NEUTRALITÀ PERMANENTE
L’iniziativa di democrazia diretta proposta dal libero collettivo Terra Neutrale
Siamo lieti di presentarvi il pensiero del libero collettivo Terra Neutrale e le ragioni politiche della loro interessante proposta per rendere la popolazione e il territorio italiano neutrali in modo permanente da qualsiasi conflitto bellico estero, presente e futuro.
In Africa esiste un principio etico noto come Ubuntu dove il senso profondo dell’essere umani può manifestarsi solo attraverso l’umanità degli altri. Ubuntu è un’etica o un’ideologia dell’Africa sub-Sahariana che si focalizza sulla lealtà e il rispetto nelle relazioni reciproche. È un’espressione in lingua bantu che indica “benevolenza verso il prossimo”. È una regola di vita basata sulla compassione e il rispetto dell’altro. Appellandosi all’ubuntu si è soliti dire: “umuntu ngumuntu ngabantu”: “io sono ciò che sono in virtù di ciò che tutti siamo”. L’ubuntu esorta gli umani a sostenersi e aiutarsi reciprocamente. Esorta a prendere coscienza non solo dei propri diritti, ma anche dei propri doveri, poiché è una spinta ideale verso l’intera umanità ispirata da un profondo desiderio di pace. Secondo il principio Ubuntu è possibile concludere qualcosa di valevole nel mondo solo grazie al lavoro e alla realizzazione insieme agli altri. Richiamiamo all’attenzione dei lettori questa filosofia di vita per presentare l’iniziativa di Terra Neutrale: un libero collettivo italiano che abbiamo conosciuto durante la seconda edizione di Eirenefest, Festival del libro per la pace e la nonviolenza tenutosi a Roma il 26, 27 e 28 maggio 2023 e in altre piacevoli circostanze come riunioni telematiche. Occasioni di conoscenza reciproca nelle quali abbiamo vissuto interessantissimi scambi culturali con i componenti Lavinia Costanzo, Marco Sferrazzo, Jacopo Pace ed Ernesto Melappioni che qui riproponiamo alla vostra affettuosa attenzione per meglio farvi comprendere l’architettura dell’iniziativa sociale NEUTRALITÀ PERMANENTE che hanno ideato e stanno validamente proponendo.
Terra Neutrale si ispira all’antica etica della reciprocità, assai simile alla cultura Ubuntu. Un’etica espressa nella nota regola aurea: “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”; oppure nell’altra sua espressione anche detta regola argentea: “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”. L’etica della reciprocità promuove un sistema sociale equilibrato e interattivo dove ogni individuo partecipante ha diritti e doveri eguali e complementari agli altri. In questo sistema il singolo ha diritto a un trattamento equo e giusto e al contempo ha il dovere di garantire agli altri lo stesso trattamento. L’etica della reciprocità è anche il principio alla base del moderno concetto dei diritti umani, anche se ancora, purtroppo, non sono pienamente attuati dalla comunità internazionale. L’etica della reciprocità è il fondamento della dignità umana e della convivenza pacifica, nonché della legittimità e della giustizia attraverso il riconoscimento universale del rispetto verso tutti gli individui umani, estendendosi anche al rispetto universale verso ogni altra forma di vita.
Abbiamo introdotto il collettivo di Terra Neutrale con il principio di Ubuntu in quanto “Ubuntu” è anche la denominazione di una nota comunità di liberi programmatori informatici che operano nella produzione di software open source. Una comunità che è legata, insieme a molte altre similari, a una visione del mondo sociale peer-to-peer: una modalità organizzativa alla base dell’iniziativa NEUTRALITÀ PERMAMENTE. Nelle telecomunicazioni il peer-to-peer indica un’architettura logica di rete informatica i cui nodi non sono gerarchizzati sotto forma di client o server fissi (clienti o serventi fissi), ma sottoforma di nodi equivalenti o paritari (peer), potendo fungere al contempo da client e server verso altri nodi terminali (host) della rete. Mediante questa configurazione qualsiasi nodo è in grado di avviare o completare una qualsiasi trasmissione senza sottostare a forme di centralizzazione. Per dare l’idea organizzativa del peer-to-peer, a chi è a digiuno di nozioni informatiche, si può prendere in prestito il fenomeno informatico di eMule.
