco e lo scambio deglo ostaggi-prigionieri.

L’accellerare, o meglio, la continuità dell’intensità del lancio dei missili e della risposta israeliana nel sud del Libano sta impensierendo le diplomazie della regione e non solo, è l’inizio di un nuovo conflitto intenso tra Hezbollah e Israele?

Dal 1987 nel momento in cui è iniziata la rivolta palestinese, “Intifada”, Israele in ogni occasione ha sempre applicata una doppia strategia, dire sempre no, negare o ignorare. Netanyau segue questa linea senza alcuna sbavatura e nei confronti di tutti, in queste ore la “vittima” è uno dei suoi principali alleati, Biden per cui la Casa Bianca aveva chiesto di prevenire attacchi alla città di Rafah, evitare molte vittime civili ma lo stesso presidente americano oggi deve fare i conti con una realtà completamente diversa, anche l’atteggiamento, la politica scelta da Israele nei confronti della proposta di cessate il fuoco di Biden, Netanyaou è evasivo, non vuole in nessun modo e per nessuno, fermare le operazioni militari finchè non vengono distrutti tutti i combattenti palestinesi.

Aggiornamento 10 giugno 2024

Gli USA non smentiscono la partecipazioni di militari USA all’attacco nel campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza in Palestina per la liberazione di 4 ostaggi.

Durante il radi sono stati uccisi 274 civili, non definito il numero dei palestinesi combattenti.

L’attacco militare israeliano non si ferma e solo oggi ci sono stati diverse azioni e bombardamenti con aerei. Fonte locale, il ministero della Sanità riferisce della morte di oltre 40 persone, i feriti oltre 200.

Fonti vicine a gruppi di combattenti palestinesi riferiscono di un attacco contro un edificio controllato da soldati dell’IDF causando numerosi morti e feriti ma al momento l’esercito israeliano non ha confermato questo evento.

Gli scontri armati anche nella città palestinese di Nablus, fonti mediche riferiscono di un ragazzo ucciso.

Cessate il fuoco: il Consiglio di Sicurezza dell’ONU approva la proposta USA

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato la bozza di risoluzione degli Usa che sostiene il piano di cessate il fuoco a Gaza annunciato da Joe Biden, e invita Hamas ad accettarlo. Il testo – per andare incontro alle richieste di diversi Paesi che volevano fosse menzionato anche Israele – esorta «entrambe le parti ad attuare pienamente i termini del piano senza indugio e senza condizioni». La bozza è stata approvata con 14 voti a favore e l’astensione della Russia.

Nel testo Usa approvato dal Consiglio di Sicurezza Onu vengono ribadite le tre fasi della roadmap annunciata dal presidente Biden: «la prima prevede un cessate il fuoco immediato, pieno e completo con il rilascio di ostaggi tra cui donne, anziani e feriti, la restituzione dei resti di alcuni ostaggi che sono stati uccisi, lo scambio di prigionieri palestinesi, il ritiro delle forze israeliane dalle aree popolate di Gaza, il ritorno dei civili palestinesi nelle loro case e nei quartieri in tutte le aree di Gaza, compreso il nord, nonché la distribuzione sicura ed efficace di assistenza umanitaria su larga scala in tutta la Striscia. La seconda fase prevede, previo accordo delle parti, la fine permanente delle ostilità in cambio del rilascio di tutti gli altri ostaggi ancora a Gaza, e del completo ritiro delle forze israeliane da Gaza. Mentre la terza l’avvio di un piano pluriennale di ricostruzione per Gaza».

Aggiornamento 7 giugno 2024

È difficile politicamente per il governo israeliano e la Casa Bianca accettare politicamente di sedersi al tavolo della trattativa con una organizzazione di resistenza palestinese definita “terroristica”

Il fallimento a seguito del conflitto è evidente, Israele, con le bombe USA ha distrutto l’intero territorio della Striscia di Gaza, quasi tutti gli edifici civili non esistono più, sono polvere, come le infrastrutture educative, sanitarie quelle energettiche non esistevano comunque.

Oltre 36000 civili uccisi, quasi centomila feriti e migliaia di persone sono ancora disperse, forse ancora sotto le macerie provocate dalle bombe USA.

Il negoziato sembra segnalare un nuovo fallimento, è evidente i carri armati israeliani, truppe e droni sono impegnati al centro della città di Rafah e il numero dei morti cresce ogni ora. Anche dopo l’ennesima strage, Tel Aviv ripete la solita litania, dichiarandosi disponibile per un’inchiesta sui fatti ma sono così numerosi, è un genocidio e la storia ne ricorderà i responsabili e i complici.

Ogni proposta di conferenza internazionale è stata rimossa da tutti i media, in modo particolare da quelli occidentali, la pace sembra impossibile.

Cosa altro c’è ancora da distruggere in Palestina e nella Striscia di Gaza? Per accontentare i media l’IDF poche ore fa ha rilasciato un elenco di circa 8 uomini, accusati di essere terroristi e di essere stati elimnati, continua la caccia ai tunnel, per molti analisti una scusa per non ammettere le difficoltà nella ricerca degli ostaggi e nei capi dei combattenti palestinesi, Hamas, la Jiad e il Fronte.

Dopo 8 mesi di conflitto e di invasione della Striscia di Gaza, l’IDF, l’intelligence di diversi paesi hanno fallito, perchè incapaci di trovare e liberare gli ostaggi e le politiche estere degli USA e di Tel Aviv non prevedopno, non contemplano di accettare i portavoce e negoziatori di Hamas come i referenti per una trattativa.

Intanto l’ultimatum politico lanciato da Gantz a Netanyaou sta per scadere, 8 giugno. Gantz ha chiesto alla coalizione  certezze sul futuro della Striscia, su chi potesse governare se Hamas non verrà sconfitto.

Alcuni media israeliani riferiscono delle prossime dimissioni ma tutto questo non ha senso, il genocidio dei palestinesi va fermato ora.

Aggiornamento 5 giugno 2024

La tensione a Gerusalemme est è altissima, polizia, militari, poliziotti israeliani a cavallo, presidiano le strade che portano alla città vecchia di Gerusalemme dal lato di Damascus gate, la palrte araba della città. I coloni nazionalisti, fascisti israeliani contano di marciare fino alla città vecchia passando dal quartiere arabo-cristiano e musulmano magari con passeggita nella moschea di AlAqsa.

L’ennesima provocazione, i coloni sono già all’interno della città vecchia di Gerusalemme, perchè entrati indisturbati dalla Jaffa gate, la polizia israeliana presidia solo le porte generalmente utilizzate dai palestinesi.

All’interno della città vecchia il primo a denunciare la violenza di questi coloni nazionalisti è il corrispondente del quotidiano israeliano Haaretz, Nir Hasson, aggredito, gettato a terra e preso a calci, salvato dal linciaggio solo dall’intervento della polizia. Anche l’italiano Cosimo Perdezoli è stato aggredito da fascisti israeliani a Gerusalemme.

La provocazione dei coloni nazionalisti definità la giornata di Gerusalemme, la giornate delle bandiere è naturalmente sponsorizzata da diversi delinquenti capeggiati da Ben-Gvir membro del governo di Tel Aviv. Da segnalare alcuni episodi avvenuti a Tel Aviv dove continuano le manifestazioni dei cittadini israeliani che chiedono la liberazione, senza condizioni, dei loro familiari ancora imprigionati nella Striscia di Gaza in qualche luogo gestito dai combattenti palestinesi.

Contemporaneamente, i coloni nazionalisti ed altre formazioni nazi-fasciste israeliane contestano uno dei più famosi quotidiani israerliani, Haaretz oggetto di atti di violenza all’ingresso di una delle redazioni.

A seguito dell’ennesima strage, il genocidio dei palestinesi per mano di Israele continua, l’IDF mostra diversi aspetti di debolezza, incertezze, problemi di intelligence, solo così è possibile spiegare, il lancio di missili, droni e bombe sulle tende della popolazione palestinese, stremata da 8 mesi di guerra, fame, sete continuamente in spostamenti, costretta ad andare al nord, al centro e al sud della striscia, come comndano i militari dell’esercito israeliano.

La striscia di Gaza ridotta in polvere e l’ipocrisia del presidente amerciano Biden è senza limiti, promettere la ricostruzione e negando continuamente la necessità di un cessate il fuoco immediato.

L’esercito di Israele è in difficoltà a Rafah, al centro di Gaza e al Nord e non manca giorno dove le strutture sanitarie denunciano il bollettino di guerra, ieri almeno 47 morti tra i palestinesi, maggioranza bambini e donne. Tutti i giorno così, dal sud al nord della Striscia. Anche all’interno della Palestina le città sono bersaglio di coloni e militari di Tel Aviv, Jenin, Tulkarem, Nablus, Betlemme.

Gli analisti militari e politici disegnbano continuamente i passi e il futuro del premier israeliano Netanyaou. Condannato alla fine della carriera politica, non mostra alcuna volontà di fermare la guerra, l’ultima proposta ai negoziati prevedeva il censsate il fuoco per 42 giorni ma solo per liberare gli ostaggi, nessuna garanzia per il ritiro delle truppe e la fine del genocidio. I negoziati sono fermi, Hamas non accetta le nuove condizioni anche se il tavolo dei negoziati resta aperto ed attivo, si continua alla ricerca di soluzioni utili per tutti.

Netanyaou per volontà e per forti pressioni degli ultra destra israeliani non ferma i carri armati a Rafah e si appresta ad attaccare in profondità il Libano e le posizioni degli Hezbollah. Si spara con l’artiglieria continuamente, il fronte a nord è ora molto attivo a seguito di un attacco missilistico operato da Hezbollah e ampie zone di Israele a Nord sono state colpite e in parte in fiamme e poi distrutte. La situazione è grave tanto da costringere Netanyaou ad un viaggio al nord di Israele dove ha dichiarato: Israele non starà con le mani in mano” e l’esercito ha immediatamente ricevuto il consenso per l’invio di nuove truppe a Gaza ed annunciare la nuova guerra contro Hezbollah.

Le ultime 24 ore sono caratterizzate dalla denuncia dell’organizzazione “gruppi per i diritti” per cui Israele ha bombardato alcuni villaggi libanesi al confine utilizzando fosforo bianco, armi proibite, mentre un cittadini ha attaccato con un arma automatica l’ambasciata USA a Beirut. Un salto indietro nel 1983 quando un’auto bomba esplose nelle vicinanze provocando la morte di 32 persone.

Aggiornamento 29 maggio

In merito alla foto di oggi è difficile spiegare i meccanismi che trasformano una immagine o un breve video in un qualcosa di “virale” cioè che raggiunge cifre di diffusione molte alte anche milioni. Probabilmente è l’attenzione rivolta a quanto sta subendo il popolo palestinese, alla frustrazione di chi denuncia il genocidio e costretti a subire “prese in giro” comntoinuamente da parte di politici italiani e gìdagli USA e naturalmente da Tel Aviv.

L’elenco dei crimini e dei criminali è lungo e la Corte Internazionale ha mancato il suo primo appuntamento. Nella storia mai ha espresso pubblicamente la volontà di chiedere di smettere di sparare, di smettere di uccidere. Nella storia della Corte Internazionale non è mai successo, oggi assistiamo sempre più inorriditi dall’arroganza degli USA, sempre più minacciosi, brutali e violenti pronti a sparare a chiunque non approvi il loro operato e quello dei suoi “protetti” come Israele.

L’IDF compie continui crimini di guerra, bombarda le tende degli sfollati, dei cittadini palestinesi, ne uccide 50, 60 forse 80 ne ferisce 150 e chiede scusa e parte dell’Occidente accetta tutto questo. Quale è il limite se l’istituzione internazionale, voluta da tutti gli Stati del mondo ne ha denunciato il superamento? Cosa altro deve fare e può fare la Corte Internazionale e Penale eppure ancora oggi politici di Tel Aviv, ex presidenti USA e altri faccendieri simili minacciano l’Istituzione Internazionale della Corte, non basta, le minacce arrivano anche al personale della Corte Internazionale al presidente.

Cosa è che si spezza prima, il senso di rassegnazione, la democrazia, la fiducia in una società europea decadente, priva di cultura.

Oggi quanto palestinesi Israele ha ucciso? Quanti bambini, donne e anziani sono morti in Palestina?. Quante case hanno distrutto i buldozer dell’IDF? Quanta terra palestinese oggi hanno rubato i coloni israeliani? Quanti palestinesi sono stati espulsi oggi? Quanti palestiensi non posso più ritornare alla loro terrà?

Anche la motivazione “antisemita” non ha più alcun valore, siete riusciti ad appiattire tutto includendolo su una sola ed unica prospettiva, la violenza delle armi, distruggere, bruciare, uccidere, terrorizzare ma chi ha fatto questo calcolo ha fatto un errore.

La resistenza dei cittadini palestinesi

Aggiornamento 23 maggio 2024

Da Tel Aviv parte l’ordine di diffondere a tutti i media un lungo video dove alcuni combattenti palestinesi sono in una stanza con alcuni ostaggi, molti sono militari in abiti civili. È molto raro ma anche i media italiani concedono diversi minuti a queste immagini, l’effetto deve continuare ad alimentare l’odio verso tutti i palestinesi e dare quindi ulteriori motivizioni per continuare la guerra di occupazione nella Striscia di Gaza in Palestina.

Il video ha scosso ancora di più le famiglie che hanno ancora partenti ostaggi a Gaza e le immagini alimentano la protesta e evidenziano il fallimento delle politiche e dei negoziati di Tel Aviv al fine di liberare tutti gli ostaggi. Questa incapacità questo risultato non raggiunto è motivo di continue e importanti proteste dei cittatini israeliani.

Non è l’unico piano orchestrato da Israele e dai suoi complici, immediatamente all’anticipazione da parte della Corte CPJ e al possibile mandato di arresto per Netanyaou, altri ministri e alcuni membri di Hamas, gli USA hanno e stanno facendo molte pressioni per prevenire, annullre questi mandati di arresto.

Alcuni deputati suggeriscono di definire e appliocare delle sanzioni ai giudici della Corte Internazionali.

Non solo ingerenza ma è veramente imbarazzante l’atteggiamento anche della Casa Bianca, lo stesso Biden si è espresso negativamente rispetto all’ipotesi dei mandati di cattura a Netanyaou e altri ministri israeliani. Sui media internazionali sono diversi gli Stati contrariati dalle scelte del CPJ, anche l’Italia ha protestato per i mandati di arresto.

Riparte il gioco delle tre carte, a secondo degli interessi, gli USA utilizzano politicamente la Corte Internazionale, laddove sono considerati “nemici” degli USA i mandati di arresto sono quasi immediati, un esempio è evidente con il presidente della Federazione della Russia Putin, mentre per gli “amici” e complici degli USA, parlare di crimini di guerra e criminali “non si può fare”.

L’Occidente nuovamente non ha colto il contesto e l’attualità in maniera neutrale ma continuano gli schieramenti, gli Stati in Europa si continuano a presentare divisi sulle questioni generali della crisi e del conflitto in Medio Oriente, Spagna, Norvegia e Irlanda riconoscono la Stato di Palestina sovrano e indipendente.

Il video e il riconoscimento ha creato molta tensione a Tel Aviv e a Washington, TelAviv si prepara a ritirare gli ambasciatori mentre dalla Casa Bianca suggeriscono di riconoscere lo Stato di Palestina non unilaterlamente ma sulla base di negoziati. La posizione USA in merito alla Palestina è sempre più imbarazzante, sono oltre 40 anni di negoziati, in tutte le formule e metodologie e non è cambiata la posizione dei cittatini palestinesi, anzi è peggiorata da apartheid a genocidio.

A Gaza l’IDF continua a bombardare, inviare droni killer e ordinare incursioni nelle piazze e lenne strade ma la resistenza palestinese non è affatto domata.

Il portavoce israeliano riferisce durante una conferenza dell’uccisione di un importante capo, armiere di Hezbollah nel sud del Libano ed ha confermato la morte di tre militari a Gaza.

prigionieri palestinesi

A seguito di diverse incursioni di militari all’interno della citta palestinese di Jenin, le forze occupanti hanno ucciso 12 palestinesi e i funerali, tenuti questa mattina hano visto la partecipazione in massa della popolazione palestinese. Purtroppo sono anni che Jenin subisce continua incursioni dei militari israeliani motivati dall’arresto o da omicidi mirati di palestinesi considerati ricercati. La città è completamente circondata dal muro alto 9 metri e c’è un solo ingresso e uscita.

Ad evidenziare la gravità e i comportamenti criminali di Israele si aggiungono diverse organizzazioni per i diritti umani operanti in Israele. Presentata una petizione all’Alta Corte israeliana per chiedere la chiusura del carcere di Sde Teiman, dove sono rinchiuse migliaia di cittadini di Gaza. La petizione contiene numerose testimonianze raccolte negli ultimi mesi sugli abusi sui detenuti.

Sono storie dell’orrore, è veramente difficile credere che ci siano uomini capaci di fare tutto questo, come testimoniano volontari Medici per i diritti umani, HaMoked, centro per la difesa dell’individuo, associazione per i diritti umani, comitato pubblico contro la tortura a Gaza, insieme denunciano interventi chirurgici eseguiti ai detenuti senza anestesia, tenendoli per giorni in posizioni dolorose e con catene che portano amputazioni degli arti, bendando gli occhi per periodi prolingati anche dirante le cure mediche e l’uso della toilette, e tenendo i detenuti con i pannolini.

Aggiornamento 20 maggio 2024

IDF attacca, bombarda nel sud della Striscia e a nord di Gaza mentre continuano le incursioni delle forze militari di occupazione nella città di Jemin.

Nonostante le minacce, le lettere dal Congresso USA la Corte penale internazionale prepara mandati di arresto per leader israeliani e di Hamas

Il procuratore capo della Corte Penale Internazionale ha dichiarato di voler richiedere un mandato di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il Ministro della difesa Yoav Gallant e i tre leader di Hamas Yahya Sinwar, Ismail Haniyeh e Mohammed Deif.

Probabilmente le pressioni degli Stati Uniti, Israele e Regno unito non fermeranno al Corte di Giustizia Internazionale. Non sarà possibile in nessun modo evitare l’accusa di criminni di guerra per i leader di Tel Aviv e il procuratore Karim Khan ha riferito che la richiesta per l’emissione dei mandati di arresto è stata formalmente inviata. Netanyahu e Sinwar sono entrambi responsabili di crimini contro l’umanità.

I politici israeliani sono accusati di crimini di guerra per gli attacchi “diffusi e sistematici” contro la popolazione civile palestinese: “Gli effetti dell’uso della fame e della sete come metodo di guerra, insieme ad altri attacchi e punizioni collettive contro la popolazione civile di Gaza sono acuti, visibili e ampiamente conosciuti. Mentre le accuse ad Hamas si riferiscono all’attacco del 7 ottobre, immagini, video e testimonianze raccolte dalla Corte per la tenuti degli ostaggi in condizioni disumane e e alcuni casi provati da violenza sessuale.

Le critiche non arrivano solo da Tel Aviv, la nota agenzia di informazione Reuter ha diffuso una dichiarazione di responsabile dei combattenti palestinesi di Hamas, cita: il movimento islamico critica la decisione della Corte Penale, accusandola, equiparando “la vittima al boia”

Il ministro israeliano Benny Gantz ha dichiarato in un post su X che “Lo Stato di Israele combatte nel modo più morale della storia, rispetta il diritto internazionale e dispone di un sistema giudiziario forte e indipendente”.

Il leader dell’opposizione Lapid ha definito l’annuncio dell’emissione dei mandati d’arresto un “disastro” e si è detto speranzoso che il Congresso degli Stati Uniti si riunisca al più presto per condannare la decisione della CPI

Se la Corte penale internazionale ha una qualche credibilità, dovrebbe prendersela con chi commette un genocidio

La Corte di Giustizia Internazionale

Diana Buttu, avvocato ed ex portavoce dell’OLP, afferma che Khan della CPI sta facendo “un sacco di doppiopesismo”.

“Sta guardando e vedendo che c’è un genocidio che Israele sta perpetrando – un genocidio che Israele ha apertamente perpetrato con oltre 35.000 palestinesi uccisi, fame di massa, 15.000 bambini uccisi, e per bilanciare il tutto deve far sembrare che si stia rivolgendo a entrambe le parti”, ha detto Buttu ad Al Jazeera.

“Ma se vogliamo essere onesti, dovremmo guardare a ciò che il governo israeliano ha fatto e agli ordini che ha impartito ai suoi soldati”, ha detto Buttu.

“Se questo tribunale deve avere una qualche credibilità, dovrebbe andare a cercare le persone che stanno commettendo un genocidio, piuttosto che cercare semplicemente di giocare a questo gioco di bi-sidesismo”, ha aggiunto Buttu.

Pronti gli arresti e a Gerusalemme si prepara una grande manifestazione di protesta contro Netanyaou e il suo governo.

Una bella notizia è la nascita di un primo bambino nato nell’ospedale da campo del CICR a Rafah

Nascita di un palestinese

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dichiarato che il nome del bambino è Sanad.

“Il viaggio della madre è stato pieno di ansie e paure durante i vari spostamenti, alla costante ricerca di sicurezza. Sanad significa ‘sostegno’, ciò che lei dice di sperare che diventi per gli altri intorno a lui”, ha dichiarato il CICR in un post su X.

L’UNRWA ha avvertito in precedenza che più di 150.000 donne incinte stanno affrontando condizioni sanitarie terribili e rischi per la salute a causa dello sfollamento e della guerra a Gaza.

Più di 100 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore, ha dichiarato il ministero della Sanità di Gaza, mentre Israele ha intensificato gli attacchi in tutta l’enclave. Medici Senza Frontiere riferisce che l’ospedale di al-Awda, assediato e vicino al campo profughi di Jabalia, è completamente privo di acqua potabile.

Aggiornamento 16 maggio 2024

Nonostante un ampio e martellamte avvio con artiglieria, bombe e droni per facilitare l’avanzate delle forze di terra israeliane, i combattenti palestinesi resistono e Tel Aviv è in difficoltà.

A Nord di Gaza i segnali erano chiari, l’IDF non ha il controllo dell’area e i combattimenti con la resistenza palestinesi non sono sporadici. 5 soldati israeliani uccisi e numerosi feriti, alcuni corrispondenti locali riferiscono di 20 soldati. In un comunicato ufficiale il portavoce dell’IDF riferisce di un grave episodio di “fuoco amico” da un edificio abbandonato, un carro armato israeliano ha fatto fuoco uccidendo e ferendo numerosi militari israeliani.

Altri corrispondenti riferiscono della sorpresa della resistenza dei combattenti palestinesi, il tutto non poteva essere narrato esclusivamente con la serie dei tunnel, infatti questa era la narrativa più comoda per Tel Aviv, piuttosto che descrivere la forza e l’organizzazione della resistenza palestinese.

Mentre il teatrino della sceneggiata della discordia tra washongton e Tel Aviv continua senza alcuna sbavatura, il mondo è testimone dei crimini commessi da civili israeliani intenti a bloccare gli aiuti umanitari e non soddisfatti, distruggono il carino di farina, zucchero e tutto quello che c’è sui tir e senza essere minimamente interrotti da nessuna forza di polizia.

Poche ore fa un nuovo appello, una nuova richiesta da parte del SuAfrica nei confronti della Corte di Giustizia Internazionale, “imporre il cessate il fuoco ad Israele” ordinare di non sparare oltre mentre il ministero degli esteri di Tel Aviv ha accusato il Sud Africa di aver fato e presentato false accuse, parziali e false basate su fonti inafidabili di Hamas.

Un una breve conferenza, gli Stati Uniti riferiscono di aver terminato di costruire il molo galleggiante sulla spiaggia di Gaza per favorire l’invio di aiuti umanitari. Non c’è stata alcuna indicazione di una nave mercantile in viaggio verso Gaza con aiuti umanitari. Dalla Spagna una smentita su un’altra nave per cui Madrid ha negato di ormeggiare, probabilmente perchè il carico sono armi dirette in Israele. I depositi USA, il complesso militare industriale bellico e globale questo è un’altro motivo per cui è necessario lottare contro il complesso militare industriale bellico, causa di tutte i conflitti di ieri, di oggi e purtroppo di domani se non verrà eliminato, cancellato dal mondo.

Il patriarca latino di Gerusalemme è stato oggi alla Parrocchia della Sacra Famiglia e alla parrocchia ortodossa di San Porfirio, in una tappa umanitaria in collaborazione con il Sovrano Ordine di Malta: “Lo scopo di questa visita prima di tutto è stare con loro, abbracciarli e supportarli, cercare di capire cosa si possa fare per aiutarli in tutti i modi possibili”. Israele ha concesso i permessi? Oggi sono passati dalla frontiera anche 365 camion con aiuti umanitari.

Aggiornamento 14 maggio 2024

L’IDF continua le operazioni militari in Palestina e a Gaza, in particolare continuano i raid a sud di Gaza ma ingenti forze, carri armati e truppe speciali hanno completamente circondato il campo profughi di Jabalia. Droni e colpi di artiglieria continui dalla note scorsa.

Probabilmente a seguito di una incursione aerea i caccia di Tel Aviv hanno colpito una palazzina di tre piani nell’altro campo profughi di Nuseirat al centro della Striscia di Gaza. Al momento i soccorritori riferiscono di almento 40 morti tra cui tre bambini ma la ricerca di sopravvisuti continua tra le macerie. Nella palazzina c’erano famiglie scappate da Rafah che avevavo trovato rifugio e un luogo “sicuro” in quell’area. Come è già accaduto, purtroppo più di una volta, Israele, l’Idf non è in grado o non vuole garantire alcun corridoio protetto per i civili palestinesi.

Alcuni eventi evidenziano quanto sia emergenziale la situazione sia a livello politco sia a livello socio sanitario.

Al confine continuano gli attacchi di squadre di nazionalisti fascisti israeliani all’assalto di camion con gli aiuti umanitari. In gruppo sabotano il contenuto del carico, aprendo gli scatoloni, gennando zucchero, farina e altri beni di prima necessità. Questi camion attandono fermi la possibilità di poter entrare nella Striscia di Gaza e distribuire alla popolazione oramai stremata.

Dal campo di Jabalia sono almeno 100000mila persone in movimento nel tentativo di sfuggire alle bombe e alla fame e alla sete mentre da Rafah si sono spostate circa 450000mila palestinesi.

Nelle ultime 24 ore il fuoco intenso dalle varie posizioni dell’esercito israeliano si concentra sul centro e al sud di Gaza. Purtroppo gli errori o un cattivo coordinamento o l’intenzione, non è da escludere, un convoglio dell’ONU è stato colpito dal fuoco dell’IDF e un autista è stato ucciso.

Aggiornamento 12 maggio 2024

Un medico anziano palestinese arrestato a dicembre nella Striscia di Gaza è morto in uno dei carceri israeliani ma Tel Aviv lo ha reso noto solo oggi e senza dare alcuna spiegazione sulla morte del medico.
Alcuni prigionieri palestinesi raccontano di averlo visto ma in condizioni fisiche molto precarie, con vistosi ecchimosi sul volto e alle richieste di alcuni giornalisti, le autorità israeliane non hanno fornito nessun chiarimento.
Israele con le forze di occupazione continua indisturbato a commettere ogni tipo di crimine di guerra, il silenzio della Corte di Giustizia Internazionale probabilmente è necessario immaginare le minacce arrivate da Washington, da politi, da uomini milionari contro i giudici responsabili per l’eventuale condanna di Israele.
Tel Aviv continua a commettere crimini, perché protetta dagli USA, dall’Europa e dai leader Europei e tutto questo accade alla luce del sole come per le votazioni all’ONU, quasi tutto il mondo pronto a riconoscere la Palestina come uno Stato a pieni diritti mentre gli USA e altri paesi sono contrari e l’Italia si rifiuta di votare, forse la posizione più assurda in questa follia generale.
Intanto l’IDF bombarda un pò la città di Rafah continuando a dare la caccia, senza alcun risultato, ai leader dei combattenti palestinesi facendo salutari in aria edifici di ogni tipo e tunnel e qualsiasi cosa minimamente sospetta.
Ingenti truppe hanno da qualche ora avviato un massiccio attacco aereo, con carri armati e incursioni con forze speciali all’interno del campo profughi e dell’area di Jabayla.
Durante questi attacchi, la città di Sderot è stata bersaglio di 4 missili lanciati dai combattenti palestinesi, nonostante l’assedio, la resistenza palestinese ha ancora capacità di resistenza e reazione.
Dagli USA, oltre ai finti appelli e alle false dichiarazioni di non voler inviare più armi al fraterno alleato in Medio Oriente, Blinken chiede pubblicamente a Tel Aviv di elaborare un piano politico per la Striscia di Gaza ma da Netanyaou non c’è alcuna risposta, perché non esiste un piano politico, il governo di tel Aviv ha solo un obiettivo, colpire i combattenti palestinesi ma l’appello di Blinde è il segnale del fallimento di Israele e dei suoi attacchi, perché non vincerà i palestinesi e impedirà una soluzione politica a guida Hamas.

L’Egitto si unisce al SudAfrica nel caso della Corte di Giustizia e il genocidio dei palestinesi continua, Israele ancora impunito.

Aggiornamento 10 maggio 2024

I bombardamenti dei caccia e dei droni israeliani nella città e nella periferia di Rafah sono intensi e sensa soste lunghe.

È iniziata l’evacuazione da alcune strutture ospedaliere mente nell’area di Deir el-Balah ci sono forti segnali e richieste di emergenza in merito alla scarsità di acqua potabile e gasolio per devide sanitari vitali.

Hani Mahmoud, corrispondente stampa locale riferisce dell’imminente emrgenza sanitaria a Deir el-Balah manchino, descrive la situazione catastrofica, simile a quella che si è verificata nella parte settentrionale di Gaza City.

Non solo l’acqua è sempre più limitata in questo momento, ma anche il carburante. Senza di esso, assisteremo a un arresto completo di tutti i mezzi di soccorso.

Il carburante è necessario anche per gli ospedali della città di Rafah. Senza di esso, saranno costretti a chiudere completamente le unità di terapia intensiva e le stazioni di ossigeno.

In merito alle tensioni tra il presidente USA Biden, uno dei maggiori sionisti e Netanyaou premier israeliano la stampa internazionale da molto spazio ma è veramente molto difficile credere ad una reale volontà degli USA di non fornire più armi e aiuto ad Israele. Questo come suggeriscono diversi analisti è molto difficile, probabilmente al momento non sussiste una situazione di allarme per una mancanza di armi anche perchè gli USA non sono l’unico fornitore. Gli Stati Uniti sono di gran lunga il maggior fornitore di armi al loro più stretto alleato in Medio Oriente, seguiti da Germania e Italia. Il Canada e i Paesi Bassi hanno interrotto le forniture di armi a Israele per il timore che possano essere utilizzate in violazione del diritto umanitario internazionale.

Nel periodo 2019-23, Israele ha ricevuto il 69% degli aiuti militari dagli Stati Uniti, circa il 30% dalla Germania e l’1% dall’Italia.

La Gran Bretagna non è uno dei maggiori fornitori di Israele. L’anno scorso ha concesso licenze di esportazione per la vendita di almeno 42 milioni di sterline (52,5 milioni di dollari) di attrezzature per la difesa a Israele.

Il 20 marzo, il governo canadese ha dichiarato di aver interrotto le licenze di esportazione di armi verso Israele dall’8 gennaio e che il congelamento continuerà fino a quando Ottawa non sarà in grado di garantire che le armi siano utilizzate in conformità con il diritto umanitario. A febbraio, il governo olandese ha bloccato le spedizioni di parti di jet F-35 a Israele dai magazzini dei Paesi Bassi, dopo che una sentenza della corte d’appello ha stabilito che c’era il rischio che le parti venissero utilizzate in relazione a violazioni del diritto umanitario.

Anche Giappone, Spagna e Belgio hanno sospeso la vendita di armi in seguito alla brutale offensiva militare di Israele a Gaza.

Purtroppo i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza si sono chiusi senza un accordo, mentre Israele sta intensificando gli attacchi a Rafah.

Una ulteriore denuncia è stata diffusa da un funzionario dell’UNRWA che accusa Israele di sottoporre Gaza a un “assedio medievale” mentre 110.000 palestinesi fuggono da Rafah e gli aiuti si esauriscono.

A causa degli attacchi e le incursioni delle forze speciali israeliane, dall’Egitto riferiscono di note di protesta, perchè Israele ha violato gli accordi per cui è assolutamente vietato portare uomini e mezzi nel corridoio “Philadelfia”, parte dell’accordo di pace tra Egitto e Israele ma anche in questo caso TelAviv non da alcun peso a queste violazioni, forte dell’impunità che continua a riceveree dagli USA, dall’Europa e dalla Corte di Giustizia Internazionale dato che per alcuni giorni alcuni corrispondenti hanno segnalato l’imminente mandato di cattura internazionale per alcuni leader israeliani, probabilmente anche Netanyaou.

Le proteste da Tel Aviv sono state immediate, anche da Washington non sono mancate dichiarazioni molto particolari, quasi delle minaccie, ad ogni modo, ad oggi questa condanna ad Israele non c’è stata, forse le minaccie di ritorsione contro i giudici sono state efficaci.

Aggiornamento 7 maggio 2024

Questa notte l’esercito di occupazione israeliano ha lanciato l’operazione al fine di distruggere quello che resta nel sud della Striscia di Gaza. Nel mirito dell’aviazione, dell’artiglieria di Tel Aviv la città di Rafah e il valico di frontiera a sud con l’Egitto. Quest’ultimo è stato il primo obiettivo di quene nuove operazioni militari, l’incursione con fanteria e carri armati al fine di sorvegliare il passaggio di confine, in modo da chiudere ermeticamente ogni via di fuga per i palestinesi ma soprattutto ogni via per qualsiasi aiuto umanitario, l’esercito di occupazione controlla ogni entrate e uscita.

Washington continua nel suo copione, si manifesta preoccupata per l’attacco alla città di Rafah ,ma non fa nulla diplomaticamente per fermare questo genocidio.

I bombardamenti sono violenti, c’è mota difficoltà ad intervenire con quello che resta di una struttura di aiuto, le vittime sono circa 45, impossibile avere un dato sui feritoi e sui dispersi. Sulle aree dei bombardamenti intervengono “unità dell’ONU”, non meglio specificato.

I combattenti palestinesi resistono, rispondono agli attacchi e in alcune aree gli scontri sono molto intensi come al centro di Gaza.

Israele questa notte ha colpito anche postazioni militari anche al sud del Libano.

Poche ore prima delle operazioni militari al sud della Striscia di Gaza, Israele ha interdetto i giornalisti e il network televisivo Al Jazeera a trasmettere qualsiasi informazione all’interno del paese, oggi Al Jazeera è oscurata in Palestina e in Israele. Forse c’era ancora un embrione di speranza ma nel momento in cui non si vogliono testimoni, la lettura è molto semplice, Israele si prepara per comiere un ennesimo massacro, consapevole di non essere mai puntita dagli USA e dai leader europei. L’attacco continua ed aumenta di intensità di ora in ora, decine di mezzi corazzati, uomini e unità speciali sono entrate nella città e il mondo sta a guardare alla finestra come si consuma il genocidio contro il popola palestinese.

Le proteste per quanto sta accadendo in Palestina non si fermano, crescono e si moltiplicano in tutti gli Stati del mondo ma spesso purtroppo gli effetti sono molto simili, perchè molti Stati sono complici di questo geneocidio, infatti a Berlino, il diritto nell’espreimere solidarietà al popolo palestinese è stato contrastato dalla forza bruta della polizia, arresti, manganelli e violenza. Questi paesi complici del genocidio non vogliono oltre la presenza di palestinesi liberi e cittadini solidali.

I negoziati non hanno prodotto ancora nulla ma i negoziatori non si fermano.

Un. nuovo gruppo di negoziatori israeliani partià a breve per il Cairo per valutare ulteriormente la proposta di cessate il fuoco in tre fasi sostenuta da Hamas.

In altri negoziati, Israele ha dichiarato che la proposta non soddisfa le sue “richieste fondamentali”, infatti l’eserdcito di Tel Aviv ha scelto di continuare il genocidio e attaccare Rafah.

L’obiettivo di Israele rimane quello di distruggere i palestinesi combattenti, ha dichiarato l’agenzia di stampa Reuters citando un portavoce del governo israeliano senza nome, aggiungendo che i gruppi armati palestinesi devono deporre le armi e rilasciare i prigionieri israeliani per porre fine alla guerra.

Aggiornamento 4 maggio 2024

Israele continua i raid nell’area centrale della Striscia di Gaza e con frequenze lunghe anche l’area della città di Rafah.

La Striscia è quasi inesistente come territorio abitato con strutture sanitarie ed educative. In 6 mesi di bombardamenti, Israele ha trasformato il territorio della Striscia di Gaza in un ambiente, un ecosistema invivibile. Se alla fine di questo atroce genocidio sei vivo, non sarà assoluitamente facile continuare a vivere nella Striscia di Gaza in Palestina.

Questa mattina una nuova delegazione di negoziatori palestinesi si appresta ad affrontare una settimana importante, Israele, oltre a continuare a bombardare, ricercare per uccidere i leader e i combattenti per ucciderli ha imposto un ultimatum mettendo sul tavolo delle nuove proposte. La questione centrale dei negoziati sono la biberazione degli ostaggi, cittadini israeliani, militari ten uti dai palestinesi mentre dall’altra parte Israele deve liberare migliaia di prigionieri politici.

La nebbia della propaganda si è diradata e la questione della costruzione di un porto a Gaza oggi è sempre più chiara.

I punti certi sono semplici, in un porto possono attraccare navi mercantili ma anche nave passeggeri. Potrebbe essere usato per facilitare l’evacuazione forzata dei palestinesi residente nella Striscia di Gaza verso l’Europa o l’Egitto.

Altro punto certo, motivo della costruzione del porto, sarà sorvegliato dalle forze di occupazione israeliane, quindi una base militare permanente sarà proprio il porto, quindi le parole di Netanyaou sono solo per riempire le pagine dei rotocalchi, Israele ha un progetto ben preciso per liberarsi dei palestinesi.

Aggiornamento 26 aprile 2024

Il funzionario di Hamas Khalil al-Hayya ha dichiarato che hanno ricevuto ed esaminando una nuova proposta di tregua israeliana, mentre il ministro israeliano Katz ha affermato che l’invasione di Rafah sarà “sospesa” se si raggiungerà un accordo per lo scambio di prigionieri. Intanto non si fermano le proteste a Gerusalemme e Tel Aviv, gli israeliani non hanno fiducia in questo governo e chiedono la testa di Netanyaou e nuove elezioni e la liberazione di tutti gli ostaggi anche senza alcuna condizione.
La verità è che l’IDF non ha mai smesso di sferrare colpi, fare incursioni nelle periferie di Rafah e durante la giornata di oggi sono almeno sette persone uccise e altre ferite a seguito di un bombardamento mirato ad una casa nel sud di Gaza, a Rafah, riferiscono fonti locali e mediche.

Le crescenti proteste studentesche negli Stati Uniti contro la guerra a Gaza e i legami delle università con Israele si sono diffuse in Europa e oltre.
Dal 7 ottobre, almeno 34.388 palestinesi sono stati uccisi e 77.437 feriti negli attacchi israeliani a Gaza. Il bilancio delle vittime in Israele degli attacchi di Hamas del 7 ottobre è di 1.139 persone, mentre decine di persone sono ancora prigioniere a Gaza.

Aggiornamenti 23 aprile 2024

Dopo per fortuna, l’inciucio, dell’accordo-militare IRAN e Israele, evitato un conflitto più violento e messo in scena una farsa tra i guerrafondai, ora sono tutti soddisfatti, non c’è una crisi nella regione del Medio Oriente, non c’è un ampliamento del conflitto e Biden ha salvato tutti con la seguente formula: ha chiesto a Netanyaou di non attaccare duramente l’Iran e poi di poter disporre dei palestinesi e degli abitanti di Gaza a suo piacimento, consentendo l’assalto alla piccola città di frontiera Rafah.

A nord di Gaza gli scontri non sono temrinati, l’IDF non controlla l’interio territori e a seguito di un attacco, il portavoce dell’IDF riferisce della morte di un graduato dell’esercito israeliano ucciso durante un combattimento a nord, senza dare ulteriori dettagli.

Nel mondo i cittadini non condizionati da partiti e politiche istituzionali continuano a mostrare e manifestare solidarietà al popolo palestinese. Negli USA cresce la protesta nelle universit, in. qiesti giorni occupata quella del Michigam ma anche qui la polizia è interventuta arrestanto i manifestanti. È successo nuovamente a Torino, studenti manganellati, perchè denunciano il genocidio in atto ai danni dei palestinesi e il colpevole è Israle, coomplici, gli USA, la Germani, l’Italia e gli altri Stati che hanno e stanno inviando aiuti in armi ad Israele.

Aggiornamento 18 aprile 2024

La storia si ripete sempre e purtroppo più stesso. Nell’arco di 70 anni il popolo palestinese è stato ingannato e tradito dal “salvatore” di turno ma alla fine la verità ha mostrato altri interessi degli eroi e tutti hanno sfruttato in qualche modo l’identià dei palestinesi. In più di una occasione sono stati coinvolti in conflitti armati, una volta anche una guerra fratricida e ci hanno provato in tutti i modi, in particolare nella Striscia di Gaza, dividendo i palestinesi buoni dai palestinesi cattivi.

La loro dignità, la loro voglia di libertà e di resistenza sfruttata da abili politicanti di ogni colore e di ogni partito ma la resistenza palestinese non si è mai piegata, l’obiettivo è la libertà.

A Gaza non è cambiato molto, IDF muove decine di mezzi corazzatri, centinaia di uomini in diverse direzioni, droni, aerei e artiglieria sorvegliano il cielo e i bombardamenti non sono interrotti ma solo diminuiti di intensità ma uccidono ugualmente come il caso di quattro civili palestinesi uccisi in un attacco israeliano al campo profughi di Shati, noto anche come Beach Camp, a ovest di Gaza City, secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa.

Un aereo israeliano ha preso di mira una casa residenziale dove si erano rifugiate alcune famiglie di sfollati. Diverse altre persone sono rimaste ferite nell’attacco.

La morte. Senza volto. Palestina

Separatamente, Wafa ha detto che le squadre della protezione civile hanno recuperato due corpi dopo un attacco al campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza, all’inizio della giornata. I feriti dell’attacco sono stati portati al vicino ospedale al-Awda.

Queste storie, centinaia, queste immagini migliaia sono quello che resta della Striscia di Gaza. Provare a raccontarla oggi, dopo 6 mesi di devastanti bombardamenti non è molto difficile, non ci sono campi di fiori da raccontare, ne case e ville bianche ma solamente un cumulo di macerie, distruzione, vuoto per decine di kilometro, la Striscia di Gaza non esiste più.

Le macerie, incluso corpi e parti di cadaveri dispersi vengono raccolte da grossi camion e trasportane fino al porto dove Israele con i soldi e il palcet degli USA sta costruendo un “pontile”, dicono perchè vogliono fare arrivare aiuti umanitari. È la solita presa in giro per la stampa, il pontile potrebbe essere lo start di una nuova base militare navale USA-Israele per favorire il commercio del gas nei giacimenti mediterranei oppure semplicemente, Israele prepara una via di “fuga” per i palestonesi di Gaza, costringerli a scappare con l’aiuto delle navi civili, ecco a cosa serve un porto, dato che l’Egitto non ha accettato alcun accordo con Israele, almeno per ora.

La diplomazia ha sempre avuto un ruolo tra un massacro e un’altro contro i palestinesi e il Consiglio di sicurezza dell’ONU doveva votare oggi 18 aprile 2024 sulla piena adesione della Palestina
Gli Stati Uniti dovrebbero usare il loro potere di veto per bloccare il voto se ottiene la maggioranza necessaria, dopo che la commissione non è stata in grado di fare una raccomandazione unanime.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite avrebbe dovuto votare giovedì sera sulla richiesta palestinese di adesione a pieno titolo alle Nazioni Unite, una mossa che gli Stati Uniti, alleati di Israele, dovrebbero bloccare perché riconoscerebbe di fatto uno Stato palestinese.

Il Consiglio, composto da 15 membri, avrebbe dovuto votare alle 17.00 a New York su una bozza di risoluzione che raccomanda all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, composta da 193 membri, che “lo Stato di Palestina sia ammesso a far parte delle Nazioni Unite”, hanno dichiarato i diplomatici.

Una risoluzione del Consiglio ha bisogno di almeno nove voti a favore e nessun veto da parte di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Russia o Cina per passare. Secondo i diplomatici, la misura potrebbe avere il sostegno di un massimo di 13 membri del Consiglio.

In tal caso, un diplomatico di alto livello di un Paese del Consiglio di Sicurezza ha dichiarato che gli Stati Uniti dovrebbero porre il veto alla risoluzione. Come sempre è accaduto nel difendere l’occupante colonialista Israele

Aggiornamento17 aprile 2024

Immediatamente con l’avanzare della crisi, l’aumento delle preoccupazioni di un conflitto tra l’Iran e Israele e dopo la rappresaglia con il lancio di droni e missili iraniani verso il territorio israeliano, la Palestina è completamente scomparsa da giornali, tv e radio. Nessuno ha notizie dalla Striscia di Gaza, cosa sta accadendo a Rafah, a Gaza City e al nord della striscia?

Fonti locali riferiscono di attacchi mirata nella città di Gaza City dove missili, droni e aerei israeliani hanno colpito e distrutto case civili. Israele esegue punizioni distruggendo le proprietà di palestinesi accusati di essere combattenti armati, per Tel Aviv è sufficiete questa falsa accusa e la punizione colpisce oggetti, immobili e anche persone della stessa famiglia.

I negoziati sono quasi congelati, i negoziatori non hanno nuovo proposte da discutere e il motivo è la pressione e la tensione tra Iran e Israele.

Nuovi testimoni e prove costringono Washington a dichiarazioni ufficiali e questa volta è il portavoce del Dipartimento di Stato Vedant Patel costretto a “richiedere indagine ad Israele” dopo che l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha pubblicato un rapporto che descrive in dettaglio gli abusi commessi contro le persone detenute da Israele.

Il rapporto riporta le testimonianze di oltre 100 palestinesi rilasciati dalla detenzione israeliana. Tra gli abusi commessi c’è il fatto che ai detenuti è stato negato il cibo, l’acqua o l’accesso ai servizi igienici per ore, mentre le mani e le gambe erano legate. Altri hanno raccontato di essere stati perquisiti in modo inappropriato, picchiati e palpeggiati.

Gaza City case distrutte

Il rapporto afferma che le azioni possono equivalere a “violenza sessuale e molestie”.

Patel ha definito i resoconti profondamente inquietanti e ha dichiarato che Washington farà pressione su Israele, suo stretto alleato, sulla necessità di un’indagine completa. I gruppi per i diritti hanno ripetutamente affermato che i precedenti appelli degli Stati Uniti per tali indagini si sono rivelati inadeguati.

Gli Stati europei attraverso alcuni loro leader si dichiarano pronti a sostenere una soluzione per la questione della Palestina, “due popoli due Stati” ma il comportamento delle polizie e delle prefetture è totalmente differente.

In molte città dell’Europa è vietato manifestare per la Palestina come a Berlino dove la polizia ha interrotto un convegno impedendo un normalissimo appuntamento di confronto e di dialogo.

Succede ancora in Italia, gli studenti consapevoli di quanto stia accadendo, consapevoli del contesto attuale, mentre sbagliano i “professoroni” a giudicarli assenti, menefreghisti, non c’è stata an alisi più sbagliata. L’Università c’è, migliaia di studenti e centianaia di professori non vogliono cooperare con le università di Israele, chiedono a Roma, Milano, Napoli e altre città di interrompere qualsiaisi contratto di ricerca.

Le proteste di Israele sono “dure” e probabilmente condiziona la risposta politica di rettorati capaci solo di usare il manganello attraverso l’intervento della prefettura. Botte, cariche, violenza e arresti ecco quanto è accaduto a Roma, gli studenti caricati, picchiati e arrestati solo per manifestare solidarietà alla Palestina e intervenire a favore del boicottaggio delle università di Israele.

Il boicottaggio non è un crimine e gli studenti lo hanno applicato sulla base di azioni nonviolente ma alla fine la manipolazione e la complicità di gionali, televisioni e politici puntano l’indice sugli studenti “brutti, sporchi e cattivi”. È la solita risposta, è la solita strategia, sono due i dati certi, il boicottaggiop delle università israeliane sta dando molto fastidio, la resistenza dei palestinesi non si piega.

Gli universitari di Roma hanno atteso nei pressi del commissariato la liberazione degli studenti arrestati e alcuni di essi hanno dichiarato di iniziare uno scipero della fame.

Aggiornamento 12 aprile 2024

Contando solo gli eventi drammatici, contrassegnati da vere e proprie stragi di cittadini palestinesi, negli ultimi mesi sono almeno 7, tutti eventi documentati da audio, video e testimonianze locali.

Le autorità israeliane hanno sempre dichiarato di impegnarsi in indagini per scoprire le responsabilità di militari israeliani ma i risultati non sono deludenti, di più, sono una presa in giro, perchè mai vengono individuati colpevoli se sono israeliani, tutto cambia se le vittime non sono palestinesi ma di altre nazionalità, in modo particolare europee.

L’elenco è lungo e IDF si proclama sempre “non responsabile” non arrivando mai fino in fondo ad una indagine e quindi senza mai individuare un colpevole.

L’ultima in ordine di tempo, sperando che sia veramente l’ultima è la strage di palestinesi definita dalla stampa internazionale “la sttrage della farina”. Quando centinaia di migliaia di palestinesi, stanchi, affamati e assetati correvano verso gli aiuti umanitari lanciati dagli Occidentali con un ponte aereo. Per tutti quesi ragazzini, anziani e donne era quasi un miraggio ma si doveva correre per riuscire ad avere poi tra le mani un sacco di farina. Ci volevano della gran gambe e tanto fiato ma per molti la corsa è stata fermata dalle pallottole assassine degli israeliani come documentato e provato da una inchiesta giornalistica della CNN. Gli israeliani hanno fatto fuoco con le mitragliatrici e armi automatiche volontariamente per uccidere i palestinesi.

Tel Aviv nella prima versione dei fatti aveva escluso categoricamente ogni responsabilità dei militari israeliani ma la verità è un’altra. 100 palestinesi uccisi e oltre 700 feriti. l’organizzazione dell’ONU ha evidenziato questa metodologia di attacco israeliano al fine di uccidere palestinesi civili, di assassinarli mentre chiedevano aiuto.

Il video rilasciato dalle autorità militari israeliane è tagliato e i giornalisti hanno chiesto di avere il video intero, al momento i militari israeliani hanno preso tempo.

Sempre in Palestina sono decine le ussicioni, gli omicidi mirati di palestinesi giustiziati come le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza nel campo profughi  di Faraa che riprendono un gruppo di ragazzi palestinesi e una camionetta israliana avvicinarsi, tutti rapidamente scappano ma Rami viene raggiunto e ferito, poi a terra, un militare gli spara a bruciapelo.

Tanti sono anche gli episodi contro gli operatori, cooperanti stranieri e naturalmente i giornalisti.

I Tribunali, gli archivi della polizia, delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani sono pieni di eventi di questo tipo ma mai Israele ammette le sue responsabilità.

