Co₂ e riscaldamento globale

La grande truffa inventata dalle élite e dalla UE

Effetto della CO₂ sull’accrescimento delle piante

di Eros Cococcetta, 

  1. CONSIDERAZIONI PRELIMINARI SUL FANATISMO ANTI CO₂

Dopo l’iniziale approvazione del 9 febbraio scorso da parte la Commissione Industria, Ricerca e Energia del Parlamento europeo, il 14 marzo il Parlamento europeo in seduta comune ha approvato il mandato negoziale sulla proposta di legge sulle “case green” per aumentare il tasso di ristrutturazioni e ridurre consumo energetico e emissioni nel settore edilizio. La proposta del Parlamento è stata approvata con 343 voti favorevoli, 216 contrari e 78 astensioni. I partiti della maggioranza del nostro Governo hanno votato contro (e questo va bene) perché, come sottolineato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto PICHETTO: “continueremo a batterci a difesa dell’interesse nazionale. Non mettiamo in discussione gli obiettivi ambientali di decarbonizzazione e di riqualificazione del patrimonio edilizio, che restano fondamentali. Manca però in questo testo una seria presa in considerazione del contesto italiano, diverso da quello di altri Paesi europei per questioni storiche, di conformazione geografica, oltre che di una radicata visione della casa come ‘bene rifugio’ delle famiglie italiane” e inoltre “gli obiettivi temporali, specie per gli edifici residenziali esistenti, sono ad oggi non raggiungibili per il nostro Paese. Nessuno chiede trattamenti di favore, ma solo la presa di coscienza della realtà: con l’attuale testo si potrebbe prefigurare la sostanziale inapplicabilità della Direttiva, facendo venire meno l’obiettivo ‘green’ e creando anche distorsioni sul mercato”.[1]

Gli edifici sono il settore più energivoro in Europa. Consumano il 40% dell’energia e generano il 36% delle emissioni di gas ad effetto serra” afferma Kadri SIMSON, Commissaria per l’Energia dell’Ue. “Inoltre, gli immobili meno efficienti consumano dieci volte più energia di quelli nuovi o ben ristrutturati”: di questi consumi si dovrà tenere conto nelle scelte di pianificazione e investimento.[2]

E no egregio Ministro e egregia Commissaria, non ci siamo proprio, qui è l’intero impianto della Direttiva che è sbagliato perché non si attaccano le emissioni di gas inquinanti (siamo tutti d’accordo sulla lotta all’inquinamento) ma le emissioni di CO₂ che non è un inquinante, ha un esito irrisorio/insignificante sull’effetto serra e sul clima e inoltre è cibo e vita per le piante, come dicono migliaia di scienziati in tutto il mondo, finora inascoltati, e come verrà dimostrato nel presente studio.

Quale Direttiva uscirà dal confronto finale tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea (il c.d. trilogo) al momento non è dato sapere, ma se dovesse rimanere uguale o simile alla proposta attuale per l’Italia sarebbe un disastro, per non dire una catastrofe: la Ue ordina e noi paghiamo e andiamo falliti. L’ANCE ha calcolato che gli immobili interessati all’efficientamento energetico coatto sarebbero circa 9 milioni (12 secondo l’ISTAT) con un costo complessivo di oltre 1.500 miliardi, senza contare che i prezzi della manodopera e dei materiali edilizi schizzerebbero alle stelle. Con il provvedimento case green l’Unione Europea intende ridurre del 55% entro il 2030 le “emissioni nocive” (??) rispetto ai livelli del 1990 portando tutti gli immobili in classe E entro il 2030 e in classe D entro il 2033; il tutto per poi arrivare alla totale decarbonizzazione del patrimonio edilizio fissata per il 2050. Ma in proposito l’ANCE ha dichiarato: “Nel periodo 2017-2019 abbiamo ristrutturato mediamente 2.900 edifici all’anno, sono necessari quindi 630 anni per raggiungere il primo step della direttiva Ue e 3.800 anni per arrivare alla decarbonizzazione completa degli edifici”.[3]

In poche parole l’Unione europea ci sta proponendo una Direttiva la cui realizzazione è completamente impossibile e fuori dalla realtà. Vorrei ricordare che, ai sensi dell’art. 288 TFUE, le Direttive UE obbligano gli Stati destinatari (uno, alcuni o tutti) per quanto riguarda il risultato da raggiungere, lasciando alle autorità nazionali il potere di scegliere la forma e i mezzi per raggiungere tale scopo. A differenza del Regolamento, direttamente applicabile negli Stati membri dopo la sua entrata in vigore, la direttiva non è direttamente applicabile negli Stati membri: deve prima essere recepita con legge nel diritto nazionale. Il mancato raggiungimento dell’obiettivo stabilito dalla Direttiva espone lo Stato membro ad una procedura di infrazione su iniziativa della Commissione e, in caso di condanna da parte della Corte di Giustizia UE, al pagamento di un’ammenda, che nel caso in esame sarebbe senza dubbio il MALE MINORE.

La direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici non è ancora entrata in vigore ma già ha causato un deprezzamento degli immobili, come ha ben evidenziato il Presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, in un recente video[4] perché chi compra ora chiede lo sconto per i lavori di efficientamento energetico che dovrà eseguire in base alla direttiva. Inoltre in Italia ci sono milioni di immobili antichi per i quali è tecnicamente impossibile procedere ad un efficientamento che comunque subirebbero una perdita di valore.

Inoltre, come fa notare il Direttore Generale dell’ABI, Giovanni SABATINI, nella Direttiva è stata inserita una strana norma che chiede agli istituti di credito “di migliorare le prestazioni energetiche degli immobili posti a garanzia dei propri portafogli mutui”. Scritta così sembra quasi un errore: come può la banca migliorare l’efficienza energetica di un immobile che non è suo? Ma a ben vedere dietro c’è una logica: i mutui vanno erogati a chi effettua l’efficientamento energetico o a chi acquista una casa già efficientata. Per gli altri, in particolare per gli acquirenti di case non efficientate, non è prevista alcuna erogazione di mutuo; quindi il venditore di una casa non green potrebbe trovarsi nell’impossibilità di trovare un acquirente persona fisica e alla fine essere costretto a svendere l’appartamento a un prezzo alquanto ribassato a banche o finanziarie, che ovviamente non devono richiedere alcun mutuo e possono pagare cash. In pratica la Direttiva ha fatto rientrare dalla finestra il divieto iniziale di vendere o affittare case non efficientate, poi bocciato e accantonato, collegando l’erogazione del mutuo all’acquisto di case green.[5] Trattasi di una scorrettezza gravissima, anche perché, visto l’enorme numero di case da efficientare, una percentuale altissima di proprietari di case non green non riuscirà, anche volendo, ad effettuare l’efficientamento per mancanza di ditte specializzate nel settore.

Come se non bastasse la UE, sempre più disinteressata al benessere economico dei popoli europei e a tenere un rapporto equilibrato con la realtà, continua imperterrita nel suo furore ecotalebano e raddoppia la posta. Infatti il 14 febbraio il Parlamento europeo ha votato – con 340 SI, 279 NO e 21 astenuti (i partiti del nostro governo si sono opposti) – lo stop alla vendita nella UE di nuove auto a benzina, diesel e persino ibride a partire dal 2035; quindi tra 12 anni nella UE non si potranno più acquistare vetture nuove dalle quali fuoriesca CO₂.[6] Attendiamo gli ulteriori sviluppi, allibiti da questo ecofanatismo.

Rilanciando ancora la posta, la Commissione europea vuole anche impedire gli allevamenti con più di 1.500 capi perché, secondo gli ecofanatici, inquinano e contribuiscono all’effetto serra. Perciò i cittadini UE dovranno abituarsi a mangiare insetti e cavallette.

Ma, come dicevano i nostri avi romani: “ad impossibilia nemo tenetur”.

Tuttavia c’è un problema di fondo che non è stato trattato all’Europarlamento perché ormai è diventato un tabù o viene spacciato come tale, ossia che queste direttive UE sulle case e le automobili e anche le altre direttive c.d. green (quelle su industria e allevamenti) si basano su un FALSO SCIENTIFICO, secondo cui il RISCALDAMENTO GLOBALE SAREBBE CAUSATO DALLA CO₂ ANTROPICA (Antropogenic Global Warming – AGW). QUESTO NON È ASSOLUTAMENTE VERO come asseriscono migliaia di scienziati e studiosi di climatologia in tutto il mondo e più di 100 scienziati italiani ed è provato dai dati scientifici sul clima passato, recente e attuale. In altri termini non esiste alcuna emergenza climatica e in ogni caso i cambiamenti del clima e della temperatura globale non sono causati dalla CO₂, un gas fondamentale per la vita del pianeta.

Ma allora perché l’ONU, tramite il suo Segretario Generale Antonio Guterres e l’IPCC, il World Economic Forum diretto da Klaus Schwab e la Commissione europea spingono in questo modo per attuare queste Direttive green anti CO₂, mentre fanno poco o niente contro l’inquinamento? Non sarà che la vera finalità è quella di portare avanti, costi quel che costi, il GRANDE RESET, sfruttando le scarse conoscenze scientifiche e l’accondiscendenza degli europarlamentari green?

Christine Lagarde, presidente della BCE – che in teoria dovrebbe essere autonoma e indipendente – il 25 gennaio ha lanciato una sorta di quantitative easing green: soldi solo a chi porta avanti politiche in favore della green economy, anche se ciò significa mandare in rovina le economie degli Stati europei. L’obiettivo è forgiare “un’economia climaticamente neutra”, costi quel che costi, e senza tener conto che il resto del mondo (cioè la maggior parte del mondo) continuerà ad utilizzare i combustibili fossili.[7] Chi non diventa green può anche andare fallito. Il binomioambiente – povertà” o “ambiente – decrescita infelice” è stato abbracciato in toto dai vertici dell’Unione europea e nel loro disegno la classe media è destinata a scomparire.