Il software eMule è un applicativo open source dedicato alla condivisione di file basato sull’architettura peerto-peer lanciato nel 2002. Questo software permette di creare una rete orizzontale e circolare di condivisione file completamente dislocata e senza alcun punto centralizzato ne forme di gerarchizzazione. Il principio peer-to-peer di eMule fa leva su ogni singol personal computer nel quale è installato. Gli utilizzatori di questo software che intendono scaricare un preciso file: come una canzone in mp3 o un film in mp4 o altri generi di file, non devono far altro che inserire il titolo del file nella ricerca di eMule e avviare il download. Il software provvederà automaticamente a individuare il file richiesto all’interno dei singoli pc degli utenti dislocati in tutto il mondo rendendolo disponibile al richiedente.
Il collettivo di Terra Neutrale ha una visione peer-to-peer della società umana in cui ogni singolo individuo è un nodo di interazioni attive e passive senza il filtro di una terza entità autoritaria e gerarchica che ne condizioni il comportamento. La visione di Terra Neutrale è quella di un mondo in cui ogni ambiente sociale è democratizzato attraverso l’antico metodo assembleare, noto anche come il cerchio intorno al fuoco. Una visione che favorisce la cooperazione diretta fra gli individui partecipanti in una condizione di pariteticità collaborativa atta a perseguire i diversi scopi operativi comunitari. Seppur questa visione è attualmente considerata utopistica dalla cultura dominante, il collettivo di Terra Neutrale ci ricorda che questa architettura sociale è stata quella più utilizzata nell’arco della storia umana. In certi casi viene utilizzata ancora oggi in alcune organizzazioni sociali come le comunità di programmatori informatici di software open source oppure in piccole comunità autosufficienti sparse per il mondo.
I riferimenti storici più significativi sono riconducibili alle società gilaniche scoperte dall’archeologa Marija Gimbutas e sintetizzate dalla sua erede sociologa Riane Eisler nel modello mutualistico, contrapposto al modello dominatore che è apparso sullo scenario storico umano verso l’inizio dalla storia antica. Le società gilaniche erano comunità autosufficienti su base assembleare prevalenti fino al neolitico. In queste organizzazioni donne e uomini collaboravano reciprocamente per il benessere della comunità seguendo una filosofia di vita prettamente matrifocale. Dove l’aspetto universale femminile, in quanto generatore della vita, era il focus spirituale di ogni individuo. Da non confondere assolutamente con il matriarcato che è un modello organizzativo verticistico a impronta femminile speculare al patriarcato e rientrante nei modelli organizzativi dominatori. Il concetto orizzontale e circolare della matrifocalità prende origine dalla stessa natura, dove la femmina, in quanto madre, è generatrice sia della femmina che del maschio. Un principio naturalistico che pone l’essere umano in pieno equilibrio armonico con la Madre Terra e con il più vasto equilibrio armonico del micro e macro universo di Madre Natura.
Altri esempi organizzativi orizzontali e circolari, appartenenti addirittura all’Età contemporanea della periodizzazione storica, possono essere individuati nelle eclissate ed estinte comunità dei nativi americani da parte delle ingerenze dell’uomo bianco colonizzatore. La costellazione dei nativi americani, seppur suddivisi in diverse popolazioni, non erano organizzati in modo verticistico con lunghe catene di comando, come altresì è organizzata gran parte della civiltà contemporanea. Ogni singolo individuo seguiva il precetto della matrifocalità e si sentiva parte di Madre Natura. Una popolazione indiana si componeva di gruppi locali che erano politicamente autonomi ed economicamente autosufficienti sparpagliati in villaggi e privi di un potere centrale. Ogni gruppo prendeva decisioni autonomamente attraverso la pratica assembleare e consiliare. Questi gruppi di nativi americani erano spiritualmente guidati da leader rappresentativi scelti direttamente dai partecipanti e la loro carica poteva essere anche destituita seguendo i massimi principi democratici. Donne e uomini avevano ruoli complementari: i padri tramandavano le arti dei mestieri, della caccia e della pesca, mentre le donne quelle del raccolto e delle cure naturali oltre alle regole della società e delle tradizioni.
Fra queste diverse popolazioni quella apache è sicuramente la più significativa da prendere come esempio. Diversamente dai luoghi comuni, presenti nella cultura occidentale, in queste comunità non esisteva il capo tribù. Ciò che viene erroneamente identificato come capo tribù era in realtà il grande saggio, denominato in lingua apache Nant’an. Colui che per anzianità ed esperienza elargiva consigli per il benessere del gruppo d’appartenenza senza imporre decisioni autoritarie, le scelte operative venivano sempre prese in sede comunitaria attraverso il cerchio intorno al fuoco: l’assemblea. L’intera popolazione apache era costituita da gruppi eterogenei politicamente autonomi ed autosufficienti ognuno dei quali aveva il suo Nant’an e seguiva lo stesso metodo assembleare di tutti gli altri. Similarmente all’architettura informatica peer-to-peer senza forme verticistiche e centralizzate. Gli apache furono la popolazione di nativi americani che più di tutte le altre si distinse in resistenza temporale alla colonizzazione dell’uomo bianco. Non è un caso che un’altra comunità informatica di liberi programmatori autori del noto software di scrittura gratuito OpenOffice abbia scelto di denominarsi proprio con l’appellativo: “apache”.