Oggi è il mondo ad essere testimone di un genocidio nei confronti dei palestinesi e ancora Tel Aviv nega e usa mille trucchi per manipolare la verità e se necessario eliminare chiunque potesse essere identificato come un “nemico”

È un maledetto elenco lunghissimo quello dei crimini dei militari, delle forze di occupazione israeliana in Palestina, non è difficile raccogliere immagini, foto, video, terstimonianze e metterle insieme in ordine cronologico, ecco un esempio su un media locale Pagine Esteri

Aggiornamento 8 aprile 2024

C’è molta confusione tra i negoziatori, i corrispondenti diffondono news contraddittorie, entrambi le delagazioni non riferiscono di aggiornamenti e passi avanti importanti.

Ancora pochi gli aiuti che arrivano a Deir el-Balah a Gaza mentre si avvicina l’Eid al-Fitr, la festa di chiusura del periodo di Ramadan.

La diplomazia si muove e chiede di accettare la Palestina come membro a pieno titolo nell’ONU

Alcuni corrispondenti locali confermano e riferiscono di una richiesta di adesione della Palestina alle Nazioni Unite e che procede.

Il presidente del Consiglio di Sicurezza per questo mese, l’ambasciatore di Malta, ha detto che a porte chiuse il Consiglio di Sicurezza ha deciso un paio di cose importanti.

La prima è che il caso, ovvero la richiesta della Palestina, sarà sottoposto al cosiddetto comitato di adesione del Consiglio di Sicurezza. Tale comitato è composto dagli attuali 15 membri e ci è stato detto che la prima riunione del comitato potrebbe tenersi già oggi pomeriggio.

Ci è stato riferito che da quella riunione è emersa anche la decisione di accelerare questa richiesta, il che significa che si prevede di affrontare l’intero processo in seno al Consiglio di Sicurezza entro il mese di aprile.

Abbiamo appena sentito l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite. Gli è stato chiesto di parlarne e lui ha risposto: “Ci aspettiamo che sia una questione di giorni, se non di settimane, ma non di mesi”.

Aggiornamento 2 aprile 2024

I media israeliani, Hareetz online scrive: “fonti dell’IDF: operatori umanitari uccisi perchè gli ufficiali dell’esercito occupante israeliano a Gaza fanno quello che vogliono” Il ministero della difesa a Tel Aviv chiarisce che l’uccisione dei 7 operatori umanitari è cuasa di un cattivo coordinamento. La stessa dichiarazione è stata poi corretta con la nuova dichiarazione: “gli ufficiali dell’IDF sul campo a Gaza fanno quello che vogliono”.

Nelle grandi città israelianele proteste contro il governo Netanyaou si fanno più dire e sempre più spesso è necessario l’intervento della polizia per disperdere i manifestanti, naturalmente non vengono utilizzati strumenti e forze come normalmente vengono impiegati per repriemere le manifestazioni dei palestinesi di Gerusalemme e di Acco. Il ministro israeliano per la sicurezza Ben Gvir ha chiesto di rafforzare la sicurezza e la vigilanza per la vita di Netanyaou. In più di una occasione Ben Gvir ha attaccato e criticato apertamente i referenti e responsabili dello Shin Bet.

Israele spara a tutto, sembra uno di quei videogioghi demenziali. Aerei bombardano il Libano, la Siria e quando è il momento, gli omicidi mirati scattano con delle trappole mortali. Questa volta una paio di bombe centrano il bersaglio grosso direttamente nella casa del nemico, l’IRAN. Un raid aereo direttamente va a colpire l’amabasciato dell’Iran uccidendo diversio militari di alto grado. Gli USA negano qualsiasi coinvolgimento anche se sapevano dell’attacco in Siria all’ambasciata iraniana e in silenzio contemplano cercando di immaginare nuovi scenari a seguito della reazione iraniana.

A Gerusalemme nelle ultime due ore regna il caos nell’area della casa di Netanyaou, centinaia di manifestanti si scontrano con la polizia, mogli, parenti degli ostaggi chiedono al governo di aprire i negoziati e liberare tutti gli ostaggi senza alcuna condizione. Alcuni media locali hanno diffuso video di persone prelevate dalla polizia, perchè im atto di resistenza alle stesse forze di polizia.

Al momento la polizia non ha diffuso alcun comunicato ufficiale in merito a feriti, arresti e fermi.

L’IDF attacca con aerei, incursioni e artiglieria l’area dell’opsedale Al Shifa a Gaza City. Contemporaneamente alle fasi dei negoziati, l’esercito israeliano non ha mai smeso di fare fuoco, solo in alcune ore della giornata, gli attacchi sono diminuiti di intensità ma mai terminati. Il portavoce dell’esercito oggi ha riferito durante un breafing della morte del comandante di Hamas Marwan Issa, ucciso da un bombardamento aereo alcuni giorni fa.

Nonostante le tecnologie, l’aiuto dell’intelligence Usa e Inglese, i combattenti palestinesi hanno lanciato diversi missili verso il nord di Israele e a Nord della Striscia l’IDF non ha il controllo del territorio.

Se a livello diplomatico si è aperta una “crisi” politica tra gli USA e il ministro israeliano Neatanyaou, quest’ultimo non ha più molto tempo, gli USA vedono vicine le elezioni e giorno dopo giorno le strategie milityari di Israele non sono appetibili per la campagna democratica presidenziale.

Anche a Nord, Israele attacca con missili quasi verso il centro del Libano che resta comunque l’aria di crisi e di conflitto più delicata, dove gli equilibri sono veramente molto labili.

I leader israeliani non si fermano e spingono sui militari e la battaglia per sconfiggere i compattenti palestinesi pronti nel sud del paese, nell’area della città di Rapah.

Aggiornamento 25 marzo 2024

Per la prima volta durante il conflitto Palestina Israele, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha “ordinato” “cessate il fuoco immediatamente.

14 paesi hanno votato a favore, gli Stati Uniti si sono astenuti.

L’ambasciatore russo presso le Nazioni Unite, Vasily Alekseyevich Nebenzya, ha dichiarato che il suo Paese spera che la risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiede un cessate il fuoco a Gaza venga utilizzata nell’”interesse della pace” piuttosto che per far avanzare la “disumana operazione israeliana contro i palestinesi”.

“È di fondamentale importanza che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per la prima volta, chieda alle parti di osservare un cessate il fuoco immediato, anche se limitato al mese di Ramadan”.

Purtroppo, ciò che accadrà dopo la fine del cessate il fuoco non è chiaro, poiché la parola “duraturo” può essere interpretata in vari modi, e questo è molto indicativo. Coloro che stanno fornendo copertura a Israele vogliono ancora dargli mano libera”.

Nebenzya ha detto che l’uso della parola “permanente” per un cessate il fuoco sarebbe stato migliore.

“Siamo delusi che non sia stato approvato. Tuttavia, crediamo che sia fondamentalmente importante votare a favore della pace. Il Consiglio deve continuare a lavorare per raggiungere un cessate il fuoco permanente”, ha dichiarato. La risoluzione è vincolante ma al momento non c’è una data e un orario per cui il cessate il fuoco debba essere avviato. Israele può rifiutare ma sembra che gli USA abbiano cambiato strategia per il conflitto Palestina e Israele.

Oltre a chiedere un cessate il fuoco e maggiori aiuti umanitari a Gaza, la risoluzione obbliga le parti in guerra a “rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale in relazione a tutte le persone detenute”.

Stato di Palestina Cessate il Fuoco

Le reazioni da parte di alcuni personaggi a Tel Aviv è al vetriolo: Itamar Ben-Gvir, ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra di Israele, ha dichiarato che “le Nazioni Unite sono una terra desolata”.

Netanyahu a seguito della risoluzione e del voto alle Nazioni Unite ha immediatamente cancellato il viaggio di una delegazione israeliana negli Stati Uniti, astenuti non hanno bloccato la risoluzione.

Pochi minuti fa le agenzie hano diffuso0 una dichiarazione del portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, è “sorprendente e spiacevole” che una delegazione israeliana non venga più ai colloqui programmati questa settimana, dopo che gli Stati Uniti si sono astenuti da un voto delle Nazioni Unite che richiedeva un cessate il fuoco immediato tra Israele e Hamas.

Miller ha aggiunto che un’offensiva di terra a Rafah, l’ultimo rifugio per circa la metà dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza dopo l’arrivo di molti sfollati dai combattimenti altrove, sarebbe un errore e indebolirebbe la sicurezza di Israele.

Netanyahu in un primo momento ha dichiarato di non accettare il cessate il fuoco mentre un accordo per la liberazione di 40 ostaggi a Gaza e 700 palestinesi nelle carceri di Tel Aviv sembra essere stata accettata da entrambi le parti ma i negoziatori continuano nella loro opera.

A Gaza oggi, nel mirino di raid, incursioni e bombardamenti israeliani è stata la città di Khan Younis. Gli attacchi sono stati effettuati su diversi punti della città molte sono le vittime e i feriti, fonti locali indicano 23 morti e 34 feriti.

Sui media israeliani emergono sempre più le divergenze nel governo e nella società israeliana. Un articolo pubblicato e diffuso dal Jerusalem Post in particolare dovrebbe avere la giusta rilevanza data la denuncia di un funzionario del Dipartimento di Stato americano dell’uso della violenza sessuale di militari israeliani nei confronti di donne palestinesi.

Amir Avivi, Brigadiere Generale Riservista, ha intervistato il funzionario del Dipartimento di Stato americano, che ha accusato Israele di abusare “sistematicamente” di donne palestinesi, nel network radiofonico di 103FM.

Questo è assolutamente scollegato dalla realtà”. Ma senza esitare ha detto: “Le Nazioni Unite hanno presentato le prove al governo israeliano”. Le ho detto: “Ha senso che questo fenomeno esista e che i media non ne abbiano mai parlato?”. Volevo che ci fosse una maggiore consapevolezza… su ciò che sta realmente accadendo nel Dipartimento di Stato americano. Alla fine, me ne sono andato con la sensazione che semplicemente non ci parlano e non ci trasmettono alcuna informazione”.

Letture consigliate

Aggiornamento 23 marzo 2024

In molte città israeliane migliaia di persone sono in strada, alcune sono state boccate al traffico. Nel mirino delle proteste il governo ed una solo unica richiesta, rilasciare gli ostaggi.

Al momento Tel Aviv sembnra aver accettato la proposta USA ma non c’è ancora conferma da parte dei combattenti palestinesi.

A Gerusalemme in migliaia hanno bloccato le strade intorno all’abitazione di Netanyahu, al centro della strada fuochi con copertoni, anche a Gerusalemme le rivendicazioni sono le stesse la lib erazione degli ostaggi, l’invito al governo di Tel Aviv di trattare con i combattenti palestinesi prima che tutti gli ostaggi muoiano di stenti o uccisi dalle bombe di Tel Aviv  come già successo in diversi casi.

La sfilata di leader europei, in particolare di uomini delle Nazioni Unite continua al confine con l’ingresso tra Israele e la Striscia di Gaza, l’ormai famoso valico di Rafah. Guterress si mostra arrabbiato e denuncia “incubo continuo”, comtinua “intere generazioni spazzate vie”. Le dichiarazioni di Guterress vengono diffuse dalle agenzie e risponde immediatamente uno dei leader del governo di Tel Aviv, il ministro Katz: l'”ONU è una lobby antisemita e anti-israeliana”.

Guterres denuncia le centinaia di migliaia di tir con aiuti militari fermi senza permesso per entrare nella Palestina, gli israeliani controllano tutto, come da circa 70 anni.

A sud nella città e nell’area di Rafah l’esercito di occupazione israeliana continua ad uccidere palestinesi civili alla ricerca di palestinesi combattenti. Non sono temrinati gli attacchi e le incursioni nelle aree e direttamente nelle strutture sanitarie, ospedali e prontosoccorso, quello che è rimasto.

Sono 4 mesi di guerra con momenti di intensità, ferocia senza precedenti, oltre 33mila morti 90 mila feriti, 150mila dispersi palestinesi eppure l’esercito di occupazione non controlla poca centinaia di kilometri di terra palestinese. Tra le file file dell’esercito israeliano non traspare solo disaccordi in merito alle stratgegie ma sono evidenti i fallimenti, in poche parole è un esercito di argilla e senza l’aiuto esterno in forme di intelligence, soldi e munizionamento pesante e tecnologico, le difficoltà dellesercito di Tel Aviv sarebbe ancora più debole.

E’ un genocidio, un disastro umanitario indimenticabile eppure gli USA e altri paesi occidentali continuano ad aiutare Israele come se niente fosse accaduto, tutto nel nome di “fino all’ultimo palestinese e fino all’ultimo ucraino, sono gli stessi leader, responsabili della morte e della distruzioni di interi territori.

Chi li ferma? Cosa li pò disarmare? Non sarà oggi questo momento ma la memoria non muore.

Aggiornamento 19 marzo 2024

Centinaia di morti e feriti dopo l’ennesimo attacco e incursioni dei militari israeliani nelle strutture sanitarie di Gaza City. IDF ritorna sui suoi passi, e a nord Israele non ha ancora ottenuto il pieno controllo dell’area, i combattenti palestinesi non si arrendono.

Mentri i media evidenziano i pericoli della mancanza di cibo, attualmente inviati con un ponte aereo e navale, sulle coste, sulle spiagge palestinesi di Gaza, caterpilar, e altri mezzi pesanti avviano la costruzione di un porto.

La situazione oggi e questa: il confine, la porta tra Egitto e Gaza, nei pressi di Rafah e controllata da Israele è chiusa, dall’altra parte centinaia di camion fermi con aiuti umanitari non possono entrare. Sempre Israele costruisce un porto per fare arrivare gli aiuti umanitari via mare, come il progetto presentato da Biden. Non c’è nulla di sensato in tutto questo, e intanto i servizi speciali israeliani, responsabili degli assassinii mirati hanno ucciso il coordinatore palestinesi degli aiuti nel nord della Striscia di Gaza. In sintesi, Israele ha distrutto l’intera struttura logistica di aiuti per i paelstinesi, incluso l’agenzia dell’UNRWA, organizzazione dell’ONU, addirittura accusata di complitictà con l’attacco dei palestinesi del 7 ottobre in Israele.

Tel Aviv e Washington, decidono insieme di spendere energie ed economie per costruire un porto ai palestinesi di Gaza? La verità è un’altra, Israele e gli USA costruiscono un porto ma non per i palestinesi, potrebbe essere la prima infrastruttura per una base militare prima e poi all’orizzonte l’hub per i depositi e commercializzazione del petrolio e del gas da estrarre poco più a largo. Le concessioni fatte a ENI sono nulle a livello contrattuale dato che il veri proprietari dei giacimenti di petrolio e Gas sono i palestinesi.

Dopo 32000 morti e timidamente dichiara il funzionario e portavoce Jeremy Laurence per i diritti umani delle Nazioni Unite: “le restrizioni israeliane all’ingresso agli aiuti a Gaza potrebbero costituire un crimine di guerra”

Come oramai ci ha abituato Israele ha completamente smentito di ostacolare l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

I collpoqui per raggiungere un cessate il fuoco continuano ma non ci sono ancora notizie di rilievo, intanto il capo dell’intelligence israeliana, David Barnea, ha lasciato Doha dopo i colloqui per cercare di raggiungere un accordo di cessate il fuoco.

Aggiornamento 14 marzo 2024

Il senatore statunitense Schumer ha dichiarato che sarebbe un “grave errore” per Israele rifiutare una soluzione a due stati con i palestinesi, e ha esortato i negoziatori a fare tutto il possibile per garantire un cessate il fuoco, liberare i prigionieri e far arrivare gli aiuti a Gaza.
Le forze israeliane attaccano un magazzino nel campo profughi di Nuseirat e una casa nel campo profughi di Bureij, nel centro di Gaza, uccidendo almeno 17 persone.

Aggiornamento 10 marzo 2024

Vittime dei raid israeliani sono circa 31mila, oltre 72mila i feriti.

Inizia il mese santo del Ramadan in Palestina.
Laddove è possibile volontari preparano del cibo da distribuire alle famiglie fuggite dagli attacchi israeliani e rifugiatesi nella città di Rafah, nell’ambito dei preparativi per l’imminente mese sacro del Ramadan, a Rafah.

Il responsabile dell’UNRWA afferma che la “fame estrema” si sta diffondendo rapidamente a Gaza, mentre altri due palestinesi muoiono di fame nel nord di Gaza, portando a 25 il totale dei morti per malnutrizione.
Le forze israeliane hanno intensificato gli attacchi nella Striscia di Gaza, uccidendo almeno 15 persone, tra cui donne e bambini, nel campo profughi di Nuseirat e nell’area di al-Mawasi, nel sud di Gaza.

Come da anni, le forze di occupazione israeliane impediscono ai giovani adulti under 50 anni, Palestinesi di entrare nella moschea di Al Aqsa a Gerusalemme.

Ampie zone all’entrata delle vecchue mura sono sorvegliate e controllate da centianai di militari di Tel Aviv.

Aggiornamento 7 Marzo 2024

Gli USA disprezzano la vita umana e deridono diritti umani e la dignità delle persone, noi compreso. Biden si prepara per presentare un progetto di aiuti via mare per raggiungere la popolazione palestinese. Costruire una banchina per le navi nel porto di Gaza.

I fondali sono bassi e per navi grandi è necessario avere più fondo ma il fondale di Gaza è sempre attraversato da correnti che trasportano e spostano continuamente tonnellate di sabbia, come nelle dune del deserto.

A pochi kilometri, a Rafah, sono fermi centinaia di tir carichi di aiuti per i palestinesi, sempicemente Israele non li fa entrare.

Gli USA disprezzano tutto e tutti se non loro alleati e lo dimostrano i fatti, le scelte e le politiche verso la Palestina.

Al Cairo e a Parigi i negoziati sono fermi, entrmbi i negoziatori, palestinese ed israeliano mediano ma non hanno ancora soddisfatto le richieste dell’altro.

Si discute sui numeri 40, 400 prigionieri palestinesi da scambiare con 40mostaggi e 160 giorni di cessate il fuoco ma la questione politica è che Israele e Gli USA non vuole riconoscere e dare il giusto peso alla governance di Hamas.

Aggiornamento 3 marzo 2024

Forti bombardamenti e droni su Khan Younis tutta la notte. IDF riferisce di aver colpito in pochi minuti oltre 50 obiettivi.

Al Cairo la delegazione di Hamas per riprendere i negoziati ma è incerta la presenza della delegazione israeliana. Sul tavolo una proposta di 6 settimane di cessate il fuoco e Tel Aviv chiede un elenco degli ostaggi tenuti da i combattenti palestinesi.

Aggiornamento 1 marzo 2024

A seguito dell’ennesimo massacro provocato dall’esercito di occupazione israeliano nella striscia di Gaza, in Palestina, si ripetono i ritornelli nei media e all’ONU.

Dalla diffusione dei primi video dove si vedono migliaia di palestinesi avvicinarsi a camion con i pochi aiuti umanitari Israele ha cambiato 4 volte la tesi per spiegare le centinia di morti. I droni dell’IDF hanno filmato tutto, l’arrivo dei tir e primo fatto una incapacità di coordinamento per la distribuzione del cibo. Israele durante i raid ha smantellato, minacciato ucciso decine di operatori umanitari impiegati nell’UNRWA quindi non c’è personale, perchè Israele lo riufiuto, non lo vuole. Vedere quelle scene di persone rincorrere dei camion nel tentativo di prendere un pò di zucchero, della farina e del latte c’è solo una parola “vergogna” è incredibile quello che Israele sta provocando. La seconda versione di Tel Aviv accusa i combattenti di Hamas di essere la causa del massacro, perchè volevano prendere tutti gli aiuti. Dopo poche ore, i media israeliani diffondono una nuova versione per spiegare il massacro, i combattenti palestinesi Hamas ha fatto fuoco su i cittadini palestinesi. Passano poche ore e una nuova versione vienme diffusa dai media israeliani e occidentali, i palestionesi affamati sono mori in incidente per prendere il cibo e quindi investiti.

La quarta versione diffusa è forse quella pià veritiera, gli occupanti israeliani hanno aperto il fuoco sulla popolazione palestinese, perchè incapaci di gestire una situazione del genere causata dai loro continui attacchi e nell’impedire un necessario e giusto flusso di aiuti umanitari per circa 2 milioni di cittadini provati da 4 mesi di atrocità commesse dall’esercito di occupazione israeliano.

Tel Aviv è accusata di genocidio e la Corte Giustizia Internazionale sta valutando la documentazione consegnata dal SudAfrica e anche da altri Stati.

La cronaca è sempre giusto farla, diventa sempre più difficile trattenere le forte emozioni provocate da quello che vediamo, leggiamo e scriviamo quotidianamente quando accade in quella parte del mondo.

L’ennesimo teatrino si consuma anche all’ONU, incapace di giungere ad una risoluzione e gli Stati Uniti si oppongono nuovamente ad una condanna di Israele. Quanto è accaduto a Gaza, ennesimo massacro di palestinesi colpevoli di essere costretti a raccogliere briciole di pane concesse da un Occidente culturalmente morto, senza più anima, freddo calcolatore attirato solo dal potere e dai dollari.

Titolano i media internazionali: l’ONU coondanna il massacro.

Ma i funzionari, la riunione dei cinque chi ha condannato? Nessuno, anche in questo ennesimo massacro nessuno è colpevole, nessuno è responsabile ma comunque vada, se mai un giorno sapremo della verità, questo massacro sarà ricordato a lungo e non passerà inosservato.

La condizione disumana per cui abbiamo visto uomini e donne rioncorrere dei camion per un pò di cibo, per salvarsi la vita è un contesto provocato dalla violenza voluta da Israele, una condizione provocata, perchè ha impedito un coordinamento degli aiuti distruggendo le infrastrutture dell’UNRWA, unica agenzia di aiuti in Palestina e impedendo anche l’arrivo degli aiuti umanitari. Questa è la verità e gli effetti generati dalla provocazione israeliana.

Israele in palestina ha cancellato ogni diritto universale, ogni diritto umano, ogni dignità della persona, riducendola a meno di un animale, come dichiarato da molti politici e cittadini israeliani.

Quelle scene, quei frame, quel sangue segnano la morte della cultura Occidentale.

Oltre all’occupazione militare i palestinesi devo resistere e combattere i coloni e le colonie illegali.

Centinaia di migliaia, sostenuti da alcuni partiti della maggioranza al governo, chiedono che Israele assuma il controllo totale di Gaza e vi costruisca insediamenti israeliani.

“Dobbiamo insediarci. Dobbiamo diffondere città ebraiche in tutta la Striscia di Gaza”, questo il motto di uno di questi gruppi di civili armati.

L’appello a sfollare permanentemente i palestinesi nell’enclave arriva mentre i coloni israeliani si sono rafforzati durante la guerra a Gaza, compiendo almeno 561 attacchi contro i palestinesi dal 7 ottobre, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari.

Media locali a Gaza riferiscono di raid israeliani al nord di Gaza e bombardamenti a Khan Younis. Incursioni dei militari di Tel Aviv in una scuola sempre a Khan Younis.

A Gerusalemme i cittadini israeliani in migliaia, in marcia fino all’ambasciata USA, contestano Netanyaou e chiedono di avviare negoziati per riportare a casa gli ostaggi ancora presenti a Gaza.

“Chiediamo al mondo di Salvare Israele da questi governanti nazisti”

Aggiornamento 22 febbraio 2024

“Zona della morte, Gaza” Così l’ultima definizione di un territorio una volta definito “La terra del Latte e del Miele, la Palestina”

l capo dell’OMS afferma che la situazione sanitaria e umanitaria è “disumana”.
La Società della Mezzaluna Rossa Palestinese avverte della grave situazione dell’ospedale al-Amal di Khan Younis, mentre l’assedio israeliano continua per il 30° giorno.

Oltre alla ricerca della peggiore definizione di cosa sta accadendo iin Palestina, i media del mondo, i responsabili dei diritti umani, le istituzioni internazionali ogni giorno denunciano l’emergenza sanitaria, umana, mancanza di acqua, cibo ma in pratica nella Striscia di Gaza si sta consumando un lento genocidio, pochi i mezzi con aiuti umanitari, come denunciato vengono bombardati dall’IDF.

La situazione è fuori controllo, la difficoltà degli aiuti umanitari da inviare si aggrava di giorno in giorno, i pochi camion non raggiungo in profondità il campo profughi e non c’è più una struttura per la distribuzione, ora è solo “si salvi chi può”.

Il mondo ha accettato il genocidio dei palestinesi di Gaza

Aggiornamneto 14 febbario 2024

L’ambasciata israeliana presso la Santa Sede ha denunciato le osservazioni di un vice di Papa Francesco che ha decantato la “carneficina” della guerra a Gaza, dove più di 28.000 palestinesi sono stati uccisi e più dell’80% della popolazione è sfollata.

“È una dichiarazione deplorevole. Giudicare la legittimità di una guerra senza prendere in considerazione tutte le circostanze e i dati rilevanti porta inevitabilmente a conclusioni sbagliate”, ha dichiarato l’ambasciata israeliana in un comunicato.

Ieri, il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin aveva dichiarato che “chiediamo che il diritto alla difesa di Israele, che è stato invocato per giustificare questa operazione, sia proporzionale, e certamente con 30.000 morti non lo è”.

“Credo che siamo tutti indignati per quello che sta accadendo, per questa carneficina, ma dobbiamo avere il coraggio di andare avanti e non perdere la speranza”, ha aggiunto.

La Difesa civile libanese ha dichiarato che una persona è stata uccisa in un attacco israeliano al villaggio di Adashit.

L’agenzia di stampa nazionale afferma ora che altre 10 persone sono rimaste ferite e che “sono state trasportate d’urgenza nei vicini ospedali di Nabatieh”. La NNA ha indicato il morto come il combattente di Hezbollah Hassan Ali Najm, e Hezbollah ha confermato la sua morte in un comunicato, come abbiamo riportato in precedenza. L’NNA ha aggiunto che questo attacco “ha causato ingenti danni a esercizi commerciali, negozi, case e automobili”.

Inoltre, Hezbollah ha annunciato la morte di un altro dei suoi combattenti, Ibrahim Ali al-Dabaq, noto anche come “Ruhullah”, del villaggio di Kunine, nel sud del Libano. Nella dichiarazione del gruppo si legge che è morto per le ferite riportate alcuni giorni fa.

Ore di intensi bombardamenti dell’aviazione israliana sulla città di Rafah, nella Striscia di Gaza, hanno anticipato un blitz delle forze militari che hanno liberato due ostaggi vivi. Dall’inizio dell’invasione israeliana di Gaza, a seguito dell’attacco dei palestinesi il 7 ottobre, è la prima volta di un “blitz” riuscito dopo 3 mesi di guerra, quasi 30000mila vittime palestinesi, 80mila feriti e centinaia di migliaia di dispersi.

Gli attacchi di Israele contro il Libano meridionale si sono intensificati negli ultimi giorni, raggiungendo un nuovo picco oggi, una giornata che ha visto entrambe le parti infliggere e subire vittime.

Gli attacchi non sono nuovi, ma l’intensificazione segue i tentativi delle diplomazie internazionali di porre fine al conflitto attraverso il confine libanese-israeliano.

Il mondo reagisce al genocidio perpretato contro i palestinesi, in tutti gli Stati del mondo ci sono manifestazioni che chiedono la fine dell’aggressione e il cessate il fuoco. La richiesta di libertà, giustizia e democrazia palestinese arriva ovunque, in strada, nelle piazze, nella televisione e nei teatri come il caso di Sanremo e le parole del cantanta Ghali “fermiamo il genocidio”. La prima reazione e unica è stata quello dell’Ambascaitore israeliano a Roma e a seguire sono arrivate le proteste dei politici. Il mondo sta con la Palestina ma la politica è corrotta, fatta solo di favoritismi e di potere, senz’anima e senza cuore.

A seguito del raid, altri palestinesi sono stati vittime dei cecchini israeliani. Anche in questo caso nel mirino l’ospedale centrale di Rafah e almeno 3 persone colpite a morte dai killer di Israele.

Mentre Netanyahu, lentamente ma inesorabilmente prepara la cacciata dei palestinesi da Gaza, al moemento un piano è inesistente, a Tel Aviv importa solo di spingere i palestinesi verso l’Egitto, il resto non importa.

Dal SudAfrica, si aggiunngono ulteriori prove in merito ad eventi da condannare come genocidio e sempre alla stessa Corte dei Giustizia Internazionale, l’associazione 7 ottobre ha denunciato per crimini di guerra e genocidio gli atti compiuti dai combattenti palestinesi il 7 ottobre.

Ufficialmente dai negoziati non si hanno notizie

Aggiornamento 10 febbraio 2024

Il ministero della Sanità di Gaza afferma che 117 palestinesi sono stati uccisi e 152 feriti nelle ultime 24 ore.
Mentre Israele intensifica gli attacchi a Rafah, la gente sta scappando verso la parte centrale della Striscia di Gaza, a circa 20 km di distanza.

Media locali riferiscono che i soldati israeliani hanno fatto irruzione nella città di Azzun, nella Cisgiordania occupata. In precedenza, le forze israeliane hanno fatto irruzione anche nell’area di al-Dhahr, nella città di Beit Ummar, a Hebron.

Al momento, il piano di attacco è pronto, l’IDF ha uomini e mezzi pronti per entrare in Rafah ma non c’è ok da parte di Tel Aviv.

2 milioni di palestinesi, stremati, affamati, feriti, assetati e sfollati a Rafah attendono con terrore che l’esercito israeliano dia seguito ai suoi piani dichiarati di iniziare un’operazione di terra contro la città, alcuni media israeliani affermano che l’assalto potrebbe non iniziare così presto come previsto.

Il quotidiano Haaretz riferisce che il governo israeliano non ha concluso con l’Egitto i dettagli dell’operazione a Rafah, in particolare come gestire l’azione contro i tunnel di Hamas che da Gaza passano in territorio egiziano. Per questa e altre ragioni, afferma il giornale citando una fonte che ha familiarità con le delibere del gabinetto di guerra israeliano, non è stata ancora fissata una data per l’inizio dell’assalto.

A sostegno dell’affermazione che l’operazione non è imminente c’è un rapporto dell’emittente Channel 12, secondo cui, sebbene l’esercito israeliano abbia messo a punto un piano di attacco, il governo non ha dato il via libera.

Per tutta la settimana, esponenti di spicco della comunità internazionale hanno richiamato l’attenzione sulle terribili conseguenze umanitarie di un eventuale attacco a Rafah.

I combattenti palestinesi affermano che, dopo essere tornati dalle zone di prima linea nella parte occidentale della città, hanno compiuto le seguenti azioni:

I combattenti di Quds hanno attaccato con un razzo un gruppo di soldati israeliani all’interno di una casa, uccidendone e ferendone alcuni.
Hanno dichiarato che una posizione israeliana nell’area di al-Hawoz è stata bersagliata con una raffica di colpi di mortaio.
Combattenti del gruppo si sono scontrati con soldati e veicoli israeliani usando mitragliatrici ed esplosivi.

I media israeliani riferiscono che la polizia è intervenuta contro i manifestanti, che sono migliaia, dopo che hanno cercato di bloccare Kaplan Street nel centro di Tel Aviv. I manifestanti chiedono elezioni e mostrano la loro rabbia contro il primo ministro israeliano per il suo fallimento nel riportare a casa i prigionieri ancora detenuti a Gaza. Le notizie dicono che queste proteste si stanno verificando in decine di altri luoghi della capitale israeliana.

Il direttore dell’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato che le notizie sull’incursione israeliana nell’ospedale di Khan Younis e sulla detenzione del personale sanitario e dei pazienti sono “estremamente preoccupanti”.

“Chiediamo il rilascio immediato dei pazienti e degli operatori sanitari. Il personale sanitario, i pazienti e le strutture DEVONO essere protetti in ogni momento”, ha scritto su X.

In precedenza avevamo riferito che la Società della Mezzaluna Rossa Palestinese aveva dichiarato che la sua sede nell’ospedale di al-Amal era stata oggetto di raid da parte delle forze israeliane.

Aggiornamento 7 febbraio 2024

Nelle prime ore del pomeriggio i combattenti palestinesi nella Striscia di Gaza hanno accettato le condizioni per un possibile negoziato basato su 3 step, il cessate il fuoco per 45 giorni, lo scambio di prigionieri e il ritiro delle forze di occupazione israleiane dalla Striscia di Gaza.

Tel Aviv ha risposto di no e alcune unità militari muovono verso il sud in direzione della città di Rafah dove sono rifugiati centinaia di migliaia di palestinesi stremati, feriti, affamati e assetati. Nonostante i viaggi continui di Blinken, Tel Avuv non cambia strategia, Benjamin Netanyahu vuole continuare la guerra: “fino alla vittoria”, “smilitarizzare Gaza”, “schiacciare i tettoristi” e dare sicurezza alla Striscia con la presenza dei nostri soldati”.

Il lavoro dei negoziatori del Qatar e dell’Egitto probabilmente continua ma al momento non ci sono ulteriori news dopo la delirante conferenza stampa di Netanyahu con il segretario americano Blinken. Durante alcune domande Blinken dichiara: “gli israeliani sono stati disumanizzati il 7 ottobre; questa non può essere la licenza per disumanizzare gli altri”, continua: “l’IDF uccide troppi civili”.

Il Segretario americano in disaccordo con Netanyahu anche in merito al giudizio sull’operato dell’UNRWA: “le indagini ok ma il lavoro dell’UNRWA deve essere preservato. In sintesi, queste deliranti battute e risposte sono l’immagine del rapporto USA Israele, nel tentativo da parte di Washington di mettere il freno a Tel Aviv, interessato in questo momento a mettere fine a i palestinesi applicando la “soluzione finale”, il genocidio per cui noi siamo tutti testimoni come lo sarà la storia.

La conferenza è caratterizzata dalla violenza genocida di Netanyahu ma Lui non è solo ha un esercito ma anche milioni di cittadini che lo sostengono, questi condividono l’operato e si attendono lo sterminio e la cacciata dei palestinesi come quelle centinaia di israeliani che da circa 10 giorni manifestano bloccando quei pochi aiuti per i palestinesi, impedendo ai tir di attraversare il confine sorvegliato dall’esercito israeliano.

I blocchi dei camion di aiuti per Gaza vengono fatti in due punti, il primo al porto di Ashdod dopo essere stati bloccati dal confine dall’IDF.
Chi sono questi civili collusi difesi dai militari e dalla polizia israeliana? Sono manifestanti con forte ideologia di estrema destra senza alcuna remora verso il genocidio dei palestinesi.
Giovedì hanno manifestato e bloccato i camion che trasportavano rifornimenti umanitari per i palestinesi di Gaza, chiedendo che non venisse permesso l’ingresso di aiuti nella Striscia attraverso Israele. Quali conclusioni nel comprendere il compoprtamento di queste persone, imedire acqua, zucchero e farina per milioni di persone affamate e stremate dalla guerra.
La protesta è avvenuta alcuni giorni dopo che l’IDF ha indicato le aree dei valichi di frontiera di Kerem Shalom e Nitzana come zone militari chiuse. Pochi giorni prima altri manifestanti tra cui alcune famiglie di ostaggi, hanno protestato bloccando il valico.
Foto e video circolati sui social media giovedì mattina mostravano manifestanti che chiedevano agli autisti dei camion e cercavano di controllare i loro carichi per vedere quali fossero diretti a Gaza.
L’attivista del Likud Orly Lev ha postato una foto della protesta su X, ex Twitter, con la didascalia: “Ora al porto di Ashdod, bloccando gli aiuti ai nazisti”.

Queste proteste non sono un caso isolato e la polizia non è mai intervenuta per impederli o contenerli.

Netanyahu nopn è solo al comando dell’esercito e non è solo ad avere responsabilità del genocidio in atto, perchè non c’è altro modo per spiegare cosa sta accadendo alla popolazione palestinese. Purtroppo la reazione della Corte Internazionale di Giustizia è stata debole, la CJG ha gli strumenti specifici per intervenire in questi casi straordinari ma non lo ha fatto. Capirerne le motivazioni in questo momento non è prioritario, ora è necessario intervenire per fermare Israele e porre fine al genocidio dei palestinesi.

Aggiornamento 6 febbraio 2024

Scrivono i media israeliani e il New York Times: circa 60 degli ostaggi ancora a Gaza sono morti.

Lo riferisce una ricerca interna realizzata dall’IDF e pubblicata dal New York Times ma altri ufficiali si spingono oltre dichiarando di 65 ostaggi da ritenere già deceduti e circa 30 famiglie sono state già allertate.

Al suo 5 viaggio in Medioriente, il Segretario di Stato americano Antony Blinken è atterrato al Cairo per l’incontro con il Presidente egiziano Abdel Fatah al-Sissi, che sta lavorando per portare avanti un accordo per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco mediato da egiziani e qatarini. Dall’inizio il ruolo del Qatar nei negoziati è stato impoprtante e cruciale, probabilmente tra servizi segreti c’è stato qualcosa che li ha allontanati ma il ritiro di Hamas dai negoziati è un segnale chiaro, il Qatar, con i suoi negoziatori sono un elemento essenziale. Infatti poche ore fa, il Primo Ministro del Qatar ha dichiarato di aver ricevuto una risposta da Hamas sull’accordo proposto e che la risposta rende il Qatar “ottimista”. Il negoziato sembra riprendere.

Hamas ha annunciato di aver risposto “positivamente” alla proposta, sostenendo che l’accordo offre un cessate il fuoco completo che pone fine alla guerra, aiuti, la riabilitazione di Gaza, la fine del blocco e lo scambio di ostaggi/prigionieri.

Da i media israeliani, termometro di quanto accade in quel territorio, dal 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas in Israele e la reazione dell’esercito e della polizia di Tel Aviv i dubbi restano in modo particolare sui ritardi e sull’intervento di unità armate accusate di aver aperto il fuoco su tutto e tutti, seguendo linee guida specifiche denominate Annibbale. A livello internazionale la questione è assolutamente sfaverevole a Israele tanto da indurre l’IDF ad indagare su decine di eventi bellici tra l’esercito di Israele e i combattenti palestinesi. In molti casi i crimini dei militari israeliani sono evidenti e documentati e i referenti dell’IDF hanno sollevato il sospetto che siano stati disobbediti degli ordini, in cui i comandanti sul campo hanno violato le leggi internazionali di guerra. Israele si rende conto che la denuncia alla Corte di Giustizia Penale Internazionale non è facilmente addomesticabile. In sintesi, qualcuno a Tel Aviv si è reso conto della gravità della situazione sul campo.

Tel Aviv, ufficialmente, non ha modificato gli obiettivi a Gaza e continuamente mostra disprezzo verso qualsiasi cosa sia legata alla Palestina come nel caso di fare  pressione sugli Stati Uniti e sulle Nazioni Unite per impedire all’UNRWA di continuare a fornire aiuti umanitari a Gaza durante la guerra, hanno dichiarato funzionari israeliani e americani al Wall Street Journal. L’UNRWA ha dichiarato di aspettarsi che il suo rapporto preliminare sulle affermazioni israeliane secondo cui una dozzina di dipendenti avrebbe preso parte al massacro del 7 ottobre sia pronto per l’inizio del prossimo mese.

La fame in Palestina. Gaza. Rafah
Abed Rahim Khatib/Flash90

Il bilancio delle vittime palestinesi è di 27.585 palestinesi uccisi e 66.978 feriti dall’inizio della guerra. Fonte il Ministero della Sanità di Gaza.

Dai social comntinuamente vengono pubblicate immagini, frame di crimini compiuti dai militari dell’IDF, come quello del politico arabo israeliano Ahmed Tibi  condiviso su X/Twitter, un filmato in cui delle pecore vengono colpite dai cecchini israeliani a Khan Yunis, a Gaza. Secondo fonti di Khan Yunis, le pecore si trovavano a Bani Suheila, vicino a Khan Yunis, un’area sotto il controllo militare israeliano. Israele continua quotidianamente a trasformare il territorio nel più terribile infermo che l’uomo abbia mai potuto immaginare. Israele fa pressioni su tutto e tutti, non vuole i palestinesi nella Striscai di Gaza, in Israele, a Gerusalemme e in Palestina ecco perchè Israele è accusato di genocidio.

“Israele vince la guerra sotterranea ma Hamas non è stato sconfitto a Gaza. Tutt’altro” – Amos Harel – redattore giornalista del quotidiano israeliano Haaretz

Secondo un sondaggio dell’Israel Democracy Institute, un’ampia maggioranza di israeliani ritiene che le prossime elezioni della Knesset debbano tenersi prima della data prevista, novembre 2026, i cittadini israeliani chiedono elezioni anticipate. Il sondaggio ha anche mostrato che circa la metà degli israeliani si opporrebbe a un accordo per porre fine alla guerra se questo includesse la creazione di uno Stato palestinese e accordi di pace con altri Paesi arabi.

In un incontro alla Casa Bianca, il presidente della Knesset Amir Ohana ha detto al consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan che l’obiettivo di Israele nella guerra di Gaza è la “completa sconfitta di Hamas” e ha ringraziato gli Stati Uniti per il loro sostegno dallo scoppio della guerra, in particolare negli sforzi per garantire il rilascio degli ostaggi israeliani.

Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir si è scusato pubblicamente dopo che suo figlio ha suggerito che il presidente degli Stati Uniti Biden soffre di demenza in un tweet pubblicato su X.

L’isteria dei media è quasi al massimo, oltre ai 27 mila morti, 66mila feriti, in tutto possiamo afferamre 110mila palestinesi dispersi, questo il risultato degli attacchi di Tel Aviv contro i palestinesi ma c’è da aggiungere un territorio completamente devastato, oltre 35 operazioni, militari per la demolizione controllata di interi quartieri, tonnellate di bombe, rete idrica completamente distrutta come la rete elettrica. La Striscia di Gaza è un inferno non più abitabile, questo è quello che vogliono a Tel Aviv, cacciare via tutti fino all’ultimo palestinese, l’Unrwa, la Croce Rossa Internazionale, la Mezza Luna Rossa e purtroppo poco si parla della cooperazione.

Tel Aviv ha più volte provato a legiferare leggi e normative con il solo scopo di tenere fuori dai confini la cooperazione internazionale, cioè i progetto delle ONG verso la popolazione e il territorio dei palestinesi.

Giorno dopo giorno dal 1948 Israele legifera e agisce per espellere dal paese anche i beduini del deserto, distrugge baracche, pozzi per l’acqua potabile, distrugge scuole e qualsiasi cosa possa essere utile per migliorare la vita ma se sei palestinese, arabo, cristiano o musulmano non c’è posto in Israele.

La Palestina è divisa in 4 aree, la Palestina nel territorio del 48′, Israele, la Palestona occupata conosciuta come West Bank, Gerusalemme e la Striscia di Gaza. Un territorio che non ha più comntinuità territoriale ed economica, ridotta alla sussistenza senza alcuna possibilità di sviluppo, ecco questo è l’apartheid denunciato e purtroppo Israele ha scelto la soluzione finale, il genocidio.

Nella questione palestinese il nuovo anno 2024 segna un fatto storico anche per un’altra ragione, l’accusa, provata e documentata, presentata dal Sudafrica contro Israele alla Corte Internazioanle di Giustizia. 5 punti documentati da fatti chiari, relazioni, foto, testimonianze dei crimini compiuti dall’esercito di Tel Aviv. Dopo poche settimane la corte ha raggiunto una sentenza “temporanea”, storica ma ancora troppo debole in merito a quanto sta accadendo. Si sono limitati a richiedere un report mensile sul comportamento dell’esercito e dei soldati ma non ha reagito in sostanza, la Corte di Giustizia Internazionale ha gli strumenti per intervenire immediatamente per fermare il massacro dei palestinesi.

Il tempo scorre, Israele uccide agendo su un’ampia area geografica, con omicidi mirati e nessuno, compreso la Corte Internazionale di Giustizia è intervenuto. L’attesa della sentenza finale è lunga e l’incertezza, osservando la reazione degli organismi internazionali per i diritti è sovrastante ad ogni altro tipo di emozione. La Palestina resiste, i palestinesi resistono e stanno pagando un prezzo inimmaginabile e assolutamente ingiusto.

Aggiornamento 5 febbraio 2024

L’Agenzia delle Nazioni UNite, UNRWA, organizzazione nata per aiutare i profughi palestinesi a seguito dell’occupazione israeliana, a cui hanno congelato i fondi chiuderà nelle prossime settimane e non potrà più essere operativa nelle aree occupate da Israele.

Circa 450 milioni sono ora bloccati a seguito di un tentativo, da parte di Tel Aviv, di coinvolgere 12 impiegati dell’UNRWA come “fiancheggiatori” dei gruppi combattenti palestinesi. Le relazioni, le prove presentate da Israele non sembrano molto coinvincenti ma per ora i fondi restano congelati.

Molti rappresentanti di istituzioni internazioni, lo stesso Borrell e personaggi politici hanno denunciato il grave pericolo laddove l’UNRWA fosse privata di fondi per operare sul territorio oppure qualcuno pensa ad una completa sostituzione?

Il bilancio delle vittime palestinesi è di oltre 27000mila morti, 66mila feriti, in totale risultano dipersi 110mila palestinesi.

Israele dall’mizio del conflitto ha realizzato 33 “demolizioni controllate”, utilizzando tritolo e altre tecnologie ha completamente raso al suo interi quartieri.

Sommando le abitazioni bombardate dai raid aerei, gaza, la Striscia di Gaza per molte aree è completamente inabitabile. Oltre ad abitazioni sono state distrutte tutte le infrastrutture, rete elettrica, rete idrica e per lo scorrimento delle acque nere.Queste aree per ritornare ad essere abitate necessitano di essere ricostruite dalle fondamenta.

Aggiornamento 30 gennaio 2024

Continuano le proteste a Tel Aviv e a Gerusalemme. Madri, mogli e fegli vogliono e chiedono la verità sulla sorte dei loro cari ancora nella Striscia di Gaza. Il premier è sempre più isolato ma resta fermo sulle sue posizioni “no allo Stato di Palestina”, in meirto al negoziato con Hamas: “No ad un cessate il fuoco definitivo e No ad uno scamhio di migliaia di prigionieri palestinesi”

A sud del Libano, continuano ad essere ammassati uomini e mezzi israeliani, molti dei quali provenienti dalla Striscia di Gaza quasi completamente distrutta dopo 116 giorni di guerra.

Nonostante come riferiscono i portavoce israeliani: “sono stati uccisi oltre 2000 palestinesi combattenti di Hamas”, dopo 113 giorni di incursioni, raid, perquisizioni Israele non è riuscita a liberare un solo ostaggio. I media a Tel Aviv scavano nelle storie dei superstiti alla ricerca di discrepanze cn i racconti dell’IDF e della polizia.

L’impegno dei giornalisti non è vano e ogni giorno vengono alla luce delle piccole verità ma sono tanti gli episodi. l’Ultimo e non in ordine di importanza, il ritrovamento di un ostaggio deceduto, per cui l’IDF aveva detto di essere stato ucciso da Hamas ma il patologo stabilisce altre cause e l’incongruenza con il rapporto post mortem redatto da i militari è evidente.

Il dolore di una madre è doppio, la perdita del figlio e il tradimento, la caduta della fiducia e l’ansia per l’attesa di conoscere la verità.

