Anche Livorno avrà depositi di stoccaggio di gas liquefatto nel suo porto

Le parole di Giovanni Giorgi Amministratore Delegato OLT OFFSHORE LNG TOSCANA

Navi trasporto gas per la rigassificazione

di Francesco Cappello

Dice Giovanni Giorgi [GG]: “La FSRU OLT al largo della costa tra Livorno e Marina di Pisa riceve, da ottobre del 2018, una nave gasiera alla settimana”.
La sua capacità a pieno carico è di 140 mila metri cubi di gas liquefatto. Quella che è in corso di avvicinamento al porto di Piombino ha una capacità di 170 mila metri cubi. Il porto di Piombino potrebbe ricevere una nave gasiera ogni 5/6/7 giorni.

Ascolta GG con le tue orecchie

GG: “lo sviluppo delle nuove iniziative si chiama small scale LNG (gas liquefatto) e cioè il caricamento di LNG dal terminale a piccole bettoline“.
Quelle che l’AD di OLT definisce piccole bettoline possono portare anche più di 10 mila metri cubi di gas liquefatto (contenuto energetico pari a circa 3 bombe atomiche di Hiroshima). Dove? A Livorno? In opportuni depositi costieri? Basta una piccola indagine per averne conferma. Nel documento: Progetto TDI RETE-GNL Tecnologie e Dimensionamento di Impianti per la RETE di distribuzione primaria
di GNL nei porti dell’area transfrontaliera
a partire da pag.18 si legge (riporto alcuni stralci riguardanti Livorno):

Il progetto, il cui costo è stimato in circa 45 M€, è cofinanziato per circa 7.8 M € dalla
Commissione Europea, nell’ambito del programma europeo “GAINN4SEA – GAINN far
South Europe Maritime LNG roll-out (TEN tec number: 2017_IT_TM_0066_W)” finalizzato
allo sviluppo del GNL in ambito europeo
nonché a finanziare gli investimenti nelle
infrastrutture e nei mezzi afferenti il GNL.
L’attività principale della Livorno LNG Terminal S.p.A. (di seguito LLT) sarà pertanto il
deposito di gas naturale criogenico
(codice ATECO 43.22.02) con quantitativo massimo di
TDI RETE-GNL
Prodotto T2.2.2 “Best practices per la pianificazione del layout e dell’organizzazione dei processi”
Contributo partner di progetto 19 2000 tonnellate pari a 4500 m3 di GNL. L’ingegneria è stata sviluppata dalla società Chart Ferox (CZ) che progetta e realizza dal 1970 più di 1000 serbatoi criogenici all’anno ed è attiva nello specifico settore dello stoccaggio GNL dal 1999 con numerosi progetti analoghi a questo.
La tipologia del tipo SSLNG (Small Scale LNG, Deposito LNG di piccola taglia) è di tipo particolarmente semplice poiché non prevede circuiti di liquefazione né di evaporazione su larga scala poiché il gas naturale entra ed esce dal deposito allo stato liquido a bassa temperatura (ad eccezione di una minima quantità di gas naturale dovuta alla evaporazione naturale del GNL per cui si è già individuato un utente locale).
4.3 Aspetti progettuali, autorizzativi e realizzativi.
L’impianto, che sorgerà complessivamente su una area di circa 16300 m2, avrà le seguenti caratteristiche:
a) sorgerà in parte sull’area di proprietà dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, sita nel Porto di Livorno sulla Calata del Marzocco, destinata all’esercizio dell’attività di stoccaggio di lattice di gomma e data in concessione a Neri Depositi Costieri in virtù dell’atto registrato al Registro Concessioni dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale (già Autorità Portuale di Livorno) al n.64 dell’anno 2015 (Repertorio n. 65) e rinnovata, alla scadenza (31/12/2018) alla Neri Depositi Costieri.
b) utilizzerà, per lo svolgimento di servizi portuali connessi alle attività sopra indicate, la banchina n. 13, presso la Darsena Petroli del Porto di Livorno nonché l’area antistante detta banchina, concessa ad Eni con atto registrato al Registro Concessioni dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale (già Autorità Portuale di Livorno) al n. 97 dell’anno 2016 {Repertorio n. 115), avente piena validità fino al 31 dicembre 2022.
Ad oggi non è stata ancora avviata la procedura di VIA al Ministero dell’Ambiente.
L’impianto sarà rifornito da navi con size variabile tra 3.000 e 7.500 mc (un contenuto energetico che varia da 1 a più di 2 bombe di Hiroshima. N.D.A.)
L’impianto avrà una capacità di 5000 mc (inizialmente previsti 9000 mc) di stoccaggio di GNL e sarà costituito da 4 serbatoi da 1250 mc orizzontali per un throughput annuo di 150000 t; l’impianto sarà dotato di 4 pensiline di carico in grado di rifornire da 20 a 25 autobotti al giorno.
4.8 Procedure per la Safety e la Security.
– 2018/12/20 LLT assegna ad Eidos il contratto per lo studio degli aspetti inerenti la sicurezza per gli obblighi di cui alla normativa Seveso III.
2019/04/16 Consegnato Rapporto di Sicurezza preliminare per richiesta Nulla Osta di Fattibilità Deposito ai fini Seveso III presso CTR Toscana.
– 2019/04/16 Consegnato Progetto Antincendio, incluso nel Rapporto di Sicurezza preliminare, per Valutazione progetto ai fini DPR 151/2011 al Comando Regionale dei VVF Toscana {e a seguire ai VVF Livorno).4.9 Vincoli ambientali

