di Anna Rita Rossi
Nulla di nobile in una “spia” di una guerra orizzontale che colpisce prevalentemente i “poveracci” e gli “scomodi”.
Un tempo si diceva: CHI FA LA SPIA NON E’ FIGLIO DI MARIA
Fare il delatore significa segnalare qualcuno ad altri perché questi ultimi facciano giustizia del primo
Uno strumento micidiale che a norma di legge proibirebbe il libero arbitrio?
…risalta appieno il contrasto tra chi ama il prossimo ed il GIUDA DELATORE che induce a sofferenze o alla morte un fratello, in tutte e due le sue tipicità: la delazione per ricatto, a cui la buona coscienza comunque non cede e la delazione per interesse in denaro, beni o gratificazione sociale che cede subito e spesso si offre volontariamente.
La “delazione di massa” altro è che le forme di investigazione e accusa…
QUANDO LE FORME DI CONSENSO POPOLARE APPOGGIANO LO SPIONAGGIO SOCIALE … un esempio fra i tanti nella storia…
Lo storico britannico Frank McDonough in un suo recente studio sulla polizia segreta del Terzo Reich analizza la formazione e il funzionamento di quel corpo di polizia.
Basandosi sull’ampia mole di documenti, oltre 73 mila dossier, lo studioso arriva ad evidenziare «quanto fosse forte il sostegno popolare al lavoro della polizia segreta» e quanto fuorviante dal punto di vista storico sia invece l’immagine comunemente diffusa di un apparato «in grado di imporre la propria volontà su una popolazione terrorizzata»
Nata nel 1933, la Gheim Staatpolizie, polizia segreta di Stato, abbreviata in Gestapo, divenne di fatto la «polizia politica» del regime cui fu demandato il compito di eliminare l’opposizione.
Nata a partire da una precedente struttura di polizia politica che operava in Prussia fin dal 1918, e inglobando perciò anche un certo numero di agenti già in servizio al momento dell’ascesa al potere di Hitler, la Gestapo divenne rapidamente un settore di primo piano della macchina repressiva nazista e vide affluire molti giovani di «belle speranze» desiderosi di una rapida e brillante carriera.
Oltre alla borghesia buona parte dell’attività della polizia segreta, a partire proprio dall’individuazione dei «sospetti», fu resa possibile dalla collaborazione attiva della popolazione.
Infatti, segnala McDonough, «si calcola che il 26% di tutti i casi di indagini avviati dalla Gestapo partissero dalla denuncia di un cittadino comune. Per converso, solo il 15% di essi muoveva dalle attività di sorveglianza della polizia segreta».
Una vasta opera di delazione che attraversava l’insieme della società tedesca dell’epoca, anche se «era raro che un cittadino delle classi superiori o della borghesia istruita riferisse un comportamento di dissidenza» verso il regime, mentre invece «gli appartenenti alla piccola borghesia o alla classe operaia erano ben rappresentati fra coloro che presentavano denunce».
Inoltre, un’analisi su un campione di 213 denunce esaminate dallo studioso, «ha mostrato che nel 37% dei casi qualcuno denunciava qualcun altro per risolvere un contrasto personale».
Anche il fascismo incoraggiò, utilizzò e premiò la delazione come strumento di controllo e di repressione dei “mormoratori” e dei dissidenti, maturando proprio grazie a questa forma segreta di confidenza una conoscenza altrimenti inimmaginabile, ben superiore a quella consentita dai tradizionali metodi usati dalla polizia.
La “sottocultura della delazione” è ancora diffusa e addirittura sdoganata dal governo mondiali sta, sebbene produca minori effetti rispetto agli anni compresi tra le due guerre, per ovvie diversità di mezzi e di fini tra dittatura e democrazia.
La persistenza del fenomeno è nondimeno indicativa di una dimensione morale miserrima, di una visione subalterna e vile nei confronti del potere e dei rapporti tra cittadini.
…ma cerchiamo di comprendere meglio i meccanismi di tipo orizzontale che difficilmente sono riscontrabili in modo verticale ossia verso categorie gerarchiche della società spesso temuta.
«Revival della taglia» e valorizzazione delle denunce anonime sono infatti espressione della persistente sfiducia dei governanti nel senso civico dei governati, ritenuti incapaci di attivarsi disinteressatamente per il rispetto della legge ma disponibili a infrangere la catena di omertà in cambio di congrui compensi.
La morale comune considera la delazione un comportamento indegno e deplorevole; ciò nonostante, come si è visto, in taluni casi sono gli amministratori pubblici a incentivare simili atteggiamenti.
Sul lato opposto, settori della società rimangono avvinti alla cultura omertosa, coprendo col silenzio complice i responsabili di intimidazioni mafiose e di illegalità scandalose. La difficoltà di individuare un percorso alternativo agli itinerari della delazione e dell’omertà esprime la problematicità del rapporto cittadini-istituzioni nell’Italia contemporanea.
Il problema si pone quando la delazione si camuffa a norma di legge, come oggi avviene in occidente, quale strumento etico a utilizzo delle masse per servire il controllo delle stesse.
Meditare non ha effetti collaterali…
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