Aggiornamento 27 gennaio 2024

Il 27 gennaio è la giornata della Memoria tradita.
Tradita innanzitutto da Israele e da chi è complice del suo progetto di apartheid e di pulizia etnica, come il nostro governo. La Memoria dell’Olocausto, il genocidio nazifascista di sei milioni di vittime ebree (insieme a oltre mezzo milioni di rom, testimoni di Geova, omosessuali, disabili, popolazioni dell’Est Europa, comunisti ed altri dissidenti politici) deve essere d’aiuto ad indagare e ricordare il passato per comprendere meglio il presente al fine di progettare un futuro che non ripeta gli orrori del passato.
La giornata della Memoria viene però strumentalizzata ancora una volta dalla propaganda sionista e di larga parte della stampa mainstream occidentale, proprio mentre Israele compie il genocidio della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza. Oltre 26.000 morti in 113 giorni, di cui oltre 12.000 bambini, 119 giornalisti uccisi con assassini mirati, quasi due milioni di persone, per metà minorenni, costretti ad abbandonare le proprie case, abbandonati alla fame e alla sete.
Il sionismo è un progetto coloniale e razzista di occupazione. L’equiparazione strumentale tra antisemitismo e antisionismo è una vergogna che offende milioni di vittime del razzismo fascista, legittimando al contrario un movimento suprematista etno-religioso che persegue la pulizia etnica di un altro popolo, quello palestinese.
Opporsi a ogni forma di fascismo, di razzismo e di colonialismo, significa lottare per il diritto alla libertà e all’autodeterminazione del popolo palestinese e di tutti i popoli del mondo.
Per ricordare quello che continua ad accadere in queste ore con la complicità del nostro paese e dei paesi occidentali e che viene denunciato anche da tanti ebrei che nel mondo si oppongono alla politica israeliana.
di Maurizio Torti
La propaganda diffonde e costruisce “nuove verità” e di questo si sono occupati gli esperti consulenti di Tel Aviv, sostenuti da sezioni speciali dei servizi segreti in particolare del Mi6. Tel Aviv forte, potente con l’uso delle armi, in 113 giorni oltre 26mila palestinesi uccisi ma debolissima nella comunicazione e l’immagine di Israele nel mondo è oggi molto negativa. Israele è sostenuta solo esclusivamente dai suoi alleati nel progetto sionista. Lentamente i media e naturalmente anche quelli italiani hanno dovuto ricostruire i frame di quanto accaduto il 7 ottobre durante l’attacco dei combattenti palestinesi in Israele e tentare di nascondere l’operato e la reazione dell’esercito israeliano. È la stessa stampa di Tel Aviv a denunciare l’uccisione di civili israeliani da parte dello stesso esercito di Tel Aviv nell’applicazione del “protoollo Annibae” . Al momento non c’è un numero esatto di vittime e l’impossibilità di effettuare esami e test specifici sui corpi non aiuta a ricostruire la verità.
FILE PHOTO: A view shows houses and buildings destroyed by Israeli strikes in Gaza City, October 10, 2023. REUTERS/Mohammed Salem/File Photo/File Photo
Tel Aviv deve affrontare i combattenti palestinesi non solo sulle sabbie di Gaza ma la battaglia e anche nei social, nei media nelle tv e nelle radio. Il mondo ha visto i video della liberazione degli ostaggi da partre dei palestinesi, alcuni media hanno intervistato gli ostaggi liberati e pubblicato lettere di ringraziamento per il trattamento avuto. In poche parole gli ostaggi raccontavano di essere stati trattati bene, mangiato, bevuto e non è mancato un saluto e una stretta di mano agli ipotetici carcerieri.
Dopo questi eventi, Tel Aviv ha costretto agli ostaggi rilasciati a firmare un accordo per non rilasciare interviste ai media e al loro posto, i media israeliani hanno trasmesso racconti dell’orrore, nel tentativo di ricollocare l’immagine del combattente palestinese, in particolare di Hamas, come un gruppo terroristico senza scrupoli e capace di commettere crimini terribili. I racconti sono delle vere scene di film dell’orrore, come per il grande falso dei bambini decapitati, in questi giorni aumentano le testimonianze terribili “raccontate” dagli ostaggi ma potrebbere essere gli stessi che hanno raccontato altro, perchè ad oggi non ci sono nuovi ostaggi liberati ma i racconti fioccano sempre più numerosi.
Israele ha commesso molti crimini di guerra, sta compiendo un genocidio e gli esperti della narrazione sono corsi a i ripari per un’altra questione molto grave: i raid, i bombardamenti e le incursioni in Palestina e nella Striscia di Gaza hanno distrutto l’intera infrastruttura dell’UNRA, agenzia delle Nazioni Uniti costitutita per aiutare i profughi palestinesi. Non solo strutture distrutte ma anche tandi dipendenti dell’UNRWA sono stati uccisi dalle bambe israeliane. Come rimediare? Cosa fare si chiedeno gli esperti nelle stanze a Tel Aviv? La propaganda è sempre utile e in queste ore, Israele comunica al mondo di avere delle prove di 12 dipendenti dell’UNRWA fiancheggiatori o membri compattenti palestinesi o addirittura di Hamas.
Quello che sta avvendendo in queste ore è veramente incredibile ma restaerà nella storia, è stato provocata una ferita molta profondo nell’umanità.
Bambini di Palestina
Gli effetti della propaganda negano i fondi all’unica agenzia delle Nazioni Unite in aiuto alle vittime palestinesi
Ecco cosa scrivono i media israeliani
“NAZIONI UNITE: Stati Uniti, Canada, Australia, Italia, Regno Unito e Finlandia hanno dichiarato che sospenderanno il trasferimento di fondi all’UNRWA in seguito alle notizie sul coinvolgimento di 12 dipendenti dell’agenzia nel massacro del 7 ottobre da parte di Hamas. Il capo dell’UNRWA, Philippe Lazzarini, ha dichiarato venerdì che “le autorità israeliane [hanno] fornito all’UNRWA informazioni sul presunto coinvolgimento di diversi dipendenti dell’UNRWA” negli attacchi del 7 ottobre, ha rescisso i loro contratti e ha avviato un’indagine. Antonio Guterres, Segretario generale dell’ONU, si è detto “inorridito” dalla notizia, ha dichiarato venerdì il suo portavoce”
L’ipocrisia di questo mondo Occidentale non è misurabile e la propaganda si supera proprio nel giorno della memoria: nelle grandi città italiane, dal governo di Roma, si proibisce ai cittadini di manifestare per denunciare il genocidio in Palestina, le manifestazioni, riferiscono le Prefetture di Roma, Milano e Napoli, non sono vietate ma devono essere rinviate ad un altro giorno, perchè sono manifestazioni “Pro palestinesi”. Un’altra prova della strategia della propaganda nella giornata della memoria è la trasformazione della solidarietà nella divisione in tribune calcistiche, – in pro israele e pro palestine – , tutto avvolto nella nebbia dell’antisemitismo, un’accusa al 99% dei casi completamente falsa. Per l’Occidente la giornata della memoria è solo esclusivamente per ricordare le vittime israeliane di ogni epoca.
Le manifestazioni ci sono state comunque, non è mancata la tensione a Milano,n raccontata nei dettagli dai media italiani sempre attenti a puntare il dito contro chi difende i diritti e chiede giustizia per il popolo palestiense.
Chicago solidarità
Nella questione palestinese, questo nuovo anno il 2024 segna comunque un anno importante, una prima sentenza, dopo 75 anni di occupazione militare e dopo la denuncia da parte del Sud Africa di genocidio in Palestina ad opera di Israele venerdì 26 gennaio la prima sentenza, in sintesi:
1.15-2 Lo stato di Israele adotterà tutte le misure per prevenire la commissione del genocidio a Gaza
2.15-2 Lo stato di Israele garantirà che i militari non commettano alcun atto di genocidio
3. 16-1 Israele adotterà tutte le misure per punire tutte le istigazioni pubbliche al genocidio
4. 16-1 Israele dovrà adottare misure immediate ed efficaci per affrontare le condizioni avverse della vita nella Striscia di Gaza
5.15-2 Israele adotterà misure efficaci per preservare le prove delle azioni che influiscono sulla convenzione sul genocidio
6. 15-2 Israele dovrà presentare alla corte un rapporto su tutte le misure adottate per eseguire gli ordini di questa corte entro un mese.
Come interpretare queste frasi non è facile, per quello che sta accadendo è troppo poco anche se segna un momento storico ma non basta.
La sentebza che attendiamo è un “ordine” una risoluzione per porre termine all’occupazione militare della Palestina, incluso il territorio della Striscia di Gaza, l’invio immediato di aiuti alla popolazione palestinese stremata da 113 giorni di guerra.
Il rituro immediato da parte dell’IDF da tutti i territori assegnati alla Palestina osservando le mappe del 1967 e l’invio immediato di una forza, civile, di interforza da posizionare sui confini della Striscia di Gaza e in tutti i territori della Palestina e in parte in Israele.
La propaganda di Tel Aviv dopo tutti questi anni di occupazione militare delle terra della Palestina, crimini di ogni tipo, omicidi mirati, arresti di minori, maltrattamenti e soprusi di ogni tipo non riesce, oggi, a superare la solidarità espressa dal mondo intero verso i palestinesi.
L’Occidente si difende con gli schiavi dei media e si nasconde dietro i mostri che ha costruito ma sono di cartapesta.

Aggiornamento 23 gennaio

di Dom de Mar

Utilizzando la potenza distruttiva con ogni armamento e mezzo possibile, Israele e tutte le forze militari, di terra, aeree e marine non hanno raggiunto obiettivi particolarmente sensibili. La guerra continua in Palestina e gli omicidi mirati negli ultimi 100 giorni non hanno indebolito la forza dei combattenti palestinesi ma restano un tentativo di coinvolgere nel conflitto uma parte dell’esercito dell’IRAN.

Il governo USA e quello di Tel Aviv, hanno già accettato di negoziare con Hamas ma non possono negarlo e non possono non riconoscere come interlocutori politici i  leader di Hamas. Non c’è altra soluzione e le conferme ci sono, con l’aiuto della mediazione egiziana e del Qatar sono state liberate decine di ostaggi e sono entrati nella Striscia di Gaza aiuti umanitari e anche se per pochi giorni una pausa dei combattimenti. Questo è il risultato del negoziato con Hamas, che ha costretto gli USA e Israele ad accettare e riconoscere Hamas come intelocutore politico palestinese e non c’è altra strada per gli USA e Tel Av iv, se non quella di continuare a fare crescere il numero delle vittime palestinesi, rendendo sempre più grave la questione nella regione e alimentare un odio a questo punto infinito.

I segnali delle difficoltà politiche ma anche militari di Israele sono abbastanza frequenti, in pochi giorni i combattenti di Hezbollah, al nord, hanno colpito due volte una base aerea israeliana molto importante.

Sono quotidiane le manifestazioni di centinaia di israeliani nei pressi dell’abitazione di Netanyahu e lentamente, giorno dopo giorno, stanno vincendo la fermezza di Netanyahu, non disponmibile a nessuna apertura per un cessate il fuoco duraturo ma la questione del negoziato in queste ore percorre una nuova strada, Israele sembra disponibile a rivedere il numero dei prigionieri palestinesi, nelle carceri israeliane, da rilasciare, nello scambio con gli ostaggi a Gaza.

Da settimane i media israeliani e del mondo pubblicano mappe, video e immagini di una rete di tunnel, “la più grande al nord” presente nella Striscia di Gaza. Ogni giorno cambia la sua ampiezza, infatti oggi la rete più grande, riferiscono i militari dell’IDF è nell’area di Khan Younis a sud della Striscia di Gaza.  Ma per quale ragione si deve parlare per settimane intere di una rete di tunnel sotterranei? È evidente la debolezza dell’intelligence militare israeliana sul terreno del conflitto. L’IDF non riesce a contenere e rispondere al tipo di “guerrglia” imposta dai combattenti palestinesi sul loro territorio. I militari di Tel Aviv privilegiano l’uso dei raid, bombardamenti a tappeto, l’artiglieria, i missili i mortai, piuttosto del combattimento strada per strada. Oggi in poche ore sono morti 21 militari israeliani, una giornata difficile per Israele da gestire politicamente, il fallimento è dietro l’angolo mentre nel mondo, altri Stati denunciano il genocidio di Israele. Un caso particolare da segnale è quello dell’ex magistrato italiano Carlo Palermo che ha presentato un’accusa al Tribinale della Corte dell’Aia chiedendo l’arresto di Benjamin Netanyahu. La denuncia e la tesi di Carlo Palermo contro il capo del governo di Israele è molto articolata e coinvolge anche l’Italia e gli USA in alcuni eventi di cui ancora oggi sappiamo poco, perchè protetti dal Segreto di Stato.

ARRESTATE Benjamin Netanyahu

Arrestate Benjamin Netanyahu
Palestinesi alla Corte dell’Aja

Nelle ultime 48 ore, l’IDF ha concentrato forze e avviato decide di raid aerei nel settore di Khan Younis, il ministero della salute palestinese riferisce che sono almeno 50 i morti da domenica scorsa. Come da copione, i militari israeliani hanno fatto irruzione nell’ospedale, AL-Khair arrestando parte del personale e motivando la presenza di alcuni membri di Hamas.

Con un filo di voce, la Mezzaluna Rossa palestinese ha denunciato che diversi carri armati hanno circondato un’altro ospedale, Al-Amal sempre nell’area di Khan Younis. Da ricordare che in queste ore, tutto il settore di Khan Younis è affollatissimo da migliaia di famiglie palestinesi scappate dal centro e dal nord della Striscia. Nelle aree dell’ospedale sono centinaia le tende e i civili all’interno ma il portavoce dell’IDF si è limitato di dichiarare: “staremo attenti”.

A seguito e verso la fine di questa 109° giornata di guerra, L’IDF prepara la reazione a seguito della morte dei soldati israeliani, tutto il settore adiacente all’edificio dove sono morti i soldati israeliani, in questo momento viene minato, ogni casa, ogni palazzo tra qualche ora verrà ridotto in cenere come Israle ci ha abituati a vedere da anni.

Da alcuni giorni gli analisti militari e gli stessi portavoce dell’IDF riferivano di alcuni cambiamenti nella strategia militare per la Striscia di Gaza ma quanto sta accadendo non corrisponde al racconto dei politici e dei militri, siamo testimoni di una storia che difficilmente potremmo dimenticare. Noi viviamo nella memoria e i palestinesi resistono.

Aggiornamento 21 gennaio 2024

Nessuno può immaginare quanto tempo sarà concesso ad Israele per attaccare la Striscia di Gaza ma dal 1967 continua ad occupare militarmente Gerusalemme e la Palestina. Negli ultimi 15 anni, le varie fasi della guerra israeliana contro i palestinesi residenti nela Striscia di Gaza si è sempre conclusa in mendo di 60 giorni. Israele, di fatto, colpirà ovunque e chiunque, è la strategia preferita di Israele, lasciare commentare presidenti, governi e media del mondo davanti a fatti già compiuti, impossibile tornare indietro.

Tel Aviv continua ad avere “semaforo verde” dagli USA, dall’Occidente e dall’Europa.

Nella litania quotidiana dei media tradizionali, in loop, frasi evidenziano il non allargamento del conflitto ma i fatti sono completamente diversi, al con fine con il Libano, missili, artiglieria di Israele e hezbollah si confrontano continuamente. Dal 2006 aerei israeliani non bombardavano alcune città del Libano del sud, tutto questo nelle ultime 36 ore è già accaduto. Israele colpisce nel sud del Libano, in Siria a Damasco e in Iraq, laddove individua i suoi bersagli, oggi sono i militari e ccordinatori egneralmente di origine iraniana. Israele sta colpendo ovunque responsabili Hamas e Hezbollah.

Gli attacchi e gli omicidi mirati di Israele contro militari iraniani sono segnali di una conflitto diretto con l’Iran? Al momento la reazione di Teheran sembra abbastanza contenuta ed è difficile leggese segnali di disponibilità da parte dell’Iran di fare una vera guerra con Israele. Eppure basterebbe analizzare come sono disposte le forze USA nella regione, in Siria e in Iraq, analizzare la resistenza locale che da settimane impegna gli USA nelle loro basi e quindi la domanda è: “gli USA sono pronti a reagire in Iraq e in Siria?.

Sono trascorsi 106 giorni dopo l’evento bellico di Hamas del 7 ottobre. Oltre 2600mila vittime palestinesi, un territorio devastato, infrastrutture sanitarie quasi inesistenti, scuole colpite da raid e artiglieria israeliana, quartieri completamente devastati. Continua la strategia di spingere a sud di Gaza i palestinesi, terrorizzarli, privarli di ogni cosa e farli fuggire, per salvarsi la vita in Egitto oppure altrove, per Israele è indifferente, “è sufficiente che i palestinesi vadano via”

Aggiornamento 7 gennaio 2024

L’IDF riferisce di aver sconfitto i combattenti palestinesi nel nord della Striscia di Gaza ma gli stessi media israeliani non hanno nulla da pubblicare se non i rapporti dei militari. Le immagini diffuse sono quelle di distruzione, colonne di fuoco che inceneriscono quartieri interi a Gaza. Oltre 23000mila morti ma le sono terribile le dichiarazioni di alcuni politici israeliani, convinti di “costringere” i palestinesi a fuggire in Congo o altro luogo della terra. È si il desiderio e obiettivo politico israeliano, cacciare via tutti i palestinesi da Gaza.

Le forze di occupazione militare israeliane continuano i raid nelle città palestinesi occupate, Nablus, Tulkarem, Jenin, quest’ultima è stata attaccata con droni e con incursioni di forze speciali. Molti morti e feriti da entrambi le parti ma i media diffondono le immagini di un militare israeliano morto e nulla su i palestinesi. Per i media non c’è storia, i palestinesi restano dei terroristi centri gli israeliani sono il popolo eletto e democratico, faro della democrazia in Medio oriente. Quanto sta accadendo, l’impassibilità, la non reazione da parte dei media europei è veramente qualcosa di incredibile, il silenzio, la modalità del racconto è complice del genocidio compiuto dalle mani militari dell’IDF. Non c’è altra possibile conclusione, questa scelta di indifferenza, verso le vittime palestinesi, sarà un conto da pagare non oggi ma sarà da pagare.

Aggiornamento 17 dicembre 2023

È folle suggerire che un gruppo di combattenti armati formato da poche decine di migliaia, assediati e con un basso accesso ad armi avanzate, possa competere con uno degli eserciti più potenti del mondo, sostenuto e armato dagli Stati Uniti. La realtà anche in questo caso appare diversa e un numero crescente di analisti strategici avvertono che Israele potrebbe perdere questa guerra contro i palestinesi, nonostante la violenza genocida che ha scatenato dopo l’attacco guidato da Hamas contro Israele il 7 ottobre. E nel provocare l’assalto israeliano, Hamas potrebbe realizzare molti dei propri obiettivi politici.

Non sembra vero ma sia Israele sia Hamas stanno reimpostando i termini della loro competizione politica non allo status quo precedente al 7 ottobre, ma a quello del 1948. Non è chiaro cosa verrà dopo, ma non si potrà tornare allo stato di cose precedente.

L’attacco a sorpresa ha neutralizzato le installazioni militari israeliane, sfondando i cancelli della più grande prigione a cielo aperto del mondo e scatenando una furia in cui sono stati uccisi circa 1.200 israeliani ma quanti sono stati uccisi da “fuoco amico”?. La facilità con cui Hamas ha sfondato le linee israeliane attorno alla Striscia di Gaza ha ricordato a molti l’offensiva del Tet del 1968. Non alla lettera: ci sono differenze tra una guerra statunitense in una terra lontana e la guerra di Israele per difendere un’occupazione. L’analogia risiede nella logica politica che dà forma a un’offensiva dei ribelli.

Un po’ di storia e un problema attuale
Nel 1968, i rivoluzionari vietnamiti persero la battaglia e sacrificarono gran parte delle infrastrutture politiche e militari clandestine che avevano pazientemente costruito negli anni. Eppure l’offensiva del Tet fu un momento chiave nella sconfitta degli Stati Uniti, anche se a caro prezzo in vite vietnamite. Organizzando simultaneamente attacchi drammatici e di alto profilo contro più di 100 obiettivi in ​​tutto il paese in un solo giorno, i guerriglieri vietnamiti armati alla leggera hanno infranto l’illusione di successo che veniva spacciata al pubblico americano dall’amministrazione Johnson. Ha segnalato agli americani che la guerra per la quale veniva loro chiesto di sacrificare decine di migliaia di figli era impossibile da vincere.

Continua a leggere qui articolo di Dom De Mar

Israele sta perdendo la guerra e gli obiettivi politici

Aggiornamento 14 docembre 2023

Ultim’ora

Raid israeliani hanno bombardato questa mattina un isolato residenziale a Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza.

Ieri sera, mercoledì, attacchi aerei israeliani hanno ucciso sei palestinesi e ne hanno feriti a decine dopo aver bombardato una scuola che ospitava sfollati nella zona di Burj al-Shaikh Radwan nella città di Gaza.

Nelle ultime 24 ore, le forze di occupazione israeliane (IDF) hanno commesso decine di massacri nella Striscia di Gaza, che hanno provocato l’uccisione di oltre 196 civili e il ferimento di 499, ha rivelato mercoledì il ministero della Sanità palestinese.

In una conferenza stampa, il portavoce del ministero della Sanità, Ashraf al-Qudra, ha sottolineato che sono ancora numerose le vittime sepolte sotto le macerie delle case o che giacciono sulle strade.

Al-Qudra ha dichiarato ai giornalisti che il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani è salito a 18.608 morti e a 50.594 feriti.

Il portavoce ha affermato che le IDF hanno continuato a imprigionare il personale medico dell’ospedale Kamal Adwan, compreso il direttore dell’ospedale, il dottor Ahmed Al-Kahlot, e ne hanno rilasciato alcuni, a cui hanno poi sparato, ferendone cinque.

Al-Qudra ha espresso preoccupazione per la sorte di 12 bambini in unità di cura che sono stati lasciati soli senza latte o attrezzature mediche.

Ha inoltre aggiunto che le forze israeliane hanno anche rafforzato l’assedio all’ospedale Al-Awda, nel timore dello scenario dell’ospedale Kamal Adwan, dello Shifa e dell’Indonesiano.

Ha anche detto che i pazienti e i civili all’interno dell’ospedale Al-Awda, che è sotto assedio e attacco israeliano, sono privati di acqua, cibo ed elettricità, mentre le forze israeliane impediscono l’evacuazione di eventuali pazienti o cittadini feriti.

I combattenti palestinesi resistono ai carri, alle tecnologie come nella guerra in Vietnamo. Un reticolo di tunnel, ore, giorni, nella terra ad aspettare l’occasione giusta, aspettare il nemico.

Israele non ha vità facile a Gaza e lo domostra un rapporto per cui molti soldati sono stati feriti e uccisi anche da “fuoco amico”, come iferisce il magazzine Memo.

Aggiornamento 5 dicembre 2023

Gli attacchi israeliani contro il sud e il centro di Gaza si stanno intensificando, con notizie di decine di morti in raid aerei a Deir el-Balah.

Hezbollah afferma di aver attaccato le forze israeliane nel nord di Israele e di aver causato vittime.

L’esercito israeliano confe60a la morte di due soldati, portando il bilancio a 82 dall’inizio dell’operazione di terra a Gaza e a 408 dal 7 ottobre.

L’alto funzionario di Hamas Osama Hamdan afferma che non ci saranno “negoziati” con Israele a meno che non cessi l’offensiva a Gaza; i leader israeliani giurano di continuare la guerra.

L’ufficio stampa del governo di Gaza afferma che il numero di palestinesi uccisi dal 7 ottobre è ora di 16.248.

Le battaglie infuriano mentre l’esercito israeliano spinge un’offensiva aria-terra nel sud di Gaza, un’area che una volta aveva dichiarato sicura per i palestinesi.

Un generale israeliano lo definisce il “giorno più intenso di combattimenti”, con le truppe impegnate in combattimenti a terra all’interno di Khan Younis.

Ramallah, nella Cisgiordania occupata, Zein Basravi corrispndente di Al Jazeera riferisce i dettagli sul raid israeliano nel nord della Cisgiordania, durato circa 10 ore.

Le forze israeliane hanno usato bulldozer corazzati per “scavare e distruggere infrastrutture” a Jenin e dintorni e nel suo campo profughi.

” Cinque persone sono state ferite colpite da armi automatiche”. “I soldati ancora una volta vanno di casa in casa, effettuando perquisizioni molto violente e aggressive”.

Basravi riferisce che le forze israeliane hanno anche fermato un’ambulanza che trasportava una donna in travaglio e hanno perquisito il paramedico che guidava il veicolo.

“Man mano che queste incursioni proseguono, notte dopo notte, le incursioni si intensificano”

Abu Hamza, portavoce delle Brigate al-Quds, l’ala armata del Jihad islamico palestinese, afferma che il gruppo ha distrutto un “certo numero di veicoli nemici”.

In una dichiarazione su Telegram, ha detto che i combattenti hanno attaccato i soldati israeliani che avanzavano dal lato orientale di Khan Younis, Gaza City e al-Qarara.

Gli attacchi hanno causato significative perdite ai “soldati nemici”, ha detto.

Le forze israeliane sembrano muoversi per tagliare parzialmente la Striscia di Gaza tra Khan Younis e Deir el-Balah, a nord. Le foto satellitari di domenica hanno mostrato circa 150 carri armati, mezzi corazzati e altri veicoli israeliani sulla strada principale tra le due città.

L’esercito israeliano ha dichiarato in un post su X che l’attacco in territorio libanese è stato effettuato “per autodifesa per eliminare una minaccia imminente che era stata identificata dal Libano”.

“La minaccia è stata identificata all’interno di un’area di lancio e di un punto di osservazione noti dell’organizzazione Hezbollah”, prosegue il post, precisando che i soldati dell’esercito libanese non erano l’obiettivo dell’attacco e che l’incidente è “in fase di revisione”.

La sabbie di Gaza creano molti problemi all’esercito israeliano. Il mito dell’esercito, preparato, forte e invincibile si è impantanato nelle sabbie di Gaza.

Il primo obiettivo israeliano è perso, cacciare i palestinesi da Gaza. I ricordi e la memoria della Nakba nei palestinesi è molto viva e la resistenza a non andare via, nonostate le bombe, le privazioni dell’acqua, del cibo, dell’assistenza medica è così forte, i palestinesi resistono e restano a Gaza. Israele ha perso.

Aggiornamento 3 dicembre 2023

Ore 22:30

L’esercito israeliano sta estendendo la sua offensiva di terra a tutta la Striscia di Gaza, ha dichiarato il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari.

“L’IDF continua ad estendere la sua operazione di terra contro i centri di Hamas in tutta la Striscia di Gaza”, ha dichiarato ai giornalisti a Tel Aviv. “Le forze si trovano faccia a faccia con i terroristi e li uccidono”.

Nelle ultime 24 ore sono stati uccisi oltre 700 palestinesi a seguito dei raid israeliani.

Ore 21:00

Non ci sono state segnalazioni di feriti o di inquinamento dopo un incidente che ha coinvolto la nave portacontainer Number 9 nel Mar Rosso e la nave è attualmente in navigazione, ha dichiarato il suo manager Bernhard Schulte.

La nave, che batte bandiera panamense, è stata colpita da un proiettile mentre transitava nello stretto di Bab al-Mandab, ha dichiarato la compagnia in un comunicato inviato alla Reuters.

Il gruppo Houthi dello Yemen ha rivendicato l’attacco.

Ore 20:00

La Mezzaluna Rossa Palestinese ha dichiarato che due paramedici e una terza persona sono stati feriti quando i soldati hanno sparato sulle ambulanze nell’area di Faluja, nel nord della Striscia di Gaza.

Le ambulanze stavano evacuando un ferito verso l’ospedale.

Ore 19:30

Le forze israeliane hanno preso d’assalto la città di Kafr Thulth, a sud-est di Qalqilya, nella Cisgiordania occupata, riferiscono i media palestinesi.

I video condivisi sui social media hanno mostrato un flusso di veicoli militari israeliani entrare nella città.

I media palestinesi hanno affermato che le forze israeliane hanno arrestato almeno un residente nella città.

Ore 18:30

Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha dichiarato che le due navi colpite dagli Houthi nel Mar Rosso non avevano alcun legame con il Paese.

Il movimento Houthi ha dichiarato che la sua marina ha attaccato “due navi israeliane”, la Unity Explorer e la Number 9, con un drone armato e un missile navale.

Un funzionario del Pentagono ha dichiarato ad Al Jazeera che un cacciatorpediniere americano ha fatto esplodere due droni che stavano attaccando le navi da carico.

Ore 18:00

Ottobre è ora il mese più letale per i giornalisti da quando il Committee to Protect Journalists ha iniziato a documentare i decessi nel 1992, afferma il gruppo.

Al 2 dicembre, le indagini del CPJ hanno rilevato che 54 giornalisti e operatori dei media palestinesi, quattro israeliani e tre libanesi sono stati uccisi dall’inizio della guerra, il 7 ottobre. A questo numero di morti si aggiungono le molestie, le detenzioni e gli altri ostacoli all’attività giornalistica a Gaza, nella Cisgiordania occupata, in Israele e altrove.

L’osservatorio ha anche dichiarato che 11 giornalisti sono stati feriti, tre sono dispersi e 19 sono stati arrestati.

Le forze israeliane hanno detto alle agenzie di stampa che non possono garantire la sicurezza dei giornalisti che lavorano a Gaza, ha dichiarato il CPJ in un comunicato.

Ore 17:00

L’Iran ha messo in guardia da un’espansione della guerra nella regione se le forze israeliane continueranno a commettere “crimini di guerra” contro i palestinesi di Gaza e della Cisgiordania occupata.

Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha parlato telefonicamente con il responsabile della politica estera dell’Unione Europea Josep Borrell degli ultimi sviluppi.

“Se i crimini di guerra commessi dal regime israeliano a Gaza e in Cisgiordania non vengono fermati, è probabile che la portata della guerra nella regione si approfondisca e si espanda”, ha dichiarato Amir-Abdollahian, secondo un comunicato del Ministero degli Esteri.

Ha sottolineato la necessità di “fermare gli attacchi militari lanciati dal regime sionista contro i residenti di Gaza il prima possibile” e ha esortato “l’importanza di fornire le modalità necessarie per inviare aiuti umanitari alla Striscia di Gaza”.

Ore 16:00

Il primo ministro del Qatar chiede un’indagine internazionale “immediata, completa e imparziale” su quelli che ha definito “crimini israeliani a Gaza”.

Lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani ha dichiarato ad Al Jazeera che il Qatar continuerà a impegnarsi per facilitare un’altra tregua e raggiungere un cessate il fuoco permanente.

Una tregua di una settimana tra Israele e Hamas – mediata dal Qatar con il sostegno di Egitto e Stati Uniti – ha portato al rilascio di 80 prigionieri israeliani in cambio di 240 prigionieri palestinesi.

Ore 15:00

Nella Cisgiordania occupata, 66 bambini palestinesi sono stati uccisi dal 7 ottobre, secondo la documentazione raccolta da Defense for Children International-Palestine (DCIP).

“Quest’anno le forze israeliane hanno ucciso il triplo dei bambini palestinesi nella Cisgiordania occupata rispetto all’anno scorso, e manca ancora un mese”, ha dichiarato Ayed Abu Eqtaish, direttore dell’accountability del DCIP.

“Le forze israeliane stanno prendendo sempre più di mira i bambini palestinesi con munizioni vere, nonostante la stragrande maggioranza dei bambini palestinesi non rappresentasse una minaccia per le forze israeliane quando sono stati uccisi”.

Aggiornamento 2 dicembre 2023

Aggiornamento ore 22:30

Poco prima della fine della tregua, l’aviazione e l’artiglieria israeliana hanno ripreso a compiere raid nella Striscia di Gaza, da nord a sud.

Da luoghi diversi nella Striscia di Gaza, decinie di razzi sono stati sparati verso il centro di Israele.

Per i combattenti palestinesi “non ci sono piò ostaggi per trattare, restano a Gaza militari ex militari israeliani” ma verranno liberati solo se Tel Aviv ferma i raid e liberi tutti i prigionieri palestinesi nelle carceri di Israele.

Aggiornamento ore 22:00

I leader musulmano-americani di sei Stati in bilico hanno promesso di mobilitare le loro comunità contro la rielezione del presidente Joe Biden per il suo sostegno alla guerra di Israele contro Gaza.

La cosiddetta campagna #AbandonBiden è iniziata quando i musulmani-americani del Minnesota hanno chiesto al presidente di chiedere un cessate il fuoco e si è diffusa in Michigan, Arizona, Wisconsin, Pennsylvania e Florida.

Questi Stati sono tra i pochi che hanno permesso a Biden di vincere le elezioni del 2020. L’opposizione delle loro consistenti comunità musulmane e arabo-americane potrebbe complicare il percorso del presidente verso la vittoria del prossimo anno.

“Non abbiamo due opzioni. Abbiamo molte opzioni”, ha dichiarato in una conferenza stampa Jaylani Hussein, direttore della sezione del Minnesota del Council on American-Islamic Relations. “Non sosterremo [l’ex presidente Donald] Trump”.

Ore 21:00

È certamente la più grande raffica di razzi che abbiamo visto dalla Striscia di Gaza dalla fine del cessate il fuoco. Una raffica enorme che ha colpito diverse località del territorio israeliano nel sud, a Tel Aviv e a Gerusalemme.

La maggior parte di questi razzi è stata intercettata dal sistema di difesa Iron Dome. Ci risulta che almeno una persona sia rimasta ferita.

Questa è una dichiarazione molto significativa da parte di Hamas. È un messaggio che dimostra che possono ancora farcela. Siamo a 57 giorni dall’inizio della guerra e Hamas ha ancora la capacità di lanciare razzi su Israele.

Ore 20:00

L’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, OCHA, ha sottolineato che i messaggi di avvertimento di Israele non indicano dove i destinatari dovrebbero andare.

Mohammed Foura, 21 anni, già sfollato una volta da Gaza City, ha raccontato che mezz’ora prima di un attacco aereo è stato avvertito da altri residenti di fuggire. Hanno gridato: “Uscite, uscite”, ha detto, mentre le famiglie ammassavano le loro cose nelle auto o le portavano via.

Nader Abu Warda è fuggito da Jabalia, vicino a Gaza City, all’inizio della guerra e non sa più da che parte andare. “Ci hanno detto: “Gaza City è una zona di guerra”. Ora è Khan Yunis. Ieri dicevano: ‘Evacuate la zona est di Khan Yunis’. Oggi dicono: “Evacuate la parte occidentale””, ha detto, visibilmente esasperato.

“Dove andremo ora, in mare? Dove metteremo a letto i nostri figli?”.

E il diritto al ritorno? Israele non lo ha mai rispettato. Chi va via dalla Palestina non ritornerà mai più.

Ore 19:00

Il primo ministro israeliano ha dichiarato che la pressione militare e gli sforzi diplomatici hanno contribuito al rilascio dei prigionieri.

In una conferenza stampa, Netanyahu ha dichiarato che la guerra “continuerà fino a quando non avremo raggiunto tutti i nostri obiettivi, ovvero il ritorno dei prigionieri e l’eliminazione di Hamas. L’operazione di terra è necessaria per raggiungere i suddetti obiettivi”.

Netanyahu ha aggiunto che i soldati stanno combattendo in linea con il diritto umanitario internazionale. “Questa è una guerra a lungo termine, ma alla fine vinceremo questa guerra”, ha detto.

“I nostri soldati si sono preparati durante i giorni di tregua per una vittoria totale contro Hamas”.

Ore 14:30

Due manifestazioni in Israele contro il governo

Mentre è in corso una manifestazione davanti alla casa di Netanyahu a Cesarea, un’altra si sta svolgendo a Tel Aviv, sempre per chiedere le dimissioni del primo ministro israeliano.

Ore 14:00

Un attacco ad al-Faluja, nel nord della Striscia di Gaza, ha ucciso Sufian Tayeh e la sua famiglia, secondo il Ministero dell’Istruzione palestinese.

Tayeh – che dirigeva l’Università islamica di Gaza, la più grande università dell’enclave costiera assediata – era classificato tra i primi 2% dei ricercatori a livello mondiale.

È stato anche nominato presidente dell’UNESCO per l’astronomia, l’astrofisica e le scienze spaziali in Palestina.

Aggiornamento 30 novembre 2023-11-30

Ore 22:30

Altri sei prigionieri israeliani liberati a Gaza, dice l’esercito, prima del previsto rilascio di 30 prigionieri palestinesi dalle carceri israeliane.

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken incontra i leader israeliani e palestinesi e mette in guardia da una ripetizione della portata degli attacchi condotti da Israele contro il nord di Gaza

Ore 22:00

Durante una riunione con il gabinetto di guerra israeliano, Blinken ha riferito che gli Stati Uniti sosterranno Israele se continuerà la guerra contro Gaza, ma ha avvertito che più la campagna andrà avanti, “più aumenterà la pressione internazionale sia sugli Stati Uniti che su Israele per fermarla”, riporta Axios

Netanyahu e altri funzionari hanno detto a Blinken che si aspettavano che un’operazione di terra nel sud di Gaza avrebbe provocato meno vittime civili. Anche il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, il generale Herzi Halevi, ha detto a Blinken che l’operazione pianificata nel sud di Gaza avrebbe richiesto “più di qualche settimana in più”, hanno riferito tre fonti ad Axios

Ore 21:00

Yahya Saree, portavoce militare degli Houthi, ha dichiarato che il gruppo yemenita lancerà operazioni militari contro Israele se quest’ultimo deciderà di riprendere la guerra contro Gaza.

“Non esiteremo a espandere le nostre operazioni militari contro l’entità israeliana e a includere obiettivi che non ci si può aspettare sulla terra o in mare”, ha dichiarato Saree in un post su X.

Ore 20:30

Il ministro e membro del gabinetto di guerra israeliano ha dichiarato in un post su X di aver detto al segretario di Stato americano che le operazioni a Gaza devono continuare.

“Per la sicurezza dello Stato di Israele e la stabilità dell’intera regione, Israele deve completare la missione operativa e rimuovere la minaccia di Hamas e del suo dominio nella Striscia”, ha detto Gantz a Blinken.

Gantz ha anche ringraziato gli Stati Uniti per il loro sostegno.

Ore 20:00

La pausa si avvia verso la sua conclusione.

I video di Hamas durante il rilascio degli ostaggi fa impazzire Tel Aviv tanto da proibire, tutti gli ostaggi liberati, di avere contatti con i media se non assolutamente concordati. Negli ultimi giorni, i media israeliani hanno intervistato un genitore di uno dei giovani liberati per evitare quanto già accaduto e ripreso dalle telecamenre nei momenti della liberazione degli ostaggi. In questo caso, Israele e i palestinesi si fronteggiano sulla comunicazione verso l’esterno.

Articolo del giorno

“Cancellare Gaza dalla mappa”: l’agenda del Big Money

Aggiornamento 29 novembre 2023

Ore 19:30

L’esercito israeliano conferma che due prigionieri israeliani sono stati liberati a Gaza, prima del rilascio previsto di altri 10; anche 30 donne e bambini palestinesi saranno liberati dalle carceri israeliane.
Il ministro degli Esteri palestinese chiede un cessate il fuoco permanente, sottolineando che “i massacri non possono riprendere” a Gaza.

Ore 18:30

“Non è ufficiale ma il consenso è ora che la tregua sarà estesa” per altri giorni, ha detto Hashem Ahelbarra di Al Jazeera.

Ma “la parte più complessa e difficile dei negoziati” che mirano a porre fine alla guerra a Gaza in modo permanente è ancora in corso.

Si prevede che questi negoziati più avanzati ruotino attorno al rilascio dei soldati israeliani detenuti a Gaza, ha detto Ahelbarra, spiegando che Hamas e la Jihad islamica palestinese potrebbero cercare di ottenere il rilascio di tutti i palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.

“Gli israeliani hanno chiarito che non hanno assolutamente intenzione di farlo”, ha detto.

Hamas sta cercando garanzie dalle parti chiave della tregua di Gaza, il Qatar e gli egiziani, che se continueranno con lo scambio di prigionieri, Israele fermerà i bombardamenti su Gaza.

Ahelbarra ha affermato che, sebbene la ferma posizione di Israele a favore del proseguimento della guerra a Gaza fornisca una leva nei negoziati, le forti dichiarazioni di tutti i leader della regione sulla necessità di un accordo globale hanno messo Israele sotto pressione.

Ore 17:30

La settimana scorsa, mentre i prigionieri palestinesi venivano rilasciati, Israele ha imposto un divieto di festeggiamento ai loro familiari. “Le espressioni di gioia”, ha detto il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, “equivalgono a sostenere il terrorismo”.

Israele ha presentato i palestinesi imprigionati come “terroristi” e ha sottoposto molti dei detenuti ad abusi.

Ma delle 300 donne e bambini palestinesi che Israele ha identificato per un potenziale rilascio nell’ambito della pausa umanitaria tra Israele e Hamas, quasi l’80% non è stato nemmeno formalmente accusato.

Ore 17:00

La tregua regge e i neoziatori lavorano senza sosta per raggiungere un cessate il fuoco permamente come massimo obiettivo, almeno conitnuare a liberare più ostaggi possibili da una parte e dall’altra.

Alcuni particolari sono da evidenziare in questo conflitto, in particolare la visita dell’inviato speciale degli USA Amos Hockstein impegnato ad evitare un conflitto ampio tra Israele e Hezbollah ai confini del Libano del Sud.

Amos Hockstein, in visita in Israele non per la prima volta e il motivo della precedente visita sembra quasi passato inosservato ma è importante ricordare quesi giorni. Hochstein in più occasioni ha parlato delle riserve di gas offshore a Gaza come di una fonte di reddito e di indipendenza energetica per i palestinesi.

“Qui c’è l’opportunità di sviluppare i giacimenti di gas al largo di Gaza (il Gaza Marine) per conto dei palestinesi”

Gli Stati uniti riconoscono che il Gaza Marine è palestinese, dall’altro continuano a contenere condizioni, come l’uscita di scena completa di Hamas che, ripetono gli analisti, è una illusione dei governi occidentali.

gaza-marine
Indipendenza energetica per la Palestina.

Aggiornamento 24 novembre 2023

ore 19:00

Il primo gruppo di donne e bambini palestinesi è stato rilasciato dalle prigioni israeliane come parte dell’accordo di tregua tra Israele e Hamas.
Il Qatar, mediatore, ha dichiarato che 13 israeliani, compresi i doppi cittadini, 10 thailandesi e un filippino sono stati rilasciati a Gaza.

Ore 18:00

Commentando il rilascio di 13 prigionieri israeliani, Daniel Hagari ha avvertito che i giorni a venire saranno “complessi”, ma che l’esercito israeliano non si fermerà finché non saranno liberati tutti i prigionieri.

Ha definito la restituzione dei prigionieri “un dovere morale” e ha aggiunto che “la sicurezza dei nostri combattenti” è la massima priorità di Israele durante i quattro giorni di pausa dei combattimenti a Gaza.

Durante questo periodo, secondo l’accordo concordato da Israele e Hamas, un totale di 50 prigionieri israeliani dovrebbe essere gradualmente rilasciato in cambio di circa 150 prigionieri palestinesi.

La pausa dei combattimenti potrebbe anche essere prolungata: Israele ha dichiarato che aggiungerà un giorno per ogni 10 prigionieri israeliani rilasciati in più.

Ore 17:oo

L’ufficio umanitario dell’ONU ha dichiarato di aver potuto incrementare le consegne di aiuti a Gaza oggi, durante il primo giorno di pausa dei combattimenti.

In un comunicato si legge che:

200 camion sono stati spediti da Nitsana al valico di Rafah.
137 camion di merci sono stati scaricati dal punto di accoglienza dell’UNRWA a Gaza, diventando così il più grande convoglio umanitario ricevuto dal 7 ottobre.
129.000 litri di carburante e quattro camion di gas sono entrati a Gaza.
21 pazienti critici sono stati evacuati in un’operazione medica su larga scala dal nord di Gaza.
Centinaia di migliaia di persone sono state assistite con cibo, acqua, forniture mediche e altri beni umanitari essenziali.

Ore 16:00

Abbiamo visto due autobus muoversi dal cancello dietro di me della prigione di Ofer verso il cancello principale in direzione di Ramallah. Questi autobus trasportavano i prigionieri.

È stato proprio in quel momento che l’esercito israeliano ha sparato la più grande raffica di gas lacrimogeni per cercare di disperdere le centinaia di persone che si sono radunate qui vicino nelle ultime ore in attesa del rilascio della prigione.

Questo è solo il primo di quattro giorni in cui, secondo l’accordo, fino a 150 palestinesi saranno scambiati con 50 prigionieri di Gaza.

Finora, le cose sono andate relativamente bene.

Ore 15:30

I commenti di Khaled Meshaal sono arrivati in risposta ad “alcuni politici occidentali [che] stanno discutendo di Gaza dopo Hamas”.

“Rifiutiamo la partecipazione di qualsiasi forza internazionale o araba nell’amministrazione di Gaza, e tutti questi piani saranno calpestati dai nostri eroi della resistenza, guidati dalle nostre vittoriose Brigate Al-Qassam”, ha detto in un discorso al Forum islamico internazionale dei parlamentari.

Meshaal è stato il leader del politburo di Hamas fino al raggiungimento del suo limite di mandato nel 2017. Attualmente dirige l’ufficio della diaspora di Hamas.

Ore 15:00

Israele ha confermato che Hanna Katzir, 76 anni, è tra i 13 prigionieri liberati da Gaza e ora di nuovo in Israele.

Il Jihad islamico palestinese aveva dichiarato martedì che Katzir era stata uccisa a Gaza dopo aver accusato Israele di aver “bloccato” il suo rilascio dopo che il gruppo si era offerto di restituirla per motivi umanitari.

Ulteriori dettagli sul rilascio di Katzir non sono stati immediatamente disponibili.

ore 14:00

Ecco cosa c’è da sapere sul rilascio di prigionieri e prigioniere palestinesi detenuti a Gaza:

Il Qatar conferma il rilascio di 39 donne e bambini palestinesi detenuti nelle carceri israeliane come parte di una tregua negoziata tra Hamas e Israele.
Il gruppo è stato trasferito nella prigione di Ofer, nella Cisgiordania occupata, dove le famiglie riunite all’esterno attendono con ansia il loro ritorno a casa.
Il Qatar conferma anche il rilascio di 13 israeliani, compresi i cittadini di doppia nazionalità, nell’ambito della stessa tregua.
Il Ministero degli Affari Esteri del Paese mediatore afferma inoltre che 10 cittadini thailandesi e un filippino sono stati liberati a Gaza al di fuori della tregua.
La Croce Rossa conferma il rilascio dei 24 civili prigionieri a Gaza.
In base alla tregua, un totale di 150 prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane e 50 prigionieri detenuti a Gaza devono essere rilasciati in un periodo di quattro giorni che vedrà una pausa nei combattimenti.

Aggiornamento 23 novembre 2023

Ore 23:30

Primo ritardo sull’accordo Palestina Israele. Israele ritarda per il rilascio degli ostaggi possibile solo venerdì.

Il Consigliere per la sicurezza di Israele riferisce che i colloqui continuano ma rimanda a venerdì un possibile scambio.

La tregua è prevista alle ore 10:00 del 23 novembre.

Netanyahu ha ordinato ai servizi segreti, il MOssad di colpire responsabili, capi di Hamas in tutto il mondo.

Ore 17:30

“Questa non è una guerra, questo è terrorismo” Sono le parole di Papa Francesco ed è subito polemica.

La delegazione palestinese durante una conferenza stampa ha riportato le parole del Papa: ” questo genocidio”. La parola genocidio ha creato non pochi problemi, smentita dal porta voce del Vaticano

Ore 16:00

Continuano gli attacchi dell’aviazione e dei cannoni di Tel Aviv nei pressi delle strutture ospedaliere e nei campi profughi nella Striscia di Gaza.

Dal Qatar si conferma dell’accordo raggiunto tra i palestinesi e gli israeliani. Nelle prossime ora saranno resi pubblici le condizioni accettate da entrambe le parti. Alcune indiscrezioni indicano della liberazione di 50 ostaggi detenuti a Gaza, donne a bambini in cambio della liberazioni di donne e bambini alestinesi detenuti nelle carceri di Israle. 4 giorni di tregua totale per garantire l’entrata di aiuti umanitari, gasolio, cibo, medicine per la popolazione palestinese stremata dai continui bombardamenti.

Solo questa notte nella striscia di Gaza e nei territori occupati sono stati uccisi oltre 100 palestinesi. Nella città di Tulkarem, l’ennesima incusrsione di Israele con l’utilizzo di droni e forze speciali sono morte durate gli scontri 6 palestinesi.

Ore 15:00

Chi garantirà il diritto al ritorno dei palestinesi di Gaza?

David Satterfield, inviato speciale degli Stati Uniti per gli affari umanitari in Medio Oriente, ha dichiarato all’emittente libanese Al Jadeed che Washington è contraria allo sfollamento dei palestinesi da Gaza.
Satterfield ha anche affermato che i palestinesi fuggiti dal nord di Gaza in seguito alle richieste israeliane “devono essere autorizzati a tornare alle loro case nel nord il prima possibile”.
Ha ribadito che gli Stati Uniti “vogliono che Israele abbia successo nella sua campagna” e ha avvertito Hezbollah di cessare gli attacchi contro Israele se vuole evitare un’escalation.

Ore 14:00

La municipalità di Betlemme, nella Cisgiordania occupata, ha annunciato che non terrà i tradizionali festeggiamenti nel luogo di nascita di Gesù “in segno di lutto e in onore” dei palestinesi uccisi a Gaza.
Ha aggiunto che quest’anno i festeggiamenti assumeranno un tono più cupo, senza luci, albero tradizionale o presepe.
La municipalità ha anche detto che la festa si concentrerà sulla messa e sulle preghiere per le vittime della guerra di Israele contro Gaza.

Ore 13:30

Il ministro degli Esteri palestinese Riyad al-Maliki ha dichiarato che l’attacco israeliano è avvenuto nel campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza.
“Solo questa mattina, dalla famiglia Qadoura di Jabalia, 52 persone sono state completamente spazzate via, uccise”, ha detto al-Maliki a margine di un briefing dei ministri degli Esteri arabi e musulmani nella capitale britannica, Londra.
“Ho la lista dei nomi, 52, sono stati spazzati via completamente dal nonno ai nipoti”.

Ore 12:00

Il democratico statunitense al Senato, Chuck Schumer, ha dichiarato che l’accordo è uno sviluppo positivo, ma ha fatto notare che ci sono ancora centinaia di persone in cattività – e 50 sono senza dubbio solo una piccola parte.

C’è anche una certa eccitazione per la possibilità che uno dei prigionieri liberati possa essere una bambina americana di tre anni, rimasta orfana il 7 ottobre.

Nel frattempo, c’è una fazione all’interno del partito democratico, in particolare l’ala progressista, che ritiene che l’accordo non sia andato abbastanza lontano ed è in qualche modo critica nei confronti del presidente, dato che non si tratta di una pausa permanente.

Ore 12:00

L’esercito siriano afferma che i razzi hanno preso di mira avamposti nelle vicinanze della capitale, Damasco.
Non ha riferito di feriti o morti.
Nella sua dichiarazione, l’esercito ha anche detto che i razzi sono stati lanciati dalle alture del Golan.

Ore 10:30

Hamas ha ottenuto un’importante vittoria psicologica, politica e strategica: Il gabinetto israeliano e il presidente degli Stati Uniti hanno negoziato con Hamas, hanno raggiunto un accordo e hanno detto pubblicamente che intendono rispettarlo.
Dal punto di vista militare, Hamas ha poco da guadagnare dalla tregua. È militarmente molto conveniente per Israele, ma non fa alcuna differenza per Hamas, nonostante i timori espressi dall’opinione pubblica israeliana che possa sfruttare l’occasione per riorganizzarsi.

Aggiornamento 21 novembre 2023

Ore 22:00

Il governo israeliano si riunisce per decidere sull’accordo di tregua a Gaza
Il ministero degli Esteri del Qatar ha dichiarato che i negoziati tra Hamas e Israele per un eventuale rilascio delle persone detenute sono nelle “fasi finali”.
I commenti arrivano mentre il primo ministro israeliano parla di “progressi” e il capo di Hamas afferma che un accordo di tregua si sta “avvicinando”. Gli alti funzionari del governo israeliano si stanno riunendo per decidere se accettare l’accordo.

Ore 21:00

Il primo ministro giordano Bisher Khasawneh ha dichiarato che il Paese ricorrerà a “tutti i mezzi in suo potere” per impedire a Israele di attuare qualsiasi politica di trasferimento per espellere in massa i palestinesi dalla Cisgiordania occupata.

La guerra tra Israele e Gaza ha suscitato in Giordania il timore di un ulteriore trasferimento forzato di palestinesi. La Giordania ospita già una vasta popolazione di rifugiati palestinesi.

“Qualsiasi spostamento o creazione delle condizioni che lo porterebbero, la Giordania lo considererà una dichiarazione di guerra e costituirà una violazione materiale del trattato di pace”, ha dichiarato Khasawneh secondo i media statali giordani, riferendosi a un patto del 1994 tra Giordania e Israele.

“Questo porterebbe alla liquidazione della causa palestinese e a danneggiare la sicurezza nazionale della Giordania”, ha dichiarato Khasawneh.

Ore 20:00

Reem Alsalem, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne e le bambine, ha descritto nei dettagli l’enorme peso che le donne di Gaza hanno dovuto affrontare dall’inizio della guerra.

Parlando ad Al Jazeera, ha detto che circa il 70% delle persone uccise a Gaza sono donne e bambini, con almeno due madri uccise ogni ora.

Nel frattempo, circa 50.000 donne sono incinte nell’enclave, “in queste circostanze orribili che continuano senza sosta”, ha detto.

“Se la comunità internazionale non interviene e non ripristina l’ordine legale internazionale, temo che ciò che accade a Gaza non rimanga a Gaza”, ha aggiunto. “Perché allora potremmo vedere questo tipo di guerre senza legge e atrocità commesse in altre parti del mondo”.

“Inoltre, questo dà il messaggio che le vite dei civili non significano nulla e che le vite delle donne sono sacrificabili”, ha aggiunto.

Ore 19:00

Un portavoce del braccio armato del Jihad islamico palestinese, le Brigate al-Quds, ha dichiarato che il gruppo ha cercato di rilasciare la prigioniera “per motivi umanitari, ma la procrastinazione del nemico ha portato alla perdita della sua vita”.

“Decliniamo ogni responsabilità per i prigionieri che stiamo trattenendo alla luce del barbaro bombardamento di ogni centimetro della Striscia di Gaza”, ha dichiarato Abu Hamza in una breve dichiarazione pubblicata su Telegram.

 

Il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ) ha ribadito che i giornalisti sono civili e non devono essere presi di mira dalle parti in guerra.
Ad oggi, secondo il CPJ, sono state confermate 53 morti tra giornalisti e operatori dei media: 46 palestinesi, quattro israeliani e tre libanesi.

Ore 15:00

5.840 bambini palestinesi uccisi dalle forze israeliane a Gaza: Gruppo per i diritti umani
Il bilancio delle vittime non comprende le migliaia di bambini dispersi, che si ritiene siano sotto le macerie degli edifici distrutti, afferma Defense for Children International-Palestine.

Ore 14:30

Le famiglie hanno continuato a fare pressione sui funzionari israeliani dal 7 ottobre.
Molti si sono riuniti a Tel Aviv mentre i ministri discutevano di un possibile accordo che avrebbe visto il rilascio di alcuni dei prigionieri.
I media israeliani hanno riferito che il gabinetto di guerra – composto dal Primo Ministro Netanyahu, dal Ministro della Difesa Gallant e dal leader dell’opposizione Gantz – ha completato una riunione sul potenziale accordo.
Successivamente, il governo si riunirà per votare sull’accordo.