Sovrintendenza beni culturali                                                           

Non solo a Livorno: progetti analoghi sono previsti, secondo il documento su citato, nei porti di Genova, Savona Vado Ligure, Cagliari, Oristano.

Tornando a commentare e proiettare le parole di GG su Piombino capiamo che qualora la Golar Tundra venisse usata esclusivamente come unità di immagazzinamento e non di rigassificazione, il porto di Piombino potrebbe essere interessato dal transito di almeno 17 bettoline (da 10mila metri cubi=contenuto energetico di circa tre bombe atomiche di Hiroshima) a settimana, 34 a settimana se si trattasse di bettoline da 5000 metri cubi. Il transito delle bettoline si sommerebbe a quello con ricorrenza settimanale della nave gasiera facente la spola dai paesi produttori. La delicata operazione di travaso dalla gasiera al terminale di rigassificazione (allibo) ormeggiato nel porto dura da 24 a 36 ore. Non difficile immaginare i rischi connessi alla gestione del traffico in un porto come quello di Piombino (1). Ci chiediamo a proposito se esistono nel porto le necessarie garanzie per adeguati spazi di manovra, sufficienti distanze di sicurezza e di arresto.

Continua GG: “Le aste per la assegnazione della capacità degli slot futuri sono andate molto bene perché abbiamo assegnato capacità anche per i prossimi tre anni“. (sino al 2023 n.d.a.)
Si intende che con il GNL hanno cominciato ad affermare, ben prima della guerra, un mercato spot (vendita all’asta) nonché borsistico/finanziario dell’energia a sostituzione della contrattazione a lunga scadenza tra Stati e l’invio ad esso connesso di gas, nella forma tradizionale, tramite gasdotti, che comportava prezzi di acquisto bassi e stabili e forniture garantite, a tutto vantaggio del sistema economico/produttivo del Paese. Le sanzioni alla Russia stanno accelerando il processo determinando scarsità della risorsa energetica e conseguenti prezzi alti (2). Oggi, i prezzi, enormemente cresciuti e volatili,, hanno reso “finalmente” praticabile ed estendibile la filiera e la logistica del GNL al paese intero saltando a pié pari le previste normative ambientali e di sicurezza (vedi il mio Per il rigassificatore si ascolteranno i pareri di 30 enti e se fossero sfavorevoli si fa lo stesso).

