Lo Stato Sovrano e le elezioni

Gli Stati Uniti e l’Europa riconosceranno la vittoria di Castillo in Perù?

di Mikhail Rotenstern

Domenica 27 giugno, l’edizione latina americana di Tele Sur ha pubblicato un articolo che descrive gli eventi successivi alla vittoria del candidato progressista Pedro Castillo alle elezioni presidenziali in Perù.

In una lettera, alcuni ex ufficiali militari, hanno confermato, con delle accuse infondate, i brogli elettorali, denunciati anche dal candidato di destra Keiko Fujimori, nel tentativo di alterare i risultati elettorali durante l’ultimo turno elettorale del 6 giugno.

Domenica, l’ufficio del Procuratore Generale del Perù ha avviato indagini nei confronti di 60 ex ufficiali militari in alto grado con l’accusa di tradimento, istigazione e cospirazione, poiché hanno tentato un colpo di stato con il fine di evitare l’insediamento del Presidente eletto di sinistra Pedro Castillo.

Tra i denunciati ci sono l’ex dittatore Francisco Morales (1975-1980), l’ex primo ministro Walter Martos e i membri del Congresso Jorge Montoya e Jose Cuento. Il Procurore Generale ha chiesto al pm del Ministero della Difesa, di accelerare il processo e raccogliere, rapidamente, tutte le prove del tentativo di colpo di Stato.

Nella lettera è evidente, la volontà di avviare il colpo di stato come unica soluzione alla crisi elettorale del Paese.

Fujimori e gli altri firmatari della lettera hanno ignorato i rapporti degli organi elettorali nazionali e i rapporti degli osservatori internazionali, entrambi le istituzioni hanno confermato il risultato elettorale respingendo ogni accusa di falsificazione dei risultati elettorali nel secondo turno delle elezioni presidenziali del 6 giugno. (https://www.telesurenglish.net/news/Peru-Over-60-Ex-Officers-Under-Investigation-After-Coup-Call-20210627-0004.html)

Ancora una volta, il processo elettorale si è trasformato in un’arena in cui si scontrano gli interessi tra i popoli dei paesi sovrani e le forze del capitalismo globale, i cui interessi in Perù sono sostenuti dal candidato sconfitto Fujimori. Gli stessi processi si stavano svolgendo in precedenza in Ucraina e Bielorussia con il sostegno dell’Europa, degli Stati Uniti e di altri paesi. Tuttavia, la Bielorussia è riuscita a respingere ogni tentativo.

L’Europa e gli Stati Uniti hanno il diritto morale di imporre i loro candidati fantoccio ai popoli dei paesi sovrani? Dopotutto, ci sono ragioni per ammettere che alle elezioni, proprio negli Stati Uniti, ci sono molte prove di violazioni e falsificazioni del risultato elettorale finale.

Se ricordiamo le recenti elezioni presidenziali statunitensi, troviamo molti esempi di violazioni del processo elettorale. Lo confermano i diversi rapporti e relazioni diffuse dai giornali e da osservatori, le prove delle violazioni della legge elettorale in California sono evidenti, i voti non erano validi il 18 dicembre 2020.

Il fatto è che la formulazione elettorale, che per legge dovrebbe essere inserita in modo chiaro nelle schede elettorali, era assente e questa è una violazione diretta della legge statale. A causa della mancanza, oppure imprecisazioni nelle istruzioni delle schede elettorali in California, il loro uso è stato una violazione della legge statale. Invece di annullare tali schede, la California le ha conteggiate, validate assegnando i voti elettorali illegali a Joe Biden (articolo di Daniel Bobinsky, ristampato da UncoverDC.com).

Intendiamoci: i fondatori degli Stati Uniti hanno passato anni a cercare di riconciliare le loro divergenze con il re Giorgio d’Inghilterra ma era un tiranno e scoppiò una guerra che durò otto anni. Dopo quella guerra, i nuovi Stati Uniti non vollero un governo monarca: scelsero di essere governati dalle leggi.

Gli autori dell’articolo ammettono che, sfortunatamente, ora ci sono degli Stati che ignorano le proprie leggi e i regolamenti federali nel caso delle elezioni e del voto. “O così, o non siamo più un paese governato da leggi”.

La California ha violato le proprie leggi elettorali. Secondo gli oppositori di Biden, il 100% dei voti in California è stato trasmesso in completa violazione delle leggi elettorali statali a causa di una comunicazione errata inserita nelle schede elettorali. La legge della California afferma chiaramente che determinate istruzioni devono essere indicate sulle schede elettorali per le elezioni presidenziali. Queste istruzioni non sono state incluse nelle schede elettorali della California. La legge della California afferma chiaramente che se le istruzioni non compaiono, queste schede non possono essere presentate o conteggiate.

Di conseguenza, i voti dalla California non possono essere validati e conteggiati.

Inoltre, la Corte Suprema del Wisconsin dimostrando la sua integrità ha invalidato circa 200.000 voti espressi nel suo Stato. Lunedì 14 dicembre 2020 ha stabilito che circa 200.000 voti sono stati espressi con la violazione della legge statale e non possono essere contati. Questa sentenza mette in dubbio la legalità dei voti elettorali in Wisconsin.