Ore 14:00

Il vertice dei BRICSsi è concluso con la richiesta di una tregua umanitaria che porti alla cessazione delle ostilità a Gaza e la denuncia degli attacchi contro i civili a Gaza e in Israele.

“Abbiamo condannato qualsiasi tipo di trasferimento forzato e di deportazione, individuale o di massa, di palestinesi dalla loro terra”, si legge in una sintesi del presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, che ha presieduto l’incontro.

Il gruppo, che non ha rilasciato una dichiarazione congiunta, ha anche “ribadito che il trasferimento e la deportazione forzata dei palestinesi, sia all’interno di Gaza che nei Paesi vicini, costituiscono gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra e crimini di guerra e violazioni del diritto internazionale umanitario”.

Nell’ultima serie di attacchi, Hezbollah afferma di aver preso di mira una postazione di carri armati israeliani e soldati israeliani nel nord di Israele, nonché una base militare a Beit Hilal e una fabbrica di missili a Shlomi.

L’esercito israeliano, nel frattempo, ha dichiarato che diversi intercettori sono stati lanciati contro aerei sospetti nella zona della Galilea occidentale. Ha inoltre dichiarato di aver preso di mira un lanciatore anticarro e altri obiettivi di Hezbollah in Libano.

All’inizio della giornata, diverse persone sono state uccise in un attacco israeliano in Libano, tra cui tre giornalisti, ha riferito il governo libanese.

Ore 12:30

Il governo di Gaza ha reso noto il numero aggiornato delle vittime:

Dal 7 ottobre sono stati uccisi più di 14.128 palestinesi, tra cui almeno 5.600 bambini e 3.550 donne.
Almeno 33.000 sono stati feriti.
Più di 6.800 persone sono disperse, intrappolate sotto le macerie o morte e non ancora identificate.
Circa 44.000 unità abitative sono state distrutte e 230.000 danneggiate, il che significa che il 60% delle abitazioni di Gaza è invivibile.
Ventisei ospedali e 55 centri medici sono fuori servizio.

Ore 12:00

Il Parlamento sudafricano ha votato a favore di una mozione per la chiusura dell’ambasciata a Pretoria, nel contesto della guerra di Israele a Gaza.

La mozione è in gran parte simbolica, poiché spetterà al governo del presidente Cyril Ramaphosa decidere se attuarla o meno.

La mozione che chiede la chiusura dell’ambasciata è passata con 248 voti a favore e 91 contrari.

Ore 11:30

La radio dell’esercito israeliano ha dichiarato che sono stati rilevati 10 lanci, con un razzo caduto nella città di Ness Ziona.

Non sono state segnalate vittime.

Hamas ha dichiarato di aver lanciato una raffica di razzi.

L’attacco arriva dopo che il gruppo ha dichiarato di aver lanciato razzi su Tel Aviv ieri, per la prima volta da venerdì.

Ore 11:00

La Commissione europea ha dichiarato che una revisione dei suoi aiuti allo sviluppo per i palestinesi non ha trovato alcuna prova di fondi destinati ad Hamas.

Ha aggiunto che il suo programma continuerà senza ritardi.

“Il riesame non ha rilevato alcuna indicazione che il denaro dell’UE sia andato direttamente o indirettamente a beneficio dell’organizzazione terroristica Hamas”, ha dichiarato il vicepresidente esecutivo della Commissione Valdis Dombrovskis.

Ore 10:00

Il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune e il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, hanno avuto un colloquio ad Algeri.

Parlando con i giornalisti, Tebboune ha descritto la situazione a Gaza come “una tragedia umana causata dagli atroci crimini dell’occupazione”.

“Affermiamo il diritto del popolo palestinese a stabilire il proprio Stato con Gerusalemme come capitale, sui confini del giugno 1967”, ha dichiarato.

Da parte sua, Erdogan ha accusato Israele di aver commesso crimini di guerra e ha chiesto una “pace giusta basata sulla soluzione dei due Stati”.

Ore 09:30

Dichiarazioni dai leader dei BRICS

Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha accusato Israele di crimini di guerra e di “genocidio” a Gaza, affermando che l’incontro dovrebbe “rappresentare una chiamata a gran voce per unire i nostri sforzi e rafforzare le nostre azioni per porre fine a questa storica ingiustizia”.
Il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto una conferenza di pace internazionale e ha affermato che non ci può essere una pace sostenibile “senza una giusta soluzione alla questione della Palestina”.
Il presidente russo Vladimir Putin ha auspicato una soluzione politica al conflitto, alla quale il blocco potrebbe partecipare e contribuire.
Il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman ha invitato i Paesi a smettere di esportare armi a Israele.
Il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar ha condannato con forza la morte di civili e ha affermato che le preoccupazioni del popolo palestinese devono essere affrontate in “modo serio”.

Aggiornamento 19 novembre 202

Ore 22:00

I ribelli Houthi dello Yemen hanno sequestrato una nave cargo collegata a Israele nel Mar Rosso e hanno preso in ostaggio due dozzine di membri dell’equipaggio, facendo temere un’escalation della guerra di Israele contro Gaza.

Trentuno bambini nati prematuri sono stati evacuati dall’ospedale al-Shifa e portati agli ospedali European e Nasser nel sud del Paese.

Ore 21:00

Almeno 13.000 palestinesi sono stati uccisi e 30.000 feriti a Gaza da quando Israele ha lanciato i suoi attacchi.

Almeno 5.500 dei morti sono bambini e 3.500 donne, ha dichiarato l’ufficio stampa del governo di Gaza.

Israele afferma che circa 1.200 persone sono morte nell’attacco di Hamas del 7 ottobre.

Il ministero della Sanità di Gaza è l’unica fonte ufficiale per le vittime di Gaza. Israele ha sigillato i confini di Gaza, impedendo ai giornalisti stranieri e agli operatori umanitari di entrare. Nelle guerre precedenti, i conteggi del ministero hanno retto al controllo delle Nazioni Unite, alle indagini indipendenti e persino ai conteggi di Israele

Ore 20:00

Migliaia di persone hanno manifestato a sostegno dei palestinesi della Striscia di Gaza nella seconda città del Pakistan, Lahore.

I sostenitori, tra cui donne e bambini, hanno marciato tenendo in mano striscioni e manifesti con slogan contro Israele e gli Stati Uniti e a sostegno dei palestinesi.

Il senatore Sirajul Haq, capo del principale partito politico religioso del Pakistan, ha affermato che le parole pronunciate dall’Organizzazione per la Cooperazione Islamica non funzioneranno e che i leader musulmani devono sollevarsi per “fermare la mano dell’aggressore”.

Ore 19:00

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha elogiato gli sforzi del Qatar per mediare tra Hamas e Israele.

Il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, ha dichiarato che i principali ostacoli a un accordo sugli ostaggi sono ora “molto minori”, con questioni principalmente “pratiche e logistiche” da superare.

Un funzionario della Casa Bianca ha aggiunto che i negoziati “molto complicati e molto delicati” stanno facendo progressi

“Credo che siamo più vicini di quanto non lo siamo stati per un bel po’ di tempo – forse più vicini di quanto lo siamo stati dall’inizio di questo processo – a concludere l’accordo”, ha dichiarato Jon Finer, funzionario della Casa Bianca, al programma di NBC News Meet the Press.

Ore 16:00

Secondo un ministro israeliano, la comunità internazionale dovrebbe promuovere il “reinsediamento volontario” dei palestinesi di Gaza in tutto il mondo.

Scrivendo sul Jerusalem Post, il ministro dell’Intelligence Gila Gamliel ha affermato che “invece di incanalare denaro per la ricostruzione di Gaza o per il fallito UNRWA, la comunità internazionale può contribuire ai costi del reinsediamento, aiutando i palestinesi a trovare una nuova sistemazione”.

Ore 15:30

Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto al primo ministro israeliano che ci sono state “troppe perdite di civili” nella guerra di Israele a Gaza.

Macron ha ricordato a Netanyahu la “necessità assoluta di distinguere i terroristi dalla popolazione”, ha dichiarato la presidenza francese.

Ha anche condannato la violenza contro i civili palestinesi nella Cisgiordania occupata in un colloquio con il presidente palestinese Mahmud Abbas.

Ore 14:00

Osama Hamdan, rappresentante di Hamas a Beirut, ha accusato Israele di compiere “atrocità con l’obiettivo di accelerare lo sfollamento dei palestinesi”.

In una conferenza stampa nella capitale libanese, Hamdan ha affermato che il presidente Biden e la sua amministrazione dovrebbero ritirare il loro sostegno alla guerra di Israele contro Gaza.

Ha ribadito l’appello del gruppo per l’apertura del valico di Rafah per gli aiuti disperatamente necessari e per i corridoi umanitari, e ha affermato che le Nazioni Unite dovrebbero processare i “criminali di guerra” israeliani.

Ore 12:00

L’ambasciatore palestinese nel Regno Unito ha accusato il governo britannico di non aver fornito protezione diplomatica alla missione palestinese a Londra.

“La mancanza di qualsiasi azione da parte del governo britannico è inspiegabile e inaccettabile”, ha dichiarato Husam Zomlot.

L’edificio della missione è stato attaccato e vandalizzato sabato, ha dichiarato Zomlot, sottolineando che “oltre alle minacce di morte, ai danni ai veicoli e al vandalismo delle proprietà, questo è il quarto attacco nelle ultime settimane”.

Due funzionari della difesa statunitense hanno dichiarato all’Associated Press che i ribelli Houthi hanno sequestrato la nave Galaxy Leader nel Mar Rosso domenica pomeriggio, ora locale.

I ribelli sono scesi sulla nave da carico con un elicottero, hanno detto i funzionari, confermando i dettagli riportati per la prima volta da NBC News.

I dettagli sulla proprietà nei database navali pubblici hanno associato i proprietari della nave alla Ray Car Carriers, fondata da Abraham “Rami” Ungar, noto come uno degli uomini più ricchi di Israele.

Ungar ha dichiarato all’AP di essere a conoscenza dell’incidente ma di non poter commentare in attesa di dettagli. Una nave a lui collegata ha subito un’esplosione nel 2021 nel Golfo di Oman.

Il complesso mondo del trasporto marittimo internazionale spesso coinvolge una serie di società di gestione, bandiere e proprietari che si estendono in tutto il mondo con una singola nave.

Israele bombarda e uccide 200 palestinesi rifugiai sfollati nella scuola al-Fakhoora a Gaza

Aggiornamento 18 novembre 2023

Ore 19:00

Decine di morti e feriti dopo che l’aviazione israeliana ha bombardato la scuola al-Fakhoora, gestita dalle Nazioni Unite, e più tardi ha attaccato un altro rifugio a Tal al-Zataar. Le scuole gestite dalle Nazioni Unite nel nord di Gaza ospitavano migliaia di palestinesi sfollati dalla guerra.

Ore 18:00

Quello che sembra essere un trend in questo momento sono i continui attacchi israeliani a scuole, ospedali e strutture pubbliche. Queste due scuole si trovano nel campo profughi di Jabalia, un’area densamente popolata. Tutti sanno che sono gestite dalle Nazioni Unite. Molteplici attacchi aerei hanno inflitto gravi distruzioni.

Quasi 200 persone sono state uccise in questi attacchi e si prevede che il numero aumenti, dato che molti sono sotto le macerie. La gente sta usando pale e mani nude per tirare fuori le persone.

Ore 17:00

Migliaia di iraniani hanno partecipato a cortei per protestare contro la morte di bambini e altri civili nella guerra di Gaza.

La televisione di Stato ha mostrato alcuni manifestanti che portavano fagotti bianchi che simboleggiavano i bambini uccisi a Gaza durante le manifestazioni a livello nazionale.

A Teheran, folle di manifestanti hanno sventolato bandiere palestinesi mentre altri tenevano striscioni con scritto “Abbasso l’America” e “Abbasso Israele”.

Altri hanno bruciato bandiere israeliane e altri ancora hanno sventolato le bandiere del gruppo libanese Hezbollah, alleato dell’Iran, che dal 7 ottobre è impegnato in scontri di confine con Israele.

Ore 16:00

Il portavoce ha affermato che Rafah dovrebbe essere aperta per consentire l’ingresso nella Striscia di Gaza di aiuti medici e carburante, di cui c’è grande bisogno.

In una conferenza stampa, Ismail al-Thawabta ha anche aggiunto:

Israele ha espulso più di 500 pazienti e feriti dall’ospedale al-Shifa.

Israele dovrebbe essere ritenuto responsabile per aver trasformato l’ospedale al-Shifa in una base militare.

Le azioni delle organizzazioni internazionali nei confronti degli ospedali di Gaza sono state carenti.

Ore 15:00

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha criticato la politica di insediamenti illegali di Israele nella Cisgiordania occupata e ha ripetuto gli appelli per una soluzione a due Stati.

“Non vogliamo nuovi insediamenti in Cisgiordania, né violenza da parte dei coloni contro i palestinesi in Cisgiordania”, ha dichiarato Scholz, aggiungendo che il risultato migliore per israeliani e palestinesi rimane la soluzione dei due Stati.

“Se alcuni esponenti della politica israeliana prendono le distanze da questa soluzione, noi non li sosterremo”, ha aggiunto.

Ore 14:00

Il braccio militare di Hamas ha dichiarato di aver perso i contatti con alcuni dei gruppi responsabili dei prigionieri detenuti nella Striscia di Gaza.

Il portavoce ha dichiarato: “Il destino dei prigionieri e di coloro che li trattengono è ancora sconosciuto dopo che abbiamo perso le comunicazioni con loro”.

Ore 13:00

Manifestanti si sono radunati davanti all’ufficio del Primo Ministro israeliano Netanyahu a Gerusalemme Ovest, dopo una marcia di cinque giorni da Tel Aviv. La folla è composta dalle famiglie degli ostaggi di Hamas e dai loro sostenitori, che chiedono al governo israeliano di fare tutto il possibile per riportare a casa i prigionieri. Più di 240 persone, tra cui soldati e civili israeliani e stranieri, sono state rapite durante un attacco nel sud di Israele il 7 ottobre, che secondo le autorità ha ucciso circa 1.200 persone, per lo più civili.

Ore 12.30

L’ospedale al-Shifa di Gaza è stato quasi completamente evacuato dopo l’ordine che medici e pazienti dichiarano di aver ricevuto dai militari israeliani. L’esercito ha poi negato di aver imposto l’evacuazione ma al momento controlla completamente l’ospedale quasi deserto. All’interno solo qualche medico, i pazienti più gravi, tra i quali i neonati prematuri sopravvissuti e i loro familiari.

Pazienti e sfollati che vi avevano trovato rifugio si stanno spostando a piedi verso sud, secondo le indicazioni che ritengono gli siano state date da Israele. Tuttavia, al Jazeera ha fatto sapere che testimoni oculari hanno dichiarato di aver trovato, lungo la strada principale, indicata come via di evacuazione sicura da Israele, i checkpoint dell’esercito che permetterebbe solamente alle donne di passare e tratterrebbe al nord tutti gli uomini.

Ore 11:30

Un alto comandante iraniano afferma che Israele si sta dirigendo verso una lunga e sanguinosa guerra con Hamas.

“La Palestina si trova sulla strada di una guerra di logoramento… Israele affronterà una sconfitta definitiva e finirà nella pattumiera della storia”, ha dichiarato il comandante delle Guardie Rivoluzionarie Hossein Salami a un comizio nella capitale Teheran, trasmesso in diretta dalla TV di Stato.

“La battaglia non è finita. Il mondo islamico farà tutto ciò che deve fare. Ci sono ancora grandi capacità [inutilizzate]”, ha detto Salami, senza fare riferimento a eventuali mosse dell’Iran per unirsi al conflitto.

“Il regime sionista [Israele] non può più vedere pace e sicurezza. I musulmani si vendicheranno a nome del popolo oppresso di Gaza, e questa vendetta non ha una data di scadenza”.

Il Ministero degli Esteri iraniano ha invitato la comunità internazionale a contribuire a fermare la “macchina di morte e il terrorismo organizzato del regime sionista contro il popolo palestinese, e a ritenere i criminali sionisti responsabili di fronte alla giustizia e al diritto internazionale”.

Ore 11:00

È la prima volta che la polizia israeliana autorizza una manifestazione in cui i manifestanti chiedono il cessate il fuoco a Gaza.

La protesta di oggi è stata organizzata dal partito Hadash, un partito politico di sinistra in Israele composto prevalentemente da arabi.

Si tratta essenzialmente di una manifestazione contro la guerra: Gli intervenuti chiedono a gran voce un cessate il fuoco e affermano che quanto sta accadendo a Gaza è una catastrofe umanitaria.

Ma la manifestazione non è priva di opposizione. Nelle vicinanze si sente la musica nazionalista di una contro-protesta, organizzata da israeliani di

Aggiornamento 17 novembre 2023

Ore 21:30

Funzionari delle Nazioni Unite ed esperti di diritti umani avvertono che l’assedio di Israele su Gaza sta aggravando la crisi umanitaria, in quanto i palestinesi mancano di acqua, cibo e altri beni di prima necessità e non ci sono rifugi sicuri durante i bombardamenti israeliani.

Il direttore dell’ospedale Al-Shifa ha dichiarato che 7.000 persone – pazienti, medici e altri civili in cerca di rifugio – sono intrappolate nel più grande ospedale di Gaza.

Ore 21:00

Poco fa, Abu Obaida ha dichiarato che i combattenti dell’ala armata di Hamas hanno distrutto decine di veicoli militari israeliani negli ultimi quattro giorni.

I combattenti delle Brigate Qassam hanno anche distrutto un edificio a Beit Hanoun dove erano di stanza le forze speciali israeliane, ha detto il portavoce, aggiungendo che le truppe israeliane sono state uccise. L’esercito israeliano non ha ancora commentato pubblicamente il presunto attacco o le eventuali vittime.

Abu Obaida ha aggiunto che i combattenti di Hamas sono sul terreno “inseguendo le forze nemiche e i loro veicoli di strada in strada”. Ha descritto l’incursione israeliana all’ospedale al-Shifa come un “crimine di guerra” e ha anche confutato le affermazioni israeliane secondo cui Hamas opererebbe dagli ospedali di Gaza come “bugie senza fondamento”.

Ore 20:00

 Il colonnello Elad Goren, rappresentante del COGAT, l’agenzia militare israeliana che coordina l’amministrazione dei Territori palestinesi occupati, ha promesso che tutte le richieste delle Nazioni Unite di maggiori aiuti a Gaza saranno soddisfatte. “Aumenteremo la capacità dei convogli e dei camion umanitari finché ce ne sarà bisogno”, ha dichiarato. “Ogni lista che riceviamo dalle Nazioni Unite sarà consegnata. Le controlleremo ed entreranno a Gaza, quindi spetta alle Nazioni Unite darci queste liste”, ha detto. “E se c’è bisogno di 400 camion, domani ci saranno 400 camion. Non stiamo limitando la questione. Non c’è alcuna limitazione”.

 Ore 19:00

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi è l’ultimo gruppo internazionale a lanciare l’allarme sul deterioramento delle condizioni nell’enclave bombardata. L’UNRWA ha dichiarato sui social media che molti altri palestinesi moriranno presto a causa dell’assedio israeliano su Gaza. “Non saremmo mai dovuti arrivare al punto in cui siamo ora”, ha dichiarato il gruppo.

Ore 17:00

Yaser Alashqar, professore assistente di studi internazionali sulla pace al Trinity College di Dublino, ha dichiarato ad Al Jazeera che la condanna internazionale delle azioni di Israele a Gaza non si è ancora tradotta in azioni reali.

Finora, le potenze internazionali e i Paesi dell’UE hanno parlato della crisi umanitaria a Gaza, compresa la mancanza di cibo e di forniture mediche.

“Ma non abbiamo visto azioni concrete attraverso la politica o la pressione internazionale”, ha detto Alashqar.

“Gli Stati Uniti, se ci pensiamo, stanno facilitando la guerra israeliana a Gaza. Se guardiamo all’Unione Europea, anch’essa sta facilitando la guerra israeliana”.

Ore 15:30

 Hani Mahmoud di Al Jazeera, in collegamento da Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, afferma che l’esercito israeliano sembra stia cercando di spingersi dal lato occidentale di Gaza City verso i quartieri di Shujayea e Zeitoun. “Ci sono scontri in corso, in quello che sembra essere un tentativo dei gruppi [palestinesi] sul terreno di respingere i carri armati e i veicoli blindati”, ha riferito Mahmoud. “Ma a causa delle comunicazioni disabilitate, non siamo in grado di sapere esattamente in che misura e con quale capacità si stanno svolgendo i combattimenti”.

Ore 14:00

 Il procuratore della CPI Karim Khan ha dichiarato che il deferimento è arrivato da Sudafrica, Bangladesh, Bolivia, Comore e Gibuti. La CPI ha un’indagine in corso sulla “situazione nello Stato della Palestina” per presunti crimini di guerra commessi dal giugno 2014, ha detto Khan nella dichiarazione. L’indagine è iniziata nel marzo 2021, poco dopo che la Corte ha stabilito di avere giurisdizione sui Territori palestinesi occupati – una decisione che ha aperto la porta al possibile perseguimento dei crimini di guerra commessi da Israele in quei territori. Le autorità palestinesi sono firmatarie dello Statuto di Roma, che stabilisce la giurisdizione della CPI. Israele non lo è. Khan ha dichiarato che l’indagine “si estende all’escalation di ostilità e violenza dopo gli attacchi avvenuti il 7 ottobre 2023”.

Ore 13:00

il numero totale di palestinesi uccisi dal 7 ottobre ha superato i 12.000. Il bilancio ufficiale dei morti a Gaza non è stato aggiornato per giorni a causa del collasso del sistema sanitario dell’enclave, che raccoglieva i dati.

Ecco altre cifre chiave fornite da Thawabta:

Ci sono 3.750 dispersi, tra cui 1.800 bambini ancora sotto le macerie. Almeno 200 medici, infermieri e paramedici sono stati uccisi, così come almeno 22 membri della squadra di protezione civile. Almeno 51 giornalisti e rappresentanti dei media sono stati uccisi.

Ci sono più di 30.000 feriti, il 75% dei quali sono donne e bambini.

Circa 25 ospedali e 250 strutture mediche sono fuori uso.

Almeno 55 ambulanze sono state distrutte.

Il numero totale di sedi governative completamente distrutte supera i 95.000 edifici.

Almeno 57 moschee sono state completamente danneggiate; 165 moschee sono state parzialmente danneggiate.

Almeno tre chiese sono state distrutte.

Palestinesi piangono i corpi dei membri della famiglia al-Rifi, uccisi dai bombardamenti israeliani, il 17 novembre 2023, mentre pregano all’esterno dell’ospedale Al-Aqsa di Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza, tra le battaglie in corso tra Israele e il gruppo palestinese Hamas.

Aggiornamento 16 novembre 2023

Ore 20:30

Sono passate 48 ore dall’incursione israeliana nell’ospedale di al-Shifa, ma l’esercito israeliano non ha mostrato ciò che ha dichiarato essere lì  Nei primi giorni di questa guerra, l’esercito israeliano ha pubblicato un video di animazione che mostrava tunnel a più piani e un grande centro di comando sotto l’ospedale.

Non hanno mostrato prove solide, né evidenze, né alcuna delle informazioni che sostengono di aver ottenuto.

I militari israeliani affermano che continueranno a operare all’interno dell’ospedale al-Shifa, ma ci sono diverse scuole di pensiero tra gli apparati di difesa israeliani. Alcuni sostengono che ciò che l’esercito israeliano sta mostrando non è semplicemente una prova sufficiente per sostenere le sue affermazioni. Ma l’altra scuola di pensiero è che l’esercito deve continuare con questa missione.

Ore 19:00

Un portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato che aerei da guerra israeliani hanno attaccato diverse postazioni di Hezbollah nel sud del Libano.

I combattenti libanesi hanno lanciato missili anticarro verso le zone di Biranit e Rosh Hanikra. Non sono state segnalate vittime.

Ore 18:00

Il direttore del principale complesso medico di Gaza dichiara ad Al Jazeera che la situazione all’interno della struttura è “catastrofica”, mentre il raid dell’esercito israeliano continua per il secondo giorno.

Le aziende di telecomunicazioni di Gaza affermano che tutti i servizi sono stati interrotti a causa dell’esaurimento di tutte le fonti di energia che sostenevano la rete.

Ore 17:30

 Ashraf al-Qudra ha fatto eco ai precedenti commenti del direttore dell’ospedale al-Shifa, affermando che le forze israeliane hanno “preso” i corpi dei palestinesi uccisi che erano stati lasciati nel cortile del centro sanitario.

I corpi erano stati ammassati all’esterno del complesso medico quando, giorni fa, i soldati israeliani avevano circondato la struttura, impedendo a chi si trovava all’interno di uscire. I medici all’interno di al-Shifa hanno ripetuto più volte di non essere riusciti a raggiungere tutti i corpi per seppellirli.

 Ore 16:00

 Questi raid non sono collegati alla sparatoria [al checkpoint vicino a Gerusalemme].

Uno di questi – il più lungo – è stato effettuato nel villaggio di al-Mughayyir, vicino a Ramallah. Abbiamo anche un’altra incursione in un villaggio vicino a Betlemme, dove abbiamo assistito alla demolizione di tre case.

Possiamo dire che il numero di strutture palestinesi demolite dal 7 ottobre è di 139, quindi la situazione rimane tesa nella Cisgiordania occupata.

Ore 15:00

L’ospedale arabo di Al-Ahli, nella Striscia di Gaza, è attualmente sotto assedio da parte dei carri armati israeliani, ha scritto la Mezzaluna Rossa Palestinese in una dichiarazione su Facebook.

L’organizzazione ha affermato che le sue squadre non sono in grado di muoversi per raggiungere e curare i feriti.

Il mese scorso, un’esplosione, di cui Israele nega la responsabilità, ha colpito l’ospedale. Le autorità di Gaza hanno dichiarato che almeno 500 persone sono rimaste uccise.

Ore 14:00

Il capo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini, ha dichiarato di ritenere che “ci sia un tentativo deliberato di strangolare la nostra operazione e di paralizzarla”.

Nel corso di un incontro con la stampa ha avvertito che l’agenzia potrebbe essere costretta a sospendere completamente le sue operazioni a causa della mancanza di carburante, affermando che è “oltraggioso” costringere un’organizzazione umanitaria a mendicare i beni di prima necessità.

L’agenzia, che sostiene più di 800.000 sfollati a Gaza, rischia di dover sospendere completamente le sue operazioni, ha aggiunto.

Aggiornamento 15 novembre 2023

Ore 18:00

John Kirby ha ribadito ciò che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto lunedì: gli ospedali devono essere protetti.

Sappiamo che martedì l’esercito israeliano ha completamente ignorato le parole di Biden e ha proseguito il raid contro il principale complesso ospedaliero di Gaza. Questo sottolinea che anche se gli Stati Uniti sostengono – non solo nello spirito, ma anche militarmente con miliardi di dollari all’anno – la “difesa” di Israele, come la chiamano loro, gli israeliani procedono davvero contro la volontà, a volte, degli Stati Uniti. Nel frattempo, c’è un’enorme pressione sul Presidente. Non c’è dubbio. Sentiamo sempre più dissenso all’interno dell’amministrazione Biden, sempre più forte. E il nuovo sondaggio mostra che l’opinione pubblica americana fa eco. Il loro sostegno a Israele era inizialmente, all’inizio di questo conflitto, del 41%. Ora solo il 32% degli americani appoggia l’operato di Israele a Gaza.

 Ore 17:30

 I giochi di potere nel palazzo dell’ONU

La risoluzione, introdotta da Malta, chiede “pause umanitarie prolungate”, la consegna libera degli aiuti, le evacuazioni mediche e il rilascio incondizionato dei prigionieri detenuti a Gaza. Sottolinea inoltre la necessità che tutte le parti rispettino il diritto umanitario internazionale. Quattro precedenti votazioni relative al conflitto sono fallite in seno al Consiglio di Sicurezza, dove Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito esercitano il potere di veto in quanto membri permanenti dell’organo a 15 membri. Una prima risoluzione elaborata dal Brasile, che chiedeva una pausa umanitaria, è stata bloccata dagli Stati Uniti per non aver “menzionato il diritto di autodifesa di Israele”. Una successiva risoluzione redatta dagli Stati Uniti, che affermava il “diritto di Israele all’autodifesa” ma non chiedeva pause umanitarie, ha ricevuto il veto di Russia e Cina. Due successive bozze di risoluzione russe non hanno subito il veto, ma non hanno raggiunto i nove voti necessari per essere approvate dal Consiglio.

L’ultima risoluzione, inoltre, non afferma il “diritto all’autodifesa” di Israele, rendendo poco chiaro il voto degli Stati Uniti. Il voto è previsto intorno alle 15:00 ora locale di New York (20:00 GMT).

Ore 16:00

Coloni attaccano città e villaggi palestinesi

Questi attacchi si verificano principalmente a ovest del quarto insediamento israeliano più grande, Ariel. “In un mese, 1.400 dunam [1,4 kmq] di terra nel governatorato di Salfit sono stati confiscati per quello che temiamo sia l’espansione dell’insediamento”, ha dichiarato ad Al Jazeera. “Gli attacchi, le violazioni e le restrizioni imposte dai coloni israeliani sono aumentati nell’ultimo mese o giù di lì, impedendo anche ai contadini di raccogliere i loro raccolti in questa stagione delle olive”, ha detto. Facendo eco a quanto detto da altri palestinesi della Cisgiordania occupata, Kamil ha affermato che i coloni hanno iniziato a indossare le uniformi dell’esercito israeliano per compiere attacchi mentre i soldati veri guardavano. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) afferma che in quasi la metà degli incidenti che hanno coinvolto i coloni, le forze israeliane hanno accompagnato o sostenuto attivamente gli aggressori.

Ore 15:00

 La “guerra del carburante” di Israele

Un gruppo israeliano per i diritti afferma che Israele ha accettato di fornire solo 23.000 litri di carburante per 40 camion dell’ONU per il trasporto di aiuti, quando ha bisogno di circa 160.000 litri per le operazioni umanitarie. Gisha, il Centro legale per la libertà di movimento, ha ribadito che il carburante non entra nell’enclave costiera assediata. Il capo dell’UNRWA a Gaza, Thomas White, ha dichiarato di aver ricevuto 23.027 litri di carburante dall’Egitto – mezza autocisterna – “ma il suo utilizzo è stato limitato dalle autorità israeliane al solo trasporto di aiuti da Rafah”. Nessuno dei combustibili può essere utilizzato per la purificazione dell’acqua o per gli ospedali. “Questo è solo il 9% di quello che ci serve quotidianamente per sostenere le attività di salvataggio”.

Ore 14:00

 Le forze israeliane stanno bombardando diverse città nel sud del Libano, come riferisce l’agenzia di stampa statale.

Nell’ultima ora, l’artiglieria israeliana ha colpito le città di Odaisseh, Balat, Labouneh, Marwahin e Serda, e anche nelle vicinanze di Naqoura. Non sono state segnalate vittime. In precedenza, Hezbollah ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava di aver bersagliato con razzi una postazione dell’esercito israeliano di fronte al villaggio libanese di Houla, causando danni. Gli scambi tra l’esercito israeliano e Hezbollah si sono intensificati nelle ultime settimane, dopo che Hezbollah ha attaccato le postazioni dell’esercito l’8 ottobre in segno di solidarietà con Hamas e i palestinesi. Martedì, il Ministero della Sanità libanese ha reso noto il primo bilancio ufficiale delle vittime dei combattimenti, affermando che 77 persone sono state uccise e 251 ferite dall’inizio della guerra contro Gaza.

Ore 12:00

Nelle ultime 24 ore, due soldati israeliani sono stati uccisi a Gaza, portando il numero totale di vittime dall’inizio dell’invasione di terra a 51, secondo i funzionari.

Ore 11:30

Spanish Prime Minister Pedro Sanchez pressed Israel to end the “indiscriminate killing of Palestinians” in Gaza – his sharpest criticism since it launched the war.

The socialist leader promised his new government would “work in Europe and in Spain to recognise the Palestinian state”.

“We demand an immediate ceasefire on the part of Israel in Gaza and strict compliance with international humanitarian law, which today is clearly not respected,” he said.

Sanchez added he “stood with Israel” in “its response” to the Hamas attack on October 7, and called for the “immediate release” of hostages.

“But with the same clarity we reject the indiscriminate killing of Palestinians in Gaza and the West Bank.”

Aggiornamento 14 novembre 2023

Ore 21:00

Yanis Varoufakis dice che gli europei sono colpevoli del conflitto israelo-palestinese

Mentre i bombardamenti e l’assedio di Gaza da parte di Israele godono del pieno sostegno della maggioranza dei Paesi europei, alcune voci dissenzienti si fanno sentire e chiedono un cessate il fuoco.

Che ruolo sta giocando l’Europa nella guerra tra Israele e Gaza? E come è cambiato il suo sostegno a Israele nel tempo?

Su UpFront, l’economista ed ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis si unisce a Marc Lamont Hill per discutere della responsabilità storica e del ruolo attuale dell’Europa nella guerra tra Israele e Gaza.

ore 20:00

Il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, ha dichiarato che Washington “è a conoscenza del fatto che Hamas e la Jihad islamica palestinese utilizzano alcuni ospedali della Striscia di Gaza, tra cui al-Shifa, e i tunnel sotto di essi per nascondere e sostenere le loro operazioni militari e per tenere ostaggi”.

Ha affermato che i membri delle due fazioni palestinesi “gestiscono un nodo di comando e controllo da al-Shifa a Gaza City” e vi immagazzinano armi.

Kirby non ha presentato alcuna prova a sostegno delle affermazioni della Casa Bianca, che riecheggiano le accuse fatte – anch’esse senza prove – da Israele.

In precedenza, un alto funzionario di Hamas ha respinto le accuse che il gruppo stia usando l’ospedale al-Shifa per scopi militari.

Anche i medici e le équipe mediche che lavorano ad al-Shifa hanno respinto l’idea che i combattenti palestinesi siano incorporati nell’ospedale, accusando Israele di usare le accuse per cercare di giustificare i suoi attacchi illegali contro le strutture mediche.

Ore 19:00

Il ministero della Sanità di Gaza afferma che 40 persone sono morte all’ospedale al-Shifa, aggiungendo che un gran numero di corpi deve essere sepolto, ma le forze israeliane impediscono i movimenti all’interno del complesso.
La struttura assediata non viene utilizzata come postazione di “comando” per i combattenti, come sostenuto da Israele, afferma un alto esponente di Hamas, sottolineando che non sono state presentate prove per dimostrarlo.

Ore 17:30

Dalla Striscia di Gaza sono stati lanciani alcuni razzi in direzione di Tel Aviv. All’arrivo ei razzi, IDF riferisce di due feriti uno in condizioni critiche.

A seguito delle ultime incursioni nella città palestinese di Tulkarem, l’esercito israeliana, usando buldozer ha distrutto gran parte delle infrastrutture per la distribuzione dell’acqua e circa 70 abitazioni civili.Durante i raid sono state danneggiateanche uffici dell’ONU.

Ore 16:00

Raid dell’aviazione israeliana sulla città palestinese di Khan Younis, nel Sud della Striscia di Gaza, indicata dall’inizio dell’invasione isreliana come “luoghi sicuri”.

Raid nella città palestinese di Khan Yonis dell’aviazione israeliana.L’IDF dall’inizio delle operazioni militari di terra ha indicato come quet’area “zona sicura”. Migliaia di palestinesi sfollati dal nord di Gaza cercano rifugio proprio in quest’area. Da settimane la situazione è molto grave, manca tutto, acqua, cibo e assistenza sanitaria.

Ore 15:00

L’Organizzazione Mondiale della Sanità fa sapere che più della metà degli ospedali di Gaza è fuori servizio e ha chiesto di cessare le ostilità per soccorrere i pazienti e le persone rifugiate nell’ospedale al-Shifa. Nel nord tutte le strutture ospedaliere sono rimaste senza carburante e le Nazioni Unite hanno comunicato che, se non entrerà combustibile, entro 48 l’ONU sarà costretta a cessare ogni attività.

Nella Cisgiordania occupata è ancora in corso il raid israeliano a Tulkarem. Il bilancio dei morti palestinesi nell’attacco è salito a 7, ma il Ministero della Salute palestinese fa sapere che tra i 12 feriti 5 sarebbero in gravi condizioni. Al momento sono 196 i palestinesi uccisi da Israele in Cisgiordania dal 7 ottobre. 31 palestinesi sono stati arrestati dalle forze israeliane durante la notte, portando il numero degli arresti in Cisgiordania nell’ultimo mese a 2.570.

Un razzo ha colpito questa mattina la città di Eilat, in Israele. Non si hanno al momento notizie di vittime o feriti.

Aggiornamento 13 novembre 2023

Ore 21:00

Scontri a fuoco sono scoppiati all’ospedale al-Quds, il secondo più grande di Gaza, mentre le forze israeliane si muovevano verso la struttura.
Più di 30 morti nell’attacco israeliano a Jabalia, secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa.

Ore 20:00

L’annuncio arriva dopo che il capo dell’agenzia ONU a Gaza ha dichiarato che il personale di Gaza ha avvertito che l’operazione umanitaria a Gaza si sarebbe “fermata” se non fosse stato permesso l’ingresso del carburante nell’enclave.

“I nostri camion hanno esaurito il carburante”, ha scritto White su X. “Domani non saremo in grado di ricevere gli aiuti in arrivo dal valico di Rafah”.

White ha detto che il carburante è necessario anche per produrre acqua potabile, pompare le acque reflue e alimentare gli ospedali.

Ore 19:00

Il campo profughi di Jabalia è stato colpito in modo massiccio nelle ultime due ore.

Dodici case sono state completamente distrutte a causa di molteplici attacchi aerei, causando la morte di oltre 30 palestinesi.

Ci sono ancora persone sotto le macerie, poiché la squadra di protezione civile non è più in grado di evacuarle a causa della mancanza di attrezzature.

Gli attacchi contro il campo profughi di Jabalia non sono i primi del genere. In precedenza era già stato bombardato, uccidendo più di 100 palestinesi in diverse occasioni dall’inizio dei combattimenti.

Ore 18:30

Dal Libano, al confine settentrionale Israele e Hezbollah intensificano gli attacchi, causando vittime tra i civili.

Mentre si moltiplicano gli appelli internazionali per un cessate il fuoco, il ministro degli Esteri israeliano stima che l’IDF dovrà cessare le operazioni militari entro due o tre settimane.

Ore 17:30

La foto, che ha fatto il giro dei media israeliani, sembra mostrare la brigata Golani dell’IDF all’interno dell’edificio del Consiglio legislativo palestinese a Gaza City.

I soldati sono stati ritratti mentre tenevano bandiere israeliane e uno striscione della brigata Golani sul pavimento del parlamento.

Ore 17:00

Aggiornamento12 novembre 2023

Ore 17:30

Il direttore generale degli ospedali di Gaza avverte che la vita di centinaia di pazienti è a rischio a causa della situazione catastrofica dell’ospedale al-Shifa.
Il ministro della Sanità palestinese Mai al-Kaila ha dichiarato che le forze israeliane “non stanno evacuando le persone dagli ospedali; al contrario, stanno sfrattando con la forza i feriti per le strade, lasciandoli ad affrontare una morte inevitabile”.

Ore 17:00

Netanyahu: “Potrebbe esserci” un accordo per la liberazione degli ostaggi

Il leader israeliano ha dichiarato che potrebbe essere vicino un accordo per liberare i prigionieri detenuti nella Striscia di Gaza, ma ha rifiutato di fornire dettagli.

“Abbiamo sentito che c’era un accordo imminente di questo o quel tipo e poi abbiamo appreso che era tutto un’illusione. Ma nel momento in cui abbiamo iniziato l’operazione di terra, le cose sono cambiate”, ha dichiarato Netanyahu alla trasmissione Meet the Press della NBC News.

Alla domanda se ci sia un potenziale accordo per liberare altri ostaggi, Netanyahu ha risposto: “Potrebbe esserci”.

Un funzionario palestinese informato sui colloqui con gli ostaggi ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che Hamas ha sospeso i negoziati a causa dell’attacco e dell’assedio di Israele all’ospedale al-Shifa di Gaza.

Ore 16:30

Gli Stati Uniti devono usare la loro influenza per fermare l’offensiva di Israele a Gaza, afferma il leader turco.

“Gli Stati Uniti dovrebbero aumentare la loro pressione su Israele. L’Occidente dovrebbe aumentare la pressione su Israele… È fondamentale per noi garantire un cessate il fuoco”, ha dichiarato Erdogan. “Il Paese più importante che deve essere coinvolto sono gli Stati Uniti, che hanno influenza su Israele”.

Erdogan ha detto che gli Stati Uniti devono accettare Gaza come terra palestinese. “Non possiamo essere d’accordo con Biden se affronta [la guerra] vedendo Gaza come la terra dei coloni occupanti o di Israele, piuttosto che come la terra del popolo palestinese”.

Ore 15:00

Escalation di violenza contro i palestinesi a Jenin

Medici Senza Frontiere, nota con le sue iniziali francesi MSF, afferma che i medici di emergenza a Jenin sono stati chiamati all’ospedale pubblico quasi ogni notte mentre le incursioni israeliane con carri armati e truppe di terra martellano la città.

Nell’ultimo mese, le forze israeliane hanno ucciso 30 persone e ne hanno ferite almeno altre 162 nella sola città di Jenin, ha dichiarato MSF.

I paramedici del campo profughi di Jenin devono usare una motocicletta a tre ruote donata da MSF per muoversi tra gli stretti vicoli del campo e raccogliere i feriti.

Le forze israeliane spesso bloccano l’ingresso del campo, rendendo quasi impossibile per le ambulanze entrare e uscire con i feriti gravi in tempo per salvare le loro vite.

Ore 14:00

Il bilancio delle vittime palestinesi dal 7 ottobre comprende:

Almeno 192 membri del personale medico, secondo il Ministero della Sanità di Gaza. Di questi, almeno 16 sono stati uccisi in servizio, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
101 persone dell’UNRWA sono state uccise, il numero più alto di personale ONU ucciso in un conflitto nella storia dell’organizzazione.
18 membri della protezione civile palestinese.
44 giornalisti palestinesi sono stati uccisi.

Ore 13:00

Lo scambio di fuoco tra Israele e Libano è stato continuo e intenso nelle ultime cinque settimane, ha dichiarato Andrea Tenenti, portavoce della Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL).

Parlando con Al Jazeera, Tenenti ha detto che anche uno dei loro peacekeepers è stato ferito a causa dei combattimenti e che è in corso un’indagine su chi ha lanciato l’attacco.

Tenenti ha anche sottolineato che, in mezzo ai combattimenti, “il potenziale di errore di calcolo sta aumentando e potrebbe innescare un conflitto più ampio”.

“L’UNIFIL ha mantenuto il dialogo con le autorità libanesi e l’esercito israeliano per evitare pericolosi malintesi”, ha dichiarato.

Ore 12:00

Il numero di morti negli attacchi militari israeliani in corso dal 7 ottobre ha superato gli 11.100, tra cui più di 8.000 bambini e donne, ha dichiarato domenica l’ufficio stampa del governo a Gaza.

“A causa dell’attacco agli ospedali e dell’impedimento all’ingresso dei corpi e dei feriti, il Ministero della Sanità non è stato in grado, sabato, di rilasciare statistiche accurate sul numero di morti e feriti nelle ultime ore”, ha dichiarato l’ufficio stampa in un comunicato.

“Ricordiamo che le [forze] di occupazione hanno commesso più di 1.130 massacri e che il numero di vittime ha raggiunto più di 11.100 morti, tra cui più di 8.000 bambini e donne, e il numero di feriti è stato di più di 28.000”.

All’inizio di questa settimana, Barbara Leaf, assistente del Segretario di Stato per gli Affari del Vicino Oriente, ha dichiarato a una commissione parlamentare che il numero di morti a Gaza è probabilmente “più alto di quello che viene citato”.

Aggiornamento 11 novembre 2023

Ore 18:00

Un vertice arabo-islamico ospitato dall’Arabia Saudita ha chiesto la fine della guerra a Gaza e ha rifiutato di giustificare le azioni di Israele contro i palestinesi come autodifesa.

Il vertice di sabato ha condannato “l’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza, i crimini di guerra e i massacri barbari e disumani da parte del governo di occupazione”, si legge in un comunicato finale.

Ore 17:30

I carri armati israeliani hanno circondato l’ospedale al-Quds e stanno sparando contro la struttura con circa 14.000 sfollati in uno stato di “panico e paura estremi”, riferisce la Mezzaluna Rossa palestinese.
Il direttore dell’ospedale Al-Shifa ha dichiarato ad Al Jazeera che il complesso medico è “completamente isolato, qualsiasi persona in movimento è presa di mira” dalle forze israeliane.

Ore 17:00

Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) ha rinnovato l’appello per un accesso umanitario prolungato a Gaza, mentre le scorte all’interno dell’enclave costiera assediata si esauriscono.

“Ogni giorno che passa spinge sempre più persone ad avvicinarsi alla fame”, ha dichiarato Corinne Fleischer, direttore regionale del PAM per il Medio Oriente, il Nord Africa e l’Europa orientale.

Il WFP ha cibo per 244.000 persone vicino al confine con Gaza. Altre forniture sono in arrivo nell’Egitto nord-orientale, dove è stato allestito un centro di assistenza, ha dichiarato l’agenzia delle Nazioni Unite.

“È straziante constatare che centinaia di persone fanno la fila per ore ogni giorno per ottenere razioni di pane nei panifici di Gaza, mentre il cibo è lì, pronto per essere distribuito, appena oltre il confine”, ha dichiarato Samer Abdeljaber, direttore nazionale del PAM in Palestina.

Ore 16:00

Secondo le stime, circa 300.000 persone hanno sfilato a Londra, come ha riferito un portavoce della polizia all’agenzia di stampa AFP, mentre i sostenitori pro-palestinesi hanno lanciato l’ultimo appello di massa per un cessate il fuoco a Gaza.

Tra i partecipanti c’erano anche contromanifestanti di destra che si sono scontrati con gli agenti di polizia.

Il sindaco di Londra Sadiq Khan e il primo ministro scozzese Humza Yousaf hanno incolpato il ministro Suella Braverman di aver incoraggiato l’estrema destra, dopo che all’inizio della settimana aveva accusato la polizia di favorire le “folle filopalestinesi”.

“Le scene di disordine a cui abbiamo assistito da parte dell’estrema destra sono il risultato diretto delle parole del Ministro degli Interni”, ha dichiarato Khan sui social media.

Braverman ha affrontato critiche dopo aver descritto i manifestanti pro-Palestina come “marciatori dell’odio”.

Ore 15:30

Sayyed Hassan Nasrallah ha dichiarato che c’è stato “un miglioramento” nelle operazioni di Hezbollah lungo il fronte con Israele.

“C’è stato un miglioramento quantitativo nel numero di operazioni, nelle dimensioni e nel numero di obiettivi, così come un aumento nel tipo di armi”, ha detto in un discorso televisivo.

Ha aggiunto che Hezbollah ha utilizzato un missile noto come Burkan, descrivendo il suo carico esplosivo tra i 300 kg e i 500 kg (da 660 a 1.100 libbre), e ha confermato che il gruppo ha lanciato per la prima volta droni armati.

Nasrallah ha detto che la città israeliana settentrionale di Kiryat Shmona è stata presa di mira per la prima volta come rappresaglia per l’uccisione di tre ragazze e della loro nonna all’inizio del mese.

“Questo fronte rimarrà attivo”, ha dichiarato.

Ore 14:30

La Società della Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS) afferma che la situazione intorno all’ospedale al-Quds è “estremamente pericolosa”.

Mentre i carri armati israeliani continuano a circondare l’ospedale, ci sono anche “bombardamenti di artiglieria e intensi spari contro l’ospedale”.

L’organizzazione ha riferito di feriti tra gli sfollati, ma il numero esatto non è ancora noto. Più di 14.000 palestinesi sono rifugiati all’interno dell’ospedale, ha dichiarato la PRCS.

Ore 13:30

Guy Shalev, medico di Physicians for Human Rights Israel, afferma che gli attacchi israeliani alle strutture mediche di Gaza sono iniziati con il rifiuto di far entrare nell’enclave acqua, cibo e carburante.

“Quando parliamo di attacchi diretti alle strutture mediche di Gaza, non sono iniziati né ieri né oggi. La decisione di non far entrare acqua pulita, cibo e carburante per i generatori degli ospedali è già un attacco al sistema sanitario di Gaza”, ha detto Shalev ad Al Jazeera.

Negli ultimi due giorni, l’ospedale Al-Shifa è “sotto attacco diretto”, ha detto.

“I fatti sul campo sono chiari. I pazienti e il personale medico sono presi di mira, sono messi a rischio”.

Ore 12:30

Medici Senza Frontiere conferma le notizie di spari contro le persone che cercano di uscire dall’ospedale al-Shifa.

“Al momento in cui scriviamo, il nostro staff è testimone di persone che vengono colpite mentre cercano di fuggire dall’ospedale di Al-Shifa”, ha dichiarato su X.

Aggiornamento 10 novembre 2023

Ore 21:00

I carri armati israeliani circondano diversi ospedali di Gaza, riferiscono i funzionari sanitari, mentre l’ospedale al-Shifa di Gaza City viene attaccato cinque volte in meno di 24 ore.
Almeno 50 morti dopo che missili e artiglieria israeliana hanno colpito una scuola di Gaza che ospitava cittadini sfollati e disarmati. Anche le persone in fuga sulla strada principale verso il sud di Gaza sono state attaccate, secondo alcuni testimoni.

Ore 20:30

Siamo in un campo di battaglia”, riferisce il medico dell’ospedale al-Shifa

Ahmed al-Makhalati, responsabile dell’unità ustionati di al-Shifa, afferma che “razzi e missili continuano a cadere vicino dell’ospedale.

“Sembra di essere in un campo di battaglia”, ha dichiarato ad Al Jazeera. I bombardamenti non si fermano da giorni e “si sono intensificati nelle ultime ore”

“È diventato ancora più violento e aggressivo intorno all’ospedale” “Tutti coloro che sono rimasti qui sanno quanto sia pericolosa la situazione”.

In termini di forniture mediche e livello di assistenza, al-Makhalati ha detto che la situazione è “disastrosa”.

“Molti pazienti feriti dalle esplosioni e dalle schegge hanno perso la vita perché non hanno ricevuto le cure di cui avevano bisogno”.

I medici e gli infermieri sono “sovraccarichi” e spesso non possono utilizzare le forniture di base, come le bende, su tutti i pazienti.

“Abbiamo più di 1.000 pazienti che hanno bisogno di cambiare le bende ogni giorno, e questo non è possibile”.

Ore 20:00

Il ministero degli Esteri israeliano conferma la revisione del bilancio delle vittime del 7 ottobre

L’agenzia di stampa Reuters riferisce che Israele ha rivisto il bilancio delle vittime dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, portandolo a 1.200 da 1.400.

Il portavoce del Ministero degli Esteri Lior Haiat ha dichiarato a Reuters che la cifra è stata aggiornata giovedì.

Ore 18:30

Dal 7 ottobre, almeno 1.740 palestinesi sono stati arrestati in Cisgiordania e nella Gerusalemme Est occupata. La maggior parte è detenuta in base a leggi e ordini militari che consentono la detenzione senza processo o accusa.

Israele sta aumentando il tasso di “detenzione arbitraria… e sta attuando tutte le forme orribili di tortura e di trattamento degradante contro di loro”, ha dichiarato Hamas in un comunicato.