Il collettivo di Terra Neutrale è un organismo sociale senz’altro sensibile e culturalmente preparato sulla storicità della condizione umana e sociale contemporanea. Sia sugli aspetti nazionale che in quelli internazionali. Oltre a essere ricco di conoscenze sui diversi modelli sociali organizzativi che sanno ben esprimere con metafore ed esempi facilmente comprensibili. Il loro modo di pensare e di agire è sicuramente inconsueto rispetto ai pensieri, alle azioni e alle modalità di fare politica che solitamente si è abituati a praticare o ad assistere. Secondo il loro pensiero per raggiungere l’obiettivo della pace universale e del disarmo bellico nazionale e internazionale è praticabile la via giuridica dei diritti umani. Un percorso che andrebbe accompagnato parallelamente alla ricostruzione di un tessuto sociale orizzontale e circolare su base assembleare. Fatto di piccoli collettivi dislocati e senza alcuna forma verticistica e centralizzata.
In base alle analisi che hanno effettuato sul diritto internazionale sostengono che tutto è già stato scritto nei trattati e/o convenzioni a difesa dei diritti universali e inalienabili dell’uomo e del fanciullo e nelle singole costituzioni delle democrazie rappresentative. Occorre solo che le popolazioni si attivino giuridicamente per rendere effettivi questi principi universali. Per esempio, citano l’articolo 1 comma 2 dello Statuto delle Nazioni Unite che recita: Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto e sul principio dell’eguaglianza dei diritti e dell’auto-decisione dei popoli, e prendere altre misure atte a rafforzare la pace universale”.
Inoltre, si dichiarano Difensori dei Diritti Umani e citano gli articoli 1 e 6 della Dichiarazione dei Difensori dei Diritti Umani adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con Risoluzione 53/144, 8 marzo 1999 che qui riproponiamo all’attenzione dei nostri lettori:
Articolo 1: Tutti hanno il diritto, individualmente ed in associazione con altri, di promuovere e lottare per la protezione e la realizzazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali a livello nazionale ed internazionale.
Articolo 6: Tutti hanno il diritto, individualmente ed in associazione con altri: a) di conoscere, ricercare, ottenere, ricevere e detenere informazioni riguardo a tutti i diritti umani e le libertà fondamentali, incluso l’accesso alle informazioni sul modo in cui si dia effetto a tali diritti e libertà nei sistemi legislativi, giuridici o amministrativi interni; b) come previsto negli strumenti internazionali sui diritti umani ed in altri strumenti applicabili, di pubblicare liberamente, comunicare o distribuire ad altri opinioni, informazioni e conoscenze su tutti i diritti umani e le libertà fondamentali; c) di studiare, discutere, formare ed esprimere opinioni sull’osservanza, sia nella legge che nella pratica, di tutti i diritti umani e le libertà fondamentali e, attraverso questi ed altri mezzi appropriati, di attirare la pubblica attenzione su questa materia.
Secondo il pensiero del collettivo Terra Neutrale esiste una base giuridica internazionale che se venisse correttamente applicata potrebbe funzionare da leva per traghettare le democrazie indirette e rappresentative verso forme democratiche più dirette e partecipate. Dove la base sociale potrebbe già da ora dettare le disposizioni legislative da far attuare ai rappresentanti eletti inducendoli a compiere il volere democratico delle popolazioni. Secondo le loro analisi esistono tre fenomeni superabili che ostacolano un processo politico significativo come questo: l’immobilismo inconsapevole, il mobilismo disfunzionale e la divisione in parti con i partiti della base sociale.
Per “immobilismo inconsapevole” intendono quel fenomeno di passività generalizzata ampiamente diffuso nelle popolazioni che risponde al luogo comune “tanto non cambia niente”. Oppure a quel tipico fenomeno di continua e improduttiva lamentela verso le istituzioni riscontrabile sia nella vita quotidiana, ma soprattutto nei contemporanei social telematici.
