L’esistenza della Russia come nel passato è nuovamente in pericolo

La Russia non è mai stata sconfitta ma non è riuscita a liberarsi del nemico interno

truppe russe a Mosca

Le parole di Putin sul riferimento storico al 1917 non sono parole a caso ma di una profondità storica tremendamente attuale. Poche parole per ricordare quegli eventi fin troppo simili a quanto sta accadendo oggi. L’esistenza della Russia è nuovamente in pericolo come nel 1917. Prigozhin e la Wagner hanno issato i simboli dell’armata bianca?

La storia è sempre testimone veritiero dei fatti e nella storia millenaria della Russia nessun libro racconta delle sconfitte della Russia sul campo di battaglia ma solamente momenti difficili, pagati a caro prezzo, non sconfitta ma sconvolta da un secolare scontro interno.
Il 1917 si è ripresentato nell’attuale Federazione della Russia costretta ad intervenire militarmente per combattere nuovamente il nazismo crescente in ucraina, sostenuto dall’Occidente, dagli USA e dalla NATO. Il demone del nazismo è ricomparso, alimentato da chi è sempre stato nemico della Russia anche nei fatti del 1917. Come allora oggi, il tradimento, l’inganno e l’infedeltà minano seriamente l’esistenza della Russia, la storia, il mondo ammutolito per quanto stiamo vivendo e dagli esiti incerti.
All’epoca quando c’era lo zar, poco più di 150 anni fa esisteva l’armata bianca, ostile all’armata rossa, uno scontro duro, quasi mortale per la Russia ma chi difendeva la patria, in nome del bolscevismo, combattendo con i rossi ha sconfitto i bianchi.
Chi nel 1917 è partito dalla sua casa per sostenere i bianchi? È sempre la storia a risponderci, in aiuto sono accorsi il Regno Unito, gli USA, la Francia e l’Italia. Sono solo coincidenze? No, il 1917 ha segnato una pausa, il conflitto interno in Russia tra bianchi e rossi è continuato, in silenzio ma non ha mai smesso di esistere.
Tutto questo è stato compreso dai russi? Oggi c’è questa consapevolezza? Tutta la Russia ora deve fronteggiare un tradimento non facile da superare e tutto quanto accade sono le conseguenze del primo tradimento.
È un veleno lento, impercettibile ma presente e negli ultimi 35 anni la Russia sembrava totalmente guarita da questo avvelenamento ma oggi gli eventi manifestano nuovamente una vecchia patologia.
Gli appelli alla Madre Patria, al riconoscimento del comandante unico e supremo, alla grandezza della terra russa sono tutti antidoti per non morire di questo nuovo avvelenamento.
Quanto accade oggi prelude alla totale guarigione ma occorrerà pagare nuovamente un alto prezzo, forse in nuove vite
Le domande sono tante ed è giusto farle proprio in questo momento, è molto importante perchè c’è tutta l’esistenza della Russia.
Le notizie continuano ad essere frammentarie e non è possibile, al momento, definire realmente il pericolo di quanto sia grande o piccolo, o meglio, quanti combattenti della Wagner condividono e seguono l’operato di Prigozhin?. Gli appelli e l’invito a deporre le armi, senza alcuna condizione e offrendo molte garanzie agli stessi combattenti Wagner, al momento non è possibile definire realmente ma sembra che alcuni gruppi abbiano già accettato questa offerta. A Rostov anche se non ci sono immagini o video, i militari ceceni sono già in posizione nella città nei pressi degli edifici pubblici controllati dai combattenti della Wagner.
Ufficialmente ci sono state una serie di dichiarazioni di fedeltà al presidente Putin, da parte di alcuni comandi militari, al momento non ci sono notizie ufficiali di settori o interi reparti dell’esercito russo schierati con Prigozhin, lo stesso sembra sempre più isolato.
Il gioco ma in realtà non è un gioco muove uno scacchiere enorme con pedine bianche e rosse e la propaganda ha trovato il suo terreno e momento migliore.
Tutte le opposizione al governo di Mosca sono in movimento, il teatro di battaglia è per ora il territorio nel mondo virtuale, internet e i social diffondo gli appelli alla ribellione, come l’invito della leadr dell’opposizione bielorussa, Svetlana Tikhanoskaya che ha chiesto di chiudere i confini tra Bielorussia e la Russia e non è sufficiente, chiede l’espulsione delle truppe russe dal paese.
La propaganda è molto attiva chiaramente da parte dell’Ucraina e dell’Occidente se da un lato i leader occidentali si limitano a dichiarare di osservare quanto accade in Russia, sui social ucraini vengono pubblicate notizie che non hanno la minima conferma, anche dal fronte che oggi non è silenzioso ma che ha visto già ripetuti assalti ucraini respinti dalle difese russe.
Il bombardamento notturno sull’Ucraina, questa notte, è stato molto duro ma al momento non ci sono approfondimenti come lo sono di consueto e diffusi dai corrispondenti di guerra e dallo stesso ministero della difesa russa.
Il mondo segue quanto accade sul territorio russo ma al fronte le battaglie non si fermano. L’evento più significativo e la controffensiva ucraina nella direzione di Orekhovsky. Dopo numerosi attacchi, l’esercito ucraino è avanzano di circa 2 kilometri ma dalle linee di difesa russa, si muovono rapidamente i rinforzi e come per altre occasioni, se la forza di attacco ucraina non sarà sufficiente, si chiuderà una formazione di militari russi chiudendo l’area come una tenaglia.
Le battaglie continuano su diverse aree del fronte.
Notizia dell’ultimo minuto, la colonna di mezzi dei combattenti della Wagner è entrata nella regione di Mosca, non viene precisata l’entità di questa colonna ma i punti strategici sulle vie di tarsporto sono presumibilmente sorvegliati. Il convoglio dista sono a poche centinaia di kilometri da Mosca. Importante segnalare che le fonti ufficiali sono completamente silenziose.
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