Le carceri israeliane stanno anche “intensificando le violazioni” commesse contro i prigionieri maschi e femmine in un “disperato tentativo di vendetta”.

Ore 17:00

Più di 100.000 residenti della Striscia di Gaza sono fuggiti verso sud negli ultimi due giorni, mentre le forze israeliane operano “in profondità nella città di Gaza”, ha dichiarato il portavoce militare capo, contrammiraglio Daniel Hagari.

I palestinesi in fuga verso sud hanno subito diversi attacchi israeliani, l’ultimo dei quali contro i civili che utilizzavano Salah al-Din Street, che Israele aveva promesso essere un percorso sicuro.

I sopravvissuti dicono che molte persone sono state ferite e uccise e che nessuna ambulanza è stata in grado di raggiungere la strada Salah al-Din.

Mentre molte famiglie palestinesi hanno scelto di dirigersi verso sud, altre rimangono intrappolate e impossibilitate a fuggire dalle aree settentrionali e centrali a causa dei continui bombardamenti israeliani.

Ore 15:00

Continuano gli scambi di fuoco sul confine settentrionale tra Israele e Hezbollah.

Sia gli israeliani sia gli americani temono lo scoppio di un conflitto semi-regionale in caso di una maggiore escalation lungo il confine settentrionale.

Mentre i soldati israeliani continuano a rimanere feriti, Hezbollah ha dichiarato che almeno 70 dei suoi combattenti sono morti dall’inizio della guerra.

Gli scambi di fuoco sono piuttosto limitati e contenuti rispetto alla grandezza del conifine. L’esercito israeliano è stato chiaro: qualsiasi cosa esca dal territorio libanese incontrerà una risposta.

Ore 14:00

Il ministero della Sanità di Gaza afferma che il numero di palestinesi uccisi dal 7 ottobre è salito a 11.078, tra cui almeno 4.506 bambini.
Il numero degli ospedali fuori servizio dall’inizio dell’offensiva israeliana a Gaza è arrivato a 21.

Ore 12:30

Il premier israeliano Netanyahu ha ribadito che dopo la guerra, l’enclave assediata rimarrà sotto il controllo della sicurezza israeliana.

Ore 10:30

I palestinesi non sono soli. In tutto il mondo si svolgono manifestazioni in solidarietà del popolo palestinese. USA, Inghilterra, berlino, Parigi, Washington, Londra, Roma, Torino. Yemen, Giordania e l’elenco non è esaustivo. In molte di queste mannifestazioni sono state denunciate provocoazioni della polizia, gli analisti esperti leggono e sorvegliano post sui social, è l’effetto palestinofobia. Minacce, arresti e anche nello sport.

Aggiornamento 9 novembre 2023

Ore 22:00

Un incursione di militari israeliani ha ucciso 16 palestinesi nel campo profughi della città di Jenin.

Gli Stati Uniti hanno dichiarato che Israele è disposto a sospendere gli attacchi a Gaza per 4 ore al giorno, per permettere alla popolazione del nord della Striscia di spostarsi verso sud.

Ore 21:00

Un gruppo “sostenuto dall’Iran” rivendica la responsabilità dell’attacco alla base USA di Erbil: Corrispondente di AJ

Mahmoud Abdelwahed di Al Jazeera, in collegamento da Baghdad, afferma che l’attacco di un drone a una base aerea che ospita le truppe statunitensi a Erbil è l’ultimo di una serie di attacchi condotti da gruppi armati sostenuti dall’Iran in Iraq.

La particolare fazione che ha lanciato l’ultimo attacco a Harir, dove è scoppiato un incendio in un deposito di carburante, si definisce “resistenza islamica”, ha detto Abdelwahed.

Il gruppo ha rivendicato la responsabilità di precedenti attacchi condotti con droni o missili contro strutture militari statunitensi in Iraq e Siria.

Il gruppo ha affermato che questi attacchi sono “una rappresaglia al sostegno degli Stati Uniti alla campagna militare di Israele su Gaza”, ha riferito Abdelwahed.

Ore 20:00

Il CAIR denuncia un’impennata di incidenti islamofobici e anti-arabi negli Stati Uniti

Il gruppo di difesa Council on American-Islamic Relations ha dichiarato che tra il 7 ottobre e il 4 novembre ci sono state 1.283 richieste di aiuto e segnalazioni di pregiudizi.

Si tratta di un aumento del 216% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

“Sia l’islamofobia che il razzismo anti-arabo sono fuori controllo come non si vedeva da quasi dieci anni”, ha dichiarato in un comunicato il direttore del CAIR Research and Advocacy Corey Saylor.

“L’islamofobia e la retorica anti-palestinese che sono state usate per giustificare la violenza contro i palestinesi a Gaza e per mettere a tacere i sostenitori dei diritti umani dei palestinesi qui in America hanno contribuito a questa impennata di bigottismo senza precedenti”, ha aggiunto Saylor.

Ore 19:30

Gli Houthi dello Yemen hanno lanciato una serie di missili balistici contro vari obiettivi in Israele, compresi quelli militari a Eilat, ha dichiarato il portavoce militare del gruppo.

Yahya Saree è stato citato dalla TV Al Masirah, gestita dagli Houthi, per dire che l’operazione “ha raggiunto il suo obiettivo e ha portato a vittime dirette”, senza fornire ulteriori dettagli.

L’esercito israeliano non ha ancora commentato pubblicamente le affermazioni degli Houthi ma ha dichiarato di aver ucciso 50 combattenti di Hamas durante le operazioni condotte negli ultimi giorni.

Ore 17:00

Il deputato israeliano dice che i fotografi di Gaza che hanno registrato l’attacco del 7 ottobre saranno eliminati

Danny Danon, che è stato anche ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite, ha dichiarato che tutti i fotoreporter che hanno scattato foto o girato video dell’attacco di Hamas del 7 ottobre contro Israele saranno aggiunti a una lista di eliminazione israeliana, considerandoli partecipanti all’assalto.

Ore 16:30

Israele lancia “una serie di violenti raid” nel nord di Gaza, dice il ministero degli Interni

Il ministero degli Interni palestinese ha dichiarato che Israele ha lanciato una “serie di incursioni violente”, creando quella che ha descritto come una “cintura di fuoco”, nella parte orientale del nord di Gaza.

In precedenza, il ministero aveva affermato che Israele aveva lanciato “incursioni violente” anche nel nord-ovest della città di Gaza.

Ore 15:00

Il ministero della Sanità palestinese ha dichiarato che a Gaza sono state uccise 10.569 persone, tra cui 4.324 bambini.
Almeno sette palestinesi sono stati uccisi quando i jet israeliani hanno bombardato diverse case a Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, ha riferito un corrispondente di Al Jazeera.

Ore 14:00

Il Commissario generale dell’UNRWA, Philippe Lazzarini, ha dichiarato che dal 7 ottobre sono stati uccisi 99 membri del personale dell’agenzia ONU.
Il bilancio delle vittime dei raid israeliani nel campo profughi di Jenin, nella Cisgiordania occupata, è salito a 11. Hamas ha condannato i raid. Hamas ha condannato i raid.

Ore 12:30

Il capo della NATO Jens Stoltenberg ha dichiarato che i membri dell’alleanza sostengono le pause umanitarie nella guerra per consentire agli aiuti di raggiungere Gaza durante l’aggravarsi della crisi umanitaria.

Ore 10:00
Il politico palestinese Mohammad Barakeh, arrestato in giornata dalle forze israeliane a Nazareth, è stato rilasciato dopo 7 ore di fermo in una stazione di polizia israeliana.

Ore 09:00
Il ministro belga della cooperazione allo sviluppo e delle grandi città, Caroline Gennez, ha dichiarato che il suo governo sta valutando il riconoscimento dello Stato di Palestina.

Aggiornamento 8 novembre 2023

Ore 20:30

Il vice capo di Hamas Saleh al-Arouri ha parlato poco fa in un discorso televisivo.

Ecco i punti salienti del suo discorso:

L’attacco di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele è stato lanciato per diverse ragioni, ha detto Arouri, principalmente per “garantire la libertà e l’indipendenza del nostro popolo, che inizia con la libertà dei nostri prigionieri politici”.
Hamas non permetterà che i prigionieri palestinesi detenuti “per tutti questi anni” rimangano nelle carceri israeliane.
“Tutti i nostri prigionieri devono essere rilasciati dalle carceri”, ha detto Arouri, aggiungendo che il gruppo ha fatto un’offerta e ha ribadito la sua disponibilità per un “accordo globale”.
“Prendete tutti quelli che abbiamo e dateci tutti i prigionieri che avete”, ha detto, riferendosi ai prigionieri presi in Israele il 7 ottobre.
Rivolgendosi a Israele, Arouri ha detto: “È meglio prendere i vostri ostaggi vivi. Fatevi avanti e accettate subito un accordo di scambio”.
Israele vuole “uccidere tutti i suoi ostaggi”, ha detto, aggiungendo che non può “sottrarsi a un’offerta completa”.

Ore 20:00

I bambini di Gaza che non vengono uccisi dalle bombe rischiano di morire di fame, malattie e disidratazione, ha dichiarato Alexandra Saieh di Save the Children, parlando da Washington.

“La situazione è catastrofica. I civili, soprattutto i bambini, continuano a pagare il prezzo più alto delle violenze in corso”, ha dichiarato.

“La scorsa settimana, Save the Children ha avvertito che il numero totale di bambini uccisi in poche settimane a Gaza è superiore al numero annuale di bambini uccisi in tutti i conflitti messi insieme dal 2019”.

Da quando l’organizzazione ha fatto quell’annuncio, altri 1.000 bambini sono stati uccisi.

“Sappiamo che più di 1.000 bambini sono dispersi o intrappolati sotto le macerie senza quasi nessun mezzo per salvarli”, ha detto Saieh.

“Se non ci sarà un cessate il fuoco, i numeri continueranno a peggiorare”.

Ore 19:30

Il numero di civili uccisi a Gaza indica che c’è “qualcosa di chiaramente sbagliato” nelle operazioni militari di Israele, afferma il capo delle Nazioni Unite.
Israele continua a colpire le aree residenziali di Gaza e nelle ultime 24 ore ha ucciso 214 persone.

Ore 19:00

La Corte suprema di Israele ha respinto le petizioni contro la decisione della polizia di vietare le proteste che chiedono la fine della guerra a Gaza. La decisione afferma che “nonostante l’alto valore del diritto di protesta, la complicata realtà in cui ci troviamo influisce sul modo in cui viene bilanciato”.

Le petizioni sono state presentate dal partito Hadash e da Adalah per organizzare manifestazioni contro la guerra di Gaza nelle città palestinesi di Shaknin e Umm al-Fahm all’interno di Israele.

Ore 17:30

Il capo delle Nazioni Unite per i diritti umani dice: “Siamo caduti in un precipizio”.

Volker Turk ha concluso un viaggio a Rafah, in Egitto, al confine con la Striscia di Gaza assediata, che ha descritto come “le porte di un incubo vivente”.

In una dichiarazione ha affermato che il valico di frontiera di Rafah – dove è stato permesso a un numero limitato di camion di aiuti umanitari di entrare a Gaza – è stato un’ancora di salvezza per i palestinesi bloccati nell’enclave bombardata, ma “ingiustamente e oltraggiosamente sottile”.

Turk ha anche detto che i suoi colleghi sono tra i molti palestinesi che stanno lottando per ottenere cibo, acqua, elettricità e carburante. Rimangono intrappolati e “soffrono notti insonni piene di agonia, angoscia e disperazione”.

Ha esortato la comunità internazionale a “porre fine a questo incubo”, chiedendo un cessate il fuoco e l’invio urgente di grandi quantità di aiuti.

“Siamo caduti in un precipizio. Non possiamo continuare così”, ha dichiarato.

Ore 16:30

Lo scambio di prigionieri è una priorità: Portavoce delle Brigate Qassam

Abu Obeida afferma che la questione dei prigionieri rimane una priorità per il braccio armato di Hamas.

“Continuiamo a dare priorità al caso dei prigionieri e sottolineiamo che l’unico modo per liberarli è attraverso [uno] scambio completo o graduale di prigionieri”, ha detto in un discorso televisivo su Al-Aqsa TV.

Il portavoce delle Brigate Qassam ha detto che il gruppo tiene prigioniere donne, malati, anziani e altri civili, ma ha sottolineato che Israele detiene lo stesso tipo di persone nelle sue prigioni.

“La questione non può essere risolta se non attraverso uno scambio all’interno di ciascuna di queste categorie [di prigionieri e prigionieri] o in un processo globale che includa tutti”, ha aggiunto.

Ore 16:00

Israele annuncia l’uccisione dell’ultimo soldato

L’esercito israeliano ha dichiarato che il sergente Noam Yosef Abou, 20 anni, è stato ucciso oggi.

La morte porta a 32 il numero di soldati israeliani uccisi dal 31 ottobre, quando Israele ha intensificato le operazioni di terra a Gaza, secondo il conteggio pubblicato sul sito web dell’esercito.

Ore 15:30

Aggiornamento 7 novembre 2023

Ore 19:30

I gruppi per i diritti dei palestinesi, operanti nella Striscia di Gaza denunciano che circa 1,5 milioni di persone sono sfollate a Gaza tra gli incessanti bombardamenti israeliani e la minaccia di essere spinti fuori dall’enclave è “imminente”.

ore 18:30

Giornalisti di Gaza in “costante e imminente pericolo di morte”: RSF

Reporter senza frontiere (RSF) ha avvertito che i giornalisti nella Striscia di Gaza “che continuano a coprire una delle guerre più letali di questo secolo sono in costante e imminente pericolo di morte”.

“Nessun luogo è sicuro per i giornalisti nella Striscia di Gaza – sia che si trovino all’aperto, sia che operino in tende stampa allestite vicino agli ospedali, sia che lavorino nelle loro case o in rifugi di fortuna con i loro cari”, ha dichiarato RSF.

Quarantuno giornalisti sono stati uccisi dal 7 ottobre, ha riferito il gruppo, compresi 36 reporter palestinesi uccisi da attacchi israeliani a Gaza.

RSF ha anche affermato che più di 50 sedi di media sono state completamente o parzialmente distrutte negli attacchi israeliani, tra cui l’ultimo contro l’ufficio dell’Agence France-Presse a Gaza.

Ore 18:00

Il premier israeliano Netanyahu e il ministro della Difesa Gallant confermano la volontà politica e di continuare l’offensiva militare, affermando che le truppe sono nel “cuore” della città di Gaza.

Ore 17:00

Gli Stati Uniti dicono che non sostengono la “rioccupazione di Gaza”.

Interrogato sui commenti di Netanyahu che suggerivano che Israele si sarebbe assunto la responsabilità della sicurezza a Gaza dopo la guerra, il portavoce del Dipartimento di Stato Vedant Patel ha detto che “in generale”, Washington “non sostiene una rioccupazione di Gaza, e nemmeno Israele”.

“È importante notare che allo stesso tempo siamo d’accordo con Israele sul fatto che non si può tornare allo status quo del 6 ottobre”, ha detto Patel ai giornalisti, riferendosi al giorno prima degli attacchi di Hamas nel sud di Israele.

“Israele e la regione devono essere sicuri e Gaza non può e non deve più essere una base da cui lanciare attacchi terroristici contro il popolo di Israele o contro chiunque altro.

Per questo stiamo lavorando con i partner su vari scenari – sulla governance ad interim, sui parametri di sicurezza, sulle situazioni di sicurezza – a Gaza per una volta che questa crisi si sarà ritirata”.

Ore 16:00

Le Nazioni Unite affermano che dal 7 ottobre non è stato permesso l’ingresso di carburante salvavita a Gaza, mettendo a rischio la vita di 2,2 milioni di palestinesi con la chiusura dei servizi essenziali.
A un mese dall’inizio della guerra, si sta consumando una “tragedia di proporzioni colossali”, afferma il capo delle Nazioni Unite Guterres.
Almeno 10.328 palestinesi di Gaza sono stati uccisi dagli attacchi israeliani dal 7 ottobre. In Israele, il bilancio delle vittime nello stesso periodo è di oltre 1.400 persone.

Ore 14:00

La deputata palestinese-americana Tlaib denuncia gli sforzi per censurarla

Rashida Tlaib, che ha criticato apertamente l’offensiva israeliana a Gaza e la politica statunitense in materia, sta affrontando tre distinte risoluzioni che tentano di censurarla alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti.

La prima risoluzione, introdotta dalla repubblicana Marjorie Taylor Greene, è fallita la scorsa settimana.

Una delle nuove risoluzioni – introdotta dal repubblicano Rich McCormick – accusa Tlaib di “promuovere false narrazioni” sull’attacco di Hamas del 7 ottobre e di “invocare la distruzione dello Stato di Israele”.

In una dichiarazione, Tlaib ha affermato che “è una vergogna che i miei colleghi siano più concentrati a mettermi a tacere che a salvare vite umane, mentre il bilancio delle vittime a Gaza supera le 10.000 unità”.

“Piuttosto che riconoscere la voce e il punto di vista dell’unica palestinese americana al Congresso, i miei colleghi sono ricorsi a distorcere le mie posizioni in risoluzioni piene di evidenti bugie”, ha dichiarato la Tlaib.

Ore 13:00

L’esercito israeliano dice che ci sono stati altri scambi di fuoco con i combattenti in Libano

Un portavoce militare israeliano ha dichiarato che sono stati rilevati 20 lanci provenienti dal Libano.

L’esercito ha risposto con il fuoco dell’artiglieria.

Il fuoco tra Israele e i combattenti in Libano – compresi quelli di Hezbollah e del braccio armato di Hamas – si è verificato dall’inizio della guerra.

Ore 12:00

La polizia israeliana ha esaminato più di 370 post online relativi alla guerra di Gaza scritti da cittadini palestinesi di Israele, secondo quanto dichiarato dal centro di difesa Mossawa.

L’organizzazione no-profit, che sostiene i palestinesi in Israele, ha dichiarato che circa la metà dei post sono ufficialmente oggetto di indagine per “incitamento”.

L’organizzazione ha accusato la polizia israeliana di parzialità, sottolineando che nessun cittadino ebreo è stato indagato per materiale di “incitamento” online relativo alla guerra di Gaza.

Ore 10:30

Israele sta bombardando la Striscia di Gaza da nord a sud. La parte meridionale dovrebbe essere un luogo sicuro per gli sfollati, ma è stata teatro di pesanti bombardamenti di artiglieria.

È una grande guerra contro gli ospedali e tutte le strutture sanitarie. Le strade principali che portano all’ospedale al-Shifa sono state bombardate. Nell’ultima ora, l’ospedale specializzato per bambini malati di cancro al-Rantisi è stato avvertito bruscamente dall’esercito israeliano di evacuare immediatamente, cosa molto difficile in questo momento con 1.000 persone presenti.

Il messaggio era: “Andatevene subito”. Nonostante il continuo terrore e il trauma causato dagli attacchi aerei, Israele continua ad attaccare Gaza ovunque.

Aggiornamento 6 novembre 2023

Ore 22:00

Betlemme: Un giovane palestinese di 18 anni, Yousef Takatka, è stato ucciso dall’esercito israeliano a Beit Fajar, altre sette vittime palestinesi uccisi in Cisgiordania.

Ore 17:30

Raid israeliani diretti all’ospedale Shifa a Gaza City. Fonti locali riferiscono di un attacco con droni. Al momento non viene indicato il numero dei morti e ferito. I veicoli aerei senza pilota, sono esplosi contro i pannelli solari sul tetto dell’ospedale. Le esplosioni hanno raggiunto anche il quinto piano dell’ospedale.

Ore 16.30

Palestina: Tulkarem, l’esercito israeliano ha ucciso 4 palestinesi mebri di un gruppo armato.

Una poliziotta israeliana, ferita nei pressi della Porta di eore a Gerusalemme Est è morta in ospedale. Il giovane palestinese, l’autore del ferimento, armato di un coltello, è stato uccisio dalla polizia israeliana immediatamente dopo.

Ore 15:30

Il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza dai raid israeliani dopo il 7 ottobre, è di 10022. Tra cui 4104 bambini.

Ore 13

I responsabili di 18  agenzie delle Nazioni Unite hanno chiesto a Israele di fermare la sua offensiva militare a Gaza, chiedendo un “cessate il fuoco umanitario immediato”. “Un’intera popolazione è assediata e sotto attacco, negata l’accesso ai beni essenziali per la sopravvivenza, bombardata nelle proprie case, rifugi, ospedali e luoghi di culto. Ciò è inaccettabile”, hanno affermato, invitando entrambe le parti a “rispettare tutti gli obblighi derivanti da diritto internazionale umanitario”.

Chiedono inoltre il “rilascio immediato e incondizionato di tutti i civili tenuti in ostaggio”.

Tra i firmatari figurano i capi dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom), Save the Children, UN Women e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
L’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i profughi palestinesi, scrive che a Gaza in media ogni dieci minuti i bombardamenti israeliani uccidono un bambino palestinese e due restano feriti.
Ore 12:00

Nuovamente arrestata la nota attivista palestinese Ahed Tamimi.

Era poco più di un’adolescente quando nel 2018 prese a schiaffi un soldato israeliano. Arrestata per aver aggredito un soldato e condannata a 8 mesi. Questo nuovo arresto è stato eseguito per aver scritto un post in cui minacciava di uccidere i coloni israeliani.

Ore 11:30
Fonti locali riferiscono dell’uccisione di un giovane palestinese nel villaggio di Halhul, vicino a Hebron, sempre in Cisgiordania. Sono 155 i palestinesi uccisi nella Palestina occupata dall’esercito e dai coloni dal 7 ottobre.

Aggiornamenti 5 novembre 2023

Ore 14:00

Il presidente palestinese Abbas ha detto a Blinken che l’Autorità di Palestina “si assumerà pienamente le proprie responsabilità nel quadro di una soluzione politica globale che includa tutta la Cisgiordania, compresa Gerusalemme est, e la Striscia di Gaza”.

Il presidente Abbas ha dichiarato che l’Autorità Palestinese potrebbe tornare al potere nella Striscia di Gaza solo se verrà trovata una “soluzione politica globale” per il conflitto israelo-palestinese.

Dopo che il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato Abbas a Ramallah, un alto funzionario del Dipartimento di Stato americano ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che Blinken ha espresso che l’Autorità palestinese dovrebbe svolgere un ruolo centrale in “ciò che verrà dopo a Gaza”.

“Ci assumeremo pienamente le nostre responsabilità nel quadro di una soluzione politica globale che includa tutta la Cisgiordania, compresa Gerusalemme est e la Striscia di Gaza”, ha dichiarato Abbas all’agenzia di stampa palestinese Wafa.

Non conosciamo nei dettagli le dichiarazioni complete del premier palestinese e del Segretario americano ma da queste dichiarazioni non sempra ancora chiara e quinid definito cosa sarà dopo, quando Israele fermerà i raid. Tra i due sembra ancora un tabù, la creazione di uno Stato di Palestina.

Il leadr palestinese ha chiesto un immediato cessate il fuoco ma il segretario americano non ha espresso nulla in merito.

I pesanti bombardamenti israeliani su Gaza si sono intensificati, in particolare nel nord, dove molti civili rimangono intrappolati e impossibilitati a fuggire.

La visita di Blincken non è stata una passeggiata semplice, molti palestinesi hanno protestato contro la sua presenza.

Ore 13:00

I radi di Sraele colpiscono tre campi profughi nelle ultime 24 ore hanno ucciso più di 50 persone.

Il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza dai raid israelini è di almeno 9770 vittemi.

L’IDF riferisce che in Israele dal 7 ottobre sono stati uccisi 1400 persone.

Ore 12:30

L’Arabia Saudita condanna “con la massima fermezza” i commenti del ministro israeliano del Patrimonio, ultranazionalista Amichai Eliyahuche ha suggerito che Israele ha la possibilità di lanciare una bomba nucleare su Gaza.

Un comunicato dell’agenzia di stampa statale saudita, che cita il ministero degli Esteri, ha affermato che tali commenti mostrano fino a che punto “l’estremismo e la brutalità” si sono infiltrati nel governo israeliano.

“Non aver licenziato immediatamente il ministro dal governo e aver semplicemente congelato la sua appartenenza riflette il massimo disprezzo per tutti gli standard e i valori umani, morali, religiosi e legali del governo israeliano”, ha aggiunto la dichiarazione.

I commenti controversi – fatti dal ministro del Patrimonio ultranazionalista Amichai Eliyahu – hanno scatenato un’ondata di critiche, anche da parte del premier Netanyahu che ha sospeso il ministro dalle riunioni di gabinetto.

Ore 12:00

Nuovi raid aerei israeliani hanno preso di mira il campo profughi di al-Bureij, a Gaza.

Ore 11:00

L’Iran ha dichiarato che gli Stati Uniti saranno “colpiti duramente” se non attueranno un cessate il fuoco a Gaza.

“Il nostro consiglio agli americani è di fermare immediatamente la guerra a Gaza e di attuare un cessate il fuoco, altrimenti saranno colpiti duramente”, ha dichiarato il Ministro della Difesa iraniano Mohammad Reza Ashtiani, citato dall’agenzia di stampa semiufficiale Tasnim.

L’Iran ritiene che gli Stati Uniti siano “militarmente coinvolti” nel conflitto.

Ore 10:30

Il Ministero degli Esteri palestinese ha condannato i commenti del ministro israeliano che ha chiesto di lanciare una bomba nucleare su Gaza.

“Questi commenti sono una traduzione della guerra genocida che Israele sta conducendo contro la Striscia di Gaza da 30 giorni”, ha dichiarato il ministero in un comunicato.

I media israeliani hanno riferito che Eliyahu è stato sospeso dalle riunioni di governo a tempo indeterminato, citando una dichiarazione dell’ufficio del premier.

Aggiornamenti 4 novembre 2023

Ore 20:30

Nella Striscia di Gazaa causa dei continui raid israeliani in un comunicato ufficiale, La Brigata Qassam, l’ala militare di Hamas, riferisce che più di 60 dei 421 ostaggi israeliani e stranieri sono stati uccisi e i corpi di 23 di loro sono ancora sotto le macerie. Da segnalare la differenza dei numeri degli ostaggi tra le dichiarazioni di Israele e i gruppi di resistenza palestinese a Gaza.

L’IDF riferisce di 28 soldati israeliani uccisi nei combattimenti a Gaza da quando è cominciata l’offensiva di terra.

Ore 15:00

Nella Palestina occupati sono stati uccisi 41 minori palestinesi dal 7 ottobre. Save the Children. L’ong per la tutela dei minori sottolinea che le violenze compiute da coloni israeliani e gli sfollamenti forzati di civili palestinesi sono aumentati vertiginosamente. Almeno 111 famiglie, tra cui 356 bambini, sono state cacciate via. Dal 2022, quasi 2.000 palestinesi sono stati costretti a lasciare le proprie case a causa della violenza dei coloni. Nell’ultimo mese Save the Children ha registrato un aumento del 43 per cento di questo fenomeno.

Questa mattina almeno cinque palestinesi sono uccisi nel corso del sesto raid in due settimane dell’esercito israeliano nella città palestinese di Jenin.

Da Gaza oggi Hamas ha lanciato altri razzi verso il territorio israeliano. Al momento non si registrano feriti.

Decine di palestinesi sono stati uccisi e feriti nell’ennesimo raid israeliano nei pressi della scuola Al-Fakhoura che ospita migliaia di sfollati nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Secondo fonti locali i morti sarebbero almeno 15.

Ore 13:30

Il bilancio delle vittime palestinesi a seguito dei bombardamenti israeliani è di 9488 vittime. Tra cui 3900 bambini e 2.509 donne. I feriti sono oltre a 24.158 feriti. 150 operatori sanitari. 27 ambulanze sono state distrutte. 105 strutture sanitarie sono state danneggiate. 16 ospedali e 32 centri di assistenza di base non sono operativi per l’esaurimento del carburante.

Ore 12:00

Il Ministero degli Esteri palestinese ha condannato i commenti di un ministro israeliano del Patrimonio, ultranazionalista Amichai Eliyahucheche ha chiesto di lanciare una bomba nucleare su Gaza.

“Questi commenti sono una traduzione della guerra genocida che Israele sta conducendo contro la Striscia di Gaza da 30 giorni”, ha dichiarato il ministero in un comunicato.

I media israeliani hanno riferito che Eliyahu è stato sospeso dalle riunioni di governo a tempo indeterminato, citando una dichiarazione dell’ufficio del premier.

Aggiornamento 3 novembre 2023

Ore 22:00

Un ennesimo raid israeliano nella Striscia di Gaza e le conseguenze sono una nuova strage. Le bombe di Tel Aviv colpiscono una scuola elementare, Al Saftawi, utilizzaa come rifugio da decine di familie palestinesi. Le vittime, la macabra conta non è ancora finita e di 66 palestinesi uccisi.

In redazione arrivano immagini terrificanti, spesso non abbiamo la forza di vedere i video fino in fondo. Un corrispondente dispiaciuto commenta: “non ho altri tipi di immagini, questa è la realta che stiamo vivendo ogni giorno a Gaza.

Ore 21:30

L’IDF riferisce di aver ucciso 11 comandanti di Hamas, tutti con un ruolo di rielievo nell’irganizzazione di Hamas.

Ore 20:00

In questo conflitto, l’opinione pubblica israeliana ha un ruolo importante. Da un sondaggio del media israelino Canal 13, cala il gradimento verso le politche attuate da Netanyahu, il 56% della popolazione è contraria e non ha fiducia.

Ore 19:00

L’IDF conferma di un bombardamento vicino all’ingresso dell’ospedale Al Shifa. 13 vittime e 32 feriti palestinesi. Distrutte due ambulanze. “Il colpo era diretto a uomini di Hamas all’interno dell’ambulanza.

Ore 18:30

Raid israeliani molti vicini all’ospedale a Gaza City.

Ore 16:00

Milioni di persone hanno riempito le piazze arabe per ascoltare le parole di Hassan Nasrallah, Segretario Generale di Hezbollah. Per chi si aspettava la dichiarazione di guera ad Israele forse è stato un pò deluso, oppure dovraà attendere ancora. Hassan Nasrallah è stato prudente ma ha voluto precisare che dal 8 ottobre, i militanti di Hezbollah, riescono a tenere impegnate grandi forze israeliane per difendere i confini a Nord.

Ha precisato inoltre che nessun aiuto da Hezbollah e dall’Iran in merito all’attacco di Hamas in territorio israeliano. Ha ripercorso alcuni passaggi importanti della guerra del 2006 e ha avvertito Israele se le sue intenzioni sono quelle di attaccare Hezbollah e il popolo libanese. Parole dure contro gli USA e afermazioni chiare su qualsiasi scenario possibile nella regione del Medio Oriente.

Ore 15:00

Per la prima volta dal 7 ottobre, dopo l’attacco di Hamas in territorio di Israele, il Segretario generale dell’organizzazione di Hezbollah, Hassan Nasrallah, alle 14:00, ore italiane, ha tenuto un discorso rivolto, in particolare, al mondo intero e agli arabi in merito alla guerra in corso.

Hassan Nasrallah ha nuovamente ribadito che l’Iran non ha nessuna influenza sull’operato dei militanti impegnati nella resistenza palestinese.

Ha fatto una lunga spiegazione per chiarire il perchè, le forze militari di Hezbollah rispondono agli attacchi di Israele, “il Libano non è l’unico fronte di questo conflitto”. Continua: “Se Israele continua a bobardare la Striscia di GAza, senza permettere dagli aiuti umanitari di raggiungere la popolazione palestinese, Noi non possiamo restare immobili a guarda”

L’intervento di Hassan Nasrallah è stato molto chiaro, diretto anche ai vertici militari, “L’amminisrazione americana ha la sua parte di responsabilità per quanto sta accadendo nella regione”

Il video messaggio di Hassan Nasrallah è temrinato alle 15:26 ore italiane ed è durato quasi un ora.

Ore 14:30

L’IDF durante manifestazioni di solidarietà nella Palestina occupata ha ucciso 10 palestinesi

Ore 14:00

Continuano i bombardamenti sulla Striscia di Gaza ora tagliata in due come negli anni 90′, al centro il check point dei militari israeliani ma questa volta è impossibile passare da Nord a Sud e da Sud a Nord.

Un nuovo tentativo di infiltrazione dell’IDF nella città palestinese di Jenin ha causato la morte di 4 palestinesi.

Ore 13:00

L’IDF riferisce di aver completamente circondata la citta di Gaza City.

Fonti giornalistiche riferiscono di droni per la sorvegliana USA volano e controllano la Striscia di Gaza allo scopo di individuare i militanti di Hamas e in particolare le entrate dei tunnel sotterranei.

Aggiornamento 2 novembre 2023

Ore 20:00

I coloni israeliani sempre sostenuti dai militari regolari troppo spesso scoorazzano nella Palestina occupata. È accaduto in un villaggio Deir Sharf vicino alla città di Nablus. Indisturbati hanno incendiato autoveicoli e nogozi palestinesi. Al momento fonti locali riferiscono di numerosi feriti.

Se escludiamo il mondo gli USa, il Regno UNito e l’europa, tutto il mondo chiede ad Israele un cessate il fuoco, fare entrare gli aiuti umaniteri per salvare la popolazione palestinese stremata dalle condizioni disumane per cui è costretta a sopravvivere. Non è la prima volta del mondo accademico, 1800 professori universitari di tutto il mondo studiosi e ricercatori sui temi dell’infanzia   hanno firmato una lettera che chiede un cessate il fuoco immediato a Gaza. “Non possiamo restare a guardare mentre la situazione a Gaza continua a deteriorarsi a causa del bombardamento israeliano con armi fornite dalle potenze occidentali; dell’evacuazione forzata di oltre un milione di persone da parte dell’IDF; e della negazione di cibo, acqua, e carburante da parte dello Stato israeliano.”

A Gerusalemme Est le forze occupanti hanno fatto iruzione nell’ospedale palestinese ed hanno arrestato 12 palestinesi. Una fonte ha riferito ai media locali che gli arrestati erano palestinesi di Gaza arrivati ​​a Gerusalemme con permessi rilasciati da Israele per accompagnare i pazienti dall’enclave assediata.

Ore 19:30

Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano Herzl Halevi ha dichiarato durante una conferenza: “L’Idf opera con meno della metà della forza aerea nella Striscia di Gaza, l’esercito è pronto ad attaccare altri fronti se necessario”. Lo scenario all’orizzonte ècupo, Israele si prepara ad un ulteriore aumento dei bombardamenti indiscriminati sulla Striscia di Gaza.

L”emergenza sanitaria nella Striscia di Gaza è gravissima tanto da preoccupare anche il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus che ha commentato cosi lanciando un allarme: “Profondamente preoccupante: 14 ospedali su 36 e 2 centri specialistici a Gaza non funzionano a causa della mancanza di carburante, dei danni, degli attacchi e dell’insicurezza. Gli ospedali rimasti aperti sono sovraccarichi, con il 40% di pazienti in più rispetto a quelli che sono stati progettati per gestire”.

Le vittime nel Libano dopo il 7 ottobre sono 66. Oggi sono stati ritrovati i corpi di due giovani contadini libanesi.

Ore 19:00

Un resposnabile della comunicazione dell’ufficio del premier Benyamin Netanyahu smentisce quanto dichiarato dal capo di Stato Maggiore israeliano Herzi Halevi, ” non è stato consegnato neanche un litro di carburate nella Striscia di Gaza.

Oggi il valico di Rafah è stato aperto per fare uscire i cittadini stranieri, fonti giornalistiche riferiscono di 400 persone ma la lista non è completa. Da una testimonianza di Shared Al Banna, cittadina brasiliana bloccata a Gaza: “Se non siamo morti a causa dei bombardamenti, moriremo di fame“ continua: “La situazione è complicata, l’acqua qui è già finita, ho molta paura”.

In Germania la ministra federale dell’Interno tedesca, Nancy Faeser, “ha vietato le attività dell’organizzazione terroristica Hamas e della rete internazionale ‘Samidoun.

Ore 18:00

Sul fronte del Libano del Sud la tensione è altissima, gli scambi di artiglieria, lancio di missili e colpi di mortaio sono sempre più frequenti tra i combattenti di Hazbollah e l’esercito israeliano. Domani il leader, il sgretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah terrà un discorso, verso le 14 ore italiane. Per ora c’è solo grande attesa e nulla è prevedibile in merito alle parole del segretaio generale di Hezbollah. Dall’inizio del conflitto sono oltre 50 i militanti Hezbollah uccisi dall’IDF. Molto prevedibile che Nasrallah ricorderà queste vittime ma potrebbe accellerare l’escaletion del conflitto se pronuncerà in qualche modo una dichiarazione di guerra, oppure terrà ancora marginale il ruolo di Hezbollah nel conflitto palestina Israele. Mancano poche ore e anche questa tensione potrà diminuire o rapidamente accrescere. Un’altra ipotesi certa e che domani le prole di Hassan Nasrallah saranno ascoltate da milioni di arabi come accaduto durante la prima guerra tra Hezbolla e Israele nel 2006.

Ore 15

Si intensificano i bombardamenti su Gaza, mentre aumenta l’intensità dei combattimenti di terra nel nord della Striscia, tra esercito israeliano e combattenti palestinesi. Il numero dei morti per l’attacco di questa mattina al campo profughi palestinese di Bureij, nel centro di Gaza, è salito a 15. Mentre nell’attacco alla scuola elementare gestita dalle Nazioni Unite nel campo profughi di Jabalia, ora divenuta rifugio per gli sfollati, sarebbero rimasti uccisi almeno 25 palestinesi.

Dagli ultimi dati rilasciati dal Ministero della Salute palestinese, risultano essere 9.025 le persone uccise dai bombardamenti a Gaza, più di 22.000 i feriti. Le unità residenziali distrutte sono 117.781 e sono stati 270 gli attacchi alle strutture sanitarie.

Gli edifici delle Nazioni Unite danneggiati sono 44 e 70 membri dell’UNRWA sono stati uccisi. Al 29 ottobre risultano disperse, sotto le macerie, a.950 persone, di cui 1.050 bambini.

Ore 13

Il Bahrain richiama il proprio ambasciatore in Israele e interrompe le relazioni economiche con lo stato ebraico.

Le forze armate israeliane comunicano di aver lanciato un’operazione su larga scala nella Striscia di Gaza per eliminare le mine e distruggere i tunnel di Hamas. Secondo le forze israeliane, inoltre, la dicisione Imam Hossein, della milizia iraniana, è stata scherata nel Libano meridionale in supporto a Hezbollah.

Ore 12.

Il Ministero della Sanità palestinese fa sapere che il numero dei morti causati dai bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza è salito a 9.000.

Aggiornamento 1° novembre 2023

Ore 20:30

I continui raid di Israele contro il campo profughi palestinese di Jabaliya potrebbe essere considerato dalle Nazioni Unite come un crimine di guerra.

“Dato l’alto numero di vittime civili e il grado di distruzione causato dal bombardamento israeliano sul campo profughi di Jabalia, siamo seriamente preoccupati che questi attacchi sproporzionati possano rappresentare crimini di guerra“.

Dal valico di Rafah sono passati 272 tir di aiuti umanitari per la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza

I mezzi trasportano acqua, cibo e medicine ma non carburante, il cui ingresso è vietato da Israele, nonostante sia di vitale importanza per il funzionamento degli ospedali. Prima del 7 ottobre ogni giorno a Gaza entravano 450 camion.

Ore 19:30

Il bilancio dei palestinesi uccisi durante i raid di Israele nella Striscia di Gaza è di 8805 morti, di cui 3650 bambini e 2252 donne. I feriti sono 22240, tra i quali 7468 bambini e 5548 donne.

Le Nazioni Unite riferiscono che a causa dei raid dell’IDF e dei coloni, sono stati sfollati più di 800 palestinesi. L’Agenzia ha sottolineato che le violenze dei coloni, a causa delle quali dal 2022 quasi 2.000 palestinesi sono stati cacciati dalle proprie case, sono più che raddoppiate dall’inizio della guerra. I coloni sono strasformati come dei “mercenari” dei contractors.

Il Ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha scritto sul social X, di aver chiesto ufficialmente alla Croce Rossa di visitare gli ostaggi trattenuti a Gaza: “se la Croce Rossa non riesce a visitare gli ostaggi, trattenuti dall’organizzazione terroristica Hamas, non ha ragione di esistere”.

Ore 17:30

L’Unrwa, riferisce che 670000 sfollati nella Striscia di Gaza si sono rifugiati nelle 150 strutture dell’Agenzia e che quello che sta avvenendo nella Striscia è un dislocamento forzato. Le strutture sono sovraffollate e le condizioni umanitarie peggiorano con il passare del tempo.

La scarsità di cibo e di acqua diventa si sta trasformando in una catastrofe umanitaria. Israele ha bombardato, anche nelle ultime ore, numerosi panifici, sempre affollati di persone in attesa, causando numerosi morti oltre che una scarsità di laboratori di panificazione.

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi si è fatto promotore di una conferenza sulla situazione palestinese che possa giungere alla soluzione dei “due Stati”. La Giordania, intanto, ha ritirato il proprio ambasciatore in Israele.

Ore 15:00

Israele aveva indicato ala popolazione palestinese di Gaza di spostarsi in alcune aree ma sono seguiti numerosi e continui raid. Lo denuncia la Bbc sulla base di analisi di dati e dopo una serie di raid compiuti fra il 10 e il 25 ottobre in settori della Striscia indicati da Israele come luoghi sicuri per rifugiarsi.Poche ore fa, anche l’ospedale turco-palestinesi non può più assistere feriti e malati, il carburante è finito e i grupi elettrogeni si sono fermati.

Con un comunicato ufficiale, l’organizzazione Hezbollah riferisce di aver ucciso 120 militari israeliani nelle ultime tre settimane dall’inizio del conflitto nel settore del confine con il Libano.

Ore 14:00

Corrispondenti locali riferiscono dell’aggravarsi del numero delle persone uccise a seguito dei due bombardamenti al campo profughi palestinese di Jabalyia nella Striscia di Gaza. Al momento è impossibile stabilire ma si stimano in centinania le persone sepolte sotto le macerie. Un corrispondente di Al Jazeera descrive così la situazione: “numerose vittime,  il bombardamento intenso e indiscriminato”.

Nella Palestina occupata a Nablus a seguito dello sciopero generale tutti i negozi sono chiusi, le strade completamente vuote nessun autoveicolo in movimento. Lo sciopero è stato indetto a seguito delle incursioni dei militari israeliani e dei coloni.

Dal 7 ottobre, l’IDF ha arrestato, nella Palestina occupata, circa 1180 ricercati, di cui 740 sarebbero presunti membri di Hamas.

Secondo i comandi militari di Tel Aviv, è salito a 13 il numero di soldati israeliani uccisi nel corso dei combattimenti in corso nella Striscia di Gaza dopo l’inizio delle operazioni militari di terra.

Ore 13:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi dai raid israeliani nella Striscia di GAza è di 8796 persone, tra cui 3648 bambini e 2290 donne. Risultano 2.000 persone disperse, tra cui 1100 bambini. Si ritiene che la stragrande maggioranza di queste persone sia morta e sepolta sotto le macerie. I feriti sono 22219 persone.

La situazione santaria, collassata da giorni, continua a degradarsi a seguito dei raid di Israle. Oggi ha chiuso un’altro importante ospedale nella Striscia di Gaza, per la cura del cancro.

Le tensione tra diversi Stati e Israele continuano ad allarmare tutta la regione. Gi USA, oltre ad una presenza miliatare compiono tentativi di persuadere quei governi troppo vicini e solidali alla Palestina, questa volta è il caso della denuncia del primo ministro malese Anwar Ibrahim che riferisce “gli Stati Uniti hanno esercitato forti pressioni sulla Malesia a causa della sua posizione a favore del popolo palestinese”. Continua: “l’inviato della Malesia negli Stati Uniti è stato chiamato dalle autorità americane, che hanno messo in dubbio la nostra posizione sul conflitto”. “Il nostro ambasciatore ha affermato con fermezza la nostra posizione”, ha spiegato Ibrahim citato dallo Straits Times.

A seguito degli attacchi con missili balistici e droni, Israele ha affermato di aver rafforzato le sue difese nel Mar Rosso attraverso l’invio di navi lanciamissili per far fronte agli attacchi dalle milizie Houthi dello Yemen.

Secondo i media statali siriani, due droni lanciati da alcune milizie sciite in Iraq hanno colpito la base di Al-Tanf, un avamposto militare statunitense situato in territorio siriano in prossimità dei confini con Giordania e Iraq.

Ore 12:00

Ancora bombe contro la popolazione palestinese nel campo profughi di Jabaylia è il secondo raid in meno di 24 ore. Israele riferisce di aver bombardato il campo profughi per colpire un leader di Hamas che vivrebbe lì. Hamss ha negato la presenza del suo rappresentante.

I soccorsi con l’aiuto di volontari sono impegnati nel tentativo di salvare chi è ancora vivo sotto le macerie e sono stati colpiti da un nuovo raid.

Ore 11.20

Le comunicazioni, apparentemente, sono state ripristinate all’interno della Striscia di Gaza ma il Ministero delle telecomunicazioni palestinese riferisce che a Gaza solo il 15% delle linee è stato ripristinato, mentre il nord di Gaza è completamente isolato.

Poche ore fa, IDF ha nuovamente imposto il blocco di tutte le comunicazioni nella Striscia di Gaza.

Questa mattina è la priva volta che viene aperto il Valico di Rafah a sud di Gaza.

È stato raggiunto un accordo per fare passare i feriti gravi mentr l’Egitto ha costruito un ospedale a ridosso del confine. Alcuni corrispondenti locali riferiscono che dal valico sono passate principalmente alcuni stranieri. È stata formulata una lista con diverse centinaia di nomi di cittadini con doppio passaporto. Al momento, solo 80 feriti palestinesi hanno ricevuto il lascia passare.

L’IDF conferma che sono stati uccisi 9 militari durante l’invazione di Gaza. Il numero dei soldati israeliani uccisi sono 12, confermati da Israele sono nelle ultime 24 ore.

L’attività militare dell’IDF è continuata tuta la notte e il portavoce dell’IDF riferisce che sono stati uccisi decine di militanti di Hamas.

Durante il raid nel campo profughi di Jabaliya, la centro di Hamas riferiscono che sno morti 7 ostaggi tra cui 3 cittadini stranieri.

Aggiornamento 31 ottobre 2023

Ore 23:30

Il governo della Bolivia ha annunciato oggi di aver rotto le sue relazioni diplomatiche con Israele “a causa dei crimini contro l’umanità commessi contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza”. In un comunicato firmato dalla ministra della Presidenza e ministra degli Esteri ad interim, María Nela Prada, e dal viceministro degli Esteri, Freddy Mamani, si comunica che è stato disposto l’invio di aiuti umanitari alle vittime del conflitto”. Ieri il presidente boliviano Luis Arce ha incontrato l’ambasciatore della Palestina, Mahmoud Elalwani, occasione in cui, riferisce l’agenzia di stampa statale Abi, “ha fatto conoscere la sua condanna di quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza contro il popolo palestinese”.

Il direttore dell’ufficio di New York dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, Craig Mokhiber, si è dimesso accusando le agenzie delle Nazioni Unite di non aver agito per “prevenire il genocidio” della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza. Mokhiber ha confermato a Europa Press di aver inviato una lettera all’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani, Volker Turk in cui ha spiegato: “Ancora una volta stiamo assistendo a un genocidio che si sta svolgendo sotto i nostri occhi e l’organizzazione che serviamo sembra impotente a fermarlo”. Le Nazioni Unite – prosegue – non sono riuscite a prevenire i precedenti genocidi contro i Tutsi in Ruanda, i musulmani in Bosnia, gli yazidi in Yemen e i Rohingya a Myanmar: “Alto Commissario, stiamo fallendo di nuovo”.

Ore 22:00

Medici Senza Frontiere ha condannato con forza l’attacco israeliano al campo profughi di Jabaliya. “Dopo l’attacco, molti feriti sono arrivati all’ospedale di Al Shifa, dove le nostre équipe hanno contribuito a fornire cure di emergenza”, ha raccontato l’organizzazione. “Bambini piccoli sono arrivati in ospedale con ferite profonde e gravi ustioni. Sono venuti senza le loro famiglie. Molti urlavano e chiedevano dei loro genitori. Sono rimasto con loro fino a quando non siamo riusciti a trovare un posto, perché l’ospedale era pieno di pazienti”, ha detto Mohammed Hawajreh, un infermiere di MSF, ad Haaretz.

“La Francia ha appreso con tristezza della morte di due bambini di nazionalità francese che si trovavano nel nord della Striscia di Gaza insieme alla madre francese, rimasta ferita insieme al suo terzo figlio”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa del ministero dell’Europa e degli Affari esteri di Parigi.

Ore 19.30

Gli Stati Uniti hanno inviato altri 300 militari nelle loro basi in Medio Oriente, dopo averne già inviati 900 nei giorni scorsi. Lo afferma il portavoce del Pentagono Pat Ryder, sottolineando che le truppe non andranno in Israele.

“Nei prossimi giorni rilasceremo un certo numero di stranieri in linea con il nostro desiderio di non trattenerli a Gaza”. Lo annuncia il portavoce di Hamas, Abu Obeida, attraverso i canali Telegram dell’organizzazione.

Secondo i comandi militari israeliani, negli edifici del campo profughi di Jabaliya distrutti dai bombardamenti dei caccia di Tel Aviv si nascondevano decine di miliziani di Hamas, compreso Ibrahim Biari, comandante del Battaglione centrale di Jabaliya.

Ore 18.30

Le immagini mostrate dai reporter dei media internazionali presenti a Gaza, da Reuters alla Afp passando per al Jazeera, mostrano diversi profondi crateri nel campo profughi di Jabaliya, nel nord della Striscia, provocati dai bombardamenti israeliani di oggi. I crateri sarebbero stati creati dall’impatto di sei ordigni da una tonnellata ciascuno, di fabbricazione statunitense. Tutt’attorno la devastazione, le macerie e i soccorritori ancora al lavoro. Nel campo, il più grande degli otto di Gaza, l’Onu stimava fino allo scorso anno la presenza di oltre 116mila persone. L’insediamento nell’area è iniziato sin dal 1948, con la provenienza di decine di migliaia di profughi cacciati dagli israeliani. Il campo misura circa 1,4 chilometri quadrati.

Ore 18:00

Un bombardamento sul campo profughi di al-Shati ha causato la morte di 10 persone e decine di feriti, riferiscono le autorità sanitarie della Striscia di Gaza.

Ore 17:30

Una nuova indagine della sezione britannica di Amnesty International afferma che “l’esercito israeliano ha utilizzato in maniera indiscriminata armi al fosforo in un attacco a Dharya, nel sud del Libano, il 16 ottobre.

Un bombardamento aereo israeliano ha ucciso almeno 15 persone nel campo profughi di Nuseirat, nella zona centrale di Gaza, dove sono stati colpiti due edifici residenziali.

L’Esercito israeliano ha informato della morte, durante i combattimenti a Gaza, di due soldati.

Almeno 67 dipendenti dell’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza. A renderlo noto è stata la stessa agenzia, confermando inoltre il ferimento di 22 dipendenti. L’agenzia ha denunciato attacchi alle proprie strutture praticamente dall’inizio dei bombardamenti israeliani: in totale, 44 strutture dell’Unrwa sono state danneggiate, comprese le scuole.