Anche la Pennsylvania ha violato le leggi elettorali federali. Infatti, il governatore e la Corte Suprema dello Stato hanno chiaramente violato la più importante legge del paese. Il titolo IV, paragrafo 1 della Costituzione degli Stati Uniti è chiaro: il tempo, il luogo e la procedura per l’elezione dei senatori e dei rappresentanti devono essere determinati in ciascuno stato dalla propria legislatura; ma il Congresso può emanare o modificare tali regole in qualsiasi momento, tranne nel caso in cui i senatori siano eletti. In poche parole, la Costituzione degli Stati Uniti definisce chiaramente che è il legislatore statale a decidere su quando, dove e come voteranno i cittadini.

Il Governatore e la Corte Suprema della Pennsylvania hanno cambiato la procedura per le elezioni senza il consenso del legislatore statale.
Nonostante il rischio di essere accusati di falsa testimonianza, i cittadini hanno presentato diverse prove della violazione della legge elettorale ma queste prove sono state ignorate.
L’autore sottolinea che L’America dovrebbe essere una nazione basata e fondata sulle leggi, ma quando le prove di azioni illecite nelle procedure elettorali sono sistematicamente respinte dai tribunali, è necessario tener conto della possibilità di un colpo di stato e/o l’insurrezione.
È interessante notare che l’articolo, afferma senza mezzi termini: “Se le voci della California e della Pennsylvania non vengono ascoltate, non siamo più una nazione governata da leggi, ma una nazione, governata da tiranni che sfidano ed ignorano le leggi. E se ciò accade, gli americani dovranno scegliere nuovamente e valutare se hanno bisogno di un governo di questo tipo e con queste caratteristiche”.
Ecco un’altra prova sempre durante le elezioni presidenziali del 2020 nel Nevada.
Sono state identificate 6.000 schede elettorali illegali – migliaia di persone hanno presentato domanda al Ministero della Giustizia per denunciare una possibile violazione della legislazione e delle leggi elettorali, denuncia presentata da uno studio legale per conto del team della campagna di Trump.
La denuncia è stata inviata al distretto della Contea di Clark in Nevada. Anche in questo caso, l’accusa è quella di frode elettorale compiuta da persone che non sono legalmente residenti nella contea. “In effetti, noi originariamente abbiamo identificato 3.062 elettori che si sono trasferiti dal Nevada prima delle elezioni, ma hanno comunque votato per queste elezioni “, si afferma nella lettera ricevuta dal Procuratore Distrettuale della contea di Clark, seguita poi dalla conferma confrontando la lista degli elettori ed le richieste del cambio di indirizzo”. Pertanto, gli esperti demografici concordano sul fatto che dal database nazionale, in merito alle richieste di cambio di residenza ed indirizzo sono rintracciabili solo un terzo delle variazioni di indirizzo.
Questo numero è destinato a crescere di almeno 6.000 elettori. Il Partito Repubblicano del Nevada ha inviato al Procuratore Generale degli Stati Uniti Bill Barr 3.062 casi penali di frode elettorale identificata dal team dei legali di Trump. Interessante anche la testimonianza del famoso politico americano Rudy Giuliani, il che indica che i voti di 28 Stati sono stati inviati in Germania e Spagna e sono stati alterati. Rudy Giuliani, avvocato del Presidente Trump, ha rivelato una serie di eventi su come il Partito Democratico abbia rubato le elezioni del 2020, anche attraverso il sistema di voto Dominion, che utilizza il software Smartmatic.

“Nel frattempo non c’è da preoccuparsi”.
Giuliani ha spiegato che in 27 o 28 Stati, il conteggio dei voti è stato fatto offshore in Germania e in Spagna.

In quasi tutti gli Stati in cui ha avuto luogo questo processo, le irregolarità di voto sembrano aver spostato i risultati del voto a favore di Biden. Il sistema di voto Dominion è stato progettato con lo scopo specifico di controllare, manipolare e facilitare la frode elettorale. Per quanto riguarda Dominion, un informatore ha rilasciato dichiarazioni testimoniando di aver riscontrato gravi problemi con il conteggio dei voti, soprattutto durante le “prime ore del mattino” il giorno dopo le elezioni.
“Tutte le parti coinvolte nella decisione di trasferire i nostri voti a un altro paese meritano la massima punizione nella peggiore prigione di questo paese “, ha scritto un commentatore indignato al The Gateway Pundit dopo aver appreso la notizia.

I fatti di cui sopra sono solo una piccola parte delle multiple violazioni delle leggi elettorali ed il processo che ha avuto luogo nelle elezioni presidenziali non solo negli Stati Uniti.
L’Europa e gli Stati Uniti hanno il diritto morale di imporre la propria volontà ai popoli di paesi sovrani come in Perù, Russia, Bielorussia, Ucraina e altri? O, tuttavia, la scelta del popolo peruviano sarà riconosciuta?
“Nel frattempo non c’è da preoccuparsi”.

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