di Alessandro Porcu
Siamo avvolti da un turbinio di “sedimenti” sfioranti, spesso ottundenti.
Istituzioni finanziarie di dimensioni mostruose, frutto di politiche secolari o di grandi inganni, portati a compimento da usurpatori di diritti, corruttori di istituzioni politiche, ti sorvolano, ti corteggiano, accarezzandoti sinuosamente, ti colpiscono per la loro crudeltà, nel vederli pronti a sottrarti il credito quando le loro ingannevoli speculazioni, o vere e proprie grandi truffe, fossero state scoperte… Ogni periodo del passato geopolitico sembra utile a comprendere il presente, ognuno di essi sembra regalarci inferenze utili ed illuminanti, ma l’intrico – a ben vedere – è sempre troppo fitto: le trame sono molteplici e le azioni occulte non tutte facili da rintracciare. Si pone, come sempre, un problema di memoria, accessibile, comprensibile, esplicabile sinteticamente, tale da consentire il giusto orientamento per il futuro. Ma questo comporterebbe un grande lavoro di studio. Ci si domanda: ciò che oggi sta accadendo ci può lasciare il tempo per una ricerca ampia, profonda, a tutto campo? Io credo di no. Ma… L’idea di fondo promessa, promossa ed attuata nell’ottica transumanista, per la quale al processo di umanizzazione delle macchine si affianca quello della robotizzazione dell’uomo (1), ci ha imposto un ultimatum-pensiero amletico: “essere o non essere”? Abbiamo tempo per organizzare una “contromossa” efficace per vincere la partita? No? Tutte le chances sembrano a favore dei “rivoluzionari-evoluzionisti” (così si autoappellano), ovvero – scusandomi per la forzatura pleonastica – dei “transumanisti eugenetici” . Si, perchè se volessimo porre al centro della nostra attenzione l’asse discriminante, che dividerebbe le parti contendenti, non potremmo certamente e/o soltanto assumere come tali i classici “capitalisti” o “ultra-capitalisti”, che dir si voglia, contro le masse sottoposte, o – come ebbi a metaforizzare in altri miei articoli (2) – l’”élite-mente” contro il “popolo-corpo”. Infatti l’asse discriminante questa volta è oggettivamente molto diverso. Una delle parti ha attivato un piano di disumanizzazione, sia che si voglia credere nell’ipotesi che essa stia conservando se stessa, senza pensare di intervenire su di sé con genobiotecnologie, e sia che lo voglia fare. Del resto, anche nel primo caso, l’umanità si troverebbe a non poter più essere la stessa antropologicamente ed incorrerebbe nel rischio certo di una vera e propria estinzione, almeno in quanto umanità originaria, biologicamente intesa (3). In altri termini, l’attuazione di un generale piano d’intervento genobiotecnologico sull’intera specie umana cambia totalmente il paradigma di riferimento, da cui partire per ogni ragionamento sul futuro dell’umanità, e non sfugge ad una soggettiva ed oggettiva considerazione seria delle sue reali – per quanto in buona parte ignote ai più – conseguenze immediate sul piano biologico, cognitivo ed emotivo. Conseguenze d’altronde certamente note, al contrario, a chi quei trattamenti sanitari obbligatori li ha voluti e fatti produrre e/o prodotti di fatto. Per quali motivi dunque non avremmo tempo per poter svolgere una ricerca profonda ed articolata, al fine di completare un ragionamento planetariamente plausibile ed efficace, per poterci orientare nel tentativo di bloccare il piano di sterminio, o comunque di cambiamento genobiotecnologico messo in atto dalle attuali èlite? No, non ritengo plausibile che si possa riuscire per tanti motivi. Primo fra tutti per il fatto che la somministrazione del “sacro vaccino” sia stata ben più massiva di quanto gli stessi soggetti, artefici dell’azione “militarizzata/gerarchizzata”, avessero forse previsto con riguardo ai tempi ed alle quantità. Nella storia del mondo umano non era mai stata condotta una guerra globale (4), intentata da forze sovranazionali contro tutte le nazioni, con la complicità di Stati asserviti, apicali corrotti e intere categorie preindottrinate, parte delle quali senza un briciolo di consapevolezza. L’intera massa umana mondiale ammansita da un’efficiente controllo dei mass-media ha risposto prevalentemente in modo passivo alle imposizioni genobiotecnologiche. Per l’èlite è bastato mettere la categoria medico-sanitaria sotto scacco, inducendola in uno stato coscienziale di correità per ottenere l’effetto voluto. Il resto del lavoro sporco è stato fatto dal lungo processo di divisione del lavoro, di divisione in ruoli, funzioni e mansioni diverse della stessa categoria, dallo “specialismo delle conoscenze”, ma soprattutto dall’aver saputo mettere precedentemente l’intera categoria medico-sanitaria in uno stato di assoggettamento al “padrone”, grazie al fatto di aver saputo agire nello stesso modo e per lo stesso scopo con l’intera “filiera-Umanità”: e ciò a partire dalla lenta ma progressiva azione di deumanizzazione culturale, attuata attraverso la completa espropriazione perpetrata contro l’”umanità-corpo” ed il suo potere di controllo sulla “conoscenza tecnico-scientifica”, ovvero di tutta quella parte di umanità cui non è più permesso l’accesso alle stanze della produzione dei mezzi che presiedono al controllo ed all’orientamento della conoscenza