Vista l’importanza della posta in gioco, ossia un grave impoverimento per gli italiani e gli altri cittadini europei, nonché l’impegno per lo Stato di ingentissime risorse finanziarie sotto forma di sovvenzioni alle iniziative green, che verrebbero distolte da problemi ben più urgenti e importanti, risulta assolutamente necessario approfondire l’intera questione sotto l’aspetto scientifico che in questo caso, come anche in quello del covid, dovrebbe essere anteposto alla politica; di cosa discutono i politici se sanno poco o nulla degli aspetti scientifici? O forse pensano che sia sufficiente obbedire ai diktat dei vertici del partito e premere il pulsante? Il presente studio riprende quello che scrivono e dicono migliaia di scienziati “indipendenti”, sia italiani che di altre nazioni, per evidenziare che tutta questa impostazione green voluta dall’Unione europea si basa su un “FALSO SCIENTIFICO” a cui aggiungerei l’aggettivo “CONCLAMATO”.

  1. RISCALDAMENTO GLOBALE CAUSATO DALLA CO₂? LA GRANDE TRUFFA INVENTATA DALLE ÉLITE MONDIALISTE E DALLA UE.

Da diversi anni assistiamo ad un diffuso e quotidiano allarmismo da parte dell’informazione mainstream sulla pericolosità della CO₂ antropica che aumentando l’effetto serra sarebbe la causa di un temibile riscaldamento globale. Ma se andiamo a vedere cosa dicono gli studi scientifici, i dati sul clima passati, recenti e attuali ed il parere di migliaia di scienziati e professori universitari di tutto il mondo scopriamo che le cose stanno molto diversamente rispetto a quanto sostenuto da note organizzazioni internazionali di diretta emanazione dell’ONU – IPCC[8], WMO e UNEP – che si occupano della questione del cambiamento climatico con una visione decisamente allarmistica, politicamente orientata, che enfatizza il contributo antropico al riscaldamento globale (laddove sussista effettivamente) e sottostima la variabilità climatica naturale, soprattutto quella indotta dal Sole, dalla Luna, e dalle oscillazioni oceaniche. Da notare che l’IPCC “non effettua attività di ricerca né di controllo dei dati o dei parametri climatici[9], come precisato dall’ISPRA.

Dobbiamo anzitutto prendere atto che l’Unione europea è diventata l’alfiere di un vero e proprio attacco concentrico contro la CO₂ antropica – derivante da industrie, altre attività economiche, allevamenti, riscaldamento delle abitazioni e automobili a motore termico – perché secondo i vertici dell’Unione europea causerebbe il riscaldamento globale (che i catastrofisti anti CO₂ chiamano Antropogenic Global Warming – AGW), ammesso che ci sia e che sia rilevante, basta vedere il freddo polare record che nel dicembre 2022 ha colpito USA, Canada e Russia.

Risulta pertanto necessario esaminare il punto di vista degli scienziati climatologi e fisici dell’atmosfera che studiano il clima con una visione ampia e non focalizzata soltanto sulla CO₂ antropica.

Tanto per inquadrare il livello di falsificazione che le élite mondialiste hanno messo in campo sulla CO₂ tramite l’IPCC, riporto sei argomenti scientifici fondamentali che di per sé, anche considerati singolarmente, dimostrano la totale infondatezza della tesi catastrofista anti CO₂. Una tesi paragonabile a quella dei terrapiattisti con la differenza, non certo secondaria, che nel caso dell’attacco alla CO₂ c’è di mezzo il futuro benessere economico dell’umanità.

1) Il clima è dominato in modo assolutamente schiacciante dalle Forze della Natura: SOLE, OCEANI e NUBI.

Il SOLE, ovviamente, da cui dipende interamente la vita sulla Terra, che però varia con i suoi cicli e i suoi tempi (anche nel breve periodo) la sua potenza e quindi l’irraggiamento solare in termini di W/m² (vds. Allegato 1, Figure 1 e 1A). Maggiore è l’attività solare e maggiori sono le macchie solari. Anche i moti orbitali del Sole e della Terra (precessione degli equinozi, cicli di Milankovitc, ecc.) hanno una grande influenza sul clima, come descritto dal fisico Franco PRODI[10] e dalla scienziata Valentina ZHARKOVA (articolo in Allegato 3). Attualmente il Sole ha iniziato il suo 25° ciclo undecennale il cui picco è previsto per il 2025 (vds. Allegato 1, Figura 1A). l’attuale ciclo e i prossimi due (26 e 27) “saranno caratterizzati da una bassa attività solare e quindi è prevedibile un periodo di tre decadi, quindi fino al 2050, caratterizzato da un’attività solare bassa e da un raffreddamento globale. Dopodiché l’attività solare riprenderà fino ad un nuovo massimo attorno al 2150 d.C.”.[11]

Sono i cicli solari la vera causa dei cambiamenti climatici.[12]

I dati raccolti dal 1990 a oggi, anche da analisi satellitari, rivelano che “la superficie del pianeta ha ricevuto un aumento di radiazione solare pari al 4% nell’ultimo decennio”.[13]

“La letteratura scientifica recente ha messo sempre più in evidenza l’esistenza di una variabilità climatica naturale legata soprattutto ai grandi cicli millenari, secolari e pluridecennali dell’attività solare e della circolazione oceanica, che sono stati responsabili di altri periodi caldi degli ultimi 10.000 anni” [14].

Il MARE è il secondo grande attore del clima. Infatti gli OCEANI occupano il 71% della superficie del pianeta ma contengono il 99,9% dell’energia termica superficiale del pianeta (sono il nostro “termosifone planetario”), mentre l’atmosfera soltanto lo 0,07% di essa. Quindi l’influenza degli oceani sul clima è elevatissima[15]; si veda in proposito la Figura 5A dell’Allegato 1 che mostra come l’andamento della capacità termica degli oceani è sovrapponibile alla Temperatura Globale Media – TGM (riportata in Figura 3A).

Sono le variazioni di temperatura degli oceani – originate dalle variazioni dell’irraggiamento solare, da noti fenomeni periodici delle correnti oceaniche e dal sistema nuvoloso – a causare le variazioni di temperatura nell’atmosfera, come dimostrano tutti i grafici che riportano l’andamento delle correnti dell’oceano pacifico di El Niño (corrente calda) e La Niña (corrente fredda) a cui corrisponde esattamente, dopo 10 – 12 mesi, la variazione della Temperatura Globale Media (TGM) e della CO₂ naturale emessa o assorbita dagli oceani. Ovviamente quando la superficie degli oceani si riscalda emette più vapore acqueo (H₂Ovap) che aumenta l’effetto serra. In tutte queste variazioni climatiche la CO₂ naturale (che comunque è più del doppio di quella antropica) segue sempre le Forze della Natura, come dimostrano tutte le osservazioni (vds. Allegato 1, Figure da 9.1 a 9.5 e 16). Gli oceani sono senza dubbio il nostro “termosifone planetario” e il grande volano del clima.

Le NUBI possiedono un enorme effetto sul bilancio energetico poiché si stima una diminuzione del flusso radiante verso la Terra di 20-30 watt ogni m² di superficie nuvolosa[16]; perciò ogni variazione sistematica nella copertura nuvolosa provoca sul clima effetti molto significativi. La formazione delle nubi è un fenomeno complesso perché si possono facilmente incontrare situazioni in cui, pur essendo l’aria sovrasatura di vapor acqueo, questo non riesca a condensare in goccioline. Questa condensazione viene favorita dai raggi cosmici, i quali però vengono inibiti dal vento solare, che devia i raggi cosmici. Quindi una maggiore attività solare (più macchie solari) scherma la Terra dai raggi cosmici deviandone la traiettoria; il risultato finale di questa lotta astronomica è scarsità di nubi e aumento del riscaldamento globale.[17]Riassumendo: 1. aumento di attività solare, 2. aumento vento solare, 3. diminuzione dei raggi cosmici, 4. diminuzione della copertura nubi, 5. riscaldamento globale![18] (vds. Figura 12 e commento).

Il principale caposcuola di questa teoria scientifica è il fisico danese Henrick SVENSMARK, di cui si riporta il seguente commento: “La scienza del clima è attualmente pesantemente politicizzata coinvolgendo forti interessi economici e non solo. Non è quindi sorprendente che le conclusioni di questo report sul ruolo del Sole sul clima terrestre siano pesantemente contestate. Il nocciolo della questione può anche esser visto così: se il Sole ha avuto una indiscussa influenza nel periodo Holocene, come può non aver influenza nell’attuale riscaldamento globale, con la conseguenza di ridurre l’influenza della CO₂? In conclusione quindi l’impatto dell’attività solare sul clima è di gran lunga maggiore di quanto suggerisca il “consenso ufficiale”.[19] Commento a margine di Daniele MAZZA e Francesco MARINO, autori de “La strega perfetta, fatti e misfatti della CO₂”: “il Sole da sempre è la fonte di energia termica della Terra, la Terra si sta scaldando e il Sole non c’entra nulla… a noi sembra veramente dura da far accettare!”.

Le NUBI hanno una grande influenza sul clima perché da un lato sbarrano il passaggio ai raggi solari e quindi causano un raffreddamento (nuvole basse) e dall’altro intrappolano il calore e aumentano l’effetto serra (nuvole alte). Ma la imprevedibilità delle nubi è un fattore di grande incertezza nelle previsioni climatiche e anche questo segnala la totale inattendibilità delle previsioni catastrofiste a 30 o 80 anni (+3°C al 2100) pubblicate dall’IPCC. Sull’argomento Franco PRODI, fisico dell’atmosfera di livello mondiale, precisa che: “possiamo dire che le nubi sono al centro del problema climatico e fino a quando la loro presenza non sarà rappresentata quantitativamente con i loro effetti reali nei modelli climatici non possiamo pretendere di prevedere il clima. Al massimo possiamo produrre scenari con un grado di affidabilità molto basso.”[20] Ciò significa che le previsioni catastrofiste dell’IPCC (+ 3°C al 2100) e dei vertici dell’ONU, che certamente non possono prevedere quale sarà il sistema nuvoloso a decenni di distanza, si basano su fantasticherie infondate, che però la politica provvede a trasformare in leggi sbagliate e illogiche che causeranno difficoltà economiche e sofferenze agli uomini.