Per “mobilismo disfunzionale” intendono quel variegato spettro di azioni rivolte alla scesa nelle piazze con manifestazioni di vario genere. La maggior parte delle quali strumentalizzate dal sistema partitico per fini elettorali. Situazioni che si generano il più delle volte senza cogliere nel segno il focus risolutivo dei drammi, concludendosi alla fine senza validi e sostanziali ritorni permanenti di utilità pratica per le popolazioni.
Per “divisione in parti con i partiti” intendono quella cattiva abitudine mentale che persuade il singolo individuo a individuare un’entità salvatrice esterna. Perlappunto un partito o un leader politico da delegare per risolvere le questioni sociali di interesse comune. Una cattiva abitudine che genera nell’individuo persuaso una forma di deresponsabilizzazione. Oltre alla separazione dagli altri individui che, scegliendo partiti o leader diversi da delegare, si deresponsabilizzano a loro volta sulle questioni sociali d’interesse comune.
Secondo il collettivo Terra Neutrale, in tutti e tre i casi, è carente nelle popolazioni un’adeguata preparazione culturale sui sistemi democratici esistenti, sui principi delle rispettive costituzioni e sui diritti umani universali. Una drammatica mancanza cognitiva che impedisce alle istanze sociali la corretta individuazione della questione di fondo che andrebbe risolta, ossia l’inadeguatezza delle democrazie indirette rispetto alle sfide del terzo millennio. Se è vero che questi modelli democratici sono stati ottimi strumenti per innescare un processo evolutivo della società umana – quando le masse erano ancora analfabete e incolte – oggi questi sistemi si stanno dimostrando palesemente al servizio delle lobby economiche. Permettendo ai poteri forti globali, appartenenti al circuito delle banche e delle multinazionali, di direzionare in un mondo o nell’altro l’azione legislativa dei rappresentanti eletti e dei governi a loro esclusivo vantaggio.
Secondo il collettivo Terra Neutrale tutto parte da un serio errore culturale. Nella percezione comune le popolazioni associano spesso l’idea di democrazia a un modello sociale in cui viene garantita la libertà d’espressione e i diritti umani. In parte è vero, ma il senso primario e oggettivo del termine “democrazia” indica un sistema socio decisionale in cui dovrebbero essere le popolazioni a decidere del proprio presente e futuro. Un principio completamente diverso dalla percezione comune sulla democrazia. Nelle democrazie indirette il singolo individuo non può in nessun modo esercitare direttamente il potere legislativo che altresì delega al soggettivo “salvatore” di turno che meglio è riuscito a persuaderlo facendosi votare. Senza immaginare, né tantomeno dubitare, che la maggior parte dei rappresentanti eletti di tutti gli schieramenti, dietro le quinte dei parlamenti e dei senati, operano per far avanzare i programmi legislativi dettati dai poteri forti globali. Un fenomeno ormai noto e presente in tutte le democrazie rappresentative del mondo denunciato trasversalmente da innumerevoli intellettuali e giornalisti che in talune circostanze si manifesta in noti scandali che riempiono i notiziari. Queste entità sovranazionali, che ormai detengono centralizzato oltre che il potere finanziario, produttivo e commerciale, anche il potere dell’informazione e quello culturale e artistico, hanno ormai tutti gli strumenti necessari per influenzare violentemente nell’ombra l’opinione pubblica e i costumi sociali.
Il collettivo di Terra Neutrale sostiene che se non si sradica al più presto questo pericoloso errore culturale sulla democrazia dal pensiero collettivo, continuando a procedere con le ormai anacronistiche e disfunzionali democrazie indirette o rappresentative, il genere umano potrebbe andare incontro a seri pericoli nel suo prossimo futuro. In merito a questo, negli scambi intercorsi, ci hanno ricordato le più significative e drammatiche legislazioni messe in atto congiuntamente da tutti gli Stati a regime democratico indiretto attualmente esistenti. Legislazioni che hanno favorito la finanziarizzazione, l’industrializzazione e la commercializzazione coatta promuovendo il consumismo globale in nome di un paradossale progresso. Un fenomeno che in meno di un secolo ha determinato l’esposizione della biosfera al collasso biologico con l’inquinamento indiscriminato degli elementi vitali come l’aria, l’acqua e la terra: il vero oggettivo dramma ambientale. Una questione da risolvere che oggi viene abilmente nascosta all’opinione pubblica con la propaganda sull’emergenza dei cambiamenti climatici.