GG insiste: “il GNL è il combustibile del futuro, legato alla transizione energetica, andrà a sostituire il carbone e tutti quei combustibili fossili che sono più inquinanti. Da qui al 2050 la transizione ad un’energia tutta da rinnovabili e probabilmente anche da idrogeno ma nel mentre cercheremo di sfruttare il GNL al massimo…”

Nelle parole di GG il gas liquefatto pare non essere più un combustibile fossile… diventa piuttosto il gas ecologico della transizione. Ricordiamo a GG che così non è. Estrazione, liquefazione, trasporto, rigassificazione, comportano danni ambientali di enorme rilevanza a cui si sommano i problemi enormi della sicurezza. Entrambi sono, infatti, superabili scavalcando le normative esistenti nel nome della emergenza artificiosamente creata ad hoc. (vedi i miei Tecnica di spremitura delle rocce per ricavarne gas da liquefare. Secondo il fenomeno Cingolani il gas liquefatto sarebbe il gas della transizione ecologica; Varechina riversata nell’acqua freddata nel porto di Piombino per il buon funzionamento del rigassificatore; NAVI A GAS LIQUEFATTO: RISCHIO DI INCENDIO ED ESPLOSIONE [ Fire and explosion risk analysis and evaluation for LNG ships) GG ci rassicura raccontandoci che però loro usano meno gasolio e sono attenti ai rifiuti prodotti a bordo e che stanno monitorando l’ambiente marino e che “si ha un’evidenza di come dal 2013 ad oggi non è cambiato niente“ e un po’ più avanti ci racconta che: “nel 2003 abbiamo iniziato l’iter delle autorizzazioni” Noi riflettiamo sul fatto che l’iter autorizzativo e i lavori nel caso della OLT è iniziato 19 anni fa e che l’autorizzazione all’entrata in Esercizio Definitivo dell’impianto ai sensi del Decreto del 23 febbraio 2006, emessa dal Ministero dello Sviluppo Economico a seguito del collaudo realizzato dalla Commissione istituita a tale scopo si è verificata 13 anni dopo nel 2016 (Primi allibo a partire dal 2018) e che viceversa, oggi, nel caso di Piombino, in nome dell’emergenza, si attua una procedura Fast Track che abbiamo imparato a conoscere in altri ambiti. Un iter agevolato che riduce drasticamente a zero il normale iter autorizzativo che prevederebbe il rispetto delle norme esistenti finalizzate alla ricerca delle garanzie di sicurezza (apertamente violate installando il terminale nel porto, all’interno di quella che per la OLT è zona di interdizione totale) e della tutela dell’ambiente (vedi il mio Draghi e Cingolani assumono Giani per mettere Piombino in zona di interdizione totale).

Con convinzione GG ci dice: “Siamo degli ospiti sul territorio; lavoriamo sul territorio e siamo felici di supportare alcune attività sul territorio. In particolare negli anni abbiamo supportato il reparto pediatrico dell’ospedale di Livorno e l’ospedale di Pisa nonché altre realtà sociali più deboli come il porto dei piccoli, l’astronautica e siamo molto contenti del lavoro che facciamo sul territorio“. Contento lei… Noi pensiamo che lo Stato Costituzionale non dovrebbe avere bisogno dell’elemosina pelosa della OLT OFFSHORE LNG TOSCANA. Per chi infine si chiedesse come ha fatto OLT a campare senza lavorare ricordiamo che tra il 2013 E IL 2020, la OLT ha preso incentivi dallo Stato (ARERA) per un valore complessivo di 560 MILIONI DI EURO. Nella fattispecie:
euro 63.072.637 per il 2020 DELIBERAZIONE 28 GIUGNO 2021 ARERA AUTORITÀ DI REGOLAZIONE PER ENERGIA RETI E AMBIENTE (vedi qui)
euro 74.329.662,13 per il 2019 DELIBERAZIONE 23 GIUGNO 2020 (vedi qui)
euro 99.695.997 per il 2018 Determinazione 6 giugno 2019 N. 4/2019 (vedi qui)