2) Vista la propaganda messa in campo dalle élite, dalla UE e dai mezzi di (dis)informazione, tutti i comuni cittadini pensano che la CO2 sia il principale e incontrastato gas serra, per cui qualsiasi aumento delle emissioni antropiche di CO2, anche minimo, causa aumenti significativi della temperatura globale (antropogenic global warming – AGW) e cambiamenti climatici imprevedibili/catastrofici. TUTTO FALSO, perché il principale gas serra è di gran lunga il VAPORE ACQUEO, H₂Ovap[21], anche se questo non lo sa quasi nessuno (a parte gli scienziati) perché è una notizia occultata e l’informazione mainstream si guarda bene dal dirlo. Infatti tra H₂Ovap (11.700 ppm, parti per milione, nella bassa atmosfera) e la CO₂ antropica (130 ppm) c’è un rapporto di 90 a 1 (11.700 : 130); quindi ogni 90 molecole di H₂Ovap ce n’è solo una di CO₂ antropica. Si precisa che il rapporto tra H₂Ovap e tutta la CO₂ presente nella bassa atmosfera è, in termini di molecole, di 90 a 3, un gigante e un nano; di queste tre molecole, due sono di origine naturale[22] (e quindi non modificabili) e una è antropica. Questo perché La CO₂ preindustriale era di 280 ppm, quella attuale è di 410 ppm[23], quindi la CO₂ antropica è la differenza, pari a 130 ppm. Nella graduatoria dei gas presenti in atmosfera il vapore acqueo si posiziona al terzo posto con una percentuale dell’1,17%, dopo l’azoto (78,1%) e l’ossigeno (20,9%), ed è seguito dall’argon (0,93%) e dalla CO₂ (0,0410%).

Il climatologo americano Roy SPENCER[24], molto critico verso le posizioni catastrofiste anti CO₂, dice che: “È interessante notare che, anche se l’anidride carbonica è necessaria per l’esistenza della vita sulla Terra, ce n’è ben poca nell’atmosfera terrestre. Nel 2008, solo 39 molecole d’aria su 100.000 erano CO₂, e ci vorranno altri 5 anni alle emissioni di CO₂ dell’umanità per aumentare quel numero di 1, a 40. ….. Cambiamento climatico: succede, con o senza il nostro aiuto.[25]

Se, per ipotesi, domani o nel 2050 (l’anno del Green New Deal voluto dalla UE) la CO₂ antropica venisse azzerata in tutto il mondo (cosa impossibile), le molecole ad effetto serra (H₂Ovap + CO₂) scenderebbero dalle attuali 12.110 ppm (11.700 + 410) a 11.980 ppm (11.700 + 280), ossia da 93 a 92 molecole[26], una riduzione del tutto insignificante ai fini dell’effetto serra ma catastrofica per l’economia mondiale e il benessere dei popoli. Se poi consideriamo soltanto le emissioni antropiche di CO₂ della UE, che costituiscono il 7,5% delle emissioni globali, il loro eventuale azzeramento (irrealizzabile) farebbe diminuire di -9,75 ppm il valore globale della CO₂ antropica, da 130 a 120,25 ppm, e quindi il valore globale delle molecole ad effetto serra scenderebbe da 12.110 a 12.100 ppm. Stiamo parlando di un nulla che però costerebbe centinaia di miliardi di euro ai cittadini europei.

In conclusione si dimostra l’enorme importanza del vapor acqueo nell’effetto serra” ma sorprendentemente nell’ultimo Report IPCC il vapor acqueo non compare nemmeno nella lista dei gas serra[27]; e se provate a fare una ricerca sui gas serra il vapore acqueo o non viene citato o se viene citato non è mai specificato qual è il suo enorme peso nell’ambito dei gas serra. In ogni caso questo dato di 90 a 1 tra H₂Ovap e CO₂ antropica dice chiaramente della assoluta irrilevanza, ai fini dell’effetto serra, di qualsiasi riduzione della CO₂, che peraltro non ci sarà perché Cina, India e Russia hanno disertato la Cop27 e neppure si sognano di ridurre le loro emissioni. Anzi le delocalizzazioni delle imprese occidentali verso quei grandi Paesi aumenteranno perché andranno a produrre lì la CO₂ che non possono più produrre negli USA e in Europa, con ulteriore danno per le economie occidentali in termini di produzione (PIL) e occupazione. E poiché la produzione mondiale continuerà ad aumentare anche le emissioni globali di CO₂ continueranno ad aumentare. L’unico risultato certo sarà l’impoverimento dei 27 Stati UE, le cui emissioni di CO₂ rappresentano il 7,5% di quelle globali.

Non si può non sottolineare il livello di malafede e scorrettezza con cui operano l’IPCC e i mezzi di (dis)informazione che occultano sistematicamente l’esistenza del VAPORE ACQUEO e se lo citano non dicono mai qual è il suo enorme peso ai fini dell’effetto serra. Il motivo è semplice, perché se lo dicessero cadrebbe immediatamente il castello di carte costruito sulla CO₂. Si mente non solo dicendo bugie ma anche occultando la verità.

3)    Negli anni dal 1940 al 1980 e dal 1997 al 2015[28] e anche dal 2015 al 2022[29] si è verificata una “Pausa Climatica Globale” (Global Warming Hiatus). Parliamo di 66 anni negli ultimi 82 durante i quali la Temperatura Globale Media (TGM) non è aumentata (vds. Allegato 1, Figure 3A, 8.1, 8.2, 8.3 e grafici 1, 3 e 4 Owid), mentre le emissioni di CO₂ antropica globale dal 1940 al 2022 sono aumentate di ben 34,13 Gt [30] (1 Gt = un miliardo di tonnellate) e di 14,68 Gt dal 1997 al 2022; di conseguenza, negli ultimi 25 anni, la concentrazione di CO₂ in atmosfera è aumentata da 360/370 ppm a 410/420 ppm, ma questo non ha avuto alcun effetto sulla temperatura globale che aumenta o diminuisce continuamente per l’azione incessante e mutevole delle Forze della Natura (vds. prec. punto 1 e, in Allegato 1, Figura 9.5 che mette a confronto la temperatura globale con la CO₂ e GRAFICO 4 OWID che mostra i tre periodi di pausa termica globale suddetti).    

Un chiarimento particolare merita la recente stasi della temperatura dal 2015 al 2021 (vds. grafico dell’UAH in Figura 8.3 dell’Allegato 1) che si estende anche al 2022. Come mostra il grafico in Figura 6 (UAH – Roy Spencer), l’andamento della temperatura disegna una sinusoide con due picchi e due minimi (differenza di 0,3°C) che ricalcano perfettamente l’andamento delle correnti del Pacifico di El Niño (corrente calda) e La Niña (corrente fredda); questa sovrapposizione è evidenziata nella Figura 16 (vds. anche Figure 7, 9.1, 9.2 dell’Allegato 1).

Pertanto, aggiornando i conti, nel periodo dal 1940 al 2022 l’aumento della TGM c’è stato soltanto nei 16 anni dal 1981 al 1996, causato da vari picchi di El Niño, a cui bisogna aggiungere l’aumento isolato di 0,2°C del 2016 causato da un eccezionale picco di El Niño del 2015 – 2016 e da un aumento della radiazione solare del 4% nell’ultimo decennio (vds. punto 1).

Una smentita clamorosa e senza possibilità di appello del precetto fondamentale dell’IPCC e di tutti gli ecofanatici anti CO₂, che nonostante questi dati più che evidenti continuano imperterriti la loro crociata basata sull’ignoranza dei reali fattori che determinano il clima e sulle fake news.

Carlo RUBBIA, che non ha certo bisogno di presentazioni, in un suo intervento al Senato del 2015[31], ha asserito che dal 2000 al 2014, nonostante il continuo aumento della popolazione mondiale e delle attività industriali, la temperatura del pianeta è diminuita di -0,2 gradi. Il dato corrisponde ai rilevamenti della TGM effettuati con i satelliti (Rubbia ha lasciato fuori dal periodo considerato il picco di temperatura del 1998). Il nostro premio Nobel per la Fisica dice anche un’altra cosa molto importante: che ora esiste la tecnologia per trasformare spontaneamente il gas naturale (CH₄) in grafite (black carbon) che essendo un solido può essere utilizzato per produrre energia senza produrre CO₂. “Perché nessuno se ne occupa?”, conclude Rubbia.

Commento dello scrivente: forse nessuno se ne occupa perché questo farebbe saltare i piani delle élite.

Riprendendo le parole del climatologo americano Guy Mitchelll’ipotesi del riscaldamento globale antropogenico è la più notevole frode scientifica della storia” perché è stata smentita dai rilevamenti satellitari effettuati nella bassa atmosfera per 20 anni consecutivi, dal 1979 al 1998[32].

4)  Le emissioni di CO₂ antropica/industriale dal 1850 in poi sono sempre aumentate, tranne quei pochi anni che presentano un calo rispetto all’anno precedente (vds. Allegato 1, Figure 13 e 14 della IEA e grafico 1 OWID). Perciò secondo la teoria catastrofista anche la Temperatura Globale Media – TGM doveva aumentare costantemente; ma così non è perché tutti i grafici riguardanti la TGM mostrano, anziché una salita costante della temperatura, un continuo “saliscendi” della stessa nel breve periodo (1, 2 o 3 anni), in salita o in discesa, con variazioni anche consistenti della temperatura, fino a 0,5°C. Già questo sta a significare, in generale, che la temperatura globale è governata da fattori climatici diversi dalla CO₂ antropica.

Infatti, partendo dal 1850 risulta che, mentre la CO₂ antropica è aumentata costantemente (tranne il forte calo del 2020 dovuto al lockdown e in misura molto ridotta in pochissimi altri anni), la Temperatura Globale è diminuita nel 50% degli anni.

Ad esempio, limitandosi agli anni più recenti, successivi alla Pausa Climatica Globale 1997– 2015, risulta che dopo il picco di temperatura del gennaio 2016 (causato da El Niño) nel triennio dal 2016 al 2018 la TGM è diminuita di circa 0,3°C, ma in quei tre anni la CO₂ antropica è aumentata di 1,5 Gt (vds. Allegato 1, Figure 6, 7, 13 e 14 e grafici OWID).

Dopo il lockdown del 2020 e la chiusura delle attività economiche (-1,82 Gt di CO₂ antropica), nel 2021 c’è stata la ripresa economica con un aumento record della CO₂ antropica/industriale pari a 1,86 Gt, ma la temperatura globale è rimasta sostanzialmente invariata.  