Terra Neutrale non nega l’esistenza dei cambiamenti climatici, ma sostiene che questi non possono essere ricondotti con esattezza scientifica alle azioni intensive umane, seppur tali azioni possono averlo influenzato. In quanto i cambiamenti climatici sono un fenomeno di per sé naturale che è sempre esistito e dimostrato dalla geologia. Ritiene piuttosto che l’emergenza dei cambiamenti climatici sia un falso problema rispetto all’inquinamento ambientale che è un dato di fatto oggettivo sotto gli occhi di tutti che riguarda la vita quotidiana di miliardi di esseri umani, oltre a quella di miliardi di forme di vita animali e vegetali che concorrono insieme al mantenimento dell’equilibrio generale della biosfera dalla quale tutti dipendiamo.
In meno di un secolo sono stati drammaticamente intaccati equilibri biologici millenari con centinaia di azioni umane invasive e intensive ai danni della natura perseguendo le logiche di mercato. Dopo l’inquinamento chimico, partito in modo indiscriminato dalla fine della Seconda guerra mondiale, negli ultimi due decenni si è passati all’inquinamento genetico con la modificazione di organismi vegetali e animali solo per perseguire i fini del profitto industriale e commerciale delle grandi potenze economiche sovranazionali. Senza mai fare i conti sulle conseguenze future. Senza mai utilizzare il principio scientifico di precauzione, perseguendo esclusivamente il principio scientifico di falsificazione. Questo dramma è stato generato nella malsana logica economica che i problemi causati nel presente diventano per le stesse entità sovranazionali che li hanno determinati fonti di profitto per il futuro. L’evidenza eclatante è il neonato business dell’attuale green economy dove le stesse multinazionali che hanno determinato il danno ambientale facendo profitti ora intentano di fare ulteriori profitti con l’illusione di riparare ai danni che hanno commesso, forzando a tal proposito le legislazioni degli stati a loro favore.
Secondo Terra Neutrale tutto questo disastro ambientale e sociale planetario senza precedenti storici è venuto a determinarsi intorno al madornale errore culturale presente nel pensiero collettivo sul concetto di democrazia stessa. La dissonanza cognitiva più emblematica, a rappresentazione del dramma vissuto dal genere umano contemporaneo, è quella che il comune mortale “crede” di stare in democrazia, mentre ogni ambiente sociale significativo nel quale vive, come quelli lavorativi, è organizzato in uno schema verticistico a lunghe catene di comando che è il sistema sociale più antidemocratico che esista. Terra Neutrale, davanti a queste drammatiche incongruenza nel pensiero collettivo del genere umano contemporaneo, ricorda un antico proverbio dei nativi americani che recita: noi non abbiamo ereditato la madre terra dai nostri avi, l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli, e a loro dobbiamo restituirla meglio di come l’abbiamo ricevuta.
Da queste evidenze sociologiche Terra Neutrale sostiene che per invertire il processo autodistruttivo sociale e ambientale in corso è fondamentale fuoriuscire dall’impasse delle democrazie indirette e rappresentative direzionando l’azione politica verso le loro evoluzioni in sistemi democratici più diretti e partecipativi. Dove le popolazioni possano effettivamente godere di strumenti legislativi atti a regolare e controllare l’operato degli eventuali rappresentanti e governi in tempo reale. Per raggiungere questo logico obiettivo è necessario fuoriuscire dalla ristretta visione partitica e polarizzante che divide in parti la popolazione e favorisce l’azione interferente dei poteri forti globali. Questa impresa politica è possibile attuarla solo se le popolazioni riscoprono e tornano a praticare l’antica organizzazione umana del cerchio intorno al fuoco: l’assemblea operativa. Purtroppo, non c’è altra via. A tal proposito il collettivo di Terra Neutrale ci ricorda che attualmente esiste solo un modello democratico più evoluto di tutti gli altri: quello della confederazione svizzera. Un sistema, che seppur avente piccoli e grandi difetti, riconosce la popolazione svizzera come organo legislativo di Stato. Essa può emettere e abrogare leggi con l’utilizzo di facili strumenti di democrazia diretta, può revocare in tempo reale eventuali rappresentati e possiede un sistema dislocato di assemblee legalizzate che agiscono direttamente sul territorio. Ma Terra Neutrale ci ricorda anche che questo sistema è attualmente minacciato dai poteri forti globali e sta addirittura perdendo la sua storica neutralità permanente. Per come si evince dalle ultime iniziative dei suoi parlamentari sul rifornimento di armamenti bellici di produzione elvetica alle forze ucraine. Una situazione anomala che sta fortemente agitando gli animi della popolazione svizzera.
