Chiamata alle armi dell’Unione Europea: armiamoci per la guerra alla Russia

Basta guerrafondai nell'Unione Europea fermiamo questa follia

L'UE chiama alle armi il popolo italiano

di Maurizio Torti

Il clima politico internazionale, i media internazionali e la politica ci sta preparando ad una guerra convenzionale in Europa, più precisamente l’Unione Europea, sotto la bandiera della Nato attaccherà la Federazione della Russia, oggi impegnata, limitatamente al territorio ucraino, in un conflitto contro gli USA, l’Inghilterra, alcuni paesi Nato come la Francia e la Polonia. Ma chi vuole la guerrà? Non ci saranno dichiarazioni di guerra ma probabilmente un “errore umano”, un “missile fuori rotta” un attacco di una unità militare “isolata”. Basterà un solo grave episodio per accendere le polveri già posizionate.

Ma chi vuole questa guerra chi la sta preparando? Sembra tutto veramente incredibile, un film ma la realtà è diversa, l’UE vuole la guerra “non è imminente”, ma “non è impossibile”. Gli Stati devono capire che “la pace non è permanente” e per questo l’Ue deve investire maggiormente in armi nei prossimi 5 anni, “dando priorità agli appalti congiunti nel settore della Difesa. Proprio come abbiamo fatto con vaccini o con il gas naturale”.

Sono parole gravissime quelle della Von der Leyen nella Plenaria di Strasburgo. Non dobbiamo interpretarle come un avvertimento ma un vero e proprio allarme. Sono molti gli episodi per cui questi burocrati e guerrafondai hanno minacciato e messo in pratica le minaccie contro milioni di cittadini. L’escalation con la Russia è solo questione di tempo e la Von der Leyen lancia una chiamata alle armi contro un nemico già identificato in Vladimir Putin. Negli ultimi mesi la comunicazione dell’Unione Europea e degli Stati membri, ha modificato la percezione di una parte dei cittadini, indicando Putin non più in uno dei tanti autocrati irrispettosi delle norme internazionali ma come un sanguinario e pericoloso dittatore da sconfiggere ed eliminare definitivamente.

La Russia e il governo di Putin sono ora nel mirino della minaccia “ibrida” dato che nel 2024 sono 76 i paesi che andranno al voto, un esempio, l’Europa e gli USA. Non basta i media internazionali diffondono testimonianze di donne ucraine torturate e stuprate da militari russi, qualsiasi storia serve per alimentare odio e costruire un immagine assolutamente negativa di Putin e dei russi. Comunicazione per motivare odio, violenza e guerra.

Dopo la morte di Navalny, detenuto in un carcere russo, i media internazionali diffondono narrazioni, distorcendo e manipolando ogni elemento della storia, dalla cause della morte al funerale è una gara ad inveire contro i russi, nonostante le dichiarazioni ucraine e la conferma della morte di Navalny non per strani veleni, o il pugno al petto come raccontato dai media internazionali ma una morte naturale.

Dopo l’allarme della Von der Leyen, il presidente francese Macron durante una conferenza sull’Ucraina a Parigi ha detto: “valutiamo invio di truppe in Ucraina”. Alla conferenza partecipavano 20 rappresentanti di diversi paesi europei e la dichiarazione è stata rirpresa da tutti i media del mondo.

Macron, abile comunicatore, diffonde previsioni e decisioni in un “gioco di parole” “la presenza di truppe occidentali in Ucraina”, “valutiamo l’invio di truppe Nato in Ucraina. In meno di 24 ore l’idea di Macron è respinta: dall’Italia alla Germania. Dalla Casa Bianca a Londra, da Berlino all’Ue fino a Antonio Tajani.

Tutti i leader si affrettano ad escludere un coinvolgimento diretto nel conflitto. Perchè questa fretta se i fatti, gli eventi bellici in Ucraina, i morti francersi, inglesi, polacchi e americani raccontano un’altra realtà? Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha espresso dubbi sulla proposta di Macron, inserendo in questa serie di dichiarazioni un elemento diverso, il dubbio mentre il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato che l’Italia non è disponibile a inviare truppe in Ucraina. L’accordo bilaterale sulla sicurezza firmato con Kiev tra Italia e Ucraina cosa dice? Costa stabilisce? Quali condizioni politiche?

I soldati ucraini e russi nelle trincee, testmoniano fatti completamente diversi e la stessa storia dell’Ucraina degli ultimi 8 anni è la prova di un disegno guerrafondaio, preciso, lento ma efficace. L’Unione Europea, gli USA, la Nato hanno investito milioni di dollari per riarmare l’Ucraina e ricostruire un esercito dopo due anni di sconfitta politica e militare nel Donbass. Nel 2022 l’Occidente ha colto l’occasione è ha prima preparato poi sostenuto l’Ucraina nell’aggressione ai cittadini di lingua russa residenti nel Donbass e dopo pochi giorni la Russia ha reagito, prima politicamente annettendo i territori del Donbass e dopo militarmente con l’avvio delle operazioni militari in territorio ucraino. La guerra dura da oltre 2 anni, in territorio ucraino sono presenti forze speciali occidentali con compiti diversi, comunicazione, spionaggio, sicurezza, sorveglianza, assistenza e utilizzo di armamenti moderni, inviati a Kiev per cui non c’è stato il tempo di formare e istruire personale ucraino. Le vittime francesi, inglesi e polacche ne sono la conferma, i militari occidentali, fonti giornalistiche americane indicano in 97 unità speciali presenti sul territorio ucraino e coinvolte nei combattimenti contro i soldati russi.

 

Il premier Giorgia Meloni comandante

I soldati Nato sono attualmente schierati a pochi kilometri dai confini russi e sono centinaia di migliaia, incluso migliaia di soldati italiani, come dichiarato da documenti ufficiali della Nato. 

Tutti i giorni ci sono esercitazioni militari rilevanti al fiine di avere più forze sempre pronte all’intervento, oggi probabilmente possiamo affermare che oltre 50mila militari Nato sono pronti a rispondere ad un unico coordinamento per posizionarsi in Ucraina.

Nelle ultime settimane, Francia, Germania e Italia hanno firmato accordi bilaterali di sicurezza con Kiev, nel caso italiano, in Italia non se ne conosce il contenuto nel dettaglio, fonti descrivono 14 pagine ma il documento viene indicato dalla premier Meloni e dal ministro della Difesa come non vincolante ma se è così, privo di elementi politici, perchè non viene diffuso pubblicamente per mezzo di un comunicato stampa? Come per l’invio di aiuti finanziari e armi a Kiev, gli italiani, il parlamento non viene informato come per quest’ultimo accordo ma se non ‘è politico, perchè non pubblicarlo?

La guerra alla Russia è solo una questione di tempo, dopo il fallimento ucraino, la Nato, Gli USA e l’Europa non sono riusciti a trovare una via d’uscita a questo conflitto e nessuno dei leader vuole accettare la vittoria della Russia, alimentando la paura di una prossima invasione della Russia in Europa, al fine di motivare il raddoppio della spese delle armi per fermare “l’avanzata della Russia”.

Sul sito del Governo è stato pubblicato un documento di 15 pagine firmato dal primo Ministro Giorgia Meloni e il preseidente ucraino Zelensky il 24 febbraio 2024

Il documento è in Inglese, a prima vista non semmbra integro, editing non omogeneo, questo è il documento pubblicato

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1 Commento

  1. Ciao trovo molto interessante l’analisi politica in merito al conflitto e al contesto della politica internazionale

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