In realtà il continuo “saliscendi” della temperatura globale media (TGM) si spiega con l’incessante alternanza delle correnti oceaniche: per l’oceano Pacifico El Niño, La Niña e l’oscillazione decennale pacifica (PDO) e per l’oceano Atlantico l’oscillazione multi decennale atlantica (AMO). Le oscillazioni oceaniche si aggiungono, ovviamente, alle variazioni dell’attività solare e alla variabilità del sistema nuvoloso.   

Un’altra clamorosa smentita della teoria catastrofista. Un’ulteriore riprova che tra CO₂ antropica e la Temperatura Globale Media (TGM) non c’è alcuna correlazione. 

5)    La CO₂ segue (e non precede) le variazioni della temperatura globale. Ciò è stato dimostrato per gli ultimi 400.000 anni dai carotaggi di Vostok. Lo stesso è stato dimostrato per gli anni più recenti da uno studio di tre autorevoli climatologi (Ole Humlum, Kjell Stordahl e Jan-Erik Solheim) che nel 2012 hanno pubblicato sulla rivista “Nature” un articolo intitolato “Relazione di fase tra l’anidride carbonica atmosferica e la temperatura globale”, dove dimostrano, dati alla mano e senza ombra di dubbio, che nel periodo preso in esame – dal 1980 al 2011 – “i cambiamenti globali atmosferici di CO₂ ritardano di 11-12 mesi rispetto al cambiamento delle temperature medie oceaniche, e di 9-10 mesi (quindi leggermente meno) rispetto alla media delle temperature della bassa troposfera. I cambiamenti di temperatura spiegano una parte sostanziale delle variazioni di CO2 atmosferica, la cui concentrazione non segue da vicino l’immissione dovuta alle attività umane. In altri termini, la CO2 antropogenica si somma come componente minoritaria a massicce emissioni dagli oceani, dovute al riscaldamento globale degli stessi e alle emissioni vulcaniche.”[33]

Guarda caso, questo importantissimo studio è stato ignorato dalla scienza ufficiale e dai mass media.

6)    La Germania si sta opponendo fermamente alla fine della produzione delle auto a motore termico (ora a benzina, gasolio, ibride a metano e GPL) a partire dal 2035, vista la sua rilevante produzione nel settore automobilistico. Perciò propone di usare carburanti sintetici (e-fuel, abbreviazione di electrofuel) che emettono la stessa quantità di CO₂ che prelevano dall’aria (quindi sono motori neutri rispetto alla CO₂); inoltre le principali case automobilistiche propongono anche le auto e gli automezzi a idrogeno che non emettono CO₂ ma soltanto vapore acqueo. La vicenda diventa clamorosa perché le auto e-fuel emettono sostanze inquinanti come le auto attuali[34] e anche H₂Ovap, mentre le auto a idrogeno emettono soltanto H₂Ovap. Ma il vapore acqueo è il principale gas serra non solo perché è nettamente il più abbondante in atmosfera ma anche perché la molecola di H₂Ovap, per la sua struttura atomica, ha un effetto serra superiore a quello della molecola di CO₂.[35] Quindi, ricordato e sottolineato che la CO₂ non è un inquinante ed è il cibo delle piante, per limitare l’effetto serra – cosa che comunque non rientra nelle possibilità umane, considerata la schiacciante abbondanza di H₂Ovap (vds. punto 2) – si sostituisce la CO₂ con H₂Ovap che, anche a parità di molecole, ha un effetto serra superiore alla CO₂. Come vogliamo commentare questa storia? Siamo oltre il ridicolo.

Da sottolineare inoltre che più di 1.300 scienziati di tutto il mondo, di cui 168 italiani (tra cui Alberto PRESTININZI, Franco PRODI e Antonino ZICHICHI), hanno sottoscritto, il 27 giugno 2022, una dichiarazione mondiale sul clima intitolata “THERE IS NO CLIMATE EMERGENCY”[36], sottolineando gli effetti benefici della CO₂ per le piante e che i cambiamenti climatici hanno sempre caratterizzato il nostro pianeta e che non c’è niente di anomalo nel clima attuale. Primo firmatario di questa dichiarazione mondiale è Ivar GIAEVER, norvegese, premio Nobel per la fisica nel 1973[37].

Inoltre 93 scienziati italiani, di cui 9 promotori, nel 2019 hanno firmato e inviato alle massime autorità dello Stato una “PETIZIONE SUL CLIMA” sottolineando che le previsioni allarmistiche sul riscaldamento globale antropico avanzate da una parte della comunità scientifica “non sono credibili, essendo esse fondate su modelli i cui risultati sono in contraddizione coi dati sperimentali. Tutte le evidenze suggeriscono che questi modelli sovrastimano il contributo antropico e sottostimano la variabilità climatica naturale, soprattutto quella indotta dal sole, dalla luna, e dalle oscillazioni oceaniche”.[38]

E ancora gli scienziati e climatologi italiani il 28 febbraio scorso, esasperati dalle fandonie dei catastrofisti (i terrapiattisti del clima), hanno scritto a Giorgia Meloni per spiegargli che non esiste alcuna emergenza climatica: “Posto che quella dell’emergenza climatica causata dalle emissioni antropiche è un’emergenza priva di fondamento scientifico, e posto che i sostenitori della stessa si sono più volte sottratti al confronto scientifico, rimane comunque il fatto che la misura di riduzione al 100% delle emissioni da parte della sola Italia, o anche della sola Unione Europea, neanche scalfirebbe il presunto problema. …. La mole di risorse impegnate verso la presunta emergenza verrebbe invece stornata da emergenze reali e concrete: quelle da terremoti o da dissesto idrogeologico sono solo due esempi.[39]. Certamente la insensata politica green della UE – che semmai dovrebbe essere rivolta ai veri gas inquinanti, tra cui non figura la CO₂ – distoglierà ingentissime risorse pubbliche e private dai reali e urgenti problemi del Paese e dei cittadini: messa in sicurezza del territorio e degli edifici, ricostruzione delle zone terremotate, sistemazione della rete idrica nazionale, infrastrutture, aumento delle pensioni, miglioramento di tutti i servizi pubblici: sanità, scuola, viabilità, ecc.

Parlare di scienza e metodo scientifico significa che quando un’ipotesi scientifica viene proposta deve passare al vaglio degli altri scienziati della comunità scientifica internazionale che verificano la sua corrispondenza ai dati reali; solo questo passaggio consente di passare da una congettura ad una teoria scientifica consolidata. Ad esempio la formula di Einstein E = mc² (l’equazione più famosa del mondo) è stata confermata al 100% da migliaia di esperimenti effettuati in tutto il mondo. Invece nel caso della congettura del riscaldamento globale antropico ci troviamo nella situazione completamente opposta, poiché si tratta di un’ipotesi che è stata smentita da tutti i dati scientifici reali, passati, recenti e attuali.

Ma ciò nonostante i catastrofisti anti CO₂ che hanno occupato le istituzioni mondiali ed europee continuano a sbandierare questa congettura basata sul nulla e sulle fake news come una verità assoluta e inoppugnabile e, inoltre, rifiutano qualsiasi discussione o confronto scientifico, per il semplice motivo che farebbero scena muta. Come possono parlare di “clima” senza considerare minimamente le Forze della Natura? come possono parlare di “effetto serra” senza considerare minimamente il vapore acqueo che è di gran lunga il principale gas serra? come possono spiegare che negli ultimi 82 anni ben 66 anni sono stati caratterizzati dalla “pausa termica globale”? E come possono spiegare il “continuo saliscendi della temperatura globale” a fronte di un aumento continuo della CO₂ antropica? Non lo possono spiegare, per questo rifiutano perennemente il confronto con i veri scienziati.

Così la posizione dei fanatici anti CO₂ è uscita fuori dall’ambito scientifico ed è diventata una sorta di dogma religioso ma che, a ben vedere, è UNA VERA E PROPRIA TRUFFA MASCHERATA DA SCIENZA[40] ai danni dell’umanità e in particolare degli Stati che cadranno in questa trappola che non ha nulla di scientifico.

Inoltre la CO₂ non ha nulla a che vedere con l’inquinamento che è dovuto ad altri gas antropici: ossidi di azoto, biossido di zolfo, monossido di carbonio (CO), particolato sospeso, metalli pesanti, ecc.; ma incredibilmente l’informazione mainstream questo non lo dice mai e anzi spesso mette insieme inquinamento e riscaldamento globale in modo da far credere che anche la CO₂ contribuisce all’inquinamento. Questo è il livello di un’informazione distorta, telecomandata e a volte completamente falsa: “Citiamo un esempio: giovedì 31/10/2019 TG1 edizione serale, viene asserito che il fiume Colorado, per via dei cambiamenti climatici, non arriva più a sfociare nell’Oceano Pacifico. Ora è noto che il flusso del fiume Colorado, dai tempi della costruzione della diga Hoover (anni ’30), è dirottato, in maniera completa, per irrigare i terreni agricoli.”[41] Una pietra miliare della falsa informazione.

Vorrei sottolineare che la lotta all’inquinamento è una lotta sacrosanta e da perseguire con determinazione. “È stato determinato sperimentalmente che la concentrazione dell’anidride carbonica in atmosfera per uno sviluppo ottimale di tutte le specie di flora è di 895 mg per metro cubo di aria (circa 500 ppm). …. Certo l’uso dei combustibili fossili comporta la emissione di “veri” inquinanti atmosferici, come ossidi di azoto, biossido di zolfo, composti organici volatili e metalli pesanti che, con le tecnologie disponibili oggi, potrebbero essere ridotti e/o eliminati facilmente …. L’anidride carbonica non è un inquinante ambientale perché non è un dannoso veleno per la vita. …. La differenza tra l’anidride carbonica e l’ossido di carbonio (CO) è che con un atomo di ossigeno in meno il monossido di carbonio è tossico e può essere letale, mentre il biossido di carbonio è vita. …. L’anidride carbonica è anche il cibo delle nostre piante e quindi se la sua concentrazione in atmosfera aumenta, aumenta la disponibilità di cibo per le piante che quindi prosperano.”, asserisce Giuliano CERADELLI.[42]

Quanto alla riduzione delle emissioni degli agenti inquinanti, non v’è nulla da obiettare. Anzi è un lodevole proposito, che però non si persegue riducendo l’uso dei combustibili fossili, ma sequestrando a monte gli agenti inquinanti: o preparando il combustibile prima dell’uso purificandolo da quegli agenti o bloccandone l’emissione e la dispersione nell’ambiente quando quegli inquinanti si formano. È, questa, una pratica comune a tutti i processi produttivi e, a dire il vero, da esercitare in tutte le attività dell’uomo”, precisa Franco BATTAGLIA.[43]

Ma sull’inquinamento si fa poco o niente mentre si attacca in modo strumentale l’innocente anidride carbonica CO₂ (o biossido di carbonio), il gas della vita.