Il collettivo di Terra Neutrale ci evidenzia che con il conflitto russo/ucraino è venuta a spalancarsi sul mondo intero una gigantesca finestra di Overton sull’argomento “guerra mondiale” che è diventata addirittura un tabù parlarne, tant’è forte l’ingerenza dei sistemi d’informazione che sono condizionati dai poteri forti globali. Prima del 24 febbraio 2022 – quando la Russia ha deciso d’invadere ufficialmente l’Ucraina in risposta allo scontro politico, diplomatico e militare iniziato de facto nel febbraio del 2014 – l’opinione pubblica internazionale non avrebbe mai creduto sull’eventualità di un terzo conflitto bellico mondiale. Oggi questa possibilità si è resa addirittura più fattibile dei tempi della guerra fredda. L’agghiacciante paradosso è che a rendere realistica questa drammatica possibilità sono proprio le dirigenze di quelle nazioni a regimi democratici indiretti che hanno sancito i diritti umani universali.
In questo interessante scambio di opinioni i componenti di Terra Neutrale sottolineano anche l’anomala coincidenza del fenomeno pandemico. Un contesto che ha preceduto l’intervento dell’operazione speciale russa dove tutte le nazioni del mondo hanno affrontato una guerra mondiale a un virus fatta di coprifuochi, divisioni in zone d’allerta, restrizioni di vario genere e obblighi comportamentali da osservare. Una situazione dagli ambigui e drammatici retroscena che solo oggi stanno emergendo riempiendo le pagine dei notiziari con mezze verità che fanno rabbrividire la pelle. Una situazione che in un certo qual modo ritengono abbia addestrato la popolazione mondiale a vivere in uno stato di guerra/emergenza.
È da queste attente osservazione e da un retroterra culturale di ordine assembleare che i componenti di Terra Neutrale, a cui piace definirsi “disponenti”, hanno deciso di ideare un operazione politica e apartitica di elevato valore umanitario. Usano il termine “disponenti” in quanto ritengono che ogni essente umano debba poter disporre – individualmente e collettivamente – in modo diretto sul proprio presente e futuro. Senza alcuna ingerenza o condizionamento da parte di terze entità verticistiche e antidemocratiche. Pur consapevoli dell’ordine sociale e dell’epoca nella quale vivono, motivati dalla responsabilità umana nei confronti delle future generazioni, hanno messo in piedi una strategia peer-to-peer per alimentare il consenso della popolazione italiana a voler rendere il proprio territorio neutrale in modo permanente da qualsiasi conflitto bellico presente e futuro; con la viva intenzione di incentivare il disarmo bellico mondiale accrescendo la cultura pacifica e il buon senso sociale internazionale.
L’idea strumentale che promuovono, oltre ad essere essenziale e di facile applicazione pratica, è immensamente ricca di tanti piccoli semi atti a stimolare la consapevolezza umana sui grandi temi sociali universali, come quello della guerra, della democrazia e dell’ambiente naturale nel quale vive il genere umano contemporaneo. Negli scambi conoscitivi intercorsi hanno sostenuto che il termine “pace” è ormai inflazionato e inquinato dalla retorica, privo di qualsiasi oggettiva proposta pratica per concretizzarla. Sostengono che il più delle volte questo termine viene utilizzato da alcune frange partitiche per continuare a raccogliere consensi all’interno delle ormai anacronistiche democrazie rappresentative; dove si continua ancora a votare ponendo una X su dei simboli o nomi per come si faceva quando la maggior parte della popolazione era ancora analfabeta. Usano un linguaggio propositivo e si discostano da tutte quei modelli comunicativi tipici della contrarietà al sistema che ritengono anch’essi anacronistici e funzionali al mantenimento in essere dello status mentale di sudditanza alle istituzioni criticate, come: No alla Guerra, No alla violenza, No agli inceneritori, No alle discariche, No alla violenza sulle donne, No ai vaccini, No ai green pass, No agli ZTL. Oppure a quelle comunicazioni antitetiche che trovano la loro massima espressione nell’etichetta antifascista. Ritengono che l’utilizzo di certe comunicazioni sia altresì funzionale a mantenere in essere le separazioni e i conflitti sociali senza aprire le porti alle logiche soluzioni umane che andrebbero intraprese.