scientifica stessa, ovvero dei mezzi dominanti di “connessione sociale” e di “sviluppo del sistema produttivo e riproduttivo umano”, quali il denaro ed il suo omologo nella conoscenza, la matematica, quella disciplina grazie alla quale ogni oggetto, naturale o artificiale, ha potuto assumere la proprietà di misurabilità! D’altra parte, proprio per quanto detto, le responsabilità di ciò che sta accadendo potrebbero essere considerate generali, appartenenti ad ogni categoria o corporazione o classe di umani, che per secoli abbiano lasciato crescere e sviluppare un certo profilo della scienza, quello dell’attuale “scienza scientista”, tale che si potesse in essa sussumere ogni progettualità umana, trasformandola in disumana, ovvero contraria all’interesse dell’umanità, consentendo il bypassaggio dell’intera cultura umanistica e valoriale, precedentemente coltivata ed in qualche modo mai ancora non del tutto abbandonata. Di fatto con la “sacralizzazione” del falso vaccino (5) abbiamo assistito forse anche alla fine della religione cattolica tradizionale, (di quella “conoscenza religiosa” che -secondo un’interpretazione non necessariamente canonica – assumeva il compito di indicare all’umanità ciò che “lega tutto e tutti”), o forse, diversamente ma quasi certamente, alla confluenza di tale visione in una mistica della reificazione dell’uomo come Dio di se stesso, con ciò inducendo per l’appunto una “nuova” religione. Peccato che tale passaggio fu anche tentato nel periodo nazi-fascista, con un momentaneo successo “militare” da parte dei fautori della cultura del super-uomo e con la imposizione dell’eugenetica, esposta e nascosta; e peccato che oggi con la implicita ed esplicita promozione a “oggetto sacro” di un “vaccino”, per quanto falso, il “Papa”cattolico abbia portato tale cultura nella “sua” Chiesa, dando molto più di un consenso, bensì modificando rituali e sostanza, seppure con vari e numerosi tentativi efficaci di dissimulazione… Peccato che in tal modo egli abbia tragicamente persuaso milioni di esseri umani a farsi inoculare il siero malefico, ed ancor peggio ne ha indotto quelli che tra questi fossero stati genitori ad acconsentire di inocularlo ai loro bambini, pur non avendone loro alcun bisogno e per la cui causa stiamo oggi assistendo al fenomeno mondiale delle morti improvvise post “vaccino” antiCovi19 e dei tantissimi altri danni tra i soggetti giovani e bambini! Ben altra impostazione sulla scienza e sulla bio-etica aveva assunto il Papa emerito (6), delle cui “dimissioni” sono state offerte chiare visioni molto critiche ed illuminanti rispetto a quelle del mainstream. Si può dire che abbiamo assistito in un certo senso al crollo dell’ultimo baluardo che opponeva un serio ostacolo alla diffusione, direi al dilagare della cultura transumanista? Si. Eppure nella sua morte spirituale l’Umanità, l’Umanesimo, si potrebbe dire che l’uomo sta iniziando a rinascere. Sta riscoprendo il sé stesso individuo coscienziale, il sé-comunità, il sé-fratellanza… E nasce l’ultimo Mistero: l’Umanità riuscirà a salvare sé stessa? L’uomo ha popolato il Pianeta Terra, ha sviluppato diverse culture, ha attraversato millenni, un tempo brevissimo certamente se confrontato con le ere geologiche, se si analizzassero i problemi che porrebbero dubbi sulla nozione di tempo, sulle sue diverse definibilità… eppure abbastanza lungo per dare coraggio a quanti, uomini, donne, anime ispirate al bene, volessero/dovessero affrontare questa nuova dimensione della storia! Coraggio dunque, evoluzionari del mondo, crescete e moltiplicatevi! Cristiani siate fedeli seguaci della vostra stessa storia, per quanto oscurata da trame e lunghe pause di malvagità, dovute a uomini del potere materiale strumentalizzanti la vostra stessa religione, come oggi ancora sta accadendo… abbiate fiducia in voi, continuate a porre al centro del vostro interesse l’amore, l’amore per l’umanità, la perseveranza della vostra fede, non permettete al maligno di tramutarvi in demoni senz’anima, senza più coscienza! E perdonatemi gli ossimori, se potete. Un caro saluto a tutte/i con la gioia nel cuore. A presto!
Note e riferimenti: (1) Si consiglia la lettura de “Il grande reset, dalla pandemia alla nuova normalità” di Ilaria Bifarini, 2020; (2) tra gli altri si veda principalmente “L’umanità contro l’umanità. Come difendersi dalla volontà di suicidio di specie”, su “Sovranità Popolare”, n.5 – anno 3 – giugno 2021; ;(3) l’ipotesi è stata argomentata nei miei precedenti articoli su questa medesima rivista, si vedano i numeri: 4/2021, 5/2021, 2/2022, 4/2022; (4)anche se da alcune recenti teorizzazioni proposte da diversi autori, tra i quali Mauro Biglino sorgono retroprospettive non conformi a tale assunto; (5) si può consigliare la lettura dei testi: “La morte del phronimos, fede e verità sui vaccini anti covid” e “Dio e la legge naturale”, entrambi di Fulvio Di Blasi; “L’idolatria dei vaccini, il problema morale degli esperimenti sui feti abortiti” di Luisella Scrosati; (6) si veda di F. Tito Arecchi ed Iva Arecchi “I simboli e la realtà, temi e metodi della scienza”, 1990, Jaca Book, da pag. 179. (Inviato in Redazione il 13-11-2022)
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