Infatti, la tanto vilipesa CO₂ in realtà è cibo e vita per le piante – come lo è l’ossigeno (il gas di scarto delle piante) per uomini e animali – perché innesca la magia della funzione clorofilliana. Senza la CO₂ la Terra sarebbe rimasta un deserto sterminato privo di vita, perché le piante non sarebbero esistite e quindi neanche gli animali. Più CO₂ significa piante più grandi e più rigogliose (vds. Allegato 1, Figura 4), raccolti più abbondanti e un pianeta più verde, quello che sarebbe il sogno degli ambientalisti, i quali invece seguendo le teorie infondate e strampalate dell’IPCC vorrebbero eliminare il più possibile l’anidride carbonica, un gas fondamentale per la vita del pianeta. Il mondo alla rovescia.

Riporto in proposito alcuni passi di Giuliano CERADELLI, ingegnere nel settore dell’energia, tratti dal capitolo “I benefici effetti della CO₂” del già citato libro “Dialoghi sul clima tra emergenza e conoscenza”: “Si può affermare che le attività umane sulla Terra non incidono se non in percentuali irrilevanti sui cambiamenti climatici e sulla temperatura globale, e che a determinare questi sono le variazioni astrofisiche e astronomiche come l’attività solare, i raggi cosmici, le macchie solari, le esplosioni stellari, le maree luni-solari, ecc. nonché fenomeni naturali terrestri come il vulcanesimo, i movimenti delle placche, e i fenomeni sismici. ……. Non ci sono evidenze statistiche che la fase di riscaldamento terrestre in corso, iniziata nel 1850 e successiva alla cosiddetta Piccola Era Glaciale, abbia intensificato o reso più frequenti gli uragani, le alluvioni, la siccità e i disastri naturali. Invece le misure di contenimento della CO₂ sono tanto dannose, quanto costose. Non c’è nessuna emergenza climatica, pertanto non c’è alcuna ragione che giustifichi panico e allarme. In conclusione, occorre opporsi fermamente alle irrealistiche politiche di Zero Netto di CO₂ previste per il 2050. Al contrario di ciò che si sta facendo ora, lo scopo della politica internazionale dovrebbe essere quello di fornire energia affidabile e a buon prezzo per tutti. …… La CO₂ è benefica per l’ambiente perché è il cibo delle piante, la base della vita sul nostro pianeta, e più ce n’è, più verde è la Terra, più resa avranno i raccolti. …… Una quantità di studi nel corso degli ultimi 20 anni dimostrerebbe che un clima più caldo è preferibile rispetto a uno freddo. Già nel 1998, Thomas Gale Moore con il suo Health and Amenity Effects of Global Warming aveva stimato che un aumento di 2,5°C avrebbe potuto ridurre di 40,000 decessi all’anno il tasso di mortalità per patologie respiratorie e vascolari. ….. I dati confermano che in USA la mortalità da patologie cardiovascolari e respiratorie in inverno è sette volte maggiore che in estate, e in Europa nove volte maggiore. …… Un altro studio internazionale ha inoltre appurato che ovunque più fa caldo più si vive a lungo. Le difese immunitarie si abbassano nelle stagioni fredde quando, non a caso, epidemie di influenza e pandemie di Covid-19 sono più virulente e letali. Una semplice conferma all’antico adagio “dove entra il sole, non entra il dottore”. ….. Ci hanno convinti che la CO₂ è un veleno, piuttosto che il mattone elementare della vita sulla Terra, costruendo su questa grottesca e gigantesca fake-news scientifica un castello di teoremi che fa acqua da tutte le parti. E con un’unica conclusione: bisogna tagliare le emissioni di CO₂ a ogni costo. Punto.”[44]

Uno degli argomenti portati avanti dai catastrofisti (terrapiattisti) è che i principali fattori climatici non variano e che l’unico fattore climatico che aumenta è la CO₂, perciò l’aumento della TGM può essere causato solo dalla CO₂. Ma questo è falso perché gli oceani variano continuamente la loro temperatura in superficie – a causa dell’irraggiamento solare, delle correnti oceaniche (specialmente El Niño e La Niña) e delle nubi – e ciò fa variare la temperatura atmosferica e quindi il vapore acqueo (H₂Ovap) e la CO₂, che gli oceani emettono (degasazione) o assorbono a seconda che la temperatura superficiale degli oceani aumenti o diminuisca.

L’IPCC in un suo report del 2018 scrive che: “Si stima che le attività umane abbiano causato un riscaldamento globale di circa 1,0°C rispetto ai livelli preindustriali[45]. Vorrei dire all’IPCC che dovremmo essere contenti di questo aumento di un grado della temperatura del pianeta (che secondo altre fonti sarebbe di 0,8°C) perché – a parte il fatto che è stato causato da Madre Natura e non dalla CO₂ antropica – prima dell’epoca industriale (e anche dopo) i nostri avi si trovavano nella Piccola Era Glaciale (PEG) e d’inverno, a causa del freddo polare, i londinesi pattinavano e organizzavano mercatini sul Tamigi e i parigini sulla Senna, come risulta dai quadri dell’epoca.

In realtà il clima è sempre cambiato. Negli ultimi 400.000 anni ci sono state quattro ere glaciali di 90.000 anni ciascuna con temperature di 6-8°C in meno rispetto alle attuali, intervallate da periodi interglaciali di 10.000 anni con temperature miti/calde (vds. Allegato 1, Figure 2, 3 e 10B); attualmente ci troviamo alla fine di un periodo caldo interglaciale iniziato 10.000 anni fa[46], quindi si prevede che prima o poi inizierà una nuova era glaciale (altro che riscaldamento globale). E negli ultimi 10.000 anni, dopo la fine dell’ultima era glaciale, ci sono stati periodi di centinaia di anni dove la temperatura è stata più alta di quella attuale: Olocene, periodo Romano e Medioevo. Allora, ovviamente, non c’era la CO₂ antropica da combustibili fossili. Ma dopo la fine del periodo caldo medioevale è iniziata la “Piccola Era Glaciale” che ha interessato il pianeta per ben sei secoli, dal 1300 al 1800, arrivando come coda finale fino al 1920. “Va ricordato che il riscaldamento osservato dal 1900 ad oggi è in realtà iniziato nel 1700, cioè al minimo della Piccola Era Glaciale, il periodo più freddo degli ultimi 10.000 anni (corrispondente a quel minimo millenario di attività solare che gli astrofisici chiamano Minimo Solare di Maunder). Da allora a oggi l’attività solare, seguendo il suo ciclo millenario, è aumentata riscaldando la superficie terrestre.”[47]

Ma poiché l’IPCC prende in considerazione soltanto la CO₂ antropica non può spiegare né i periodi caldi passati e neppure la Piccola Era Glaciale, né perché sono iniziati né perché sono finiti, dato che in tutte quelle variazioni climatiche passate la CO₂ è rimasta costante intorno a 280 ppm[48] e quindi non ha avuto alcuna rilevanza. Non si può parlare di clima citando solo la irrilevante CO₂ antropica senza neppure nominare le Forze della Natura (Sole, oceani e nubi) e il vapore acqueo. E’ un vero e proprio SCANDALO DI LIVELLO MONDIALE.

Franco PRODI, un’autorità di livello mondiale nella fisica dell’atmosfera e del clima, ha dichiarato molto chiaramente che: “Il clima non può non cambiare. Per ragioni astronomiche, astrofisiche, il clima deve cambiare. La frase che ‘tutto dipende dall’uomo’ è non vera. La scienza è calpestata da bufale“. E su Greta Thunberg il fisico italiano è altrettanto chiaro: “occorre rendersi conto che ci lasciamo guidare da una che è pilotata da un sistema al quale bisogna dire basta“. Greta, secondo Prodi, dovrebbe tornare a studiare. “Dov’è la scienza se ci lasciamo guidare da queste bufale mondiali.[49]

Cito alcuni scienziati di livello mondiale (articoli stampa riportati in Allegato 3):

  • Valentina ZHARKOVA: “Terra riscaldata dal moto orbitale del Sole. L’aumento di CO₂ sul nostro pianeta è la conseguenza e non la causa dell’innalzamento della temperatura che tra il 2031 e 2042 dovrebbe iniziare a diminuire fino a un grado. Per l’IPCC è giunto il momento di progredire e includere correttamente gli effetti orbitali del moto solare e planetario.” (La Verità, 12.01.2023)
  • Howard HAYDEN: “Ignorate le leggi della fisica. Tutti i conti che non tornano negli studi sull’effetto serra. L’IPCC si ostina a non voler considerare che è l’aumento della radiazione solare a causare l’aumento della temperatura. Studiano il clima in modo ingenuo e hanno creato l’industria multimiliardaria della crisi climatica, della quale hanno beneficiato.” (La Verità, 18.01.2023)
  • Alberto PRESTININZI: “Vi svelo le bugie sulla green economy. L’uomo non è decisivo nei cambiamenti climatici. Lo pensano anche 7 meteorologi su 10, ma sono censurati perché così conviene a chi cerca il “nuovo oro”. La CO₂? Da 40 anni i boschi aumentano. La CO₂ totale presente in atmosfera è di 419 ppm; ma quella emessa dalla combustione delle energie fossili ammonta a 130 ppm (ndr. circa 1/3 della CO₂ totale) e l’Italia contribuisce alle emissioni globali con lo 0,8%. I modelli con le previsioni catastrofiche sugli aumenti della temperatura non sono capaci di simulare il clima passato e la sua continua variazione.” (La Verità, 09.01.2023)
  • Hans LABOHM: “Il “socialismo climatico” ci porterà dritti alla crisi e minerà le nostre libertà. Media e scienziati sostengono il dogma del surriscaldamento globale antropico. Gli studiosi che dissentono devono temere per la loro carriera. Il Green deal causerà perdita di ricchezza e lavoro e indebolirà la proprietà privata. La secolarizzazione ha portato a un vuoto che il fanatismo verde riempie, divenendo sostituto della religione.” (La Verità, 03.02.2023)
  • Franco PRODI: “La politica dell’ambiente in mano a incompetenti. L’Europa si è bevuta il cervello, ascolta Greta e ignora la vera scienza. La siccità non dipende dal clima. Il surriscaldamento del pianeta è una manovra di distrazione, il vero problema è l’inquinamento. L’Europa produce l’8% delle emissioni totali e si illude di salvare il mondo con il buon esempio, per questo ha deciso di autoimporsi politiche suicide.” (Libero, 20.03.2023)