Ore 17:00

Il ministero della Sanità di Gaza ha aggiornato il bilancio del raid israeliano sul campo profughi di Jabaliya nella Striscia, affermando che finora sono stati recuperati più di 50 cadaveri e circa 150 feriti. Dozzine di persone però si troverebbero sotto le macerie degli edifici sbriciolati dai bombardamenti. Testimoni sul posto riferiscono che i caccia israeliani hanno realizzato una “cintura di fuoco”, ossia un bombardamento serrato lungo un’intera striscia di edifici, “facendone crollare almeno una ventina”.

Il direttore della protezione civile di Gaza riferisce che il campo profughi di Jabaliya è stato “completamente distrutto” dai bombardamenti israeliani. I testimoni parlano di almeno 100 morti. “Questi edifici ospitano centinaia di cittadini. L’aeronautica d’occupazione ha distrutto questo quartiere con sei bombe di fabbricazione statunitense. È l’ultimo massacro causato dall’aggressione israeliana nella Striscia di Gaza”, ha detto Ahmad al-Kahlout ai giornalisti fuori da un ospedale di Khan Younis.

Ore. 16:30

I palestinesi riferiscono di altre decine di morti in un bombardamento aereo in Nuseirat e nel distretto di Khan Yunis.

Ore 15:35

A Jabaliya è una strage

Jabaliya Campo Palestinese a Gaza

Ore 15:00

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha condannato i bombardamenti israeliani nei pressi del principale centro oncologico di Gaza. “Non sottolineeremo mai abbastanza l’importanza di proteggere l’assistenza sanitaria a Gaza”, ha affermato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. “I malati di cancro sono già fragili ed è imperativo fare tutto il possibile per garantire che ricevano le cure di cui hanno bisogno”, ha osservato.

Siti web e i sistemi operativi della Tv satellitare Al Jazeera stanno subendo “tentativi di hackeraggio elettronico volti a interrompere i sistemi di pubblicazione e trasmissione in concomitanza con la nostra copertura della guerra a Gaza”. E’ la denuncia del network televisivo con sede a Doha accusando in un modo implicito all’intelligence israeliana. “La maggior parte degli attacchi sono stati lanciati da indirizzi digitali appartenenti a un’entità coinvolta nel conflitto in corso e alcuni di essi hanno utilizzato tecniche per nascondere la loro vera origine” recita il comunicato. Il governo israeliano aveva approvato qualche giorno fa le norme di emergenza che consentono la chiusura degli uffici della televisione Al Jazeera in Israele accusata dal Mossad di “danneggiare le attività dell’Esercito israeliano esponendo in pericolo le forze coinvolte nella guerra contro Hamas”.

Le forze militari di Israele “cercano di separare il nord della Striscia di Gaza dal sud”. Lo ha detto alla tv satellitare al-Jazeera Iyad al-Bazum, portavoce del ministero dell’Interno di Gaza

Bombe su Gaza una strage a Jabaliya

Ore 13:10

Le autorità israeliane hanno riconosciuto l’esistenza di un piano dell’intelligence per deportare tutti i residenti della Striscia di Gaza – 2 milioni e duecentomila persone circa- nella contigua penisola del Sinai, un territorio desertico dell’Egitto. Lo riferisce l’agenzia Associated Press, sottolineando che l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha minimizzato la portata del piano sostenendo che è solo “un’ipotesi di studio”. Il governo egiziano ha più volte ribadito che è completamente contrario a un piano che era già trapelato nelle scorse settimane. Sabato scorso il presidente egiziano al-Sisi ha ribadito la propria contrarietà a “qualsiasi tentativo di liquidare la questione palestinese con mezzi militari o attraverso lo sfollamento forzato dei palestinesi dalla loro terra, che avverrebbe a spese dei Paesi della regione”.

“Una coalizione internazionale per assumere la responsabilità di garantire la sicurezza nella Striscia di Gaza dopo la guerra”. È la proposta contenuta in un documento dell’Unione Europea, secondo la Tv Al-Arabiya.

Oor 12:45

Il bilancio delle vittime dei bombardamenti israeliani a Gaza è salito a 8.525 morti, inclusi 3.542 bambini. Lo riferiscono le fonti sanitarie del territorio palestinese.

L’esercito israeliano ha affermato che dall’area del Mar Rosso è stato lanciato un missile contro Israele che è stato intercettato dal sistema di contraerea.

Ore 11:30

Il quotidiano israeliano Haaretz rende noto che l’esercito israeliano ha arrestato 38 palestinesi in Cisgiordania, tra cui 8 presunti membri di Hamas, incluso un presunto dirigente dell’organizzazione. Secondo l’esercito i militari hanno confiscato armi e nella città di Qabatiya, a sud di Jenin, sarebbero stati attaccati con esplosivi. L’esercito è entrato in azione anche nei campi profughi di Betlemme, dove sono scoppiati scontri con gli abitanti che avrebbero lanciato bottiglie incendiarie contro le jeep militari.

I ribelli Houthi dello Yemen hanno lanciato droni verso Israele come rappresaglia per i bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza. Lo ha detto all’Afp un dirigente del movimento sciita. “Questi droni appartengono allo stato dello Yemen”, ha detto Abdelaziz bin Habtour, primo ministro del governo Houthi, quando gli è stato chiesto dei droni lanciati verso Eilat, nel sud di Israele.

Quattro persone sono rimaste ferite in due distinte esplosioni provocate da razzi lanciati da Gaza contro la città costiera israeliana di Ashdod

Aggiornamento 30 ottobre 2023

Ore 19:00

Corrispondenti locali riferiscono che durante un raid israeliano è stato colpito l’ospedale oncologico “Turco”.

Ore 18:00

L’IDF riferisce di aver liberato un militare israeliano durante un raid. Nella conferenza non vengono rilasciato ulteriori dettagli solo il nome dell’ostaggio liberato, Ori Megidish.

Ore 17.30

Il governo di Tel Aviv, ricorre, come di abitudine, al ricatto nei confronti dell’Autorità della Palestina. Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha congelato il trasferimento dei fondi all’Autorità Nazionale Palestinese a causa del suo ‘sostegno’ all’attacco di Hamas del 7 ottobre. Israele riscuote le tasse per conto dell’ANP ed effettua poi trasferimenti mensili dopo aver preso in carico le spese per servizi come elettricità e acqua.

Durante i raid nella Striscia di Gaza e nella Palestina occupata sono 124 gli operatori sanitari uccisi e 25 ambulanze sono fuori servizio a causa degli attacchi israeliani e della mancanza di carburante nell’enclave assediata.

Il governo del Sud Africa ha chiesto oggi alle Nazioni Unite l’invio e il dispiegamento nella Striscia di Gaza di un contingente militare dell’ONU al fine di proteggere la popolazione civile accusando Israele di violare il diritto internazionale con i suoi bombardamenti indiscriminati e il blocco dell’acqua, del cibo e del carburante.

Ore 17:00

L’Urnwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi, annuncia che il numero dei suoi dipendenti uccisi a Gaza dai bombardamenti israeliani è salito a 63.

Un palestinese di 23 anni, Ahmed Nofal, è morto oggi in un ospedale di Ramallah (Cisgiordania) dopo che il 24 ottobre era stato colpito dai proiettili esplosi da alcuni coloni ebrei che avevano attraversato in automobile il villaggio di Ras Karkar, presso Ramallah. Oggi, intanto, l’esercito israeliano ha annunciato l’arresto di un soldato-colono, accusato di aver ucciso vicino a Nablus un agricoltore palestinese mentre raccoglieva olive il 28 ottobre.

Ore 14:30

Hamas ha pubblicato un video con tre delle donne prese in ostaggio il 7 ottobre. Parlano di “fallimento” del premier Netanyahu e chiedono di essere riportate in Israele.

Ore 14:00

Continuano i raid aerei su Gaza. Colpiti edifici e strade a Gaza city nei pressi dell’ospedale Al Quds a Tel Hawa, una delle zona più prese di mira negli ultimi giorni. Bombe e missili a Nuseirat, Rafah. Starebbe aprendo il fuoco anche la Marina israeliana. Notizie di altri morti e feriti palestinesi.

Proseguono anche gli scontri di confine tra Israele e il movimento sciita libanese Hezbollah. L’esercito israeliano ha colpito Aita Ashab e Blida in Libano del sud.

Lanci di razzi pochi minuti fa da Gaza verso il centro di Israele, sirene di allarme anche a Gerusalemme. Un razzo sarebbe caduto a sud di Betlemme. In precedenza alcuni edifici di Netivot erano stati centrati da razzi.

Ore 13:30

Come finirà e quale soluzione per la Palestina? I palestinesi hanno le idee chiare, Israele cosa vuole fare? E l’Europa?

Se Israele rimuoverà con la forza delle armi Hamas da Gaza, come ripete di voler fare, l’Autorità Palestinese non tornerà a governare il territorio a meno che non ci sia una soluzione “globale” che coinvolga anche la Cisgiordania. Lo ha detto in una intervista il primo ministro dell’ANP Mohammad Shtayyeh. “Volete che l’Autorità Palestinese gestisca Gaza senza una soluzione politica per la Cisgiordania, come se questa Autorità Palestinese salisse a bordo di un F-16 o di un carro armato israeliano? Non lo accetto. Il nostro presidente (Abu Mazen) non lo accetta. Nessuno di noi lo accetterà”.

ORE 12.30

Secondo le autorità israeliane, un palestinese è stato ucciso oggi a colpi di arma da fuoco dopo aver accoltellato e ferito un agente di polizia a Gerusalemme est.

ORE 12:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza è di 8306, tra cui 3457 bambini.

Il bilancio delle vittime nella Cisgiordania occupata è salito a 329 palestinesi da gennaio – 117 dal 7 ottobre – riferisce la Reuters citando il Ministero della Sanità  a Ramallah.

Aggiornamento 29 ottobre 2023

Ore 19:00

Durante uno dei bombardamenti sul confine libanese, il 13 ottobre fu ucciso il giornalista Reuters Issam Abdallah. L’organizzazione internazionale “Reporter senza frontiere” riferisce che l’uccisione del giornalista della Reuters è stato il risultato di un attacco mirato intenzionale di Israele. “Secondo l’analisi balistica effettuata da RSF, i colpi provenivano da est da dove si trovavano i giornalisti, dalla direzione del confine israeliano”, ha detto RSF. “Due colpi nello stesso punto in un lasso di tempo così breve (poco più di 30 secondi), dalla stessa direzione, indicano chiaramente un bersaglio preciso.”

Ore 18:00

Nell’ospedale Al Quds a Gaza City, hanno trovato rifugio oltre 13ooomila persone ma i responsabili denunciano i continui attacchi raid israeliani nelle strade adiacenti la struttura ospedaliera.

Anche oggi le manifestazioni di protesta si sono tenute a Nablua dove l’esercito israeliano ha ucciso 5 giovani palestinesi. Un altro palestinese è stato ucciso a Betlemme, alcune testimonianze raccontano che il ragazzo era sul tetto della sua case ed è stato ucciso.

Ore 17:00

Scambi di artiglieri al confine del nord con il Libano. In pochi minuti sono stati lanciati 9 missili i territori del nord di Israele. L’IDF riferisce di averne intercettati forse 6 ma altri sono caduti ed esplosi in aree aperte senza provocare danni e feriti. In queste ore, Israele sta bombardando il confine sud del Libano con un fuoco costante dell’artiglieria.

Le forze armate israeliane hanno dichiarato che un importante numero di razzi è partito dal Libano verso l’area di Har Dov, cadendo in una zona aperta senza causare danni.

12.30

La testimonianza di un medico inglese volontario, di origini palestinesi, dott. Ghassan Abu Sittah, conferma l’uso di munizionamento al fosforo usato durante i raid dall’esercizio di Israele. Queste le sue parole: “Ieri ho curato un bambino di 13 anni con caratteristiche ustioni da fosforo su entrambe le gambe e sulle cosce”.

11.40

Il bilancio dei palestinesi uccisi durante i raid israeliani nella Striscia di Gaza è di 8005, di cui 3342 bambini, 2062 donne e 460 anziani. È solo una stima il numero delle persone rimaste sotto le macerie pari a circa 1800/2000 palestinesi.

11.30

Antonio Guterres Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres: “La situazione a Gaza diventa ora dopo ora più disperata. Mi rincresce che Israele, invece di una pausa umanitaria, necessaria e sostenuta internazionalmente, abbia intensificato le sue operazioni militari”.

Ore 11: 00

Questa notte sono continuate le incursioni dell’IDF per una profondità di oltre 100 metri all’interno della Striscia di Gaza da Nord. A Beit Hanoun sono due i militari israeliani feriti. Durante l’avanzate della fanteria, l’artiglieria ha bombardato la città e l’area circostante. Bombardamenti anche a Sud di Gaza nella città di Khan Younis.

L’IDF riferisce di aver distrutto 450 obiettivi, infrastrutture e comandi di Hamas.

Lentamente riprendono le comunicazioni interne ed esterne da Gaza, dopo il blocco totale di oltre 24 ore. Da comunicati ufficiali di Hamas, riferisce di diversi mezzi e unità militari israeliane colpite. Alcune testimonianza ha visto e udito forti esplosioni nel settore dove sono penetrati i primi carri armati israeliani nella Striscia di Gaza.

L’IDF pochi minuti fa ha nuovamente intimato ai medici e ai civili di evacuare l’ospedale di Al-Quds. L’IDF sostiene che comando di Hamas e altre strutture importanti sono nell’ospedale.

Nella Palestina occupata continuano le manifestazioni e gli scontri con i militari e coloni israeliani. Ad oggi le vittime palestinesi uccise sono 112.

Nel mondo continuano le manifestazioni di solidarietà al popolo palestinese e per il cessate il fuoco. Enorme la manifestazione a Londra e anche a Roma circa 20mila persone. Da segnalare l’intervento della Digos che ha bloccato 7 autobus di attivisti provenienti da Napoli per partecipare alla manifestazione di ieri. Non è la prima volta che la polizia applica queste strategie al fine di creare ritardi ma a Roma, il corteo non si è mosso, ha atteso l’arrivo dei manifestanti da Napoli.

Ore 10:00

La sede centrale dell’UNRWA, nella Strisce di Gaza riferisce di non avere più il pieno controllo data la situazione gravissima. Decine di migliaia di cittadini palestinesi si sono recati presso le sedi UNRWA più vicine, disperati alla ricerca di cibo e beni di primissima necessità. In alcuni episodi i magazzini sono stati presi dalla folla e svuotati in pochi minuti.

Aggiornamento 28 ottobre 2023

ORE 19:00

Da Gaza lanci di razzi verso il centro di Israele. L’IDF riferisce di un rio che ha colpito la città, causando 3 feriti.

In Turchia una enorme manifestazione sta riempendo le strade, è prevista la partecipazione di oltre 1 milione di persone e il presidente Erdogan ha partecipato ammonendo il comportamento di Israele. Da diversi giorni, lo stesso Erdogan è stato molto duro contro Israele. Da Tel Aviv la reazione non si è fatta attendere, il ministro degli Esteri israeliano ha ordinato il ritorno di tutti i rappresentanti diplomatici israeliani attualmente presenti in Turchia.

ORE 18:00

Sul confine del Libano gli scambi di artiglieria e mortai tra Israele e Hezbollah non si sono fermati. Il quartiere generale dell’Unifil, la missione dell’Onu in Libano di cui fanno parte un migliaio di soldati italiani, è stato colpito da un colpo di artiglieria senza fare vittime ma solo danni materiali. Fonti dell’intelligence militare libanese affermano che il proiettile è stato sparato dalle truppe israeliane e ha colpito la base Onu di Naqura, a ridosso della Linea di demarcazione tra Libano e Israele.

“Considerate le modalità con cui le operazioni militari sono state condotte fino a questo momento, nel contesto di un’occupazione che dura da 56 anni, suono il campanello d’allarme per le possibili catastrofiche conseguenze di operazioni a larga scala a Gaza e per la possibilità che altre migliaia di civili perdano la vita” denuncia in una nota l’Alto Commissario dell’ONU per i Diritti Umani, Volker Turk.

ORE 16:00

L’esercito israeliano ha nuovamente diffuso un ordine di evacuazione per i residenti della parte settentrionale della Striscia di Gaza, prima di una larga operazione di terra.

La giornalista palestinese Fares Akram, che ha lavorato per Associated Press e Al Jazeera, ha dichiarato di aver perso 18 membri della sua famiglia, uccisi da un raid israeliano.

A seguito dell’attacco notturno, della fitta nebbia di propaganda e del blocco totale delle comunicazioni all’interno di Gaza, è quasi impossibile avere informazioni e ancor di più da fonti pubbliche e sicure. Da non meglio precisati social gestiti da Hamas, riferisce di aver respinto gli attacchi e che l’IDF ha subito molte perdite. Nei social vengono diffuse immagini di carri armati ma non ci sono indicazioni sul giorno, i luoghi. Su questa fase del conflitto nella Striscia di Gaza l’informazione non riesce a diffondere notizie. Questa situazione è molto grave, può accadere di tutto e non ci saranno testimoni.

L’IDF non ha comunicato perdite o diffuso immagini di mezzi colpiti. Al momento il blocco delle informazioni è totale.

ORE 13

Il Ministero della Sanità palestinese fa sapere che il numero dei morti per i bombardamenti israeliani della Striscia di Gaza è salito a 7.703, di cui 3.595 bambini. Sempre secondo il Ministero 825 intere famiglie sono state completamente cancellate.

Coloni israeliani sparano con fucili ai palestinesi nella zona di Nablus.

 

ORE 12.48

Lancio di razzi dalla Striscia di Gaza verso le aree israeliane vicine al confine. Le sirene suonano ad Ashkelon e in altri luoghi. Razzi anche su Tel Aviv.

ORE 13

Il Ministero della Sanità palestinese fa sapere che il numero dei morti per i bombardamenti israeliani della Striscia di Gaza è salito a 7.703, di cui 3.595 bambini. Sempre secondo il Ministero 825 intere famiglie sono state completamente cancellate.

Coloni israeliani sparano con fucili ai palestinesi nella zona di Nablus.

ORE 12.48

Lancio di razzi dalla Striscia di Gaza verso le aree israeliane vicine al confine. Le sirene suonano ad Ashkelon e in altri luoghi. Razzi anche su Tel Aviv.

ORE 12.30

Le autorità libanesi hanno pubblicato le linee guida precauzionali per l’evacuazione dell’aeroporto di Beirut e delle strutture circostanti.

Le tensioni sul confine tra Israele e il Libano sono in aumento nelle ultime ore.

ORE 12

Servizi di soccorso di Gaza hanno fatto sapere che “decine di corpi” sono stati trovati sotto le macerie nel nord della Striscia di Gaza in seguito agli attacchi aerei israeliani di questa notte. I corpi sono stati portati all’ospedale di Beit Lahia, nel nord di Gaza.

Il Ministero della Sanità palestinese ha comunicato che un palestinese di 40 anni, Bilal Muhammad Saleh, è stato ucciso da un proiettile al petto sparatogli da un colono nella città di Al-Sawiya, vicino Nablus.

ORE 11.15

massicci bombardamenti della notte su Gaza hanno distrutto altre centinaia di edifici. Lo ha riferito Mahmud Bassal, portavoce del servizio di difesa civile nell’enclave palestinese.

“Abbiamo perso i contatti con i nostri colleghi di Gaza. Sono estremamente preoccupata per la loro sicurezza e per un’altra notte di orrore indicibile per un milione di bambini a Gaza. Tutti gli umanitari, i bambini e le famiglie devono essere protetti”. Lo ha dichiarato Catherine Russell, direttore regionale dell’Unicef, in una nota.

“Questa notte è stata la più terribile di tutte le notti e l’abbiamo passata con grande ansia. È stata una notte in bianco e lunga, sullo sfondo della grande operazione dell’esercito nella Striscia di Gaza e della completa incertezza riguardo al destino dei rapiti che sono trattenuti lì e sono anch’essi soggetti a pesanti bombardamenti”. Lo dichiara il Forum  delle famiglie degli ostaggi israeliani, chiedendo “un incontro urgente” con il premier Benyamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Galant e altri membri del gabinetto di guerra.

ORE 10.15

L’interruzione delle telecomunicazioni e di internet nella Striscia di Gaza a causa degli intensi bombardamenti israeliani, rischia di “servire da copertura per atrocità di massa”. Lo ha dichiarato l’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch (Hrw). “Questo blackout di informazioni – dichiara la funzionaria di Hrw Deborah Brown – rischia di servire da copertura per le atrocità di massa e di contribuire all’impunità per le violazioni dei diritti umani“.

ORE 9.15

Il Comitato per la Protezione dei Giornalisti si dice molto allarmato dal blackout di internet e delle comunicazioni a Gaza. “Un blackout delle comunicazioni è un blackout delle notizie. Ciò può portare a gravi conseguenze con un vuoto di informazioni indipendenti che può essere riempito con propaganda letale, disinformazione e disinformazione”.

Aggiornamento 27 ottobre 2023

ore 21:00

L’operazione militare di attacco alla Striscia è incominciata. Fanteria, mezzi veloci e carriarmati sono entri numerosi nella Striscia di Gaza.

I mezzi israeliani simuovono in dirzione di Beit Hanoun e altri centri abitati nel centro-nord di Gaza. L’avanzata dei mezzi è protetta da elicotteri di assalto e dall’aviazione. I radi sono estesi anche a sud di Gaza.

I media israeliani mostrano pochissime immagini di carri armati nei pressi delle reti di recinzione. IN tutta la Palestina sono in corso grandi manifestazioni a Ramallah, Tulkarem e Nablus. L’attacco è stato preceduto dal blocco totale delle comunicazioni telefoniche, internet e i ponti radio delle TV.

ORE 20.30

Immagini mostrano carri armati israeliani avvicinarsi alla recinzione al confine con Gaza. Manifestazioni nella Cisgiordania occupata, a Nablus, Tulkarem, Ramallah e in altre città, dopo il taglio delle comunicazioni a Gaza e l’inizio del bombardamento più violento del conflitto.

Ore 19:30

L’IDF riferisce che le forze armate israeliane stanno estendendo l’attacco di terra a Gaza.

La Mezzaluna Rossa palestinese riferisce di non aver alcun modo e mezzo per comunicare con la sla centrale operativa. Le comunicazioni sono bloccate. I cellulari non funzionano e neanche le reti internet. Israele ha interrotto ogni tipo di comunicazione rendendo l’operato dei soccorsi impossibile. Nella Striscia di Gaza le comunicazioni non esistono più, comunicae con l’esterno è impossibile.

ORE 18.30

Allarme missili su tutto il territorio di Israele. Un attacco da più direzioni, dalla Striscia di Gaza e dal Libano del Sud verso il centro di Israele.

ORE 17:30

Durante l’incursione dell’esercito occupnte in Palestina, è stato distrutto il memoriale della giornalista Shireen Abu Akleh, costuito a Jenin, nel luogo in cui è stata uccisa l’11 maggio del 2022. La Federazione internazionale dei giornalisti ha condannato l’atto vandalico e ha chiesto alla Corte penale internazionale di indagare sull’uccisione della giornalista. Al momento è in corso a Gaza un attacco di grande intensità. Tutte le comunicazioni, cellulari, reti internet e i ponti radio delle TV, incluso Al Jazeera non possono ricevere e trasmettere segnali. Alcuni corrispondenti sono riusciti solo a trasmettere chequesto attacco è il pià potente dall’inizio del conflitto, poi il silenzio.

Ore 16:00

Nelle ultime 48 ore diversi responsabili di Tel Aviv, giornalisti, comunicatoripolitici e gli stessi leader ha fatto dichiarazioni che hanno generato reazioni negative in tutto il mondo. “Noi vogliamo solo distruggere Gaza” in tv l’ex ambascaitore di Israele in Italia e non è da meno il portavoce dell’IDF: “Il comando centrale di Hamas è sotto e all’interno dell’ospedale Shifa di Gaza City, il più grande della Striscia. Hamas gestisce la guerra dagli ospedali e usa i civili come scudi umani”.

Le analogie con il conflitto ucraino sono molto frequenti, è ancora Macron, in un primo momento, in viaggio di solidarietà a Tel Aviv, poi l’invio di forze navali francesi e paragonando Hamas come l’Isis, oggi ha dichiarato “il blocco totale, i bombardamenti indiscriminati e la prospettiva di un’operazione di terra non sono in grado di fornire una protezione sufficiente ai civili palestinesi”. “È cruciale che Israele agisca in modo mirato contro i terroristi” ha detto Macron al termine del Consiglio Europeo. “Penso che sia legittimo chiedersi se Israele viola il diritto internazionale dopo aver visto le immagini, la sofferenza e lo sfollamento di oltre un milione di persone da tre settimane” ha detto invece il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez.

Nella giornata l’ONU non ha avuto mezze parole: “Le punizioni collettive sono un crimine di guerra”

Gli Stati Uniti impongono sanzioni a otto individui e quattro entità presumibilmente legate a Hamas. Lo ha annunciato il segretario di Stato Antony Blinken.

Ore 15:00

Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra ha accusato Israele di commettere crimini di guerra nella Striscia di Gaza avendo messo in atto una ”punizioni collettiva” della popolazione palestinese. ”La punizione collettiva è un crimine di guerra. La punizione collettiva da parte di Israele dell’intera popolazione di Gaza deve fermarsi immediatamente”,

Parole di condanna anche per Hamas che ha commesso crimini di guerra e atrocità lo scorso 7 ottobre e continua a compirli tenendo in ostaggio civili.

L’Unesco, in un comunicato chiede “lo stop immediato dei bombardamenti contro le scuole” nonché “la protezione delle strutture educative, che servono spesso da rifugi per la popolazione”. Nel comunicato l’Unesco ricorda che colpire o usare scuole e strutture educative a ” fini militari costituisce una violazione del diritto internazionale”. 

Sirene anti missile hanno suonato verso le 14 a Tel Aviv ed in altre località della zona centrale di Israele oltre che ad Ashdod, una città del sud. A Tel Aviv un razzo ha colpito un edificio ferendo tre persone.

Oggi intanto sono solo 10 i camion carichi di aiuti umanitari che Israele ha fatto entrare nella Striscia di Gaza dall’Egitto dal valico di Rafah

ORE 12:30

Il responsabile dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella Striscia di Gaza, Richard Peeperkorn, ha riferito di aver ricevuto alcune stime secondo cui circa 1.000 corpi non ancora identificati sono sepolti sotto le macerie e non sono inclusi nel bilancio delle vittime.

Gli appeli per fermare il massacro a Gaza giungo da tutte le organizzazione del mondo, David Cantero, coordinatore generale di Medici Senza Frontiere nei territori palestinesi occupati, ha chiesto di mettere fine al “bagno di sangue” provocato dai “bombardamenti indiscriminati” israeliani sulla Striscia di Gaza.

Gli USA riferiscono di essere pronti ad inviare ulteriori 900 militari statunitensi in Medio Oriente che saranno distribuiti in varie basi della regione.

L’esercito dell’IRAN è in massima all’erta, per due giorni sono previste esercitazioni militari su ampia scla, coinvolgeranno veicoli blindati, artiglieria, missili, elicotteri e droni. Fonte l’agenzia Tasnim, molto vicina ai Guardiani della Rivoluzione. Le esercitazioni dovrabbero aver luogo nella provincia di Isfhan, nel centro del paese.

Ore 11:30

Pochi minuti fa si è conclusa una conferenza stampa del Commissiario generale dell’Unrwa Lazzarini. Dalla sede centrale in Gerusalemme, Lazzarini conferma la gravità dell’emergenza sanitaria a Gaza. Ribadisce l’urgenza di fare arrivare a Gaza ingenti aiuti umanitari da distribuire alla popolazione palestinese di Gaza. La mancanza di carburante sta creando numeri problemi e gli stessi operatori dell’UNRWA non posso offrire assistenza alla popolazione.

Dal 7 ottobre con l’inizio dell’attacco di Hamas nei teritori israeliani, a seguito dei raid dell’aviazione di Tel Aviv sono stati uccisi 57 dipendenti dell’UNRWA.

A Tel Aviv non è stata gradita la visita a Mosca di una delegazione di Hamas. Le proteste continuano nei media israeliani.

In un comunicato di questa mattina, Hamas riferisce di non poter rilasciare gli ostaggi se prima non viene dichiarato un cessate il fuoco.

Intanto la colazioni occidentale continua a rafforzare la presenza militare. Anche la Francia di aggiunge alla colazione e la nave portaelicotteri francese Tonnerre potrebbe arrifare al largo delle coste della Striscia di Gaza nei prossimi giorni.

Israele e gli USA stanno lavorando per dare vita ad una nuova colazione come quella che ha sconfitto l’ISIS. Maggiori dettagli in questo articolo.

Perché Israele è entrata in guerra con Gaza e perché è importante?

Ore 11:00

Nelle ultime 24 ore i raid dell’aviazione israeliani non si sono mai fermati. Le aree più colpite sono la città di Khan Younis a sud di Gaza e Rafah. Le Nazuoni riferiscono di 271 vittime, di cui 209 bambini.

Un missile è esploso sulla città di Taba ma in territorio egiziano. Al momento la dinamica non è chiara. Dove è stato lanciato e da chi. l’IDF ipotizza un missile lanciato dallo Yemen. Sempre l’IDF riferisce che in altre occasioni le milizie scite Houthi hanno lanciato contro Israele alcuni missili ma le forde di difesa li hanno abbattuti.

Ore 10:00

Questa notte sono continuate le incursioni dei militari all’interno della città palestinese di Jenin a nord della Palestina. L’IDF ha ucciso 3 palestinesi e altri 14 i feriti.

Le condizioni invivibili al sud di Gaza, i continui raid e bombardamenti, l’impossibilità di trovare un rifugio sicuro ha costretto circa 30mila persone a ritornare nelle loro case a Nord di Israele, dopo l’ordine di evacuare da parte del governo di Tel Aviv.

Ancora un aggioramento sul numero degli ostaggi tenuti a Gaza da Hamas e da altri gruppi di combattenti palestinesi. Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari riferisce che gli ostaggi israeliani e stranieri sono 229.

I responsabili delle associazioni Medical Aid for Palestinians, British Red Cross, Unicef Uk e Christian Aid hanno incontrato Re Carlo d’Inghilterra, presidente della Croce Rossa Britannica, per discutere della crisi umanitaria a Gaza.

Ore 9:00

Questa notte l’IDF ha condotto la terza operazione militare infiltrando uomini, mezzi veloci e corazzati all’interno della Striscia di Gaza. L’IDF ha diffuso un comunicato in cui riferisce di aver distrutto infrastrutture di Hamas ma non c’è alcun riferimento in merito ad una possibile resistenza e ad un numero di morti e feriti. Anche da i media israeliani non trapela alcuna notizia se non il breve comunicato dell’IDF che riferisce di aver ucciso un comandante di Hamas a Khan Younis. Fonti non confermate riferiscono di diverse vittime tra i soldati israeliani e viene segnalata anche la presenza di militari USA ma non ci sono conferme ufficiali.

In questa mattinata sono attesi ulteriori aiuti umanitari dal valico di Rafah.

Nei territori occupati continuano le manifestazioni, l’IDF ha ucciso 3 palestinesi e arrestate 36 persone.

Aggiornamento 26 ottobre 2023

Ore 18:00

Dal 7 ottobre i dipendenti dell’UNRWA Agenzia per i rifugiati, uccisi nella Striscia di Gaza, durante i raid israeliani sono 39.

La diplomazia internazionale, in analogia a quanto è avvenuto nel conflitto ucraino si schiera apertamente, uno alla volta i leader europei dichiarano la loro posizione come il caso del governo britannico che non ritiene un cessate il fuoco tra Hamas e Israele auspicabile perché beneficerebbe soltanto la milizia palestinese, la stessa posizione espressa più volte dall’amministrazione Biden.

Ore 17:30

Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz ha dichiarato: Israele è uno Stato democratico con principi molto umanitari che lo guidano ed è per questo che potete essere certi che anche l’esercito israeliano rispetterà le regole derivanti dal diritto internazionale in ciò che fa. Non ho dubbi”. Continua. Queste le parole dell’ l’ambasciatore d’Israele in Italia Alon Bar “Dal primo giorno dei raid israeliani contro Hamas non c’è stato un obiettivo che non fosse militare”.

Al momento la differenza è stata marcata dall’intervento del premier spagnolo Pedro Sanchez: “Come Spagna proponiamo che si possa svolgere una conferenza di pace internazionale sul Medio Oriente entro sei mesi, affinché tutta la comunità internazionale sia coinvolta nel raggiungimento di una soluzione politica a due Stati”.

Ore 15:00

Il mondo arabo condanna gli attacchi contro i civili e le violazioni del diritto umanitario internazionale a Gaza. Con un comunicato congiunto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Bahrein, Arabia Saudita, Oman, Qatar, Kuwait, Egitto, Marocco condannano Israele in merito alle evacuazioni forzate e le punizioni collettive.

Esortano Israele per un cessate il fuoco immediato e di permettere il giusto e necessario afflusso di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza.

Ore 13:00

Da fonte del Ministero della Salute palestinese, il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza a seguito dei raid israeliani è di 7000 vittime. I minorenni sono sono 3000 e 1709 donne. I feriti sono 18.500. Quasi impossibile determinare il numero delle persone ancora sepolte dalle macerie.

La popolazione di Gaza è più che stremata, e le denunce in merito a questa situazione giungo da tutte le agenzie istituzionali e private. Una ulteriore appello viene lanciato da Oxfam, la mancanza di cibo viene usata come arma contro i civili di Gaza, ridotti ormai allo stremo. L’appello urgente viene rivolto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e al Governo italiano perché sia consentito l’ingresso nella Striscia di cibo, acqua, carburante e altri beni di prima necessità. 2,2 milioni di persone non hanno nulla da mangiare nonostante sia stato consentito l’ingresso a Gaza di 62 camion di aiuti attraverso il valico di Rafah, solo 30 contenevano cibo. Prima del 7ottobre, i tir per la consegna di cibo erano 104 al giorno.

Dalla Striscia di Gaza, in tarda mattinata sono stati lanciati razzi verso la parte centrale di Israele. L’IDF riferisce che tutti sono stati intercettati dal sistema Iron Dome.

Ore 12:00

Amnesty International riferisce del probabile crimine di guerra di Israele perpretato con la minaccia ai residenti nel Nord di Gaza intimandogli di abbandonare le loro case. Altra ipotesi ventilata da Amnesty International, di crimine di guerra, sono le punizioni collettive, ritenendo, ingiustamente, centinaia di migliaia di civili responsabili di atti che non hanno commesso, sulla base esclusivamente della fatto che rimangono nelle loro case quando non hanno un posto sicuro dove andare. Cita amnesty international: “Dichiarare un’intera città o regione un obiettivo militare è contrario al diritto internazionale umanitario, il quale prevede che chi lancia attacchi debba distinguere in ogni momento tra persone o oggetti civili e obiettivi militari, e debba adottare tutte le misure possibili per evitare di causare danni alle persone”.

Apparentemente placato lo scontro tra Israele e ONU e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiesto oggi l’ingresso immediato e ininterrotto a Gaza degli aiuti umanitari. “Senza carburante, medicine e forniture sanitarie, gli ospedali di Gaza sono sull’orlo di una catastrofe umanitaria inimmaginabile”, ha affermato l’OMS, che afferma di avere scorte sufficienti oltre il confine con l’Egitto per fornire “interventi chirurgici a 3.700 pazienti traumatizzati, servizi sanitari di base ed essenziali per 110.000 persone e attrezzature mediche per 20.000 pazienti affetti da malattie croniche”.

Nel Sud del Libano, l’IDF riferisce di aver ucciso 44 combattenti di Hezbollah dall’inizio degli scontri con Israele. Sui social è confermato dagli stessi miliziani di Hezbollah.

L’incertezza sul numero degli ostaggi continua, poche ore fa, Israele ha aggiornato il numero dei prigionieri a 224. È salito a 224 il numero aggiornato degli ostaggi ancora in mano di Hamas e ad altri gruppi palestinesi a Gaza. Il governo di Tel Aviv riferisce in 1117 il numero degli israeliani e degli stranieri uccisi il 7 ottobre che sono stati identificati. I civili sono 808 e 309 i soldati.

Ore 10:00 

Diverse fonti giornalistiche riferiscono in merito alla questione degli ostaggi, precisando un ipotetico e significativo nuovo rilascio per i prossimi giorni. Le fonti includono anche quelle israeliane.

Dal ottobre, l’inizio dell’attacco di Hamas in territorio israeliano, i giornalisti uccisi sono 24. Almeno 20 sono palestinesi.

Non è ancora l’avvio dell’invasione di Gaza ma Israele, con alcuni reparti di fanteria ha attaccato la Striscia di Gaza. Mezzi blindati e veloci hanno superato le reti metalliche, sostenuti da carri armati e dall’aviazione sono entrati nel territorio palestinese. L’obiettivo, “distruggere le cellule terroristiche di Hamas”, le infrastrutture e le postazioni di lancio dei razzi. In sintesi, l’operazione è mirata ad una specifica e limitata area del territorio di Gaza.

A protezione della fanteria, l’IDF ha condotto attacchi con l’aviazione e il fuoco di copertura dei carri armati con una forte intensità e colpendo su un’ampia area. Sembra che l’attacco sia concentrato a Beit Hanoun come riportato dal Jerusalem Post che mostra la città della Striscia prima e dopo le operazioni militari di Israele. L’immagina racconta da sola e evidenzia la potenza del fuoco distruttivo. Durante l’incursione nel territorio palestinese, i radi israeliani nel resto della Striscia di Gaza non sono diminuiti.

In 20 giorni sono oltre 200000mila le case distrutte dai bombardamenti, quasi il 25% degli edifici a Gaza è completamente inagibile, da ricostruire.

La stampa locale riferisce di interi quartieri completamente rasi al suolo, non ci sono più scuole, case, ospedali, negozi e moschee.

Nelle ultime 16 ore i raid nella Striscia di Gaza hanno colpito la città di Khan Younis, da segnalare era la città indicata da Israele come rifugio degli sfollati. Lynne Hastings, coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati riferisce: “Alla gente non restano che scelte impossibili. Nessun luogo è sicuro a Gaza”.

L’invasione della Striscia di Gaza non è un’opzione abortita dai vertici militari di Tel Aviv, lo stesso Netanyahu ha ribadito che “ci sarà un intervento di terra a Gaza” ma ha assicurato che non riporterà “i dettagli su quando, come e quanto, né specificherò le varie considerazioni di cui stiamo tenendo conto”.  Il ministero della Difesa di Israele ha intanto fatto sapere che intende estendere l’evacuazione delle comunità lungo i confini di Gaza e del Libano fino al 31 dicembre prossimo; finora sono circa 200 mila gli israeliani che sono stati evacuati dal sud e dal nord a causa degli attacchi provenienti dalla Striscia e da Hezbollah.

Da parte sua la rete televisiva libanese Al-Mayadeen ha riferito di alcuni attacchi missilistici notturni contro le truppe statunitensi di stanza presso l’aeroporto di Abu Hajar, nel nord-est della Siria.

Non è la prima volta che siamo obbligati a raccontare le atrocità commesse dall’esercito israeliano e tutti quegli eventi bellici orribili che da oltre 70 anni scandiscono la vita di un popolo per cui Israele risponde sempre con un no. Negando ogni diritto umano. L’obiettivo strategico di Israele resta sempre lo stesso, controllare quanta più terra è possibile con il minor numero di arabi all’interno.

In questi giorni dobbiamo segnalare l’accelerazione di un fenomeno, ieri si esistente ma non si è mai manifestato come in questi giorni. È la palestinofobia, molte analogie con quanto accade nel conflitto ucraino. La stampa indipendente è sempre più repressa, ogni giorno è sempre più difficile raccontare quando accade in Palestina e quasi impossibile per i colleghi o normali cittadini che vivono in quei territori. Giornalisti minacciati dalla polizia israeliana quando sono in diretta “parla bene di Israele”. Le manifestazioni di solidarietà al popolo palestinese prima vietate in Francia poi vista l’enorme partecipazione il divieto è stato annullato. In tutte le città europee, gli attivisti nonviolenti e solidali con la palestina vengono identificati, perquisiti e magari trattenuti per un aio di ore nei commissari. È accaduto a Londra e a Napoli e probabilmente in molte altre città.

A Roma è avvenuto qualcosa di nuovo e orribile, un attivista palestinese di ritorno da Israele, giunto a Roma è stato seguito e picchiato da sconosciuti. Non è la prima volta che accade questo ma è sempre restato circoscritto da eventi in particolare, in questo caso, Karem Rohana è stato evidentemente segnalato a seguito dei suoi video, della sua testimonianza dai quei territori. Il gruppo di “bastone” lo ha atteso a Roma, ha premeditato l’aggressione e tutto questo è gravissimo. Chiudiamo tutti di essere protetti dalle “squadracce” fiancheggiatori del sionismo e del governo attuale di Tel Aviv.

Aggiornamento 25 ottobre 2023

Ore 20:00

L’avvio dell’invasione della Striscia di Gaza “è imminente”. Queste le parole del premier israeliano Benjamin Netanyahu durante il discorso alla nazione, “siamo al culmine di una lotta per la nostra esistenza” e rivolgendosi ai membri di Hamas, “sono morti che camminano”.

Ore 19:00

L’ordine di evacuazione imposto da Israele alla popolazione del Nord di Gaza verso il Sud non ha creao alcuna speranza di salvezza per le famiglie palestinesi. Le testimonianza sono migliaia, come quella del giornalista e corrispondente di Al Jazeera, Wael Dahdouh ha perso tutta la sua famiglia, rifugiatasi in una abitazione al Sud di Gaza uccisa dai raid israeliani.

Ore 18:00

L’ospedaale al-Wafa, come tutti gli ospedali della Striscia di Gaza non può più assistere feriti e malati, serve in queste ore esclusivamente come “rifugio” ma le bombe cadono ovunque Oggi una forte esplosione molto vicina all’ospedale nel mirino dei raid israeliani che pià volte hanno intimato di evquare l’intera area.

Il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza sono circa 6.600, la metà sono bambini.

L’UNRWA riferisce che una scuola delle Nazioni Unite a Rafah, che ospita 4.600 persone, ha subito gravi danni dopo un bombardamento dell’area adiacente.

Un lancio di razzi da Gaza è partito verso le zone di confine e il centro di Israele. Al momento non si hanno notizie di danni.

Ore 14.00

Fonti gioralistiche locali di Gaza, riferiscono di bombardamenti aerei nelle ultime ore su Jabaliya, Nuseirat, Deir Al Balah, Gaza city, Rafah con un numero imprecisato di morti e feriti.

Ore 13:00

Hamas ha lanciato razzi verso Israele, due a lungo raggio in direzione rispettivamente di Haifa ed Eilat, città distanti circa 200 km dalla Striscia di Gaza. Non si segnalano feriti o danni.

Ore 12.30

Il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza dai raid israeliani sono 6.546. I bambini sono 2704. Dalla stessa fonte, il Ministero della Salute conferma che 756 persone, tra cui 344 bambini, sarebbero state uccise nelle ultime 24 ore. I feriti sono 17.439.

Ore 12:00

Non si placa l’ira di Israele dopo le parole del segretario dell’ONU Borrell. Il nervosismo è evidente e Israele afferma di aver rifiutato il visto al capo degli affari umanitari dell’On

Ore 10:00

L’agenzia di informazione siriana Sana riferisce di un attacco siriano a Sud della Siria nell’area della città di Deraa.

L’attacco ha provocato l’uccisione di 8 militari e 9 feriti siriani.Nelle ultime settimane questo non è il primo attacco in risposta a lancio di missili al confine con la Siria.

Ore 9:00

Continuano le manifestazione nella Palestina occupata da Israele. A nord di Gerusalemme, l’IDF ha ucciso due palestinesi nel campo profughi di Qalandya e 15 palestinesi sono stati arrestati. A seguito delle due uccisioni è stato proclamato uno sciopero generale in tutti i territori palestinesi.

Ore 8:30

Israele utilizza anche i droni per fermare le manifestazioni o per facilitare le incursioni nelle città palestinesi. A Jenin un nuovo bombardamento israeliano effettuato con un drone ha ucciso quattro palestinesi e oltre 20 feriti. L’agenzia di informazione palestinese Wafa riferisce di un’incursione dell’esercito israeliano nella città di Burqin. Dal 7 ottobre, a seguito dell’attacco di Hamas, l’IDF ha ucciso nella palestina occupata oltre 100 giovani palestinesi.

Le Nazioni Unite, attraverso il suo portavoce Antonio Guterres chiedono ad Israele di cessare il fuoco e permettere l’accesso degli aiuti umanitari alla poplazione della Striscia di Gaza ritenendo inaccettabile “la punizione collettiva del popolo palestinese”. Guterres ha aggiunto che quanto è accaduto nel sud di Israele poco più di due settimane fa “non nasce dal nulla” e ha sottolineato con tono perentorio che i palestinesi sono stati soggetti a “56 anni di soffocante occupazione”.

Queste parole hanno provocatol’immediata reazione dell’ambasciatore israeliano all’Onu, Gilad Erdan, ha esortato, Antonio Guterres a dimettersi dopo le sue dichiarazioni secondo cui gli attacchi di Hamas in Israele il 7 ottobre non possono giustificare la “punizione collettiva del popolo palestinese”. La reazione del governo Netanyahu non si è placata con la richiesta di dimissione del segretario dell’Onu, il ministro degli Esteri, Eli Cohen, all’Onu ha fatto ascoltare la registrazione di un membro di Hamas che si vantava con i suoi genitori aver ucciso dieci ebrei. “Signor segretario generale, lei in che mondo vive? Sicuramente non nel nostro. Questo è il mondo in cui viviamo”, ha urlto il capo della diplomazia israeliana. Le ripercussioni dell’intervento di Borrell ricadranno nei negoziati in modo particolare per l’invio del gasolio nella Striscia di Gaza. Israele conferma e nega qualsiasi rifornimento di gasolio a Gaza. Nonostante la denuncia dell’UNRWA, l’agenzia dell’ONU per l’assistenza ai palestinesi, che la mancanza di gasolio sta impedento l’assistenza umanitaria e sanitaria in tutti gli ospedali della Striscia di Gaza.

Il ministero ha aggiornato ieri a quasi 6mila il numero dei morti causati dai bombardamenti aerei e ad oltre 15 mila i feriti.

L’IDF conferma della prontezza dell’esercito per avviare l’offensiva di terra e distruggere completamente Hamas. Nelle ultime 24 ore, l’esercito israeliano ha sventato il tentativo di sbarco via mare a Zikim di combattenti di Hamas. L’IDF riferisce di aver ucciso un numero non specificato di palestinesi. Al momento non c’è una data dell’offensiva di terra israeliana, ufficialmente il presidente americano Biden ha chiesto ad Israele di rimandare l’attacco.

Aggiornamento 24 ottobre 2023

Ore 20:00

Ancora raid israeliani, ancora bombe sui civili. Colpita la città di Nuseirat una bomba nel supermarket Abu Dallal, il più grande di Gaza. 18 i morti. Ulteriori bombardamenti provocato 21 morti a Deir Al Balah e nella città di Rafah.

Ore 16:00

Dalla Striscia di Gaza sono stati lanciati raii in direzione di Tel Aviv e altre città Israeliane.L’IDF riferisce di aver intercettato quasi tutti i raai ma alcuni hanno colpito l’insediamento Alfei Menashe, nella Palestina occupata, causando diversi feriti. Al momento non sono stati divulgati dati precisi.

Ore 15:30

L’IDF utilizzando sempre l’aviazione ha lanciato sulle città della Striscia di Gaza dei volantini per cui chiede agli abitanti di dare informazioni su dove sono gli ostaggi e in cambio ci sarà una ricompensa e una maggiore sicurezza durante i raid.

Questo il testo:  “Se la tua volontà è vivere in pace e avere un futuro migliore per i tuoi figli, condividi informazioni sugli ostaggi detenuti nella tua zona. L’esercito israeliano ti assicura che investirà il massimo impegno per garantire la sicurezza tua e della tua casa e che riceverai una ricompensa finanziaria. Ti garantiamo la completa riservatezza”

Ore 14:30

La situazione sanitaria peggiora di ora in ora, il Ministero della Salute riferisce di Gaza riferisce che i 12 ospedali e le 30 cliniche di Gaza non possono più accogliere feriti e malati, Da qualche ora a Gaza 2,3milioni di cittadini non hanno più assistenza sanitaria.

Ore 13:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza dai raid israleiani è di 5791 vittime. Tra di essi ci sono 2360 bambini.

Ore 12:30

La società della sorvegliana lavora a pieno ritmo. Come per il conflitto in Ucraina, le grandi multinazionali Google, TT, Youtube e altre piattaforme si conformano alle esigente dei potenti. Ogni post, ogni dichiarazione, ogni video viene setacciato dagli algoritmi e se il post non piace, scatta l’allarme. In Europa è già accaduto a diversi cittadini e oggi, la polizia israeliana ha arrestato l’attrice palestinese Maisa And Elhadi per incitamento e discorsi d’odio. Le accuse fanno riferimento a due post che l’attrice ha pubblicato sui propri canali social.

Ore 12.00

Gli ostaggi liberati ieri da Hamas stanno bene e hanno potuto raggiungere le loro case e le famiglie. Yocheved Lifshitz, una delle due donne rapite ha raccontato di come sia stata rapita il 7 ottobre e della sua prigionia. Riferisce di essere stata trattata bene, di essere stata curata, di aver mangiato lo stesso cibo dei suoi rapitori e degli altri ostaggi.

Vedi video della liberazione

Ore 11:30

Fonte giornalistica locale dell’agenzia Wafa riferisce che nell’ultimo attacco notturano di Israele sono stati uccisi circa 110. Il ministero della salute a Gaza ha dato un bilancio più alto, 140. Più di 30 persone sarebbero state uccise in attacchi a Rafah.

Ore 11:00

Dal valico di Rafah sono riusciti a passare altre 20 camino con aiuti umanitari alla popolazione di Gaza. Cibo, acqua e forniture mediche ma non il carburante vietato da Israele. Prima che agli autocarri facciano ingresso a Gaza, vengono ispezionati da funzionari delle Nazioni Unite e da agenti israeliani ad Al Awga (Keren Shalom), circa 4 km da Rafah.

Nella Palestina occupata continuano le manifestazione contro le forze militari occupanti, ad oggi il numero delle vittime palestinesi uccise dai militari e dai colini è di 96.

Continuano le visite di solidarietà da parte dei leader europei, oggi, Macron  presidente francese, ha tenuto un incontro con il premier Benjamin Netanyahu e il presidente israeliano Isaac Herzog. In agenda c’è anche l’incontro con il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen. A seguito dell’identificazione di tutte le vittime dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, i cittadini francesi uccisi da Hamas sono 28.

A Nord di Israele, continuano i lanci di razzi e missili ancticarro da parte di Hezbollah. Israele ha risposto bombardando su tutto il confine le postzioni militari di Hezbollah. Durante questi attacchi, i sistemi di difesa israeliani hanno intercettato alcuni missili sulla ciottà di Haifa.

L’IDF riferisce di aver colpito, all’interno della Striscia di Gaza, 400 obiettivi militari nelle ultime 24 ore.

Dal Qatar, proseguono i negoziati per il rilascio dei prigioniri di Hamas, anche se le notizie sono rilasciare con il contagocce, l’Emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani ha chiesto ufficialmente un cessate il fuoco immediato, perchè Israele non può avere il via libera incondizionato per “continuare a commettere atrocità illegali” come i bombardamenti, lo sfollamento forzato della popolazione, l’embargo di acqua, cibo e medicine.

