Dal Patto Julian Assange alla Federazione Internazionale Editori e Creatori Online

15 Febbraio 2024 nasce la FIECO

Fieco. Federazione Internazionale Editori e Creatori Online

di Maurizio Torti

Presidente della Federazione Internazionale Editori e Creatori Online

Dobbiamo analizzare e ricercare la storia della censura in rete ma guardiamo a 360 gradi come, cosa e chi muove gli strumenti censori orientati verso i vecchi e nuovi “dissensi”.

Nel Paese Italia questa analisi è molto semplice, sono 3 le condizioni che trattengono l’informazione italiana in un area poco democratica e sono: centinaia di giornali, magazine, tv e radio sono nelle mani di poche persone, esiste una plurarlità di testate ma di proprietà di pochi editori. Altro elemento da considerare è la normativa, ferma agli anni 20′ e solo poche settimane fa, il sistema giudiziario italiano ha abolito il carcere per i giornalisti.

Ultimo ma non per ordine di importanza è voluto proprio dalla politica, dai partiti poco disponibili alla trasparenza e poco pronti al dialogo, infatti la prima reazione di un politico, citato in un inchiesta giornalistica è quella di denunciare, una denuncia temeraria allo scopo di inviare un messaggio diretto al giornalista e un messaggio ad altri colleghi, un avvertimento “non vi occupate di questa storia”

In soli 9 mesi nel 2022 le denuncie contro giornalisti erano oltre 560, affermare “la politica e i politici ci odiano” non è fuoriluogo e non è senza senso.

L’informazione, le inchieste da anni non sono diffuse esclusivamente nei media tradizionali, internet ha cambiato totalmente il teatro d’azione e la stampa indipendente, lentamente, giorno dopo giorno ha consolidato la sua presenza facilitando e sostenendo due diritti umani fondamentali: il diritto ad essere informati e la libertà di pensiero. Come sancito in tutte le costituzioni degli Stati nel mondo, l’accettazione e il rispetto della libertà di pensiero è un diritto presente solo sulla carta, la realtà è assolutamente diversa.

Sul nuovo territorio dell’antagonismo, internet non è libertà e la censura e gli atti censori sono diventati i protagonisti della rete. Gli amministratori di Google, Youtube, FB hanno visto giusto sulle potenzialità della rete come veicolo della Società dell’Informazione e delle nuove tecnologie della comunicazione.

Per anni la rete ci ha fatto conoscere blogger, videoblogger, scrittori e creatori di contenuti online non necessariamente giornalisti o editori e impegnati su tantissimi temi. I milioni di user/consumer sono i milioni di producer, appunto produttori di contennuti online, editori inconsapevoli. Ma siamo stati distratti, non abbiamo intuito subito, non abbiamo ascoltato le voci di chi è stato ostacolato nella suo percorso produttivo in rete. Solo negli ultimi 4 anni, a seguito delle due emergenze, prima quella sanitaria e poi la guerra, la censura e gli atti censoni in rete hanno raggiunto picchi da vera dittatura. E allora altri produttori hanno aperto gli occhi. Come si difende l’utente, il consumer e il produttore? Ad oggi le esperienze attive o chiuse hanno un solo comune denominatore, “la difesa in ordine sparso”. Ogni utente ha agito utilizzando percorsi personali.

La mia esperienza come fondatore e attivista nel Patto Julian Assange, insieme ad altri produttori di contenuti, giornalisti, editori e non solo, conferma senza il minimo dubbio questa analisi che ha una sola conclusione, internet non è libertà e la situazione è notevolmente peggiorata nel momento in cui l’Unione Europea ha varato una serie di nuove norme tutte concentrate per sorvegliare le l’attività delle comunità, della stampa indipendente e dei creatori online.

Il Patto Julian Assange ha segnato un punto di riferimento importante in merito alla censura, al giornalismo e ai creatori di contenuti online. La sua vita intensa ma breve ha definito metodologie di difesa, di diffusione e di condivisione anche in via del tutto pserimentale. Analizzare la sua chiusura la riprenderò in altro articolo.

L’esperienza del Patto Julian Assange e alcuni suoi fondatori si sono riversate nella costituzione della Federazione Internazionale Editori e Creatori Online, la Fieco.

Il 15 febbraio è un giorno storico per la stampa indipendente, l’informazione, per la rete internet e per la libertà di pensiero e per i creatori di contenuti online.

Oggi abbiamo, tutti noi, i creatori di contenuti online uno strumento per difenderci dalla censura e promuovere qualsiasi atto allo scopo di diffondere e rafforzare la lbertà di pensiero e il rispetto dell’art. 21 della Costituzione Italiana. La Federazione ha scelto di operare anche oltre i confini italiani, perchè gli eventi censori sono molto simili anche in altri paesi.

Questo giorno, la Fieco, sono ora nella memoria della rete internet.

Fieco. Federazione Internazionale Editori e Creatori Online

Chi può aderire alla Fieco?

Tutti, nessuno è escluso, è sufficiente essere l’amministratore o un delegato, di un qualsiasi canale di informazione, può essere italiano ma anche pubblicato in un altro Stato, diffuso in internet ma anche se è un giornale cartaceo. La Fieco è una comunità inclusiva di editori e creatori di contenuti online.

La Fieco si è data una struttura molto semplice, un Consiglio Direttivo e l’assemblea dei soci e un regolamento, lo Statuto. Per togliere ogni dubbio, la Fieco è una federazione, non riceve finanziamenti pubblici e non è legata ad alcun partito, vecchio o nuovo. Con questo non abbiamo escluso la partecipazione della “politica” e dei politici, il confronto, la collaborazione è benvenuta ma un politico non potrà rappresenare un partito all’interno della governance della Fieco. Non è una scelta di semplificazione rinunciare ai soldi dello Stato o da un partito ma preservare l’indipendenza e l’inclusione sono principi fondanti e inamovibili che caratterizzano la Fieco.

Come si fa ad aderire è ancora più semplice, basta andare sulla pagina “iscriviti” compilare e rispondere al form e seguire le poche istruzioni richieste.

Ora l’appello rivolto a tutti, fate un passo avanti e superate la porta della Fieco. Su questo link potete rivedere la presentazione della Fieco a cui hanno partecipato molti dei fondatori e alcuni soci.Se avete visto la presentazione avete conosciuto i miei collaboratori, amici di nuove sfide e mi scuso per altri soci fondatori non menzionati e aggiungo una preziosa donazione ricevuta, il logo della Fieco è stato disegnato dall’artista Davide Dormino , artista e attivista.

Nel dettaglio gli strumenti per approfondire, in questo momento sono diversi, c’è il sito fieco.net dove conoscere lo statuto, la vision e anche come partecipare. È attivo il canale ufficiale telegram t.me/officialfieco. Seguite per essere aggiornati.

 

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