Sono anche avversi alla pratica delle manifestazioni di piazza, in quanto ritengono siano espressioni di dissenso che espongono i partecipanti al conflitto con le forze dell’ordine e su questo tema richiamano alla memoria i versi di “Valle Giulia” di Pier Paolo Pasolini. Ritengono che se veramente si ricerca la concretizzazione di una pace duratura e universale per l’umanità in tutte le dimensioni sociali è necessario che l’individuo umano dissenta all’incarnazione del soldato. Qualsiasi genere di soldato. Non solo quello tipicamente militare, ma qualsiasi ruolo di sudditanza ai sistemi verticistici a lunghe catene di comando. Anche un operaio, un impiegato, un commesso, un infermiere, un insegnate e altri ruoli similari sono incarnazione di soldati. Un termine la cui radice etimologica proviene da “soldo” la moneta coniata anticamente dal sovrano di turno per controllare e arricchirsi sul traffico delle merci nel suo territorio. È nel momento in cui l’individuo umano accetta il soldo del suo padrone che implicitamente accetta la cultura della guerra, della competizione, dell’antagonismo e soprattutto della schiavitù alla sua dipendenza. Questo, secondo il collettivo Terra Neutrale, è il focus di ogni dramma umano che può risolversi solo ritornando alla pratica assembleare in ogni ambiente sociale il cui destino è la collaborazione operativa senza competizione.
Quello che sostanzialmente hanno ideato i disponenti di Terra Neutrale è uno strumento per rilasciare nel pensiero collettivo quegli elementi cognitivi atti a orientare la popolazione umana verso la fioritura di un’adeguata e autorganizzata azione politica, apartitica e pacifica. Partendo e rispettando i presupposti giuridici attuali nazionali e internazionali. La NEUTRALITÀ PERMANENTE del territorio italiano non è il fine, ma il mezzo per rigenerare un qualificato tessuto sociale operativo a dimensione umana. Il vettore ideologico e motivazionale sul quale costruire una posizione mentale – individuale e collettiva – alternativa e distante da ogni forma di polarizzazione conflittuale, alimentando il reciproco e sano dialogo. Soprattutto in questo delicato momento storico in cui lo spettro di un potenziale disastro bellico potrebbe minare irreversibilmente il futuro del genere umano e del pianeta terra. Neutralità come stato attivo dell’essere. Neutralità come salvagente davanti alla follia imperante nella quale si sta direzionando il genere umano contemporaneo. Neutralità come antidoto mentale all’idea della guerra e della competizione.
Sebbene apparentemente possa sembrare una semplice petizione, quello che propongono va ben oltre le superficiali conclusioni che potrebbero essere date sulla loro iniziativa. Per comprendere appieno la loro proposta politica d’avanguardia culturale è necessario attivarsi e sperimentare in prima persona evitando qualsiasi precoce e inappropriato pregiudizio. Ponendo la massima attenzione su ogni singolo particolare che il collettivo Terra Neutrale ha predisposto per l’attuazione del benessere universale del genere umano.
Una modalità di fare politica semplice, essenziale ed estremamente ricca di contenuti culturali che spronano a una visione del mondo e a una partecipazione sociale peer-to-peer innovativa e inusuale rispetto alle solite azioni politiche che siamo mal abituati a seguire per inerzia mentale. Ma soprattutto una modalità politica autorigenerante, già predisposta per essere esportata ovunque, anche nella dimensione internazionale.
Una proposta dove ogni singolo o gruppo può rendersi effettivamente protagonista di un significativo cambiamento sociale per ritrovare la fiducia nell’unità d’intenti. Predisposta per essere condotta anche da associazioni o collettivi che già agiscono sul territorio fornendo un valore aggiunto alle loro azioni amplificando la risonanza sull’unità d’intenti.
I presupposti sulla quale è stata ideata permettono di rassicurarsi sul valore genuino dell’orizzontalità e circolarità organizzativa, garantendo la massima affidabilità nei confronti del collettivo di Terra Neutrale che si pone esclusivamente come esempio operativo vivente da replicare ovunque. Il sito di Terra Neutrale in questa iniziativa si pone solo come strumento di conteggio degli intenzionati a ottenere la NEUTRALITÀ PERMANENTE del territorio italiano e come mezzo per ricevere il pacchetto degli strumenti culturali e operativi utili alla formazione del necessario tessuto sociale assembleare di base. Similarmente al sito del progetto eMule utile per scaricare il software necessario a determinare la condivisione peer-to-peer.
Di seguito vi lasciamo alla lettura della lettera di presentazione del collettivo Terra Neutrale consigliandovi di accogliere di buon cuore il loro sano invito alla partecipazione. Nel caso foste intenzionati a sposare la proposta di Terra Neutrale come abbiamo fatto noi, alla fine della lettera vi diamo le corrette indicazioni.