Alcuni ospedali di Gaza sono rimasti al buio. I medici e gli infermieri soccorrono i feriti alla luce di torce e cellulari.

Aggiornamento 23 ottobre 2023

Ore 20:30

I media israeliani confermano il rilascio di due ostaggi. Notizie ancora poco chiare, probabilmente sono due donne. Hamas riferisce di averle liberate per motivi umanitari.

C’è stata molta attenzione a questo scambio dato che si prevedeva il rilascio di 50 ostaggi. La mediazione del Qatar sembra funzionare almeno per il momento

Ore 19:00

Fonte giornalistica riferisce di un prossimo negoziato per il rilasio di 50 prigionieri tenuti da Hamas a Gaza. La fonte è il New York Times. Il Qatar guida il negoziato e in questa fase solo per i prigionieri con doppia cittadinanza. Sarà necessaria altra fase di mediazione per il rilascio di cittadini israeliani. Scrive sempre il NYT, Hamas pone una condizione per il rilascio che sarà negato dall’avvio dell’eventuale attacco di terra da Parte dell’IDF.

Ore 18.00

In seguito degli intensi bombardamenti a Sud di Gaza e le disumane condizioni di vita e il pericolo dei bombardamenti, migliaia di famiglie di Gaza, provenienti dal Nord di Gaza provano a ritornare verso le loro case. L’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite (Ocha) riferisce che circa 1,4 milioni di persone, ovvero quasi i due terzi della popolazione totale di Gaza, sono sfollati.

Fonte un giornalista di AP riferisce di una potente esplosione che ha distrutto un edificio civile a pochi metri dalla sede centrale delle Nazioni Unite a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza vicino al confine con l’Egitto. Al momento non è indicato il numero dei morti e dei feriti.

Ore 17:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza dai bombardamenti israeliani e di 5087, di cui 2055 bambini e 1156 donne . I medici, infermieri e personale sanitario uccisi sono 57. Le strutture ospedaliere colpite sono 56

Ore 14:00

La Mezzaluna Rossa riferisce di un terzo convoglio formato da 15 tir è entrato oggi a Gaza con aiuti umanitari, in prevalenza di carattere sanitario.

Ore 12:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi dai raid israeliani nella Striscia di Gaza è di 4651

Nelle ultime ore i raid di Israele nella Striscia di Gaza anno ucciso oltre 400 persone.

Ancora incertezze sul numero degli ostaggi.

L’IDF aggiorna il numero a 220. Sempre secondo l’IDF gli ostaggi a Gaza sono tenuti da diverse organizzazioni, la maggior da Hamas, dalla Jihad Islamico e dal Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.

L’UNRWA riferisce che sono 29 i dipendenti dell’Agenzia per i rifugiati ad essere stati uccisi durante i raid israeliani nella Striscia di Gaza. Molte esplosioni sono state segnalate nel campo profughi di Jabalya, il campo profughi più grande di Gaza.

Ore 11:30

La repressione delle forze di sicurezza di Israele sta agendo su tutto il territorio, compreso la Palestina del 1948. In pochi giorni, l’IDF, esaminando i social ha arrestato oltre 100 palestinesi con cittadinanza israeliana, perché colpevoli di aver scritto dei post ma non se ne conosce esattamente il contenuto. La polizia conferma l’arresto per circa 70 cittadini, gli altri tutti denunciati e alcuni agli arresti domiciliari.

Ore 10:30

In molto ambienti si chiede, quando avverrà l’attacco di terra da parte di Israele nella Striscia di Gaza? Al momento ci sono solo indiscrezioni giornalistiche come quela del New York Times. Gli Stati Uniti hanno chiesto al governo Netanyahu, attraverso il segretario alla Difesa Lloyd Austin, di rinviare l’offensiva di terra contro Gaza per non ostacolare i negoziati sui prigionieri da liberare e per completare il dispiegamento di forze statunitensi nella regione.

Resta gravissima la situazione sanitaria negli ospedali di Gaza, l’IDF continua a invare inviti ad evacuare anche e soprattutto agli ospedali. Più vlte i responsabili e i medici hanno denunciato l’impossibilità di aiutare i feriti in queste condizioni ma gli appelli sono tutti caduti nel vuoto. Dal valico di Rafah sono passati pochi tir con gli aiuti umanitari ma la mancanza di carburante rende tutto impossibile, come denunciato dall’ospedale indonesiano a nord di Gaza.

Anche in Palestina, l’IDF non si ferma e questa notte militari israeliani hanno fatto irruzione nel campo profughi di Jalazone, vicino Ramallah, uccidendo due palestinesi. Le incursioni israeliane sono avvenute in diversi luoghi della Cisgiordania occupata, portando all’arresto di decine di palestinesi a Betlemme, Ramallah, Jenin, Nablus e in altre zone.

L’Autorità palestinese, riferisce che dal 7 ottobre, dopo l’attacco di Hamas, sono stati arrestati nella Palestina occupata circa 1200 palestinesi.

A nord di Israele la tensione non è calata, le forze di sicurezza continua ad evacuare i cittadini israeliani residenti vicino al confine con il Libano dove gli scambi di artigielria, missili colpi di mortaio tra l’IDF e Hazbollah non si è fermato.

Le forze armate dell’Egitto, a causa del colpo ricevuto su una loro postazione di confine da un carro armato israeliano, stanno inviando alcuni mezzi per rafforzare i confini. L’IDF conferma dell’errore che ha causato il ferimento di tre militari egiziani,

Aggiornamento 22 ottobre

Ore 21:30

A seguito di un raid israeliano nella Striscia di Gaza, il giornalista Roshdi Sarraj, collaboratore di diverse redazioni francesi a Gaza, è morto.

Questa ennesima uccisione di un giornalista esperto, ucciso dai bombardamenti o da armi da fuoco nel conflitto Palestina-Israele rende in modo inequivocabile quanto sia cruenta questo guerra e l’uso di bombardamenti quasi a tappeto che non lasciano scampo a nessuno.

Ore:19:30

Un carro armato israeliano ha aperto il fuoco, ferendo tre militari egiziani. Nel mirino del mezzo militare una postazione militare egiziana. L’IDF riferisce: “È stato un errore”. In situazioni dove i militari sono sotto pressione e vivono fortissime emotività un errore è possibile e per tanti motivi. In questo caso, il gruppo di militari ha sbagliato nemico. Quindi, dilatata la nebbia della propaganda, l’ospedale a Gaza per cui sono morte centinaia di palestinesi è stato colpito da una bomba sganciata da un aereo israeliano. È stato un errore ma in questo caso ha provocato centinaia di vittime.

A seguito di un’incursione dei militari israeliani all’interno della Striscia di Gaza, oppure troppo vicini alle reti, la dinamica non è ancora del tutto chiarita. Un soldato israeliano è stato ucciso e tre feriti da un razzo anticarro sparato da Hamas contro il loro blindato all’interno di Gaza.

Il Timeofisrael in merito a questo episodio scrive: Herzog rivela che i terroristi di Hamas portavano istruzioni per le armi chimiche. Un uomo di Netivot gravemente ferito da un razzo.

L’IDF continua a colpire il Libano

Ore 17:30

In un comunicato ufficiale, il comando militare di Hamas riferisce di aver respinto un tentativo di incursione da parte dei militari israeliani nella zona di Khan Yunis, a sud di Gaza. L’attacco respinto e sono stati colpiti dei buldozer e unmezzo corazzato. Al momento l’IDF non ha confermato lcuna notizia in merito.

Sono ripresi cannoneggiamenti con artiglieria e mortai e missili tra l’esercito israeliano e Hezbollah sul confine israelo-libanese. Le vittime di Hezbollah, dall’inizio del conflitto sono 20.

Unlteriori e intensi raid dell’aviazione israeliana nelle zone di Beit Lahiya, Beit Hanoun e Gaza City.

L’UNRWA riferisce della mancanza di gasolio, riserve solo per pochi giorni, poi tutte le strutture per i rifugiati non avranno più un sistema di trasporto con autoveicoli.

Ore 15:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi dai raid di Israele è di 4651

I feriti sono 14.245. Dal valico di Rafah oggi sono passati 17 tir con gli aiuti umanitari per la popolazione palestinese.

Ore 12:00

Da nord a sud, 14 milioni di palestinesi sfollati hanno trovato rifugio in 220 in centri di accoglienza.

Il bilancio dei palestinesi uccidi durante i raid israeliani nella Striscia di Gaza è di 4585

I feriti 14.245. Le infrastrutture scolastiche distrutte e inagibili sono 30, e altre 176 sono gravemente danneggiate

Ore 11:30

L’IDF ei media israeliani stabiliscono in 212 persone, gli ostaggi israeliani e stranieri prigionieri a Gaza di Hamas e di altre organizzazioni.

L’identificazione dei corpi continua, ad oggi sono stati identificati più di 1000 persone morte durante le prime ore dell’attacco del 7 ottobre.Elenco pubblicato dai media, non c’è tra i morti alcun neonato. Le vittime dell’attacco di Hamas sono 769 civili e 307 militari israeliani.

Ore 10:30

Dopo due settimane, anche questa notte nella Palestina occupata l’IDF è entrato nella campo profughi di Jenin, Tuba e Nablus, uccidendo 5 palestinesi.

In totale i palestinesi uccisi in Palestina, dai militari israeliani e dai coloni sono 90.

Fonti israeliane riferiscono che ad oggi i palestinesi arrestati sono 697.

i radi dell’aviazione israeliani oltre ai bersagli nella Striscia di Gaza hanno bombardato nuovamente gli aeroporti siriani di Aleppo e Damasco.

Continuano le manifestazioni di solidarietà per il popolo palestinese, nonostante il tentativo da parte dei governi europei di ostacolarle, a Londra oltre 100000mila persone, Barcellona, Atene, Milano una grande manifestazione ha visto la partecipazione i oltre 20mila cittadini.

In più di una occasione, la polizia del regno Unito ha perquisito case dove veniva esposta la bandiera palestinese. I fermati durante le manifestazioni sono numerosi ma la solidarietà non si può arrestare.

Aggiornamento 21 ottobre 2023

Ore 14:30

Il bilancio dei palestinesi uccisi dai raid israeliani è di 4385 vittime. Di cui 1756 bambini e 967 donne.

I medici vittime dei bombardamenti dell’IDF sono 51.

Dal valico di Rafah sono passati 20 tir carichi di aiuti umanitari per la martoriata popolazione di Gaza. Una gocce che non darà risposta ai reali bisogni di una popolazione, rinchiusa senza via di fuga, senz’acqua, senza elettricità, senza medicine e senza gasolio. I camion hanno raggiunto un punto prestabilito e poi gli aiuti saranno distribuiti alla popolazione.

ORE 13:00

Al Cario ha preso il via un vertice della pace, Abu Mazen, presidente dell’Autorità Palestinese ha dichiarato che come unica soluzione la creazione dello Stato di Palestina al momento ignorato da quasi tutti i leader europei.

Il Ministro degli esteri italiano, Tajani in più di una occasione ha dichiarato che la creazione dello Stato di Palestina è la soluzione per una pace duratura e allora poniamo questa semplice domanda e richiesta al ministro: Perchè l’Italia non riconosce lo Stato di Palestina? Ministro Tajani, lunedì mattina, in parlamento e in senato esponga i fatti ai suoi colleghi al fine di riconoscere lo Stato di Palestina.

Non è pià accettabile le continue espulsioni di singoli palestinesi e ancor di più espulsioni di massa di migliaia di palestinesi, in questo caso di Gaza.

ORE 12:00

I raid di Israele continuano e continuano ad arrivare ordini di abbandonare le scuole dell’UNRWA, perchè Israele vuole ed è pronto a bombardarle. Le scuole dell’UNRWA sono da due settimane l’unico rifugio “sicuro” dei palestinesi di Gaza.

Aggiornamento 20 ottobre 2023

ORE 20:30

Rilasciati due ostaggi americani. Il portavoce dell’ala militare di Hamas Abu Ubaida riferisce della libearazione di due ostaggi per motivi umanirtari, la mediazione del Qatar, avendo aperto un negoziato ha raggiunto questo risultato. Sono una donna e di sua figlia, Judith e Nathalie Ranaan. Pochi minuti fa, il presidente amerciano, Biden, in una video conferenza ha confermato l’avvenuta liberazione. Da fonti giornalistiche, il rilascio dei due ostaggi è avvenuto attravreso la Croce Rossa.

ORE 19:30

Le violenze in Israele contro i media israeliani non sono un fatto sporadico, Israel Frey, giornalista israeliano ha denunciato di essere stato aggredito da estremisti di destra a causa di alcuni articoli sugli ostaggi.

I radi come ieri, non esiste luogo sicuro nella Strisica di Gaza, decine di cittadini in fila per un goccio di acqua e un po di pane. Gli aerei israeliani hanno borìmbardato due strade donìve viene consegnato il pane, quando è possibile, molti morti ma al momento non ci sono ulteriori dati. Non è il primo caso, nei giorni scorsi un altro forno è stato colpito, la denuncia direttamente in un report redatto da alcuni funzionari delle Nazioni Unite presenti a Gaza.

ORE 18:30

A seguito del bombardamento di ieri alla Chiesa di San Porfirio, la Caritas Internazionale ha aggiornato a 18  il numero delle vittime. In queso caso Israele ha ammesso l’errore motivandolo con la presenza di un centro di comunicazione di Hamas.

ORE 18:00

Funzionari delle Nazioni Unite, presenti nella Strisica di Gaza denunciano e accusano Israele di aver commesso crimini contro l’umanità a Gaza, dopo 16 giorni di assedio, azioni militari, arresti e omicidi, e affermano che esiste un “rischio di genocidio” nel territorio palestinese. “Non ci sono giustificazioni per questi crimini, e siamo inorriditi dalla mancanza di azione da parte della comunità internazionale di fronte a questo guerrafondaio”. Il rapporto cnclude con la denuncia dello stato della popolazione di Gaza dopo decenni di occupazione illegale, che viola il diritto internazionale. Le firme del report sono quelle di sei funzionari delle Nazioni Unite.

Dall’inizio dell’attacco del 7 ottobre sono stati uccisi 21 giornalisti, lo roferisce il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (Cpj). 17 erano palestinesi, tre israeliani e uno libanese. Altri otto giornalisti sono rimasti feriti e tre risultano dispersi o detenuti.

ORE 17:00

La tensione ai confini con il Libano è sempre tesa, continuano gli scambi di atigliera e mortai. Gli allarmi sono uditi in molti settori. Su entrambe le line di confine, all’interno del Libano e all’interno di Israele, scattano i piani di evacuazione dei civili. Israele ha avviato l’evacuzione per un raggio di 5 kilomtri su tutto il confeine nord.

Il Ministero della Sanità di Gaza riferisce che in questi ultimi due giorni 352 persone sono state uccise in attacchi aerei dell’IDF nella Striscia di Gaza. Dall’inizio della guerra i morti sono stati 4.137 e i feriti oltre 13.000. 1.400 persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie. Sette ospedali non sono in grado di fornire servizi e quattro sono ancora operativi.

ORE 15

Il Cairo prova a svincolarsi dalla morsa mediatica che prova scaricare le responsabilità degli aiuti alimentari alla popolazione palestinese. I media nel mondo urlano: l’Egitto ha chiuso il valico di Rafah e il Cairo risponde, falso, abbiamo tolto i blocchi, l’altra parte è gestita direttamente da Israele. L’eitto nn è un ostacolo per l’invio degli aiuti milatari nella Striscia di Gaza.

L’Egitto accusa i media occidentali di averlo preso di mira riguardo alla crisi umanitaria di Gaza.

ORE 14.45

Sono 16 i funzionari dell’UNRWA uccisi durante i raid di Israele. L’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite che assiste i rifugiati palestinesi, riferisce che il numero delle vittime probabilmente è più alto, poiché Israele ha colpito 33 delle sue strutture.

Ore 14:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi a seguito dei raid israeliani nella Striscia di Gaza è di 4137 vittime.

Il bombardamento dell’ospedale Al-Alhi di Gaza è ora oggetto di un’inchiesta da parte della Nazioni Unite. Al momento non si conosce come è composta la commissione .

Borrell oggi ha tenuto un discorso al valico di Rafah ribadendo la presenza di oltre 200 camion carichi di aiuti per la popolazione palestinesi. La domanda è semplice, perchè le Nazioni Unite non possono “aprire” il valico e portare gli aiuti necessari alla popolazione palestinese? L’apertura del valico è un continuo rimpallo di responsabilità tra l’Egitto e Israele, chi è umano avrebbe già “sfondato” quella porta.

Ore 12:00

Dopo la visita a Tel Aviv, il presidente USA Biden è pronto a chiedere ulteriori finanziamenti per Israele e per l’Ucraina. Fonti giornalistiche riferiscono di 14 miliardi di dollari. Biden ha dichiarato: “sono un investimento per la sicurezza e il futuro a beneficio della sicurezza nazionale. “Israele deve poter usare qualsiasi mezzo per proteggere il suo popolo e per tutto il tempo necessario”.

Al momento le forze militari di Israele posizionate lungo le reti metalliche della Striscia di Gaza attendono l’ordine di attaccare e il ministro della difesa Yoav Gallant parlando ai militari ha promesso che l’ordine arriverà presto. Biden ha rallentato la reazione di Israele, il contesto è molto sfavorevole, particolarmente nella sfera politica mondiale. “Hamas e le sue infrastrutture vanno distrutte ma non possiamo rischiare un conflitto regionale” commenta Biden.

L’attacco di terra non è stato annullato, forse rinviato. Fonti giornalistiche ipotizzano la creazione di una ulteriorie fascia di sicurezza intorno alla Striscia di Gaza. Nella regione la tensione è molto alta, l’esercito degli Stati Uniti ha subito diversi attacchi in Siria, in Iraq e a largo delle coste dello Yemen. Missili contro le navi, droni hanno colpito diverse basi USA e Tel Aviv ha avviato la chiusura di diverse ambasciate. La tensione resta molto alta in tutto il Medio Oriente.

Al momento, nessuno dei 210 tir, caichi di aiuti per la popolazione di Gaza ha superato il valico di Rafah. Le autorità del Cairo commentano sulla necessità di ottenere maggiori garanzie che non ci saranno attacchi aerei durante la consegna dei rifornimenti nella Striscia. L’accordo prevede l’invio dei primi 20 tir.

Israele prepara una ulteriore stretta direttamente contro la stampa internazionale presente in Israaele, in Palestina e nella striscia di Gaza. Secondo fonti giornalistiche, il The Times of Israel, è stato approvato un regolamento allo scopo di chiudere “temporaneamente” tutti i canali, in modo particolare, Israele non riesce a controllare il flusso continuo dei canali social, gestiti direttamente anche da cittadini non giornalisti. La motivazione non è nuova, “non puoi filare, perché questa area è considerate militare”. La novità aggiunta in questo regolamento è “lo stato di emergenza” e il rischio per la sicurezza nazionale.

Ore 10:00

Nova evcuazioni in Israele, la città di Kiryat Shmona a causa dell’escalation delle tensioni lungo il confine con il Libano.

Ore 9:00

L’esercito israeliano riferisce di aver colpito oltre cento obiettivi nella Striscia di Gaza. Ha bombardato anche in Libano dove ha ucciso un “miliziano di Hezbollah”. Dopo 10 ore dall’ultimo lancio, questa mattina sono stati lanciati da Gaza razzi verso il sud di Israele.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, invierà al Congresso una richiesta di emergenza per approvare nuovi finanziamenti a sostegno di Israele ed Ucraina. Durante un discorso alla nazione, Biden ha detto che si tratta di “un investimento che andrà a beneficio della sicurezza nazionale per le generazioni a venire, e che contribuirà a costruire un mondo prospero per i nostri figli”. Le autorità di Washington, ha continuato, faranno in modo che Israele abbia “tutti gli strumenti per proteggere il proprio popolo per tutto il tempo necessario”. Tutti gli attori nella regione, ha aggiunto, devono sapere che Israele è “più forte che mai, e questo contribuirà a prevenire ulteriori escalation”.

Secondo il giornale Haaretz di Tel Aviv, il sostegno militare americano potrebbe arrivare fino a 14 miliardi di dollari.

Aggiornamento 19 ottobre 2023

Ore 23:15

Aumenta di minuto in minuto il numero dei cristiani uccisi nell’ultimo attentato contro l’aula magna della chiesa ortodossa. Gli ultimi rapporti parlano che il bilancio delle vittime al momento è vicino a 40 persone.

Ore 23:00

Padre Mitri Raheb, pastore della chiesa evangelica luterana di Natale a Betlemme, riferisce attraverso il social X ”

“Aumenta di minuto in minuto il numero dei cristiani uccisi mella chiesa ortodossa. Gli ultimi rapporti parlano che il bilancio delle vittime al momento è vicino a 40 persone.

Soccorsi all’ospedale i feriti a seguito del bombardamento della Chiesa di San Porfirio di Gaza city.

Ore 22:30

Continuano i raid israeliani nella Striscia di Gaza.

Colpita la Chiesa di San Porfirio di Gaza city. Il tetto di un edificio nel complesso religioso è crollato.

Dai social non ci sono immagini ma solo una conferma da padre Mitri Raheb, pastore della chiesa evangelica luterana di Natale a Betlemme. Un bambino morto e alcuni feriti. Dozzine di famiglie palestinesi cristiane – l’intera comunità conta meno di duemila persone – e musulmane hanno trovato rifugio nelle due chiese, quella ortodossa e quella cattolica.

Ore 19:30

Emergenza sanitaria a Gaza sempre più grave e drammatica. Si opera senza anestesia perché esaurita, medici impegnati senza sosta da oltre 12 giorni.

Raquel Martì, direttrice della Unrwa (Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi) di Madrid ai microfoni della tv pubblica spagnola Tve. riferisce che la situazione è insostenibile con voce bassa e lenta

I raid israeliani continuano a colpire le torri residenziali in tutta la Striscia di Gaza. Oggi è stato colpito un palazzo residenziale, uccidendo nove persone, tra cui sette bambini. Testimoni presenti sul posto hanno riferito molte persone sono ancora intrappolate sotto le macerie. Diversi edifici sono stati rasi al suolo.

Ore 18:00

Tulkarem, Palestina. Durante le proteste palestinesi nel campo profughi di Nur Shams, l’esercito israeliano ha ucciso 12 palestinesi, tra cui alcuni giovani armati. L’IDF ha fatto uso di droni con testata esplosiva ad impatto.

Ore 17:30

Dai social, Hamas lancia un nuovo appello rivolti ai palestinesi, alle persone libere, agli arabi e a tutti i sostenitori della causa palestinese a manifestare domani venerdì 20 ottobre e domenica 22 ottobre. Per rispondere alla guerra genocida e agli orribili massacri commessi dall’esercito di occupazione.

Ore 16:30

Josh Paul, uno dei tanti impiegati del Dipartimento di Stato americano, addetto al controllo dei trasferimenti di armi ha commentato, opponendosi alle decisioni dell’amministrazione Biden di inviare ancora armi ad Israele: “il cieco sostegno dell’amministrazione Biden a una parte” sta portando a decisioni politiche “miopi, distruttive, ingiuste e contraddittorie rispetto agli stessi valori che sosteniamo pubblicamente”. Dopo aver manifestato il suo disappunto, Josh Paul si è dimesso. Nel frattempo, il prio cargo USA è arrivato a Tel Aviv, carico di mezzi blindati per sostituire quelli fuori uso dopo l’attaco del 7 ottobre.

I radi continuano nella striscia di Gaza, l’IDF riferisce di aver ucciso, colpendo e distruggendo la sua casa, Jehad Mohaisen, capo della Sicurezza nazionale di Hamas.

ORE 13:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi dai raid israeliani nella Striscia di Gaza è 3569.

Il Palestina nei territori occupati i coloni e militari hanno ucciso dal 7 ottobre 69 palestinesi.

La Mezzaluna Rossa Palestinese ha denunciato che ieri sera alcune bombe israeliane sono cadute a poca distanza dall’Ospedale Al Quds di Gaza City, dove si sono rifugiate oltre 8 mila persone in cerca di un luogo sicuro.

Ieri, in una dichiarazione, il Ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha assicurato che al termine delle operazioni militari in corso Israele non solo avrà distrutto Hamas, ma avrà anche ridotto la superficie della Striscia di Gaza controllata dai palestinesi. Intanto il capo della polizia israeliana, Kobi Shabtai, ha affermato che ci sarà “tolleranza zero” per le proteste a sostegno di Gaza in Israele, minacciando di deportare i manifestanti nell’enclave palestinese assediata.

Ore 12:00

Il ministro della difesa aggiunto Benny Gantz ha avvertito che la guerra tra Israele e Hamas durerà mesi e potrebbe includere un fronte settentrionale con il Libano.“Ci vorrà molto tempo. La guerra nel sud  – e se necessario nel nord o altrove  –  potrebbe durare mesi, e la ricostruzione richiederà anni”, ha detto.

Ore 9:00

Da Gaza riferiscono di raid aerei intensi sin dalle prime ore del mattino che hanno ucciso almeno 33 persone a Rafah, Khan Yunis, Zahra. Le vittime appartengono alle famiglie Hassouna, Breikah e Dhahir. Israele comunica di aver ucciso Jamila Al Shanti, una deputata di Hamas al Consiglio Legislativo Palestinese. Al Shanti era la vedova di Abdel Aziz al Rantisi, uno dei fondatori di Hamas.

Aggiornamento 18 ottobre 2023

ORE 19:30

I radi israeliani nella Striscia di Gaza continuano. Fonti giornalistiche locali riferiscono di un nuovo attacco nell’area della mosche di a Nusseirat. Fonti sanitari segnalano circa 30 persone tra cui diversi bambini.

ORE 18:00

L’ospedale Al-Ahli di Gaza è gestito dalla chiesa episcopale. Da Gerusalemme, il vescovo Hosam Naoum ha denunciato che l’ospedale aveva ricevuto tre ordini di evacuazione dai militari di Israele. Poi il bombardamento e l’uccisione di 471 palestinesi.

Nei giorni scorsi, sempre durante i raid israeliani, sono state colpite diverse strutture ospedaliere, lo stesso ospedale Al-Ahli di Gaza era stato colpito due volte. Il bombardamento ha anche danneggiato seriamente una piccola chiesa rifugio di alcune famiglie palestinesi.

Al Sud del Libano un altro scambio di artiglieria e mortai tra Israele e Hezbollah a ridosso del confine segnato come: La linea blu.

Fonti giornalistiche libanesi riferiscono il lancio di missili guidati da Hezbollah contro le postazioni israeliane vicino a Naqura, base del quartiere generale della missione Onu (Unifil). L’IDF ha aperto il fuoco in direzione delle postazioni mobili di Hezbollah in direzione di Alma Shaab e Labbune. Testimoni locali e corrispondenti segnalano scontri nel settore orientale  nell’area delle Colline di Kfar Shuba e delle Fattorie di Shebaa.

ORE 17

Ancora una dimostrazione della paralisi delle Nazioni UNite, gli Stati Uniti, mettono il veto sulla Risoluzione del Consiglio di Sicurezza ONU proposta dal Brasile, come la proposta della Russia, chiedeva il cessate il fuoco per ragioni umanitarie e per aiutare i palestinesi che da 12 giorni subiscono i bombardamenti israeliani della Striscia di Gaza.

A seguito del veto USA, il presidente Biden annuncia che saranno stanziati 100 milioni di dollari per gli aiuti umanitari a Gaza e in Cisgiordania. Essendo altissima la tenzione e a seguito del massacro di palestinesi uccisi da Israele e in particolar modo il bombardamento israeliano dell’ospedale Al-Ahli di Gaza, Netanyahu ha dichiarato che, su richiesta del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, Israele consentirà l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza ma ha solo se si ripetteranno queste tre condizioni:

1) il transito solo dall’Egitto – se non saranno liberati gli ostaggi tenuti da Hamas, nessun aiuto entrerà a Gaza.

2) Possono passare solo acqua, cibo e medicine

3) gli aiuti possono andare solo nel settore a Sud della Striscia di Gaza

Il presidente israeliano ha aggiunto che chiederà alla Croce Rossa di visitare tutti gli ostaggi ma non è chiaro se questa sarà la quarta condizione.

In Palestina, nei territori occupati, durante le manifestazioni l’IDF ha uccisio due giovani nei sobborghi di da Ramallah.

La repressione dei militari occupanti nei territori occupati della Palestina è fortissima, il Centro legale per i diritti delle minoranze arabe in Israele denuncia il comportamento della polizia e l’uso di mezzi di repressione illegali  e violenti” per disperdere le manifestazioni.

Un caso in particolare viene denunciato un video, pubblicato dall’account Tik Tok ufficiale della polizia israeliana, in cui il commissario Yaakov Shbtai fa delle dichiarazioni fortemente “razziste e provocatorie”. La polizia ha dichiarato illegali qualsiasi manifestazione.

L’elenco degli Stati che stanno invitando, i propri cittadini, di lasciare il Libano, oggi anche l’Arabia Saudita.

Ore 14:30

Il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza dai raid israeliani è di 3478.

I feriti oltre 12mila.

Il bilancio dei palestinesi uccisi a seguito del bombardamento dell’ospedale Ahli di Gaza city è di 471 palestinesi. Fonte il ministero della salute.

Il ministro degli esteri dell’ANP Riad Malki ha accusato Israele di aver bombardato “intenzionalmente” l’ospedale e affermato che i residenti della Striscia “sono sottoposti a genocidio”. Malki ha aggiunto che la comunità internazionale sta permettendo a Israele di uccidere senza limiti con lo “slogan dell’autodifesa.

Ore 13:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi durante i raid di Israele nella Striscia di Gaza è salito a 3.300.

La mancanza dell’acqua sta creando una nuova emergenza in merito al deflusso dell’acqua attraverso il sistema fognario. Continuano gli appelli per la ricerca di medicinali e medicine salvavita, le condizioni negli ospedali sono molto precarie ed aumento il rischio di una emergenza sanitaria, denunciata anche dall’OMS.

Durante la sua vista a Tel Aviv, il presidente degli Usa, discolpa Israele da ogni responsabilità a seguito del bombardamento degli ospedali.

Biden conferma il massimo sostegno ad Israele. Gli Usa sono pronti a fornire qualsiasi aiuto in merito al conflitto nella Striscia di Gaza.

Ore 12.00

Durante una conferenza stampa, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi riferisce che l’Egitto non può accogliere i palestinesi che Israele vorrebbe fuori dalla Striscia di Gaza. “Se i palestinesi vengono trasferiti in Egitto, l’operazione militare avviata da Israele potrebbe durare per anni e anni. Dunque sarebbe l’Egitto a pagarne le conseguenze e il Sinai diverrebbe una base per le operazioni contro Israele. L’Egitto verrebbe etichettato come base per i terroristi” Perché Israele, continua il presidente egiziano: “Israele ha il deserto del Negev e che potrebbe portare lì i palestinesi sfollati fino a quando non finisce di fare ciò che vuole fare con i combattenti nella Striscia di Gaza, per poi restituirla ai palestinesi”. “Tagliare energia, acqua e elettricità è un mezzo per trasferire con la forza i palestinesi nella penisola del Sinai, cosa che rifiutiamo totalmente”.

Ore 11.00

Un macabro scambio di accusa tra Israele e i leader della Palestina in merito al bombardamento degli ospedali e delle strutture sanitarie. In una dichiarazione de il Jihad Islami, respinge le accuse di Israele: “gli ospedali nella Striscia di Gaza hanno ricevuto avvisi di evacuazione prima di essere colpiti dai bombardamenti ma nessuno nella comunità internazionale è intervenuto”, continua, “Israele sta diffondendo versioni contraddittorie degli eventi: il Ministero degli Esteri israeliano ha detto che l’ospedale ospitava armi e che l’esplosione è avvenuta dal punto in cui sono state lanciate, mentre l’esercito dice che l’esplosione è stata il risultato di un lancio fallito da parte della Jihad islamica. Proprio come accaduto altre volte in passato, Israele nega la responsabilità dei crimini commessi. Esattamente come per l’uccisione della giornalista Shireen Abu Akleh”.

Aggiornamento 17 ottobre 2023

Ore 22:30

I media nel mondo rilanciano le ipotesi costruite dall’IDF, “l’ospedale al-Ahli di Gaza è stato colpito da un missile palestinese sparato da Hamas o da altri gruppi, Israele non ha nessuna responsabilità.

È solo una questione di tempo, calata l’emozione e le nubi della propaganda il massacro di palestinesi è purtroppo la realtà. Ancora presto per determinare esattamente le vittime ma sono centinaia. Fonte Al Jazerra conferma oltre 500, impossibile avere ora un’indicazione in merito a i feriti.

I media israeliani frettolosamente moltiplicano le ipotesi: “È scoppiato un arsenale di Hamas”

Da i social, il soldato israeliano Hananya Naftali, che fa parte del team social del premier israeliano Banjamin Netanyahu, dopo l’attacco all’ospedale ha pubblicato un messaggio sul suo canale Telegram in cui ha scritto: “L’aeronautica israeliana ha colpito una base terroristica di Hamas all’interno di un ospedale a Gaza. Molti terroristi sono morti. È straziante che Hamas lanci razzi da ospedali, moschee, scuole e utilizzi i civili come scudi umani”.

Soldato israeliano Hananya Naftali
Soldato Ananya Naftali

Qui il link

Ore 22:00

Secondo Al Jazeera, il leader di Hamas, Ismail Haniyeh afferma che gli Stati Uniti sono responsabili del massacro nell’ospedale di Gaza. “Gli Stati Uniti si assumono la responsabilità dell’attacco ospedaliero a causa della copertura che danno all’aggressione israeliana”, ha detto Haniyeh.

Sempre Al Jazeera riferisce che il portavoce militare israeliano Daniel Hagari, citando “informazioni di intelligence”,  ha dichiarato che una raffica di razzi sparati dall’interno di Gaza “è passata nelle vicinanze” dell’ospedale arabo al-Ahli nel momento in cui è stato colpito. Hagari ha incolpato dell’evento la Jihad Islami.

Nei media si applica il metodo dell’ultimo “fotogramma”. L’orribile evento del bombardamento israeliano dell’ospedale che ha causato la morte di centinaia di cittadini palestinesi. In pochi minuti le dichiarazioni a discolpa di Israele corrono velocissime e si replicano in tutti i media mondiali. Anche in questo caso, come per la falsa accusa delle decapitazioni dei bimbi israeliani, i palestinesi sono già stati condannati. Chi crederà ora alle dichiarazioni di Hamas? Il gioco abile dell’IDF, infatti non mira ad Hamas ma alla Jihad Islami. Risultato, la verità è accompagnata dal dubbio e i palestinesi non hanno alcuna struttura politica o tecnica per potersi difendere dalla costruzione di false notizie e in questo caso false responsabilità.

La Russia e gli Emirati Arabi Uniti hanno richiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dopo il bombardamento all’ospedale di Gaza.

Ore 21.30

Proteste in tutta la Palestina, a Ramallah, in particolare, i palestinesi protestano contro l’Autorità Palestinese, intervenuta per bloccare la manifestazione. Il dolore sta facendo emergere tutta la sfiducia dei cittadini palestinesi verso l’Autorità di PalestinaI manifestanti intonano slogan contro Abu Mazen. I servizi di sicurezza dell’Anp rispondono sparando sulla folla.

Dai video che circolano in rete e sui social pare che l’ambasciata israeliana di Giordania sia stata assaltata da manifestanti.

Proteste anche in Turchia in solidarietà con il popolo palestinese.

Ore 20:00

Alcune fonti giornalistiche riferiscono di una dichiarazione di un ufficiale di Hamas in merito alla volontà di rilasciare tutti gli ostaggi se Israele ferma i raid dell’aviazione.

Ore 19:00

Pochi minuti fa, una bomba israeliana ha colpito l’ospedale al-Ahli di Gaza City. Corrispondenti riferiscono di almeno 500 morti.

Durante l’ennesimo raid israeliano nella Striscia di Gaza è stata colpita una scuola dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi. Sono sei persone uccise diverse decine di feriti.

Una pubblicazione dagli uffici del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, riferisce che a Gaza c’è ancora cibo per una sola al di là del valico di Rafah, restano fermi numerosi tir con una gli aiuti inviati dalle agenzie dell’ONU e da alcuni paesi che non possono essere distribuiti alla popolazione della Striscia di Gaza.

Gli appelli per gli aiuti umanitari arrivano in tutto il mondo e l’agenzia di stampa sudafricana, la Ministra degli Esteri di Johannesburg Naledi Pandor avrebbe contattato il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, annunciando la volontà di inviare alla popolazione di Gaza un ingente quantitativo di aiuti umanitari.

Ore 18:00

Il portavoce dell’IDF riferisce di aver ucciso Ayman Nofal, un comandante militare di Hamas, e quattro combattenti di Hezbollah durante scontri sul confine con il Libano. In un altra battaglia, una bomba haucciso a Sheikh Radwan 14 membri della famiglia Haniyeh, imparentata con quella del capo dell’ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh.

Ore 17:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi durante i raid nella striscia di Gaza è salito a 3.000 palestinesi

In Palestina, nei territori occupati le vittime palestinesi sono 61.

La situazione negli ospedali è sempre più emergenza sanitaria. Il ministero della salute ha lanciato un appello affinché i cittadini consegnino gasolio per permettere il funzionamento dei generatori autonomi degli ospedali, per tenere in funzione almeno le incubatrici per i neonati e dare energia ai macchinari per la terapia intensiva. Sono 50mila le donne incinte a Gaza, 5500 dovrebbero partorire questo mese.

La tensione è alta anche nel Libano, per motivi di sicurezza, le autorità libanesi, la compagnia aerea libanese Middle East Airlines ha deciso di spostare i suoi aerei all’aeroporto di Istanbul, in Turchia.

Ore 16:00

L’IDF ha aumentato la repressione, i controlli in tutte le località della Palestina occupata. I Palestinesi arrestati sono 50, tra le quali Aziz Dueik, il presidente del parlamento palestinese.

Le manifestazioni sono ovunque in Palestina, e nella città di Jenin un palestinese è stato ucciso dal fuoco dei soldati israeliani intervenuti per reprimere una manifestazione di protesta.

Ore 10:00

La tragedia del popolo palestinese nei numeri rilasciati dalle organizzazioni umane e dall’OMS.

Il bilancio dei palestinesi uccisi, nei raid di Israele, nella Striscia di Gaza è di oltre 2808. Di cui 1030 sono minori.

I feriti sono oltre 11.000. Quasi il 64% sono donne e bambini.

57 famiglie non esistono più, sono state completamente sterminate.

La scorsa notte l’OMS ha rilevato 200 raid nella Striscia di Gaza.

Sono 3731 gli edifici distrutti, circa 10.000 case inagibili e altre 10000 seriamente danneggiate.

Non viene indicato nei rapporti il numero degli edifici amministrativi e governativi colpi. Caserme di polizia, cliniche private, edifici commerciali, negozi e piccole fabbriche.

Le scuole completamente distrutte sono 18, altri 150 edifici scolastici hanno danni evidenti.

Gli ospedali e le piccole cliniche colpite e danneggiati sono 22.

L’OMS ha rilevato 115 attacchi alle strutture sanitarie di Gaza e ha lanciato un allarme sanitario per il rischio di epidemie per la mancanza di acqua potabile, elettricità e gasolio.

Pochi minuti fa, un ennesimo raid israeliano. Colpita la città di Rafah, i palestinesi uccisi sono 26 e diversi edifici completamnte distrutti.

Dalla Striscia di Gaza sono stati lanciati razzi verso Tel Aviv, al momento non ci sono notizie dalla capitale di Israele.

Un lunghissimo colloquio tra Biden e Benjamin Netanyahu. Forse Biden domani farà una visita a Tel Aviv

Aggiornamento 16 ottobre 2023

Ora 22:30

Il quotidiano israeliano, The Jerusalem Post, scrive una motivazione sul ritardo dell’avvio delle operazioni militari in merito all’invasione della Striscia di Gaza.

Sono forti i timori dei generali israeliani in merito alla possibile reazione del movimento sciita libanese Hezbollah.

Le operazioni militari e il posizionamento delle forze militari israeliane al Nord di Israele non sembra essere ancora completato oppure insufficiente e potrebbero essere colpite duramente, proprio dal confine con il Libano.

L’ultima volta di un conflitto duraturo e continuo tra l’IDF e i militari di Hezbollah è avvenuto nel luglio del 2006. 33 giorni di dure battaglie, l’IDF ha impiegato l’aviazione, la marina e naturalmente l’esercito.

Con il cessate il fuoco il conflitto si è concluso ma durante quei giorni Israele ha poi riconosciuto diversi errori nella gestione. Quelle settimane sono costate molto ad Israele ma anche, in termini di vittime e distruzione per il movimento Hezbollah. La sorpresa dell’uso efficace e prolungato del lancio di missili da parte degli Hezbollah ha provocato anche nelle fila dei comandi israeliani non pochi problemi. Il fattore “sorpresa” sono stati i missili e una forte resistenza ben organizzata di Hezbollah. Il ricordo non è solo negli archivi israeliani ed è ancora molto vivo.

I rai israeliani, oltre a colpire l’aeroporto di Aleppo, oggi hanno attaccato la capitale della Siria, Damasco e dalla Striscia di Gaza sono continuati i lanci di razzi verso Tel Aviv, Gerusalemme e altre aree confinanti con la Striscia di Gaza.

Ore 19:00

Nuovamente bombardato da Israele il valico di Rafah. Sempre più difficile portare aiuti alla popolazione palestinese nella Striscia di Gaza.

Dal quotidiano The Wall Street Journal si riferisce dell’invio da parte dello Dipartimento Militare degli USA, di 2000 militari da impiegare nel dispiegamento delle forze militari di Israele.

Ore 16:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi durante i raid israeliani nella Striscia di Gaza è di 2.808.

I feriti sono circa 10,859.

Nuovamente un fitto scambio di artiglieria a Sud del Libano tra Israele e Hezbollah.

Gerusalemme allarme per un lancio di razzi.

In Palestina nei territori occupati, coloni israeliani, armati dal governo di Tel Aviv e protetti dall’IDF assassinano, palestinesi disarmati.

In questo video, il colono israeliano fa fuoco quasi a bruciapelo e uccide il giovane palestinesi. Militari a pochi metri osservano la sequenza inquietante senza intervenire.

Gli squadroni della morte in Israele. I coloni (settlers)

Fonte: BTSELEM- Organizzazione israeliana per i diritti umani nei territori occupati

Non indicata la data e il luogo del video

Ore 15:00

L’IDF continua a inviare mezzi e uomini ai confini con Gaza e nel Sud del Libano. Al momento l’offensiva di terra è congelata.

Portavoce IDF riferisce che il numero dei prigionieri è di 199 persone, non viene specificato quanti militari e civili.

Il governo di Tel Aviv nega l’accordo per un cessate il fuoco chiesto dall’Egitto per permettere il trasferimento di aiuti umanitari verso le città della Strisica. negato anche il corridoio umanitario per permettere a cittadini stranieri di uscire dalla Striscia di Gaza. La maggioranza degli stranieri sono cooperanti per la realizzazione di progetti, alcuni finanziati dall’Europa ma anche da diversi Stati europei, incluso l’Italia.

da sabato 7 ottobre, 11 giornalisti sono stati uccisi durante i raid israeliani nella Striscia di Gaza e nel Sud del Libano, mentre 2 risultano essere dispersi.

Nelle prossime ore, il presidente della Federazione Russia Vladimir Putin terrà una serie di incontri con Benjamin Netanyahu, il leader palestinese Mahmoud Abbas e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.

Nei giorni scorsi Putin ha già parlato con il presidente siriano e quello iraniano.

Ancora poco chiare e non confermate le notizie di alcune autobotti di carburante dell’ONU entrate a Gaza, fonti locali riferiscono che gli autisti sono tornati indietro quasi immediatamente a casa del grave pericolo provocato da esplosioni troppo vicine alla strada.

Ore 11:30

La mancanza di carburante nella Striscia di Gaza sta creando moltissimi problemi ai servizi di emergenza, ai soccorritori, alle ambulanza. L’agenzia dell’ONU, l’UNRWA riferisce che agli ospedali palestinesi nella Striscia di Gaza restano solo 24 ore per il funzionamento dei generatori.

Fonti giornalistiche di Al Jazeera

La mancanza di carburante influisce principalmente sulla distribuzione idrica, in modo particolare per l’acqua potabile. Questi serbatoi sono tutti situati a Nord della Striscia di Gaza in territorio israeliano, quindi sotto il totale controllo di Israele. La mancanza di carburante non farà funzionare il sistema di pompaggio di acqua, a cui non arriva più energia elettrica tagliata da Israele e può soddisfare solo il 20% del fabbisogno idrico di tutta la popolazione.

Anche la soluzione del trasporto dell’acqua con mezzi su gomme, camion o autobotti è limitata dalla mancanza di carburante. L’invio di acqua senza la possibilità di avere anche il carburante non genera alcun beneficio per la già stremata popolazione di Gaza.

È un vero e proprio assedio. Il controllo totale di tutte le forniture, elettricità carburante, acqua e medicinali, sottopone 2 milioni di cittadini ad un ricatto continuo.

Ore 09:00

Questa notte l’aviazione di Israele ha compiuto 10 raid nella Striscia di Gaza.

La Protezione civile palestinese riferisce che potrebbero esserci, sepolti sotto le macerie oltre mille persone. A seguito dei continui bombardamenti, la mancanza di attrezzature, i soccorsi non riescono a raggiungere tutti i luoghi colpite dalle bombe. Sono decine gli edifici civili distrutti, interi quartieri completamente rasi al suolo.

A seguito del maltempo, l’IDF riferisce di aver rimandato l’avvio delle operazioni all’interno della Striscia di Gaza al fine di trovare gli ostaggi e distruggere i capi di Hamas. L’ultimatum di Israele ha visto il movimento di molti palestinesi dal Nord al Sud ma molti sono rimasti e un eventuale attacco di terra israeliano provocherà la morte di migliaia di palestinesi. Questo il motivo per cui l’avvio dell’attacco di terra è stato rinviato.

Gilad Erdan, ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, durante un’intervista ha dichiarato che Israele non intende occupare la Striscia di Gaza. Le parole dell’ambasciatore sono la risposta al presidente degli Stati Uniti Biden che ha definito un errore una nuova occupazione di Gaza.

L’ambasciatore israeliano chiarisce che l’IDF ha solo il compito di distruggere Hamas, i suoi capi e le infrastrutture e liberare tutti gli ostaggi prigionieri di Hamas e di altre organizzazioni palestinesi.

Attraverso le telecamere di Canale 13, il primo ministro israeliano Netanyahu  riferisce che non vorrebbe allargare i fronti di guerra mentre il suo ministro dell’esercito, Yoav Gallant, aumenta le pressioni politiche al fine di attaccare Hezbollah in Libano e in tutte le aree dove sono presenti.

I radi dell’aviazione israeliane sulla Striscia di Gaza continuano e Hamas risponde con il lancio di razzi sul territorio israeliano.

Da più fonti giornalistiche e testimonianze ci sono conferme dell’attacco, nei giorni scorsi, ad una colonna di civili palestinesi, 70 morti e decine di feriti.

A seguito delle pressioni USA su Israele c’è un accordo per fare passare aiuti alla popolazione di Gaza dal valico di Rafah ma da fonti di Hamas non ci sono conferme.

Fonti diplomatiche cinesi riferiscono di 4 cittadini cinesi morti a seguito del conflitto Palestina/Israele

Aggiornamenti 15 ottobre 2023

Ore 18:30

È impressionate la rapidità con cui cresce il numero dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza.

Nell’ultima ora, nuovi raid israeliani hanno colpito la città di Rafah a Sud nella Striscia di Gaza.

Il bilancio dei palestinesi uccisi nella striscia di Gaza è salito a 2670.

Il ministero della salute a Gaza riferisce della possibilità di oltre mille dispersi, si presume siano ancora sepolte dalle macerie degli edifici civili colpite dall’aviazione israeliana.

Contemporaneamente a i nuovi raid di Israele, da Gaza sono stati lanciati razzi verso le città israeliane di Rishon, Holon, Tel Aviv. Al momento l’IDF non ha rilasciato aggiornamenti in tempo reale.

Ore 18:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza a seguito dei raid israeliani è salito a 2450. I feriti sono oltre 10.000.

Dalla Striscia di Gaza continuano i lanci di razzi verso le città israeliane.

L’IDF comunica che i morti israeliani sono circa 1400. Il numero degli ostaggi è di 130.

Alcune città israeliane come Sderot, a ridosso della Striscia di Gaza sono state completamente evacuate.

Dal Nord della Striscia di Gaza, circa 400000mila persone hanno abbandonato le loro case.

ORE 17:30

Israele, un portavoce del governo di Tel Aviv, riferisce della decisione da parte di Israele di aver ripristinato l’approvvigionamento idrico nella Striscia di Gaza.  Al momento nulla è cambiato in merito alla fornitura di elettricità e qualsiasi tipo di carburante.

ORE 16.00

Fatah, il partito al potere in Cisgiordania, con un comunicato ufficiale ha chiarito e preso le distanze dalle dichiarazioni rilasciate ieri da un suo leader e membro del Comitato Centrale alla TV Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah. Zaki ha ringraziato Hamas e il Jihad islamico palestinese responsabili dell’attacco contro Israele del 7 ottobre dicendo che “sanno come ottenere la rimozione del blocco israeliano di Gaza e il ritiro dell’occupazione dalla Cisgiordania”. Fatah oggi ha fatto sapere che  “Abbas Zaki rappresenta solo se stesso e non esprime la posizione del movimento Fatah o la politica dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina”.

ORE 12.45

Il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza, a seguito dei raid israeliani è salito a 2.329.

Gli operatori sanitari, infermieri e medici palestinesi denunciano il pericolo della mancanza di carburante, unico sistema per il funzionamento di apparecchiature salvavita e le forniture sanitarie.

La richiesta di evacuazione fatta dall’IDF nei confronti dei palestinesi residenti nella parte Nord della Striscia di Gaza è motivo di forti proteste nell’opinione pubblica ed in particolare in alcuni Stati come la Turchia, il Ministro degli interni turco Hakan Fidan, durante una visita al Cairo, dichiara che la Turchia non approva lo spostamento forzato della popolazione di Gaza in Egitto e invita Israele ad “attenersi al diritto internazionale: L’Unica soluzione sono due Stati”.

Dal Vaticano, Papa Francesco chiede e prega affinché si crei un corridoio umanitario per aiutare la popolazione di Gaza: “Il diritto umanitario deve essere rispettato”.

A seguito di un attacco dal Libano del Sud con una missile anticarro contro la città di Shtula, una persona è morta e 4 ferite. Gli scambi di artiglieria e missili, al confine del sud l’IDF riferisce e dichiara “zona militare chiusa” tutto il confine con il Libano per un’area di 4 kilometri di profondità.

Anche la città di Sderot è stata attaccata con razzi, un’abitazione civile è stata colpita e al momento non ci sono segnalazioni di feriti o ulteriori danni.

Hezbollah, rivendica l’attacco alla città israeliana di Shtula, come risposta all’uccisione, da parte di Israele, del giornalista ucciso in territorio libanese.

Aggiornamenti 14 ottobre 2023

ORE 18:00

L’IDF riferisce che tutte le forze militari, di terra, di mare e di acqua sono schierate e pronte per avviare operazioni militari portando la fanteria e mezzi veloci  direttamente all’interno della Strisica di Gaza.

Durante i raid, si legge nel comunicato, sono stati uccisi due comandanti di Hamas, coinvolti e responsabili dell’attacco a Israele.