Tuttavia gli organismi anti CO₂ (IPCC, WMO e UNEP, tutte agenzie dell’ONU) continuano imperterriti nel loro piano che mira a realizzare un’economia carbon free, portato avanti dagli USA e dall’Unione europea, sfornando previsioni catastrofiche a 10, 30 e 80 anni addebitate alla CO₂ antropica ma basate sul nulla[50] (vds. commento del climatologo dell’UAH John Christy[51] in Figura 8.2 e di Franco Battaglia in Figura 11). Trattasi in realtà di un pretesto per indurre i governi di tutto il mondo ad adottare politiche energetiche green e realizzare la green economy gestita dalle multinazionali e dalla grande finanza. La conseguenza di questo piano, qualora dovesse andare avanti, sarebbe un grave impoverimento delle economie e dei popoli europei e delle altre nazioni che dovessero adottare queste insensate direttive, che avrebbero un impatto molto negativo sul benessere dei nostri figli e nipoti.

Del resto la volontà di realizzare la decarbonizzazione energetica (Green New Deal) entro il 2050 è stata ribadita anche nel recente incontro a Davos del World Economic Forum del gennaio 2023, dove la Von Der Leyen ha confermato l’intenzione di ridurre le emissioni di CO₂ entro il 2030 del 55% rispetto ai dati del 1990, fino ad azzerarle entro il 2050 per arrivare all’economia carbon free (Green New Deal). Un progetto impossibile da realizzare, ma ad impossibilia nemo tenetur.

Vediamo cosa dice in proposito Ernesto PEDROCCHI, Professore Emerito di Energetica al Politecnico di Milano: “La strategia proposta è quella di perseguire il processo di decarbonizzazione proponendo ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni antropiche di CO₂ e in una continua fuga in avanti si è arrivati a proporre che nel 2050 (Green New Deal) si debba far a meno dei combustibili fossili che ora coprono l’80% del fabbisogno mondiale. … L’obiettivo primario del Green New Deal pensando di soddisfare l’attuale fabbisogno energetico coperto da combustibili fossili con le nuove fonti rinnovabili eolico e solare fotovoltaico comporterebbe di mettere in funzione ogni giorno, da ora ad allora (n.d.r. al 2050), 6.000 grandi pale eoliche o 60 km² di pannelli fotovoltaici (1 km² produce circa come 100 pale eoliche). Anche con un mix di queste due fonti l’obiettivo non sarebbe certo raggiungibile. … Questi numeri non lasciano spazio a illusioni sulla realizzabilità della decarbonizzazione basata su eolico e fotovoltaico”. Appare quindi evidente “la irrealizzabilità pratica dell’obiettivo del Green New Deal. Le nuove fonti rinnovabili (eolico e solare fotovoltaico) che ora coprono il 2% del fabbisogno totale di energia mondiale, non ce la faranno mai.[52]

In altre parole la Commissione europea, mentre si arrovella per “migliorare” la tassa sulla CO₂ nota come Carbon Tax[53], sta spingendo al suicidio economico l’Europa, destinata a diventare il continente povero del pianeta (chiusura di imprese e allevamenti e aumento della disoccupazione) e al boom economico Cina, India e Russia, che a ridurre la CO₂ non ci pensano neanche (giustamente) e che accoglieranno a braccia aperte le imprese occidentali in fuga da Stati Uniti ed Europa.

Anche “Nomisma Energia” (galassia Prodi) stronca la Direttiva UE sulle case green che “impatterebbe solo sull’1% delle emissioni mondiali[54]. In effetti le emissioni globali di CO₂ antropica nel 2021 sono state di 37,12 Gt mentre quelle della UE a 27 ammontano a 2,79 Gt, il 7,5% delle emissioni globali; quelle dell’Italia, sempre nel 2021, sono state di 328,7 milioni di tonnellate, pari all’11,8% delle emissioni UE e allo 0,88% delle emissioni globali (vds. Allegato 1, grafico 2 OWID).

Ma queste percentuali comprendono tutte le emissioni di CO₂ (industrie, altre attività economiche, trasporti aerei, allevamenti, cottura dei cibi, riscaldamento delle abitazioni e automobili a motore termico). Perciò, considerando anche la direttiva sulle auto green, si potrebbe arrivare, come Unione europea, ad una riduzione della CO₂ mondiale del 2%: la CO₂ antropica scenderebbe da 130 ppm a 127,4 ppm (-2,6 ppm) e i gas serra totali, compreso H₂Ovap, dagli attuali 12.110 ppm a 12.107,4 ppm (cfr. punto 2 sopra). Una diminuzione insignificante dello 0,02%, cioè di 2 molecole su 10.000 di gas serra, che comunque verrebbe del tutto annullata con gli interessi dall’aumento della produzione mondiale e dalle delocalizzazioni delle imprese europee e americane in fuga da questa follia anti CO₂.

Oltre a questo bisogna considerare che molti studi asseriscono che le auto elettriche, tenuto conto dell’intero ciclo di produzione e della loro durata, inquinano il doppio delle auto a motore termico; occorre infatti tenere conto delle estrazioni delle terre rare occorrenti per la fabbricazione delle batterie, dell’energia necessaria per alimentare le colonnine di ricarica e dello smaltimento delle batterie usate. Sul tema si è pronunciato anche Akio TOYODA, A.D. della TOYOTA, il quale ha affermato che la transizione completa ai veicoli elettrici costerebbe tra i 110 e i 290 miliardi di euro, renderebbe le auto inaccessibili per la classe media e lascerebbe il Giappone senza elettricità senza ottenere alcun beneficio per l’ambiente dato che la produzione di batterie per i mezzi elettrici aumenterebbe le emissioni di CO₂.[55] Perciò nell’ambito della UE le riduzioni di CO₂ realizzate con le case green verrebbero annullate con gli interessi proprio dalle auto green elettriche.

Bisogna anche considerare che il progresso tecnologico, di cui la stessa Toyota è leader mondiale, potrebbe consentire in pochi anni di produrre auto ibride che con la sola parte elettrica possono arrivare a 100 km/h.

In ogni caso se si voleva limitare l’inquinamento dai gas tossici degli autoveicoli si poteva benissimo favorire l’utilizzo di vetture a motore termico monofuel a GPL o metano[56], che hanno emissioni inquinanti molto ridotte (quelle dei veri gas inquinanti), anche se la vulgata continua a dire che anche queste vetture a gas inquinano perché emettono CO₂. Che la CO₂ non ha nulla a che vedere con l’inquinamento ed ha un effetto irrisorio sul riscaldamento globale (infatti ne segue l’andamento) continua ad essere una verità sconosciuta grazie ad un’informazione mainstream falsa e diretta da élite mondiali che perseguono le loro finalità e interessi. Sempre ammesso che il global warming sia minimamente rilevante, ma questo non risulta, visto che negli ultimi 82 anni, dal 1940 al 2022, c’è stato un incremento medio di 0,5°C; soltanto in 16 anni, dal 1981 al 1996, c’è stato un modesto incremento della TGM, mentre ben 66 anni sono stati caratterizzati dalla Pausa Climatica Globale e da incrementi isolati della TGM come il picco del 2016, che è stato causato da un aumento della radiazione solare del 4% nell’ultimo decennio e dalle correnti oceaniche (El Niño) e non certo dalla CO₂ (vds. punti 1 e 3 sopra).

Una domanda aperta per tutti: ma le future colonnine necessarie per ricaricare le batterie delle auto green dove prenderanno l’energia? Dal gas metano, dal gasolio o cos’altro? Allora stiamo parlando di una “partita di giro” o forse di una “presa in giro”? E quante colonnine di ricarica dovranno essere posizionate lungo le strade? Forse una ogni due metri neanche sarebbe sufficiente.

Ma qual è il prezzo del cambiamento climatico? Ce lo dice Lars SCHERNIKAU, professore in Economia Energetica ed esperto di pianificazione economica della Germania Est: “il prezzo del cambiamento climatico comporta distorsioni economiche e ambientali… causando sofferenze umane. In quale altro modo potrebbe essere assegnata la definizione di zero netto a un pannello solare prodotto da carbone e minerali estratti in Africa con attrezzature diesel, trasportati in Cina su una nave alimentata da olio combustibile, e trattati con energia a carbone o a gas alimentati utilizzando parzialmente lavori forzati?”. [57]

Per capire qual è il livello di manipolazione mediatica messo in campo dalle élite basti sapere che L’ONU, tramite il suo sottosegretario per le comunicazioni globali, Melissa Fleming, ha collaborato con Google per far sì che i primi risultati delle ricerche sui “cambiamenti climatici” fossero quelli anti CO₂. “Perché noi possediamo la scienza e pensiamo che il mondo dovrebbe conoscerla” ha dichiarato la Fleming al World Economic Forum del 29 sett. 2022 nell’ambito di un panel dedicato alla “Lotta alla disinformazione”. E la stessa manipolazione è stata fatta con Tik Tok con riferimento al covid[58]. Bisognerebbe spiegare a Melissa Fleming che la “lotta alla disinformazione” dovrebbe farla contro sé stessa e i partecipanti al World Economic Forum.