PRESENTAZIONE
Siamo Terra Neutrale, un libero collettivo di Difensori dei Diritti Umani tutelati dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite (Risoluzione ONU 53/144, 8 marzo 1999). Agiamo per promuovere e proteggere i diritti inalienabili dell’uomo e dell’infanzia.
Terra Neutrale opera in modo volontario promuovendo la partecipazione individuale e collettiva. Ha ideato un semplice strumento di democrazia diretta alla portata di tutti, senza difficili impegni, spostamenti o complicazioni burocratiche, al fine di distribuire il potere decisionale sui grandi temi sociali ad ogni singolo intenzionato.
La prima proposta che il collettivo di Terra Neutrale pone all’attenzione della popolazione italiana è quella di rendere il suo territorio neutrale in modo permanente da qualsiasi conflitto bellico estero, presente e futuro. Persegue questa iniziativa di elevatissimo valore umano e simbolico animata dal sentimento universale nei confronti dell’infanzia con l’intenzione di ispirare tutte le popolazioni del mondo a manifestare la stessa volontà di neutralizzare i rispettivi territori dal dramma della guerra e incentivare il disarmo bellico mondiale.
In questo cammino il collettivo di Terra Neutrale si pone anche l’obiettivo di stimolare la riorganizzazione del tessuto sociale in una forma operativa circolare e orizzontale. Senza alcuna struttura piramidale a lunghe catene di comando. Ponendosi come esempio organizzativo autogestito da replicare e adattare in modo autonomo e indipendente da altri singoli o gruppi di intenzionati che condividono la proposta.
Il collettivo di Terra Neutrale, per la concretizzazione della NEUTRALITÀ PERMANENTE e dei conseguenti obiettivi espressi, ritiene che sia necessaria la formazione di un altissimo consenso della popolazione italiana che funzioni da indiscutibile cassa di risonanza. Per queste ragioni ha ideato un piano operativo facilmente condivisibile che fa leva su un contatore di intenzionati presente sul sito: www.terraneutrale.org
Il piano è qui sintetizzato in 4 PUNTI FOCALI che ogni soggetto intenzionato a ottenere la NEUTRALITÀ PERMANENTE è invitato a seguire in piena responsabilità e autogestione individuale e collettiva:
- Il primo passo individuale di questo cammino collettivo è quello di offrire la propria intenzione a voler ottenere la NEUTRALITÀ PERMANENTE inviando il “SI” a: si@terraneutrale.org. In questo modo l’intenzionato potrà ricevere con una riposta automatica il pdf LEGGIMI con gli strumenti occorrenti per realizzare questa impresa.
- Il secondo passo individuale è quello di partecipare attivamente alla campagna di sensibilizzazione facendo tamtam per aumentare il numero degli intenzionati. Contribuendo a formare micro tessuti sociali con libere iniziative. TAMTAM è uno strumento operativo di fondamentale importanza presente nel pdf LEGGIMI rilasciato nella risposta automatica.
- Il terzo passo collettivo è raggiungere almeno 34 MILIONI D’INTENZIONATI seguendo l’evoluzione dell’evento attraverso il contatore di terraneutrale.org.
- Il quarto passo collettivo è il COMPIMENTO DELL’OPERA. Stampare il MODULO DISPOSIZIONE presente nel pdf LEGGIMI, compilarlo, firmarlo e inviarlo alle istituzioni per rendere il territorio italiano neutrale in modo permanente secondo il diretto volere democratico della popolazione italiana.
Il collettivo di Terra Neutrale, appellandosi ai diritti universali e inalienabili dell’uomo e del fanciullo, con il pacchetto degli strumenti occorrenti messi a disposizione degli intenzionati, vuole innescare un’azione sociale sicuramente politica, ma decisamente apartitica. Offrendo a tutta la popolazione italiana uno strumento di democrazia diretta atto a distribuire il potere decisionale, sui grandi temi sociali, a ogni singolo partecipante. Per qualsiasi ulteriore delucidazione i volontari di Terra Neutrale si mettono a disposizione dei richiedenti secondo le informazioni presenti sul sito: www.terraneutrale.org Grazie per la preziosa attenzione.
ISTRUZIONI PER L’INVIO DEL SI DA PARTE DEI LETTORI DI SOVRANITÀ POPOLARE
Quando invii il SI a: si@terraneutrale.org inserisci in Copia conoscenza (Cc) il nostro indirizzo email: redazione@sovranitapopolare.org come descritto nel sito di Terra Neutrale.
In questo modo potremo organizzarci insieme per portare avanti la campagna informativa e formativa sulla NEUTRALITÀ PERMAMENTE.
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