I numeri della guerra Russia Ucraina

Presidente Biden ora è tempo di dichiarare il cessate il fuoco

Presidente USA Biden

Il Ministero della Difesa russo in una nota ufficiale ha comunicato alla stampa internazionale l’andamento del conflitto espresso in numeri: l’aviazione ucraina e il sistema di difesa aerea sono stati quasi completamente distrutti, la Marina dell’Ucraina ha subito pesanti perdite.
Sono stati colpiti 16 aeroporti militari, distrutti 39 depositi di armi, presumibilmente pari al 70% di tutte le scorte in armamenti e di equipaggiamento militare ucraino.
Dopo un mese di combattimenti le perdite delle truppe ucraine sono pari a circa 30mila persone, di cui oltre 14mila morti e 16mila feriti.
1.587 dei 2.416 carri armati e altri veicoli corazzati da combattimento sono stati distrutti.
Sono stati abbattuti o nessi fuori uso 112 dei 152 aerei da combattimento, 75 dei 149 elicotteri, 35 dei 36 droni Bayraktar TB2, 148 dei 180 S-300 e Buk M1, 117 dei 300 radar.
Il comunicato inoltre offre uno spaccato sulla presenza di combattenti stranieri pari a 6.595 mercenari da 62 stati, continua la nota: “loro non sono soggetti alle regole della guerra, saranno eliminati senza pietà. Purtroppo, durante l’operazione militare speciale, ci sono perdite tra i militari delle forze armate russe, ad oggi, sono morti 1.351 militari, 3.825 sono rimasti feriti.

In merito a questo ultimo ed importante dato, le perdite in uomini, da parte dell’esercito russo, difficile districarsi tra propaganda e informazioni veritiere, infatti, la stampa straniera calcola, attraverso i suoi esperti analisti di geopolitica e di conflitti in circa 200000 mila le perdite russe, dai comunicati ufficiali un esempio è la Prava di Kiev, la stessa cifra ne indica in circa 40000mila.

A Mariupol, città, oggi 25 marzo 2022, non completamente sotto il controllo dell’esercito russo, un non meglio precisato numero di soldati ucraini, forse appartenenti al battaglione Azov sono asserragliati e circondati in una zona della città non precisata, unici riferimenti, sono due ponti, probabilmente gli unici rimasti ancora intatti, perchè sotto il controllo delle forze armate russe.

La regola dell’azione e dell’effetto, in un punto del globo inimmaginabile è sempre vera, ed è sotto gli occhi di tutti proprio in questo conflitto, lo evidenzia Macron durante una sua ultima conferenza dopo la fine dell’incontro del G7: “Stiamo entrando in una crisi alimentare senza precedenti. Altri paesi dipendono anche da prodotti made in Ucraina e Russia. I paesi del Maghreb, dell’Africa, del Medio Oriente hanno difficoltà con il cibo, in primis con i cereali. Russia e Ucraina sono i maggiori produttori agricoli. L’Egitto dipende per l’80% dalle importazioni della Russia e dell’Ucraina”. “La situazione che si sta sviluppando in connessione con la situazione in Ucraina peggiorerà entro 12-18 mesi. Questa situazione creerà una crisi alimentare, una grave situazione umanitaria in alcuni paesi e importanti conseguenze e decisioni politiche”.

La Polonia non lascia scorrere nessuna occasione ed entra pesantemente nel conflitto “politico” scatenando una repressione distruttiva tradotta in russofobia. A pagarne le conseguenze, certamente è la cultura, la storia che non si può nascondere ma la Polonia ci prova, conducendo una specie di cerimonia, le autorità locali hanno demolito un’opera d’arte, memoria del sacrificio di milioni di giovani russ, dell’Armata Rossa che hanno dato la vita per sconfiggere il nazismo e questa è storia, si potranno abbattere tutte le statue in Polonia ma la storia non si cancella.

Queste le parole di Karol Nawrocki, direttore dell’Istituto per la memoria nazionale della Polonia: “Non c’è posto per una stella rossa nello spazio pubblico di una Polonia libera, indipendente e democratica. Non c’è posto per le stelle rosse nello spazio pubblico di un’Europa libera”. Il monumento a Chrzowice fu eretto nel 1949 sul luogo della morte di 620 soldati dell’Armata Rossa del 1° Fronte ucraino per la liberazione dei polacchi dai nazisti. Il monumento era un obelisco con un’iscrizione in russo e polacco “Gloria eterna agli eroi dell’esercito sovietico morti per la libertà dei popoli nel 1945”. Il livello raggiunto dalla russofobia diventa veramente preoccupante.

Da una parte è veramente difficile seguire quanto accade sul campo e non solo, all’esterno le dichiarazioni, le accuse, le ritorsioni sono decine ogni giorno, è impressionante, prendiamone una a caso, apparsa anche all’inizio del conflitto, a Milano tutto ha inizio da un comunicato diffuso a mezzo stampa, un appello ai volontari desiderosi di combattere per la libertà dell’Ucraina poteva recarsi al Consolato Ucraino a Milano.

Un’azione simile ora è diffusa dal Corriere della Sera, altro appello ad ipotetici volontari ma questa volta l’appello indirizza verso l’Ambasciata ucraina in Vaticano. Perchè? E’ semplice in Italia questo tipo di appelli è un reato: il codice penale lo vieta, articoli 244 e 288: “Atti ostili verso uno Stato estero che espongono lo Stato italiano al pericolo di guerra”, pena addirittura l’ergastolo “se la guerra avviene”, e “Arruolamenti o armamenti non autorizzati a servizio di uno Stato estero”, da 4 a 15 anni di reclusione. In virtù di queste norme la Farnesina ha ribadito “l’assoluto sconsiglio a recarsi nel Paese”. Ma nella lista compare lo Stato del Vaticano. Il recapito telefonico risulta irraggiungibile, l’indirizzo porta alla palazzina nel verde, e al primo piano c’è l’ambasciata ucraina presso la Santa Sede. Chi ha risposto al telefono sostiene di non sapere nulla di reclutamenti e legioni.

Dopo la visita di Biden, riunione Nato, G7 Europa etc etc si presume che il presidente americano abbia concluso qualche buon affare, voci di corridoio indicano nella nuova fornitura di gas liquido americano a diversi paesi europei.

Quindi voglio concludere, se a questo punto c’è una soddisfazione da parte del presidente degli USA, ha bloccato per sempre il Nord Stream 2, ha fatto contratti per la fornitura del gas americano, ha messo in una brutta situazione la Russia sul terreno dell’Ucraina, quindi a questo punto è abbastanza? Allora presidente può imporre il cessate il fuoco agli ucraini?

 

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