Da notizie stampa[59] leggo che Sergio Mattarella e Giuliano Amato si sono pronunciati sulla questione della tutela ambientale[60]. Il Presidente ha celebrato l’inserimento in Costituzione della “tutela ambientale” (artt. 9 e 41 Cost., come modificati dalla legge costituzionale 11.02.2022, n. 1), una tutela che peraltro era già prevista dall’art. 117 Cost., comma 2, lettera s): lo Stato tutela l’ambiente, l’ecosistema e i beni culturali; e l’ex premier in una precedente intervista ha dichiarato che “la politica deve tingersi di verde”. Sembra evidente Il riferimento alla “Agenda 2030 dell’ONU”[61], adottata il 25 settembre 2015 dalle Nazioni Unite. Siamo tutti d’accordo sulla tutela ambientale, che significa proteggere il territorio, i mari, i fiumi e l’aria da sostanze e gas inquinanti. Ma voglio ricordare che la CO₂ antropica:

– non è un gas inquinante, come asseriscono tutti gli scienziati (tranne quelli in malafede, che magari evitano di dirlo) e anzi è il gas della vita sul nostro pianeta, insieme all’ossigeno;

– ha un effetto pressoché nullo sull’effetto serra (come sostenuto e dimostrato da molti scienziati e scritto nel presente studio).

Tuttavia nell’Agenda 2030 si fa più volte riferimento alla lotta al “cambiamento climatico” ed è scritto che: “Siamo determinati ad affrontare in maniera decisiva la minaccia rappresentata dal cambiamento climatico e dal degrado ambientale. La natura globale del cambiamento climatico richiede la più ampia cooperazione internazionale possibile, volta ad accelerare la riduzione delle emissioni di gas effetto serra a livello mondiale”. Rispondo che anzitutto questa lotta ai gas serra antropici è stata già persa, visto che Cina, India e Russia non hanno aderito alla Cop27 e aggiungo qualche domanda: qualcuno all’ONU pensa che un grado di temperatura in più (o 0,8°C secondo altre stime) rispetto alla Piccola Era Glaciale sia un problema o che l’uomo possa combattere contro il Sole, gli oceani e le nuvole? E all’ONU sanno che il vero gas serra è di gran lunga il vapore acqueo? Oppure l’informazione pseudoscientifica dell’IPCC è talmente falsificata che non sanno neanche questo?

Occorre anche precisare che quando l’ONU, l’IPCC e i mass media parlano di “cambiamento climatico” alludono non solo all’aumento della temperatura globale – che come abbiamo detto e dimostrato si è verificato in meno di 20 anni degli ultimi 82 (vds. punto 3) – ma anche ai vari fenomeni meteorologici estremi che vengono prontamente segnalati dai mezzi d’informazione: uragani, piogge torrenziali, grandine, siccità, ecc. Quindi, secondo i catastrofisti (terrapiattisti), qualsiasi cosa succede nel clima e nel meteo è colpa della CO₂ (menzogne per coprire le menzogne precedenti). Ma “non è vero che stiamo vivendo un aumento degli eventi meteorologici estremi. Un recente studio, basato su banche dati internazionali consolidate e accettate, non ha rilevato tendenze all’aumento statisticamente significative per l’intensità di ondate di calore, di uragani, di tempeste tropicali, di tornado, di precipitazioni globali ed estreme, o per siccità o per inondazioni”.[62]

C’è troppa ignoranza e/o malafede tra chi nelle istituzioni mondiali ed europee dovrebbe pensare a tutelare il benessere dei cittadini, che comprende sia la salute sia l’aspetto economico, e che invece pensa a tutelare le multinazionali green e i super profitti delle grandi aziende automobilistiche e, inoltre, si inventa problemi inesistenti con lo scopo di impoverire, controllare e far star male le persone.

Finché non sarà smascherata la grande menzogna inventata sulla CO₂ l’Europa non potrà che peggiorare. Speriamo che alle prossime elezioni europee del 2024 i cittadini europei diano un segno di intelligenza e preparazione scegliendo i partiti che sono contrari a queste direttive pseudo green.

In ogni caso noi italiani non possiamo permettere che la nostra Nazione, la nostra economia, il nostro patrimonio immobiliare e i nostri redditi vengano depauperati da scelte ingannevoli, insensate e ascientifiche. Lo stesso vale ovviamente per gli altri popoli europei.

Per i motivi sopra esposti, è assolutamente necessario bloccare definitivamente queste direttive UE sulle case green, auto green, industrie e allevamenti, che semmai possono essere sostituite con adeguati incentivi volti ad adottare opportune procedure e lavorazioni per limitare le emissioni dei gas antropici realmente inquinanti, sempre su base facoltativa. Basta con le imposizioni e gli obblighi scriteriati.

Vorrei concludere riportando le parole di due autorevoli scienziati americani.

Wallace MANHEIMER, uno dei fisici nucleari più importanti del mondo, afferma che “il progetto politico Net Zero, ossia raggiungere le emissioni zero di anidride carbonica, sarebbe la fine della civiltà moderna”. Scrivendo sull’energia eolica e solare, ha sostenuto che “sarebbe particolarmente tragico quando non solo questa nuova infrastruttura fallirà, ma costerà trilioni, distruggerà vaste porzioni dell’ambiente e sarà del tutto inutile. La posta in gioco è enorme”.

“Non c’è certamente alcuna base scientifica per aspettarsi una crisi climatica da troppa anidride carbonica nell’atmosfera. Non vi è alcun motivo per cui la civiltà non possa avanzare utilizzando sia l’energia da combustibili fossili che l’energia nucleare, passando gradualmente a più energia nucleare. Auto elettriche, energia eolica e solare, idrogeno, batterie, pompe di calore: tutti presentano enormi svantaggi e non sono in grado di sostituire i sistemi esistenti senza conseguenze devastanti.” “Nel corso dei tempi geologici, il clima e il livello di anidride carbonica sono stati ovunque senza alcuna correlazione tra di loro.” “Questa falsità è spinta da una potente lobby che Bjorn LOMBORG ha definito “complesso industriale del clima”, che comprende alcuni scienziati, la maggior parte dei media, gli industriali e i legislatori, che in qualche modo è riuscita a convincere molti che la CO₂ nell’atmosfera, un gas necessario per la vita sulla Terra, che espiriamo a ogni respiro, sia un veleno ambientale. Molteplici teorie e misurazioni scientifiche dimostrano che non c’è alcuna crisi climatica.” MANHEIMER osserva che i combustibili fossili hanno esteso i benefici della civiltà a miliardi di persone e che l’enfasi su una falsa crisi climatica sta diventando “una tragedia per la civiltà moderna, che dipende da un’energia affidabile, economica e sostenibile dal punto di vista ambientale. Le pale eoliche, i pannelli solari e le batterie non hanno nessuna di queste qualità“. [63]

Richard LINDZEN, una delle massime autorità mondiali in fisica dell’atmosfera e meteorologia, professore emerito presso il MIT, asserisce che: “ciò che gli storici si chiederanno sicuramente nei secoli futuri è come una logica profondamente errata, oscurata da una propaganda astuta e incessante, abbia effettivamente consentito a una coalizione di potenti interessi speciali di convincere quasi tutti nel mondo che la CO₂ dell’industria umana era una pericolosa tossina che distrugge il pianeta. Sarà ricordata come la più grande illusione di massa nella storia del mondo: che la CO₂, la vita delle piante, sia stata considerata per un certo periodo un veleno mortale”.[64]

La verità esiste ed è stata già scritta da molti illustri scienziati, ma spetta a tutti il dovere di farla emergere, altrimenti resterà una grande sconosciuta.

Ad ulteriore chiarimento degli aspetti scientifici esposti si allegano i seguenti documenti:

Allegato 1: GRAFICI SUL CLIMA E SULLA CO₂

Allegato 2: PETIZIONE DEGLI SCIENZIATI ITALIANI SUL CLIMA, sottoscritta da 93 scienziati italiani e indirizzata nel 2019 alle massime autorità dello Stato.

https://petizioneitalianasulclima.it/

https://petizioneitalianasulclima.it/wp-content/uploads/2020/05/La_Petizione_integrale.pdf

Allegato 3: COSA DICONO GLI SCIENZIATI

[1] https://www.comunicatistampa.org/case-green-ue-approva-direttiva-edifici-in-classe-d-entro-2033/?gclid=Cj0KCQjw27mhBhC9ARIsAIFsETGScA_HGjVSYDr2soip-Tjo-OJb5EPvNMAG3gw6SLj0A9cE6JNSIYQaAk5OEALw_wcB

[2] https://www.gruppoiren.it/it/everyday/energie-per-domani/2023/direttiva-casa-green-cosa-prevede.html

[3] https://www.ansa.it/bannernews/notizie/breaking_news_eco/2023/02/02/-case-green-ance-servono-630-anni-per-primo-obiettivo-ue-_e4f05785-5229-4a2c-b3ab-41929b730ef0.html

[4] https://www.byoblu.com/2023/01/19/confedilizia-boccia-la-direttiva-ue-sulla-classe-energetica-delle-case/

[5] Vds. articolo di Andrea Bassi pubblicato su Il Messaggero del 6 aprile 2023, pag. VII di MoltoEconomia (“Casa Verde, nell’euroriforma c’è una trappola che blocca i mutui”) e su “Il Mattino” del 05.04 2023: https://www.ilmattino.it/economia/moltoeconomia/case_green_banche_direttiva_europa_mutui-7329494.html

[6] https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/economy/20221019STO44572/il-divieto-di-vendita-per-le-nuove-auto-a-benzina-e-diesel-nell-ue-dal-2035

[7] La Verità, 25.01.2023, pagg. 10 e 11.

[8] L’IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change è un istituto creato dall’ONU nel 1988, su iniziativa del WMO e dell’UNEP (anch’esse agenzie dell’ONU), composto da scienziati “dipendenti” con il compito di studiare le cause del global warming con particolare attenzione alla CO₂ antropica e di fornire “sintesi per i decisori politici”. Ad esempio vedasi https://www.sisclima.it/wp-content/uploads/2019/07/SR15_SPM_ita.pdf. l’IPCC Non effettua attività di ricerca né di controllo dei dati o dei parametri climatici. Ma degli esperti e scienziati che lavorano al servizio di un organismo politico qual è l’ONU, che ha i suoi obiettivi e le sue strategie, possono essere considerati indipendenti?

[9] https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/biodiversita/documenti/intergovernmental-panel-on-climate-change-ipcc-report

[10] “Dialoghi sul clima tra emergenza e conoscenza”, ed. Rubbettino, 2022, pag. 168. Il libro, a cura di Alberto PRESTININZI, riporta i saggi di 19 scienziati climatologi ed esperti.

