Progetti Anas imbarazzanti

Curiamo e proteggiamo le meraviglie della Valnerina

L'Anas vuole costruire un tunnel inutile e devastante per il territorio

di Monica Mattioli,

Quando si grida allo scempio tutti subito si mobilitano e poi man mano tutto si affievolisce e chissà se questi progetti imbarazzanti nel silenzio più totale prenderanno forma?

E’ quello che sta accadendo in Umbria, precisamente nella meravigliosa e suggestiva Valnerina ancora provata dai vari terremoti tra cui l’ultimo del 2016 dove ancora la ricostruzione e la ripresa economica stenta a procedere causa anche il colpo di grazia della pandemia.

A fine Maggio in questa valle, nel silenzio più totale viene indetta una conferenza di servizi dove l’Anas tira fuori dal cilindro magico un progetto per un traforo lungo la statale 685 “delle tre valli umbre”.

Un traforo senza senso di soli circa 450 metri con lo scopo di eliminare una breve curva, una delle tante curve che sono presenti lungo la valle, curva che secondo gli interessati è considerata pericolosa anche se da dati statistici non vi risultano incidenti e nelle statistiche inoltre si evince che nei tratti rettilinei, come questi che s’intendono realizzare, la velocità è più elevata e il rischio d’incidenti mortali è maggiore.

Curva che se eliminata farebbe guadagnare del tempo all’automobilista, ma quale e quanto tempo? 10 minuti!

Il Progetto è stato presentato come legato agli interventi della viabilità per la sicurezza post sisma del 2016 e forse attingerebbe a risorse del PNRR. Ma questo non è del tutto chiaro, come non è chiaro se sono state valutate tutte le criticità inerenti all’allestimento di un cantiere che bloccherebbe una viabilità importante di collegamento fra i centri abitati di questi luoghi dove la popolazione è già in sofferenza da anni.

Per non parlare delle problematiche ambientali, questa valle ricade nella retenatura2000 con il fiume Nera che rappresenta un’importante sistema ecologico e una elevata risorsa del territorio. Inoltre andrebbe a compromettere quel turismo lento tanto pubblicizzato e un ex tracciato storico ferroviario “la Spoleto Norcia” con ben due vincoli, monumentale e paesaggistico e che attualmente rappresenta un’ importante ciclabile promossa in tutta Italia e non solo.

La prima reazione di tutti, amministratori e popolazione locale è stata: nessuno e’ d’accordo! Ma poi il tempo scorre, arriva l’estate, la partecipazione agli incontri indette dalle varie associazioni contrarie diminuisce, viene pubblicato qualche articolo nei giornali locali ma niente di che, nessuna presa di posizione importante, nemmeno da quei sindaci che avevano gridato allo scempio, il passo retrocede velocemente e la popolazione inizia a diventare assente e a esprimere la fatidica frase: “Tanto oramai”.

Dove sono i paesani che dovrebbero indignarsi e far presente l’inadeguatezza e l’assurdità di questi progetti? Soprattutto quando le amministrazioni sono apparenti? Non ci sono, si trasformano in scoraggiatori militanti citando Franco Arminio: I paesani non sono più i cafoni di una volta, quelli potevano essere inchiodati alle tradizioni, ostili al nuovo, ma almeno erano solidali col luogo, avevano dei saperi, avevano una dignità, una cultura. I paesani di oggi a volte sono relitti antropologici, sottomarini dell’autismo corale, fringuelli dell’insolenza.

Si rimane quindi in pochi, i soliti romantici arrivati da fuori, gli “stranieri” che si innamorano della bellezza e vorrebbero preservarla ma diventano scomodi e io sono una di loro che non si arrende e in questi luoghi, oltre ad amarli ci lavora perché ci crede commettendo tutto contro tutti.

Mi occupo dal 2008 di ricezione turistica extralberghiera. Questa valle è unica e meravigliosa!
Non è solo il mio pensiero ma l’esclamazione più frequente che sento da ogni cliente a cui faccio i check out e che saluto. E spesso aggiungono:

“Torneremo sicuramente, abbiamo scoperto che c’è tanto ancora da vedere”.
Lo fanno veramente, tornano!
Sono tornati dopo i vari terremoti e sono tornati dopo la pandemia.

Il grado di fidelizzazione della clientela turistica della Valnerina é altissimo.
In poco tempo, nonostante gli eventi dannosi abbiamo ottenuto quel target turistico di cui tanto si parla, slow tourism, turismo lento che viene pubblicizzato ovunque.

Strada per l’Abbazia San Mauro e Felice

Viaggiatori italiani e esteri che apprezzano i nostri luoghi rimasti ancora intatti dove nel giro di pochissimi km puoi visitare chiese, abbazie, musei, borghi medioevali con un patrimonio culturale e artistico inestimabile, apprezzare l’enogastronomia locale, acquistare e degustare prodotti a km O, fare attività outdoor, rilassarti in terme storiche e moderne spa, godere di un paesaggio dall’alto valore naturalistico e vivere intensamente questi luoghi.
La mia esperienza nel campo turistico mi porta a testimoniare che chi arriva in questa valle non programma tutto quello da visitare ma lo scopre man mano anche percorrendo le nostre strade tortuose, perché la vista porta la curiosità di approfondire e scoprire.
La percezione visiva è fondamentale.

Non possiamo rinchiudere, dentro un tunnel di cemento, chi ci sceglie per la nostra bellezza, chi fugge dalla frenesia per trovare la tranquillità, chi vuole procedere con calma per cogliere ogni straordinaria peculiarità soprattutto dopo questo lungo e difficile periodo.
Non possiamo permetterlo, non possiamo creare disagio bloccando prima con cantieri eterni e poi velocizzare chi ci ha dato fiducia e stima in questi difficili anni.

Perderemo tanto e non ce lo possiamo permettere.
Ho la certezza che questo intervento sarà il colpo di grazia alle attività turistiche, all’economia già fragile e alla nostra resilienza aggiungendo che sono anche stanca di avere questa etichetta di resiliente ad oltranza.

Questi soldi, cifre impronunciabili di 30 milioni di euro e più devono essere utilizzati per interventi nel breve termine, per migliorare ma non stravolgere e mi auguro che in questo momento così difficile sia dato valore al fattore tempo e se ne utilizzi tutto quello necessario per mettere in pratica proposte concrete e non frettolose e inadeguate pur di spendere denaro nostro con la scusa che se non viene speso subito viene perso. Mi appello al buon senso in via di estinzione.

Io e pochi altri non ci arrendiamo, rendiamo pubblico quello che sta accadendo, continuiamo a raccogliere firme sia cartacee che online e attendiamo risposte alle domande inviate fin da subito all’Anas S.p.A.

Sostieni e proteggi le meraviglie della Valnerina aderisci su https://www.change.org/p/valnerina-stop-anas-precedenza-ferrovia?

 

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