Sulla prima linea dell’esercito militare israeliano, a pochi kilometri dalla Striscia di Gaza, il Primo Ministro israeliano, Netanyahu, ha tenuto una breve visita annunciando che “Il prossimo passo è vicino”. Parole dai molti significati, l’attacco di terra è probabilmente previsto nelle prossime ore alla scadenza dell’avviso di evacuare tutta l’area a Nord di Gaza.

In queste ultime ore, il fuoco dell’artiglieria e ulteriori radi si concentrano al confine Nord della Striscia di Gaza con Israele.

Forte tensione ancora ai confini del Nord con il Libano e continui scambi di mortai e artiglieria tra le forze militari israeliane e gruppi armati. A seguito di questi continui scambi, è stata colpita e distrutta un’abitazione civile sul confine. Due persone sono state uccise nella propria abitazione.

In molte capitali dell’Europa, giovani palestinesi, studenti, organizzazioni e associazioni hanno dato vita a numerose manifestazioni

Londra, Parigi e Berlino, sono state tutte negate dalle autorità e non sono mancati momenti di scontri e tensioni tra i manifestanti e la polizia.

Anche in Italia, Milano, Roma, Napoli, la comunità palestinesi residente in Italia, dopo aver lanciato un appello alla solidarietà e alla partecipazione, in migliaia si sono riversati in strade e piazze. Imponente la manifestazione a Milano mentre a Roma, la tensione ha portato alle cariche della polizia.

Da segnalre che nell’ultima settimana, in più di una occasione, gli studenti, prima a Torino poi a Roma, sono stati caricati dalla celere, nonostante la manifestazione pacifica e nonviolenta. Nei prossimi giorni sono previste ulteriori manifestazioni.

Ore 12:30

Il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza e nei territori della Palestina occupata da i raid israeliani è salito a 2.215.

I palestinesi uccisi in Palestina dall’esercito IDF e da i coloni sono 54.

ORE 11:30

Questa mattina da Gaza sono stati lanciati una serie di razzi verso il sud di Israele e l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.

L’IDF ha precisato che all’eventuale apertura del valico di Rafah, le merci o le persone che vorranno passare, questo può avvenire esclusivamente con la supervisione di Israele.

ORE 10.45

L’intensità dei raid israeliani è sempre molta elevata, nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 324 palestinesi..

Reporter senza Frontiere riferisce e chiarisce quanto accaduto ieri ad un gruppo di giornalisti. Un reportr della Reuter ucciso e 6 feriti. RSF ritiene che al momento le notizie raccolte fanno pensare ad un attacco deliberato. Erano tutti giornalisti di grande esperienza, riconoscibili dalle scritte PRESS che portavano sui giubbotti.

Nella Striscia di Gaza medici e personale sanitario denunciano attacchi aerei alle ambulanze che stanno evacuando i feriti della aree del nord. Ieri, una colonna di macchine di sfollati che si spostavano verso il sud della Striscia dopo l’ultimatum lanciato da Israele, è stata bombardata. Le immagini mostrano uno scenario apocalittico.

ORE 23:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza è salito a 1.900 vittime. I feriti sono  7696

614 bambini e 370 donne. Lo riferisce il ministero della salute di Gaza.

L’IDF ha dichiarato di aver ucciso 1.500 palestinesi penetrati in territorio israeliano dopo l’attacco lanciato da Hamas il 7 ottobre.

In Palestina, nei territori occupati da Israele le vittime palestinesi sono 14

Le manifestazioni di resistenza hanno avuto lungo nel Giorno della rabbia.

Due palestinesi uccisi a Gerusalemme, due a Hebron, 1 a Jerico e quattro a Tulkarem e uno a Nablus.

di cui quattro a Tulkarem, due a Issawiya (Gerusalemme), due a Hebron, uno a Tamon, uno a Nablus e uno a Gerico.

Un portavoce di Hamas ha denunciato che almeno 70 persone, per lo più donne e bambini, sono state uccise da attacchi aerei israeliani su convogli in fuga da Gaza City. Nessuna risposta o smentita è stata fornita da Israele.
I corrispondenti di Al Jazeera hanno riferito che migliaia di civili palestinesi stanno fuggendo dal nord di Gaza dopo l’avvertimento di Israele.

ORE 21.30

14 palestinesi sono stati uccisi oggi in Cisgiordania dal fuoco dei soldati israeliani durante il “Giorno della rabbia”, di cui quattro a Tulkarem, due a Issawiya (Gerusalemme), due a Hebron, uno a Tamon, uno a Nablus e uno a Gerico.

Da sabato scorso 1.900 palestinesi sono stati uccisi e altri 7.696 feriti negli attacchi aerei israeliani su Gaza. Tra le vittime ci sono 614 bambini e 370 donne. Lo riferisce il ministero della salute di Gaza. Israele afferma di aver ucciso altri 1.500 palestinesi nel suo territorio dopo l’attacco lanciato da Hamas il 7 ottobre.

ORE 21.30

14 palestinesi sono stati uccisi oggi in Cisgiordania dal fuoco dei soldati israeliani durante il “Giorno della rabbia”, di cui quattro a Tulkarem, due a Issawiya (Gerusalemme), due a Hebron, uno a Tamon, uno a Nablus e uno a Gerico.

Da sabato scorso 1.900 palestinesi sono stati uccisi e altri 7.696 feriti negli attacchi aerei israeliani su Gaza. Tra le vittime ci sono 614 bambini e 370 donne. Lo riferisce il ministero della salute di Gaza. Israele afferma di aver ucciso altri 1.500 palestinesi nel suo territorio dopo l’attacco lanciato da Hamas il 7 ottobre.

ORE 21.30

14 palestinesi sono stati uccisi oggi in Cisgiordania dal fuoco dei soldati israeliani durante il “Giorno della rabbia”, di cui quattro a Tulkarem, due a Issawiya (Gerusalemme), due a Hebron, uno a Tamon, uno a Nablus e uno a Gerico.

Ore 20:00

I media israeliani confermano dei primi raid “in località specifiche e non indicate” all’interno della Striscia di Gaza.

Gruppi di militari, non è indicato ne il numero ne il luogo, sono entrati nella Striscia di Gaza alla ricerca dei prigionieri, militari e civili israeliani e stranieri. L’IDF dichiara che sono state eliminate le squadre anticarro di Hamas.
Molto probabilmente l’ora dell’attacco su vasca scala all’interno della Striscia di Gaza è prossimo.

Il portavoce dell’IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato che le forze corazzate e di fanteria hanno effettuato ricerche e “eliminato squadre di missili guidati anticarro che intendevano infiltrarsi in territorio israeliano”.

“Le forze hanno individuato reperti che possono essere utili nel tentativo di localizzare i dispersi”, ha detto Hagari. “Continueremo a fare ogni sforzo per trovare ogni dettaglio sui dispersi e sugli ostaggi”

ORE 19.00

Almeno un giornalista è stato ucciso e diversi altri sono rimasti feriti in un bombardamento delle forze israeliane nel sud del Libano, secondo quanto riferito da testimoni e reporter presenti sulla scena.

L’agenzia di stampa Reuters ha confermato oggi che Issam Abdallah, un videoperatore della Reuters, è stato ucciso nell’attacco e 5 altri giornalisti feriti.

AFP conferma attraverso la testimonianza di un suo che si trovava vicino ad Alma al-Shaab, nel sud del Libano, vicino al confine israeliano, quando sono stati colpiti dai colpi sparati da un carro armato israeliano.

Il portavoce dell’’esercito libanese, durante un biefing ha denunciato che le forze armate israeliane hanno bombardato una sua postazione nella località di Dahaira, nel sud del paese, al momento non ci sono notizie in merito a morti o feriti.

A seguito dell’uccisione e del ferimento dei giornalisti in Libano del Sud, sale ad almeno 6 i giornalisti uccisi da sabato 7 ottobre. Un numero molto elevato in così pochi giorni di conflitto.

AGGIORNAMENTO ORE 15:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi a Gaza da i raid israeliani sale a 1800 persone

AGGIORNAMENTO ORE 12:00

Nei territori occupati, (Cisgiordania), la Palestina, ogni strada in uscita dalle città, piccole o grandi è chiusa e contrallata dall’IDF. Le proteste sono segnalate ovunque, e i militari israeliani e i colini hanno ucciso 8 civili palestinesi.

AGGIORNAMENTO ORE 11:30

Le immagini trasmesse dalla Striscia di Gaza da i canali locali e network internazionali testimoniano in queste ore la terribile tragedia, il massacro dei civili palestinesi, donne, anziani e bambini in fuga, senza alcuna meta da i raid e dalle bombe israeliane. È diventato impossibile tenere il conto dei feriti, centinaia di persone stanno abbandonando le loro case e quel poco di terra che avevano trascinando poche cose, il mino indispensabile, il resto sarà perso.

Con ogni mezzo di locomozione, carri trainati dagli asini, automobili per chi è fortunato, a piedi e in bicicletta nel tentativo di raggiungere una meta sicuro, un rifugio dove pregare e ripararsi dalle bombe. A causa della mancanza di benzina molte auto sono inutilizzabili e resta sempre l’incognita: cosa sarà di tutte queste persone, potranno un giorno fare ritorno alle loro proprie case? Quanto sta accadendo ricorda quello che ha già subito il popolo palestinese nel 1948. Questa volta le foto sono a colori e i luoghi sono praticamente gli stessi. Come è potuto accadere? Come è possibile che l’Europa abbia potuto permettere che questo accadesse nuovamente?

Il Ministero della Salute della Palestina continua a denunciare la situazione di emergenze nelle poche strutture sanitarie e negli ospedali. Il trasferimento di alcuni malati è semplicemente una condanna a morire, molti non possono essere trasportati, ambulanze e mezzi di soccorso sono tutti impegnati nelle zone dove continuano a cadere le bombe di Israele.

Come è possibile immaginare il trasporto di persone con patologie gravi e tenute in vita da speciali apparecchiature per il supporto vitale come i respiratori? Ma È ancora più crudele obbligare i medici, gli infermieri a farlo. Purtroppo è quanto sta accadendo, è la realtà per cui ogni la disumanizzazione divora ogni cosa. È impensabile quanto la mente umana possa generare contro altri essere umani, è inimmaginabile.

AGGIORNAMENTO ORE 10:00

Manifestazioni in tutti i territori occupati. La stretta dell’IDF impedisce a persone e cose di uscire dalle città.

A Gerusalemme Est è stato attaccato una centrale della polizia e due poliziotti israeliani sono stati feriti. l’Attacco è stato rivendicato dal (FPLP) Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.

A Deir Ibzi, nell’area di Ramallah, un palestinese è morto dopo essere stato colpito da un proiettile alla testa durante una manifestazione.

ORE 9:30

A seguito dei raid dell’aviazione israeliana, tutte le scuole dell’UNRWA, trasformate in rifugi temporanei sono al collasso, in modo particolare in tutto il sud della Striscia di Gaza. In previsione dello spostamento di centinaia di migliaia di palestinesi dal nord della Striscia di Gaza, la situazione non è assolutamente ingestibile. L’ordine di evacuazione imposto da Israele sta generando il caos totale, è assolutamente necessario aprire dei corridoi umanitari per fare arrivare alla popolazione di Gaza, acqua e generi alimentari di prima necessità. Lo spostamento di 1 milione di persone dal nord di Gaza non può essere realmente realizzato, non esistono strutture, non esiste un piano di evacuazione, non esiste assolutamente nulla.

La situazione nei rifugi,le scuole dell’Unrwa, ospitano persone nei corridoi e fino a 65 persone in ogni aula. Sono stimati circa 425.000mila sfollati.

Oggi a Tel Aviv ci saranno diversi incontri dei ministri degli esteri europei, incluso il Ministro italiano Tajani. Continua il sostegno unilaterale dell’Europa a Israele ma al momento non c’è alcuna proposta per l’apertura di corridoi umanitari. Non è la prima volta, Israele viola ogni diritto fondamentale compiendo raid aerei e colpendo con l’artiglieria, aree intensamente abitate da civili e senza offrire loro una via di fuga. Come indicato nella Convenziona di Ginevra: “laddove c’è una zona attraversata da eventi bellici” la popolazione deve avere una via per trovare un rifugio. Gaza è chiusa, è una gabbia, nessuno può scappare.

ORE 08:00

L’ordine di evacuazione di Israele ha generato il panico tra le famiglie palestinesi del Nord della Striscia di Gaza. Nessuno sa dove andare, frettolosamente e con quello che si ha, si preparano piccoli bagagli ma resta il dilemma, dove andare? Inoltre ci sono numerose famiglie con anziani e persone che per mille motivi non possono muoversi e come faranno nell’ospedale e nelle piccole cliniche? Inas Hamdan, responsabile dell’UNRWA, l’Agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, dichiara all’agenzia di stampa Associated Press che nella Striscia è il caos.

La Mezza Luna Rossa attraverso il suo portavoce Nebal Farsakh ha dichiarato l’inpossibillità di spostare in sicurezza più di un milione di persone. Alcuni medici si rifiutano di lasciare gli ospedali e i pazienti.

In un comunicato ufficiale di Hamas, si legge che 13 prigionieri, tra cui alcuni cittadini stranieri, sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani su Gaza nelle ultime 24 ore.


Aggiornamenti 12 ottobre 2023

Ore 23:00

Il bilancio dei morti palestinesi uccisi durante i raid dell’aviazione israeliana nella Strisia di Gaza è salito a 1537.

Uccisi 500 bambini e adolescenti, 276 donne e i feriti sono oltre 6mila. Le poche strutture sanitarie, senza corrente, senza acqua potabile sono al collasso. Gli appelli lanciati dal Ministero della Salute della Palestina e dal Cairo al fine di poter fare arrivare aiuti umanitari alla popolazione ma non ci sono corridoi umanitari.

La notizia diffusa da alcuni media italiani che Hamas trattiene la popolazione e che il valico di rafah è funzionante è un falso. Il valico, prima chiuso dall’Egitto e poi colpito e distrutto dai raid dell’aviazione israeliana.

ore 21:30

Il bilancio dei palestinesi uccisi in Palestina è salito a 1448 vittime. Di cui 249 donne e 447 bambini e adolescenti. I feriti sono oltre 6mila. Gli sfollati 338mila. Unici “rifugi” sono le scuole dell’Unrwa (Onu).

Dall’inizio dei raid, Israele ha sganciato su Gaza circa 6000 bombe per un totale di 4000 tonnellate di esplosivo. Gli effetti sono devastanti e hanno raso al suolo interi quartieri, colpito scuole, moschee, ospedali. Sono stati uccisi nei bombardamenti almeno 11 membri delle Nazioni Unite, 5 della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Stessa sorte per i giornalisti e paramedici, colpiti mentre trasportavano feriti in ambulanza.

Nella città vecchia, un uomo armato ha fatto fuoco ferendo due poliziotti israeliani.

ORE 21:00

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che i bombardamenti israeliani sugli aeroporti di Damasco e Aleppo possono portare a gravi conseguenze per tutta l’area: “azioni così forti possono portare a conseguenze estremamente pericolose, in quanto potrebbero provocare un’escalation armata in tutta la regione. E questo non deve accadere”.

Londra, il primo ministro britannico Rishi Sunak ha ordinato l’invio di due navi, alcuni elicotteri e aerei per la sorveglianza nel settore del Mediterraneo al fine di sostenere militarmente Israele e rafforzare la stabilità regionale.

Gli ospedali a Gaza si uniscono all’appello del Cairo lanciato alle organizzazioni umanitarie internazionali per fornire assistenza medica urgente. AGGIORNAMENTO ORE 16.00

L’aviazione israeliana ha attaccato due aeroporti in Siria, Aleppo e Damasco. Entrambi sono aeroporti civili e non è la prima volta che vengono attaccati. Alcuni missili hanno danneggiato le piste e tutti voli sono momentaneamente sospesi.

AGGIORNAMENTO ORE 14:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi è salito a 1417.

Dalle prime luci del giorno, i raid dell’aviazione israeliana non si sono fermati. Fonti locali a Gaza riferiscono che oggi 12 ottobre sono stati uccisi oltre 150 palestinesi, tra cui un numero non ancora reso pubblico di bambini.

Durante i raid aerei, non solo bombe sulla testa dei palestinesi a Gaza ma hanno ricevuto migliaia di volantini in cui l’IDF invita la popolazione palestinese della Striscia di Gaza di abbandonare le proprie case e di raggiungere il rifugio più vicino. Oggi il settore nei mirini israeliani sono il nord e la parte centrale di Gaza. Purtroppo, la realtà è che non ci sono rifugio sicuri a Gaza.In alcune aree i volantini di avvertimento sono arrivati dopo le bombe.

Dal Cairo le unità di emergenza sanitaria sono pronti ad inviare i primi soccorsi umanitari per la popolazione palestinese della Striscia di Gaza ma gli appelli per aprire corridoi umanitari resta ancora senza risultati.

L’Egitto conferma di aver predisposto l’aeroporto di El Arish, quello più sicuro, perché abbastanza distante da Gaza e probabilmente non saranno obbiettivi dei raid.

Inoltre il Cairo conferma che il valico di Rafah non è agibile, a seguito degli attacchi israeliani.

AGGIORNAMENTO ORE 13.00

Il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza è salito a 1.354.

Nei territori occupati, da sabato, le forze militari di Israele e i coloni hanno ucciso 23 palestinesi.

A seguito dell’attacco di razzi di Hamas sulla città israeliana di Sderot, l’IDF ha comunicato 6 feriti

AGGIORNAMENTO ORE 12:00

A Gaza è in corso una terribile tragedia umana. I corrispondenti locali scrivono di intere famiglie uccise durante i raid di Israele. L’intensità dei radi, nelle ultime 48 ore è quasi raddoppiata. La situazione è drammatica nel campo profughi di Shate nella città di Gaza City. Oltre alle emergenze provocate dalla mancanza di elettricità, la quasi totale paralisi del sistema sanitario a Gaza, la mancanza di acqua potabile aggrava la situazione dei civili.

Aggiornamento ore 11:00

Sembrava tutto pronto ma questa notte l’IDF non ha avviato l’operazione di terra come annunciata da diversi media israeliani. I raid dell’aviazione di Tel AViv non si sono fermati mai, un’azione devastante. Il MInistero della Salute a Gaza ha comunicato che solo nelle prime ore del mattino sono stati uccisi 50 palestinesi e oltre 280 feriti.

Il bilancio dei morti palestinesi è salito a 1280.

Trovare rifugio, un riparo in un piccolo territorio per i civili residenti nella Striscia di Gaza è un miracolo. Tutte le scuole sono state trasformate in rifugi temporanei per circa 335mila civili.

Il governo di Israele prepara una stretta anche verso la stampa straniera in particolare nel mirino la TV Al Jazeera. È possibile che verrà emesso un ordine di non trasmettere informazioni all’interno di tutta Israele.

Come in altre occasioni, i corrispondenti di Al Jazeera, tra mille difficoltà e impedimenti, dovuti a i continui blocchi dei militari dell’IDF hanno mostrato un video di una donna che assieme ai suoi figli viene liberata da presunti miliziani di Hamas. Da Israele non giungono conferme. Tra la fitta nebbia della propaganda verificare le fonti è sempre più difficile. Ancora oggi, dagli USA arrivano le smentite dell’esistenza di immagini relative a 40 bambini israeliani uccisi con taglio della testa. È un falso, nonostante Biden ne ha fatto cenno nelle sue dichiarazioni. Dalla Casa Bianca la smentita è netta. Biden non ha mai visto queste immagini.

Oggi a Tel Aviv, il Segretario di stato Usa Blinken ha iniziato il suo viaggio, in agenda incontri con il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen in Jordania. Mentre nei territori occupati, completamente e ermeticamente sigillati dall’IDF, il movimento di persone e autoveicoli è praticamente impossibile.

Aggiornamenti 11 ottobre 2023

Ore 22:00

Come per il conflitto tra Russa e Usa nel territorio ucraino, gli eventi bellici tra Palestina e Israele sono caratterizzati, almeno in merito all’informazione da due aspetti fondamentali: i social sono il veicolo maggiore per informare ma spesso sono il veicolo per diffondere false notizie e questo rende tutto molti complicato.

I gruppi palestinesi e il centro politico e militare di Hamas ne fanno pieno uso. Oltre ad immagini degli eventi bellici, scorrono veloci e copiose i video di propaganda. Nei video l’ala militare di Hamas appare come un esercito abbastanza completo, non più un’immagine di soldati male armati e non preparati. Al contrario. Che effetto hanno queste immagini agli analisti dell’IDF?

La nebbia della propaganda è sempre più fitta, a seguito di una false allarme, Israele ha ordinato a milioni di cittadini di raggiungere qualsiasi rifugio ma cosa ha ingannato le difese israeliane? Un attacco informatico? Un errore umano?

Continua il dispiegamento di mezzi e militari lungo il confine ma le posizioni sono ancora a distanza di sicurezza, l’attacco di terra forse potrebbe avere inizio nelle prossime ore.

Purtroppo ci ripetiamo, come la storia del conflitto e la storia di Gaza, l’esercito di Israele è pronto per affrontare una guerra casa per casa, vicolo per vicolo nel tentativo di catturare o eliminare i militari di Hamas e soprattutto di liberare i prigionieri, militari e civili di Israele.

Gli USA oltre al munizionamento, rafforzare i sistemi Iron Dome, in risposta dei razzi da Gaza, si è offerto di inviare unità di specialisti per la liberazione degli ostaggi. Israele è pronto ad affrontare tutto questo? Il nuovo governo israeliano per quanto può resistere alle pressioni, crescenti, contrarie all’uso di una forza militare sproporzionata e soprattutto costringendo oltre 2milioni di persone a vivere senz’acqua, senza elettricità, senza servizi sanitari e senza alcuna via di fuga?

Il valico di Rapah, prima chiuso dagli egiziani poi colpito dai raid dell’aviazione israeliani.

Non è la prima volta, questa storia si ripete e quanto tempo verrà dato ad Israele per attaccare Hamas nella Striscia di Gaza? Due, forse 4 o 5, un fatto è certo il tempo di Israele non è illimitato. E se non riesce a chiudere la partita con Hamas, cosa impossibile, quali risultati otterrà Tel Aviv dopo l’ennesima guerra contro i palestinesi? Probabilmente nulla. Ci saranno nuovamente tonnellate di macerie, migliaia di morti e feriti, orfani, disoccupati, povertà, malattie e fame. Dall’altra parte il muro dell’odia si alzerà ancora di qualche metro ma risultati significativi nella risoluzione della questione palestinese saranno pari allo zero.

Nella storia della questione palestinese la comunità internazionale ha provato quasi tutte le strade per arrivare ad una vera e duratura pace. Accordi, di Oslo, Camp Devid, negoziati a tre, quattro, probabilmente la lista è più lunga ma ha provato quasi il tutto immaginabile diplomaticamente. Quel quasi è riempito dall’unica strada possibile oggi: la creazione di uno Stato di Palestina sovrano.

Cosa accadrà se Israele non riuscirà ad espellere Hamas da Gaza?

La furia, la follia, la pazzia delle prime ore come reazione all’attacco dei combattenti di Hamas sembra affievolirsi, lentamente ora dopo ora. Lo stesso Borrel, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, in un momento di razionalità sensata ha riconosciuto, almeno una volta, delle tante sciocchezze annunciate che non è possibile npn inviare gli aiuti ai palestinesi, incluso le infrastrutture amministrative, non è possibile chiudere l’acqua, bloccare i rifornimenti energetici e colpire gli ospedali e le scuole.

Il sistema amministrativo palestinese vive esclusivamente degli aiuti della Comunità Europea, sicurezza, scuole, sanità e insegnanti, tutto crollerebbe in pochi giorni. Perchè tutto questo? Semplice, Israele non ha mai permesso di sviluppare una reale economia ai palestinesi per la Palestina.

La risposta è in una semplice parola, una sola, per cui il mondo ha atteso anni per essere denunciata e provata: Apartheid. Israele ha costruito uno Stato ed occupato dei territori costringendo la popolazione palestinese, oltre 5 milioni di cittadini con una propria identità a subire una condizione di Apartheid.

Purtroppo, nel fiume di parole, ore di trasmissioni di trattenimento, kilometri di carta stampata è molto difficile imbattersi in questa verità.

In questi minuti urlano i media israeliani: “Ora è il momento della guerra”

Ore 18:30

La nebbia della propaganda, o della cattiva informazione lentamente si dirada: un legislatore degli USA conferma degli avvertimenti dei servizi segreti egiziani all’IDF in merito alla preparazione di un grande attacco, imminente da parte di Hamas. The times of Israel conferma nuovamente quanto raccontato da un agente dei servizi segreti egiziano.

“Un funzionario egiziano ha dichiarato al Times of Israel che i suoi servizi segreti avevano avvertito le controparti israeliane che Hamas stava pianificando “qualcosa di grosso” prima dell’attacco a sorpresa di sabato.

Il funzionario ipotizza che l’avvertimento non abbia raggiunto la catena di comando dell’ufficio del Primo Ministro Benjamin Netanyahu.

A seguito dell’allarme ad Haifa e le infiltrazioni dal Libano, conseguenza di paura e panico tra i cittadini di Israele, in un comunicato ufficiale, l’IDF dice di non aver rilevato nulla. La situazione resta caotica e confusionaria. Sembra che storni di uccelli abbiamo fatta scattare gli allarmi.

Sui social ogni secondo sono riversate decine di news, non c’è neanche il tempo delle opportune verifiche  e si sovrappongono le smentite, questo è il circo di internet ma un punto fermo c’è, la rapidità di diffusione batte ogni network televisivo e giornale.

Ore 18:00

Ad Haifa allarme razzi. L’aviazione israeliana verso il Nord del Libano con aerei per l’osservazione e l’attacco.

Dal Libano sono stati lanciati decine di droni e due dozzine di militari parapendisti si sono infiltrati in punti non meglio precisati a Nord di Israele. Al momento non ci sono news dall’IDF.

In un comunicato ufficiale da Gaza, Hams ha annunciato di aver lanciato un razzo a lungo raggio verso il sud di Haifa nei settori delle città di Ofer e Kerem Maharal.

L’aeronautica israeliana ha comunicato di aver ucciso, a Gaza, uno dei fondatori di Hamas Abdel Dukhan. Attendiamo conferme dall’IDF.

Ore 16:00

Il blocco del carburante ha già i suoi effetti. La centrale, unica a Gaza non funziona, perché non c’è più carburante.

A Nablus, Palestina, l’esercito israeliano ha ucciso tre palestinesi

Il governo di Tel Aviv è riuscito ad accordarsi per un nuovo governo di unità nazionale in Israele. L’accordo è stato definito dal

Primo Ministro Benjamin Netanyahu e il leader del partito di unità nazionale, Gantz Benny.

È il governo di guerra. Gadi Eizenkot, membro del partito di Gantz ed ex capo di stato maggiore, e il ministro degli Affari strategici Ron Dermer avranno il ruolo di osservatori. Il partito di Gantz avrà cinque ministri nel governo.

Ore 13:30

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha comunicato che dall’inizio dei raid israeliani, sono stati uccisi nove dipendenti del suo staff. Gli attacchi dell’aviazione israeliana hanno ucciso il personale delle Nazioni Unite mentre si trovava nelle proprie case. Come durante l’operazione militare israeliana “piombo fuso”, 18 scuole dell’UNRWA, trasformate temporaneamente in rifugi, sono state danneggiate dai bombardamenti. Stessa sorte per il quartier generale dell’Agenzia, a Gaza City.

Gli effetti della propaganda, la non professionalità di molti giornalisti, in modo particolare quelli italiani, nelle ultime 48 sono diverse le false notizie diffuse in tutto il mondo.

L’esercito israeliano ha fatto sapere di non avere informazioni che confermino la storia, diffusa ampiamente sulle prime pagine di alcuni dei principali quotidiani italiani, secondo cui Hamas avrebbe decapitato decine di bambini israeliani. A chiarire il tutto è stata prima l‘agenzia di stampa turca Anadolu che ha chiesto all’IDF di confermare ciò che era stato detto sul canale TV israeliano i24NEWS. La portavoce dell’esercito ha risposto “Abbiamo visto la notizia ma non abbiamo alcun dettaglio o conferma su questa storia“. Immediatamente alla diffusione di questa notizia, Hamas e le brigate al-Qassam, in un comunicato avevano smentito categoricamente la notizia, accusando la stampa occidentale di fare disinformazione.

Altri chiarimenti in merito alla storia dell’attacco durante il Rave a ridosso della Striscia di Gaza. Fonti spagnole, poi confermate anche da quotidiani israeliani, Hareetz e Timeforisrael. È stato diffuso in rete un video dove tra la folla di giovani si erano posizionati uomini della sicurezza israeliani che rispondevano al fuoco dei militanti di Hamas. Al momento nessuna autorità sanitaria può classificare i corpi se uccisi da fuoco amico o no. Si aggiunge anche la continua ricerca di circa 200 dispersi, giovani partecipanti al rave, chiamati da i servizi di emergenza. Probabilmente sono stati rapiti o si sono allontanati senza rispondere agli appelli.

Ore 11:30

Il bilancio delle vittime israeliane sale a 1200 da sabato7 ottobre a seguito dell’attacco dei palestinesi di Hamas.

Centinaia sono i parenti che attendono di avere notizie su loro cari “scomparsi”. L’attesa di conoscere se sono stati uccisi oppure prigionieri da qualche parte in Palestina.

La questione dei prigionieri, in entrambe i belligeranti, in più di una occasione ha favorito l’avvio dei negoziati per lo scambio. Al momento, ufficialmente, non ci sono canali aperti.

L’IDF continua ad accumulare uomini e mezzi a ridosso della Striscia di Gaza ed è pronto per un attacco di terra

A nord di Israele, gli scambi di artiglieria tra IDF e Hamas si è intensificato. Dal Libano sono stati lanciati missili anticarro e l’artiglieria israeliana ha risposto al fuoco.

Continuano i raid dell’aviazione israeliana. Gli obiettivi colpiti sono edifici civili. vengono usate bombe ad alto potenziale e anche armi proibite come le bombe al fosforo bianco.

 


AGGIORNAMENTO ORE 12:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi è salito a 1.055.

Israele ha richiamato 300.000 riservisti.

Aggiornamenti 10 ottobre 2023

Ore 22:30

Il bilancio dei palestinesi uccisi durante i raid israeliani è salito a 900. I ferito sono oltre i 5000.

La tensione al confine con il Sud del Libano resta alta. Durante la giornata più volte tra l’esercito israeliano e i militanti di Hezbollah ci sono stati scmabi di artiglieria e razzi. Al momento nessuna fonte ha indicato mori o feriti.

L’Unione Europea ritorna sulla decisione “folle” e immotivata di sospendere gli aiuti economici a i palestinesi. Anche a seguito della decisione dei paesi come Austria, Svezia e Danimarca. Resta un incognita sulla continuità dei progetti umanitari, già attivati nei territori della Palestina.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è mostrato molto contrariato dalla decisione degli USA di inviare alcune unità navali inclusa una portaerei che dovrà rimanere nella regione a sostegno di Israele.

Ore 18:30

Il bilancio dei palestinesi uccisi dai raid e dalle bombe israeliane sulla Striscia di Gaza sale a 830. I i feriti 4250. Le notizie e le immagini che giungono da Gaza, inaccessibile per i giornalisti e stampa estera, mostrano quartieri completamente rasi al suolo. Ulteriori lanci di razzi lanciati da Gaza in direzione di molte città israeliane del Sud.

Le sirene di allarme anche nella Galilea nel nord dove sono caduti razzi sparati dal Libano, non confermato se sparati da gruppi palestinesi.

Ore 17:00

Secondo The Times of Israel, Israele vuole armare tutti i cittadini nelle città anche abitate da arabi. La proposta è del Ministro israeliano della sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir e consiste  nell’acquisto di 10.000 pistole.

Nuovi lanci di razzi da Gaza verso la città di Ashkelon. Hamas ha invitato la popolazione ad abbandonare la città.

Il bilancio dei morti palestinesi nella Striscia di Gaza a seguito dei raid israeliani è salito a 785 come comunicato dal ministero della sanità a Gaza. I feriti sono oltre 4000. I giornalisti palestinesi uccisi sono 4.

Durante uno degli attacchi israeliani a Gaza è stato ucciso il ministro dell’Economia del governo di Hamas, Jawad Abu Shamalah. La frequenza e l’intesità dei raid e delle bombe è impressionate, in pochi minuti sono cadute oltre 100 ordigni.

Ore 15:00

Nei media locali italiani e internazionali, l’Iran è sempre più spesso accusato di avere importanti responsabilità per aver aiutato Hamas a realizzare l’attacco a Israele. Da media ufficiali, la guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, oggi, martedì, ha negato qualsiasi coinvolgimento iraniano nel massacro compiuto da Hamas nel fine settimana in Israele, nonostante il forte sostegno di Teheran al gruppo palestinese.

Khamenei in un discorso tenuto in un’accademia militare ha dichiarato: “I sostenitori del regime sionista (Israele) e alcune persone del regime usurpatore hanno diffuso voci negli ultimi due o tre giorni, tra cui quella che l’Iran islamico fosse dietro questa azione. Si sbagliano”.

“Naturalmente, noi difendiamo la Palestina, difendiamo le lotte”, ha aggiunto, esortando “tutto il mondo islamico” a “sostenere i palestinesi”.

Khamenei ha affermato che Israele ha subito un “fallimento irreparabile” sia sul fronte militare che su quello dell’intelligence.

“Tutti hanno parlato del fallimento, io pongo l’accento sulla sua irreparabilità”

Ore 14:00

L’Egitto ha chiuso il valico di Rafah nel Sud della Striscia di Gaza. Nuovamente i palestinesi di Gaza, 2.310.000mln di persone non hanno una via di fuga dalle bombe e dai raid israeliani. Una palese violazione della Convenzione di Ginevra. In qualsiasi caso, la popolazione civile deve poter usufruire di una via di fuga laddove c’è un attività bellica.

Non è la prima volta che accade a Gaza, ai palestinesi e nonostante l’immediata protesta dell’OMS l’Egitto ha chiuso il valico. In una nota ufficiale del governo del Cairo la motivazione della chiusura è un’azione preventiva per la sicurezza e possibili infiltrazioni in territorio egiziano.

Tarik Jasarevic, portavoce dell’OMS, durante un incontro con la stampa ha dichiarato che la situazione nei territori di Gaza sono già in uno stato di emergenza grave. I raid dell’aviazione israeliana hanno colpito tutte le strutture sanitarie e non è più possibile distribuire farmaci, perchè le scorte sono completamente esaurite

Aggiornamenti 9 ottobre 2023

Ore 23:30

Fonti giornalistiche israeliane, prima il canale TV Channel 13 e poi il Timesofisrael, riportano di 1.500 corpi di combattenti palestinesi in territorio israeliano. Sono tutti membri di Hamas e dalla Islamic Jihad infiltratisi in Israele durante l’attacco di sabato.

Biden ha dichiarato che i morti americani sono 11.

Il bilncio dei morti israeliani sale a 900.

Trovati 108 corpi nel Kibbutz Be’eri nel primo giorno di ricerche, lunedì 9 ottobre, dicono i servizi di emergenza.

I corpi di 108 israeliani nel kibbutz Be’eri sono stati ritrovati dopo l’attacco compiuto dai militanti di Hamas. All’interno sono stati trovati anche alcuni corpi dei militanti di Hamas.

Benjamin Netanyahu ha chiesto ai membri dell’opposizione di formare un governo di emergenza senza alcuna precondizione.

Nella narrativa dei media internazionali, in particolare quella israeliana, alcuni eventi, sequenza, tempi e informazioni restano ancora incomplete. In particolare non ci sono dettagli sui ritrovamenti di corpi, feriti e dispersi, presumibilmente nei luoghi dove sono stati segnalati maggiori contatti a seguito degli attacchi dei palestinesi.

Ore 22:00

Il Timeofisrael riporta che l’Egitto ha recentemente avvertito Israele di un grave attacco proveniente da Gaza, ma i funzionari israeliani lo hanno ignorato in gran parte a causa della fissazione sulla protezione e l’espansione degli insediamenti in Cisgiordania e di altre operazioni in attive in Cisgiordania.
Il governo di Tel Aviv ha smentito totalmente questa notizia indicandola come “falsa e bugiarda”
A seguito dei frequenti raid dell’aviazione israeliana, centinaia di migliaia di residenti di Gaza cercano riparo dai bombardamenti nelle scuole dell’UNRWA, in altre operazioni militari dell’IDF sono state comunque bombardate.
Il bilancio delle vittime israeliane sale a 915.
Le vittime palestinesi sono 704. Nella striscia di Gaza sono stati uccisi 140 bambini i feriti sono oltre 3000.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che “i raid su Gaza sono appena cominciati” e che la risposta israeliana all’attacco di Hamas “cambierà il Medio Oriente”

I membri di Hezbollah uccisi dai bombardamenti israeliani nel sud del Libano sono 3.

I gruppi armati nella Striscia di Gaza minacciano di uccidere un ostaggio israeliano per ogni bombardamento.

Ore 19:00

Alta tensione in tutto il Libano

Le agenzie giornalistiche Reuters e France Presse riferiscono che un membro del partito libanese di Hezbollah è stato ucciso dall’esercito israeliano durante un bombardamento nel sud del Libano. Se la notizia fosse confermata il conflitto potrebbe registrare una improvvisa escalation, non mancherà la reazione dell’ala militare di Hezbollah.

Verso il confine del Sud del Libano convergono unità militari Hezbollah e diverse ambulanze a seguito degli attacchi dell’aviazione israeliana.

Il Ministro dell’Educazione libanese, Abbas Halabi, ha ordinato per domani la sospensione delle lezioni in tutte le scuole pubbliche e private.

I raid dell’aviazione israeliana continuano su tutta la Striscia di Gaza. L’intensità è molto elevata. Droni e aerei sganciano bombe radendo al suolo interi quartieri, nulla viene risparmiato. Distrutta un’ambulanza. Anche il complesso universitario a Gaza City è stato colpito e distrutto.

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a 560.

La mancanza di carburante sta creando moltissimi problemi in particolare nei soccorsi. L’unico ospedale di Beit Hanoun, nella Striscia di Gaza, non può più operare.

Ore 18:00

Le sirene continuano a segnalare il possibile arrivo di razzi a Gerusalemme. Pochi minuti fa un’esplosione in una non meglio specificata area della città.

L’aviazione israeliana continua i radi contro la Striscia di Gaza. Tonnellate di esplosivi cadono distruggendo interi quartieri in cui la densità di case civili è molto alta. Il Ministero della Salute ha denunciato la distruzione dell’unico ospedale presente a Gaza. Sono state colpite anche diverse moschee.

A Nord di Hebron vengono segnalati intensi scontri a fuoco tra militari IDF e combattenti palestinesi.

Il governo di Tel Aviv è impegnato con colloqui tra i diversi esperti militari, Benjamin Netanyahu chiede a Biden di entrare nella Striscia di Gaza per colpire duramente i responsabili di Hamas e i suoi militari e infrastrutture. Al momento non è diffusa una dichiarazione ufficiale ma gli scambi di opinione continuano. Solo questione di ore per sapere se Israele deciderà di intervenire con forze di terra nella Striscia di Gaza ma probabilmente ci sarà anche una nuova invasione e blocco di tutta la Palestina.

Al momento non è ancora chiaro se a Nord di Israele a seguito del tentativo di penetrazione di gruppi armati palestinesi e la risposta con l’invio di elicotteri israeliani non sia il segnale della ripresa dello scontro, congelato” tra Israele e Hazbollah.

La diplomazia scopre le sue carte, l’Arabia Saudita congela i negoziati con Israele mentre Russia e Cina oltre a chiedere il cessate il fuoco immediato concordano sulla unica soluzione della questione palestinese, la creazione di uno Stato di Palestina.

ore 16:30

“Stiamo combattendo contro animali con sembianze umane e agiamo di conseguenza”.

Queste le parole del Ministro della difesa israeliano e conferma l’assedio totale alla Striscia di Gaza: “Rimarranno senza elettricità, senza cibo, senza carburante, chiusi in gabbia”

Non si ferma il dispiegamento di uomini e mezzi corazzati nel Nord di Israele ai confini con il Libano. In più di una occasione l’artiglieria israeliana ha colpito le posizioni dei palestinesi e delle forze di Hezbollah per cui hanno risposto con alcuni colpi di mortaio. Un gruppo non meglio quantificato di uomini armati è stato ucciso dopo aver superato lo stesso confine a Nord. Fonte IDF.

Alcuni elicotteri da combattimento israeliani hanno attaccato nel Sud del Libano, al momento non ci sono ulteriori informazioni.

Washington conferma l’uccisione di 9 cittadini americani durante l’attacco dei palestinesi.

Dopo le non conclusioni della riunione di urgenza dell’ONU, l’Unione Europea congela tutti gli aiuti verso la Palestina, seguendo quanto dichiarato prima dall’Austria e poi dalla Germania. L’assedio ora è veramente totale.

Da Hebron, la Mezza Luna Rossa denuncia la caccia ai palestinesi feriti durante le manifestazioni

ore 12:30

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) si è riunito a porte chiuse in una sessione d’emergenza nel contesto della guerra tra Israele e Gaza, ma non ha raggiunto l’unanimità necessaria per una dichiarazione congiunta. Un Consiglio sotto pressione dagli USA, perché chiedevano unicamente la condanna di Hamas. Anche in questa occasione, le pressioni della potenza USA impediscono ogni tipo di dichiarazione se non preventivamente accordata con Washington.

Sa segnale in merito al blocco dell’elettricità, dell’acqua e di generi alimentari e sanitari, la Striscia di Gaza dal 2007 subisce una drastica diminuzione dei servizi, di cibo e acqua, perchè completamente dipendente da Israele.

L’IDF ha rilasciato una dichiarazione in merito alla conclusione di una prima parte delle operazioni militari: gli insediamenti prima controllati dai palestinesi sono nuovamente sotto il controllo di Israele. Tra alcuni corrispondenti la situazione non sembra rispondere pienamente alla dichiarazione dell’IDF, c’è ancora caos e numerose sono le segnalazioni di gruppi di militanti palestinesi all’interno di Israele.

A Hebron sono stati uccisi due palestinesi, fonte Mezza Luna Rossa (Croce Rossa in Palestina)

Sul fronte diplomatico da segnalare l’Austria non più disponibile a fornire aiuti a i palestinesi, circa 18 milioni di dollari e la Germania in una comunicazione ha dichiarato di riflettere sulla posizione dell’Austria.

ore 11:30

Pochi minuti fa dalla Striscia di Gaza sono stati lanciati diversi raggi in direzione di Israele. Le sirene di allarme sono state udite nell’area di Tel Aviv e Gerusalemme sud. Un razzo ha colpito l’autostrada 1, non sono stati segnalati feriti o danni particolari.

L’IDF ha schierato a ridosso della Striscia di Gaza 100000mila riservisti, artiglieria e carri armati. In totale, si legge in un comunicato dell’IDF sono 300000mila i riservisti richiamati in servizio attivo.

Yoav Gallant, Ministro della Difesa israeliano ha dichiarato che la Striscia di Gaza sarà sottoposta a “blocco totale”, compreso il divieto di accesso a cibo e carburante. Dopo l’attacco di sabato era stata interrotta la fornitura di energia elettrica.

Questa notte i raid dell’aviazione israeliana si sono concentrati su i campi profughi di Jabalia e al-Shati. È stata colpita anche una moschea ad al-Shati.

Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati, ha messo in guardia da una “pericolosa” narrazione del conflitto tra Israele e Hamas che ignora la storia della violenza contro i palestinesi.

Almeno 1.100 persone sono state uccise da quando Hamas, il gruppo palestinese che controlla la Striscia di Gaza bloccata, ha lanciato un assalto alle città israeliane sabato e ha preso in ostaggio centinaia di militari e civili.

ore 09:30

Per tutta la notte l’aviazione israeliana ha continuato i raid contro postazioni di Hamas nella Striscia di Gaza. IDF ha dichiarato 500 attacchi a centri di comando di Hamas nella striscia di Gaza. Continuano i combattimento lungo una serie di insediamenti israeliani controllati da i palestinesi. Al momento non c’è alcuna stima di quanti siano i combattenti di palestinesi all’interno del territorio di Israele e molto probabilmente i palestinesi riescono a portare ulteriori militanti all’interno di Israele e per rafforzare gli insediamenti controllati.

Il Ministero della Salute palestinesi ha aggiornato il numero delle vittime all’interno di Gaza a 436 morti e 2270 feriti.

In totale sono 3 le basi militari israeliane attaccate da i palestinesi. Al momento l’IDF ha dichiarato di aver respinto l’attacco alla base di Zikin situata vicino al confine con Gaza.

ore 22:00

Il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza sale a 413 persone. 78 bambini e adolescenti e 41 donne. I feriti sono oltre con 2.300. Sono i numeri drammatici comunicati dal Ministero della Salute. Sono segnalati 10 attacchi aerei ad edifici dove alloggiavano civili e famiglie allontanatesi dai luoghi più pericolosi.

Manifestazioni e scontri a Gerusalemme dove ogni persona sospetta crea un allarme, in più di una occasione sono stati picchiati, arrestati e poi rilasciati cittadini israeliani. Nelle grandi città la polizia non riesce a controllare gruppi di cittadini israeliani, armati a caccia di sospetti e generalmente di palestinesi. È simile la situazione a i confini a Nord con il Libano, mentre l’IDF schiera un gran numero di mezzi, uomini carri armati sono stati diversi gli incidenti di “fuoco” amico con la conseguenza di diversi feriti. Le stesse operazioni di dispiegamento dei carri pesanti crea qualche problema all’esercito israeliano, uno di questi durante la manovra di discesa si è completamente ribaltato.

Dalle varie capitali, occidentali e arabe, la diplomazia tuonano, da entrambi le parti con pesanti dichiarazioni minacciose e l’Egitto si è per ora rifiutato di chiudere i confini a sud di Gaza.

La Lega Araba muove i primi passi impegnandosi con colloqui con Lavrov, Ministro degli Esteri della Russia per un probabile incontro nei prossimi giorni.

Tel Aviv e le altre città di Israele sono quasi deserte e continuano a suonare le sirene per un possibile arrivo di razzi nella stessa capitale di Israele, all’areoporto Ben Gurion e nella città di Askelon.

Gli USA confermano di essere al fianco di Israele, già inviati aiuti militari e parte della di una forza navale procede verso il Mediterraneo. Stesse dichiarazioni e conferme arrivano dal Sud del Libano, dove c’è un gran movimento di mezzi e uomini in direzione del confine a Sud, a ridosso di Israele.

Il movimento e il posizionamento delle truppe di Tel Aviv nel Sud del paese è lento e i varchi in cui penetrare offrono vantaggi tattici a gruppi di palestinesi, quasi invisibili, perchè si muovono con deltaplani. Notizia non confermata da parte di media o dall’IDF di una penetrazione molto vicina al sito di Dimona, il reattore della centrale nucleare a sud di Israele nel deserto del Negev.

ore 21:00

Le ragioni di questo nuovo evento bellico tra Palestina e Israele

Negli ultimi tre anni Israele ha espresso il governo più fascista della sua storia. Con pressione della destra, oramai al governo, diversi sono stati i tentativi di introdurre nuove leggi con un solo scopo, chiudere definitivamente la questione palestinese. Infatti il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha mostrato la sua mappa del “Nuovo Medio Oriente” all’ONU in cui non c’era la minima traccia di esistenza della Palestina.

Le continue provocazioni dei coloni sulla spianata di Al Aqsa non hanno minimamente favorito una qualsiasi possibilità di riprendere un negoziato. Ora è chiaro, Al-Aqsa è una linea rossa – per i palestinesi, per il mondo arabo e per le terre dell’Islam.

Il progetto Ucraina è morto. Quindi i “potenti” dell’Universo hanno bisogno di una nuova guerra “al terrore”) per incendiare l’Asia occidentale. Hamas, in questo contesto è perfetto.

Un’Asia occidentale pacifica significa ricostruzione per la Siria, riqualificazione per l’Iraq e il Libano, Iran e Arabia Saudita come parte dei BRICS, il partenariato strategico Russia-Cina rispettato e impegnato in tutta l’Asia occidentale.

La Rotta del Mare del Nord è già in atto, minando direttamente il Canale di Suez.

Uno dei temi chiave discussi a Valdai (Russia) ai massimi livelli è stata la de-dollarizzazione.

Il Mossad e l’IDF colti di sorpresa,convincono molto poco sull’effetto sorpresa, non potevano non essere informati su quanto stava per accadere.

La domanda è: quanto si avvicineranno i gruppi di Hamas alle grandi città di Israele?

ore 19:00

Le autorità hanno aggiornato a 700 morti e ad oltre 2000 feriti il bilancio dell’attacco lanciato ieri da Hamas nel sud di Israele. Nel frattempo nuovi raid aerei israeliani su Gaza e lanci di razzi verso il sud dello Stato ebraico.

ore 18:00

Il portavoce dell’IDF Daniel Hagari ha annunciato che le forze di Hamas rimangono in territorio israeliano. Le forze militari dell’IDF stanno completando il posizionamento a ridosso degli insediamenti vicino a Gaza e hanno intercettato diversi gruppi di Hamas. Alcuni sono stati uccisi e altri sono ora prigionieri.

Secondo quanto dichiarato, l’IDF ha condotto attacchi su circa 800 obiettivi a Gaza dall’inizio della guerra.

Media in Israele come il quotidiano Haaretz, uno dei più letti, oltre a seguire con attenzione lo sviluppo degli eventi, in modo particolare come l’IDF riuscirà a respingere l’attacco di Hamas, sono molti gli analisti ancora increduli sul perché tutti i sistemi di sicurezza e sorveglianza posizionati intorno alla Striscia di Gaza non hanno funzionato. Una testimonianza di una riservista assegnata al comando principale per la sorveglianza su Gaza ha dichiarato: “È impossibile che un numero così alto di palestinesi armati abbia superato la rete di recinzione senza essere intercettato”

Anche se con molto tatto, l’accusa è rivolta principalmente al Primo Ministro e ai vertici militari.

mappa insediamenti controllati da Hamas

ore 17:00

In molte aree dove sono segnalati battagli tra palestinesi e israeliani regna il caos e la confusione. Nella città di Sderot un civile israeliano è stato ferito dal fuoco delle IDF. Secondo le indagini, il civile era in sella a un quad, gli è stato intimato di fermarsi e, non avendolo fatto, gli hanno sparato contro. Ora sta ricevendo cure mediche in ospedale.

Secondo alcuni media israeliani Canale 12, sono 600 i morti israeliani e 2156 i feriti ricoverati presso diversi ospedali e in condizioni critiche.

Il ministro della Difesa Yoav Gallant, durante una intervista alla radio militare ha dichiarato di disporre per l’evacuazione anche di alcuni insediamenti israeliani nel nord di Israele.

L’aviazione israeliana continua i raid contro la Striscia di Gaza utilizzando anche un gran numero di droni.

Il bilancio dei palestinesi uccisi è di 370 persone in maggioranza civili e 2250 feriti. Fonti palestinesi del Ministero della Sanità denunciano l’uccisione di 20 bambini. In molte città della Palestina migliaia di palestinesi sono in strada a sostegno di Gaza


Quando tutto ha avuto inizio, leggi qui gli articoli

I Palestinesi rompono la gabbia della Striscia di Gaza

Israele sorpresa reagisce dichiarando guerra

I raid contro Gaza blocco energia, acqua e merci

 

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