(1) PIOMBINO PORTO nel 2021 ha registrato 2,8 milioni di passeggeri, 12.603 navi, 82mila camion spediti via mare e 4,2 milioni di tonnellate di merce. Prima della pandemia, i turisti erano più di 3,5 milioni all’anno.

(2) vedi i miei: Il gas liquefatto non è un problema che riguarda solo Piombino ma l’intero territorio nazionale;
Guerra e sanzioni alla Russia alimentano il mercato, anche borsistico, del gas liquefatto, in mare come in terra

Addendum – c’è chi dice no!

BRINDISI”Il deposito costiero di Gnl è contro lo sviluppo sostenibile del porto
La nota a firma di Fondazione Di Giulio; Forum Ambiente, Salute e Sviluppo; Italia Nostra; Legambiente; Salute Pubblica; No al carbone; No Tap/Snam Brindisi; Wwf
Ricordiamo che è previsto l’approdo di una gasiera ogni settimana e la movimentazione e lo stoccaggio di Gnl in un’area commerciale particolarmente delicata e vulnerabile. La motivazione dell’impianto verrebbe giustificata dall’alimentazione di poche navi e per circa il 75 per cento della capacità del deposito dalla continua e pericolosa alimentazione di automezzi e auto cisterne destinate a rifornire stazioni di servizio di Gnl. Il Gnl nel deposito o nei serbatoi, su navi o nell’autotrazione richiede non lo stoccaggio prolungato, ma l’immediatezza nell’utilizzo o nel trasbordo per evitare la formazione di boil off, di vapore da rilasciare in atmosfera aprendo valvole di sicurezza, ciò che rende evidente il rischio di incidente rilevante in un porto che ha già quantità enormi di stoccaggi pericolosi: i circa 20.000 m3 di Gnl si aggiungerebbero ai 36.000 m3 di gasolio e benzina del deposito Brundisium appena approvato e ai depositi dell’area industriale.

Porto di Napoli, no al deposito del gas: «Era una bomba ecologica»
Dopo la colmata della darsena lunga più un chilometro che avrebbe definitivamente affossata la vista del mare per San Giovanni a Teduccio, cade un altro grande avamposto che avrebbe minato definitivamente la sicurezza di Napoli Est, la localizzazione del deposito di gas naturale liquefatto, in pratica metano a -160 gradi. Il presidente dell’Adsp del mare Tirreno Centrale, Andrea Annunziata ha detto chiaro e tondo che quella localizzazione non va bene dopo una serie di incontri con i rappresentati delle istituzioni locali. Insomma il fronte del porto sta diventando sempre il primo laboratorio in Campania in cui si sta sperimentando la convergenza politica delle forze politiche di maggioranza e di opposizione

No del Cipnes al deposito gnl a Cocciani
OLBIA. «Il Cipnes Gallura ribadisce la sua totale contrarietà all’installazione di un deposito costiero di gas naturale liquefatto, nell’area di Cocciani». Dopo la mobilitazione della politica, arriva lo stop del Cipnes al progetto del deposito costiero di gas naturale liquefatto da 40 mila metri cubi nel porto industriale di Olbia.

Deposito di gas naturale liquefatto a Messina? Sturniolo. “Ipotesi bocciata, ci opporremo”
Mesi fa il sottosegretario Cancelleri aveva annunciato la possibilità di un’area per la raccolta di Gnl. L’autorità portuale dello Stretto ha emanato un bando per la manifestazione di interesse, ma il candidato sindaco della lista “Messina In Comune” spiega i motivi per cui la scelta sarebbe dannosa

 

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