[11] “La Strega Perfetta – Fatti e misfatti della CO₂”, di Daniele MAZZA e Francesco MARINO, Tab edizioni, 2020, pag. 170.   Si segnala un’importante intervista ai due scienziati su Byoblu: https://www.byoblu.com/2021/03/23/chi-e-la-strega-perfetta-fatti-e-misfatti-della-c02-daniele-mazza-francesco-marino/

[12] Come asserisce anche il climatologo canadese Ronald BARMBY – https://www.meteoweb.eu/2023/03/vera-causa-cambiamento-climatico/1001211741/

[13] “La Strega Perfetta – Fatti e misfatti della CO₂”, cit., pag. 78.

[14] https://petizioneitalianasulclima.it/

[15] “La Strega Perfetta – Fatti e misfatti della CO₂”, cit., pagg. 112 e 113.

[16] “La Strega Perfetta – Fatti e misfatti della CO₂”, cit., pag. 195.

[17] “La Strega Perfetta – Fatti e misfatti della CO₂”, cit., pagg. da 195 a 199, sintesi.

[18] “La Strega Perfetta – Fatti e misfatti della CO₂”, cit., pag. 198.

[19] “La Strega Perfetta – Fatti e misfatti della CO₂”, cit., pag. 199.

[20] “Dialoghi sul clima tra emergenza e conoscenza”, cit., pag. 171.

[21] “La Strega Perfetta – Fatti e misfatti della CO₂”, cit.: “CO₂ e H₂O vapore: UN NANO E UN GIGANTE” (pag. 42) e “CO₂ contro H₂O vapore”, pagg. da 101 a 110. Il vapore acqueo non ha un valore fisso perché varia con lo stesso segno della temperatura. Nel primo Km della troposfera, dove si esplica la maggior parte dell’effetto serra, con una temperatura di 20°C ed una umidità relativa del 50%, condizioni tipiche del bacino del Mediterraneo e relative latitudini, il valore di H₂Ovap è di 11.700 ppm (1,17% dei gas presenti in atmosfera), quindi d’estate aumenta e d’inverno diminuisce. Alla temperatura di 15°C il valore di H₂Ovap è di 8.536 ppm (testo citato pagg. 106 e 107), lo 0,85% dei gas in atmosfera, pari a 66 volte la CO₂ antropica. A zero gradi H₂Ovap ha un valore di 3.059 ppm, 23,5 volte superiore alla CO₂ antropica (“La strega perfetta” pag. 103); ppm è una percentuale: su un milione di molecole 11.700 sono di H2Ovap e 410 di CO2.

[22] emissioni degli oceani e dei vulcani, decomposizione di sostanze organiche (animali e vegetali morti e rifiuti organici).

[23] I dati aggiornati del NOAA dicono che il valore della CO₂ è di 420 ppm. La misura è stata effettuata presso l’Osservatorio di Mauna Loa, Hawaii, a 3.400 mt di altitudine; perciò lo stesso NOAA avverte che questi valori “potrebbero non essere gli stessi della concentrazione media globale di CO₂ in superficie”. Vds. https://gml.noaa.gov/ccgg/trends/

[24] Roy Spencer gestisce un noto sito web – www.drroyspencer.com – dove aggiorna mensilmente i dati della Temperatura Globale Media (TGM), in collaborazione con il suo collega climatologo John Christy dell’UAH in Alabama.

[25] https://www.drroyspencer.com/global-warming-natural-or-manmade/

[26] Non sono stati considerati i gas serra minori, tra cui il più importante è il metano (CH4) con una concentrazione di 1,7 ppm, circa 240 volte minore rispetto alla CO₂.

[27] “La Strega Perfetta – Fatti e misfatti della CO₂”, cit. pag. 107.

[28] Franco Battaglia, “Dialoghi sul clima tra emergenza e conoscenza”, pag. 109 e “La Strega Perfetta – Fatti e misfatti della CO₂”, cit., pagg. 148, 149 e 150.

[29] La pausa del 2015 – 2021 è provata dal grafico dell’UAH, Università dell’Alabama, mostrato dal Prof. Daniele Mazza nel videohttps://www.byoblu.com/2021/03/23/chi-e-la-strega-perfetta-fatti-e-misfatti-della-c02-daniele-mazza-francesco-marino/ , min.11, riportato nell’Allegato 1, Figura 8.3 e relativi chiarimenti.

[30] Vds. Allegato 1, Grafico 1 OWID: dal 1940 al 2021 la CO₂ antropica emessa globalmente è aumentata di 32,27 Gt (da 4,85 Gt a 37,12 Gt, dati ourworldindata.org), più 1,86 Gt per il 2022 (dato IEA – International Energy Agency).

[31] https://www.youtube.com/watch?v=2G-7xykTO14 (video di Carlo Rubbia).

[32] https://www.meteoweb.eu/2022/08/riscaldamento-globale-frode-scientifica/1001143406/

[33] “La Strega Perfetta – Fatti e misfatti della CO₂”, cit. pagg. da 166 a 168, riportate in Allegato 3.

[34] https://www.alvolante.it/news/carburanti-sintetici-e-fuel-ed-emissioni-quale-verita-376184

[35] H₂Ovap è una molecola polare (a differenza della CO₂ che è apolare) e il suo dipolo elettrico la rende molto più attiva nell’assorbimento della radiazione infrarossa (IR) – vds. “La strega perfetta, fatti e misfatti della CO₂”, cit., pagg. 102, 106 e 206.

[36] https://clintel.orghttps://clintel.org/wp-content/uploads/2022/06/WCD-version-06272215121.pdf

[37] Vedasi Allegato 1, Figura 17, articolo su Ivar GIAEVER.

[38] https://petizioneitalianasulclima.it/wp-content/uploads/2020/05/La_Petizione_integrale.pdf

[39] https://www.meteoweb.eu/2023/02/basta-castrafismi-clima-scienziati-scrivono-giorgia-meloni/1001208225/

https://www.efanews.eu/item/29725-ma-quale-emergenza-climatica-scienziati-scrivono-a-meloni.html

[40] Segnalo un video molto importante curato da una decina di scienziati e climatologi internazionali: RISCALDAMENTO GLOBALE: LA GRANDE TRUFFA https://www.youtube.com/watch?v=MEqSjt4sYtg&t=8s

[41] “La Strega Perfetta – Fatti e misfatti della CO₂”, cit., pag. 207.

[42] Giuliano Ceradelli, “Dialoghi sul clima tra emergenza e conoscenza”, cit., pag. 278 – 281.

[43] Franco Battaglia, “Dialoghi sul clima tra emergenza e conoscenza”, cit., pagg. 118 e 119.

[44] “Dialoghi sul clima tra emergenza e conoscenza”, cit., pagg. da 280 a 287.

[45] https://www.sisclima.it/wp-content/uploads/2019/07/SR15_SPM_ita.pdf

[46] “La Strega Perfetta – Fatti e misfatti della CO₂”, cit., pagg. 166 e 187: “Per dare un’idea della situazione climatica nell’ultima glaciazione, quando l’Europa era abitata dall’uomo di Neanderthal, i ghiacci della calotta artica arrivavano in Europa a coprire il sito dell’attuale Berlino e a lambire quello di Parigi.”

[47] https://petizioneitalianasulclima.it/wp-content/uploads/2020/05/La_Petizione_integrale.pdf . Durante il minimo di Maunder (1645 – 1705) non furono osservate macchie solari, il che significa minima attività solare.

[48] Almeno nell’ultimo milione di anni (dal Pleistocene) e fino all’era preindustriale (che inizia dal 1750 d.c. ma di fatto spesso si considera dal 1850) la CO₂ si è mantenuta costante intorno a 280 ppm. Ai nostri giorni è di 410 ppm.

[49] https://www.meteoweb.eu/2023/01/franco-prodi-greta-clima-scienza/1001194884/

[50] Le previsioni sbagliano a qualche giorno di distanza, figurarsi quale può essere la loro attendibilità a decenni dopo. Forse all’IPCC sono in grado di prevedere quale sarà la nuvolosità tra 10, 30 o 80 anni?

[51] John Christy dell’Università dell’Alabama a Huntsville – UAH, specialista insieme a Roy Spencer (www.drroyspencer.com) nei rilevamenti satellitari della temperatura globale.

[52] “Dialoghi sul clima tra emergenza e conoscenza”, cit., pag. 174.

[53] https://anteritalia.org/quali-sono-i-paesi-che-tassano-le-emissioni-di-co2-sfruttando-i-ricavi/ e https://valori.it/tassa-co2-accordo-europa/

[54] “La Verità” del 14.02.2023, pag. 14. Vedasi anche “La Verità” del 20.01.2023, pag. 14: “la casa verde elimina lo 0,1% di emissioni e costa 1.400 miliardi”.

[55] https://www.metanospilamberto.it/lallarme-da-toyota-sulle-auto-elettriche-inquinano-di-piu-e-rimarremo-senza-elettricita/

[56] Il metano è un gas naturale (CH4) che a seguito della combustione si trasforma in H₂O e CO₂. Fornisce un’energia pulita rispetto a benzina, gasolio e altri derivati del petrolio perché non produce particolato né ossidi di zolfo.

[57] https://www.meteoweb.eu/2023/03/vera-causa-cambiamento-climatico/1001211741/

[58] https://www.meteoweb.eu/2022/10/clima-onu-google-cambiamenti-climatici-scienza/1001157810/ – Clima, l’ONU ha manipolato i risultati di ricerca su Google. Si veda l’impeccabile commento finale della giornalista Beatrice Raso.

[59] “La Verità” del 23 febbraio 2023, pag. 7.

[60] Apprezzerei molto un loro intervento anche sugli artt. 1, 2, 3, 4 e 36 della Costituzione, ossia il diritto al lavoro per tutti i cittadini e ad una retribuzione adeguata e dignitosa, nonché il dovere dello Stato di assicurare la piena occupazione.

[61] https://unric.org/it/wp-content/uploads/sites/3/2019/11/Agenda-2030-Onu-italia.pdf e   https://www.agenziacoesione.gov.it/comunicazione/agenda-2030-per-lo-sviluppo-sostenibile/

[62] https://www.meteoweb.eu/2023/03/vera-causa-cambiamento-climatico/1001211741/

[63] https://www.meteoweb.eu/2023/01/clima-manheimer-emissioni-zero/1001189413/

[64] https://www.meteoweb.eu/2023/01/clima-manheimer-emissioni-zero/1001189413/

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