di Maurizio Torti
Dall’inizio del conflitto sul territorio ucraino, i partiti, i governi italiani e gran parte dei media nazionali hanno assunto dei comportamenti vergognosi nei confronti di tutti i cittadini italiani, continuamente trattati come semplici sudditi, non istruiti e incapaci di interpretare la realtà durante una crisi sistemica. È accaduto per l’emergenza sanitaria e ora durante la nuova crisi sistemica della guerra tutto si ripropone, in modo perfettamente uguale.
Solo leggendo la stampa internazionale e da una dichiarazione rilasciata dal ministro della difesa del Regno Unito, Grant Shapps, i cittadini italiani sono informati delle decisioni del ministero della difesa a guida Crosetto e del governo Meloni in merito ad un prossimo invio a Kiev, dei missili a lungo raggio, nello specifico Storm Shadows. Quest’arma può colpire il territorio della Federazione della Russia in profondità, almeno di 300km da un qualsiasi punto del confine con l’Ucraina. Tecnicamente non un’arma difensiva ma considerata dagli analisti un arma d’attacco gia utilizzata più volte in attacchi diretti contro le forze armate di Mosca.
Ad oggi non c’è alcuna dichiarazione ufficiale di conferma o smentica da parte di funzionari del ministero del difesa e del governo italiano ma la dichiarazione del ministro inglese ha generato una doppia reazione nei media italiani, una parte caduti nel panico e un’altra parte entusiasti mentre il governo si prepara ad un altro invio di armi includendo i missili Storm Shadows. Altri titoli della stampa italiana riferiscono di invii già avvenuti, i missili sono stati già inviati a kiev.
La frase del ministro inglese Grant Shapps ha fatto il giro del mondo, ripresa da tutti i media internazionali, perchè la fonte è stata quella del The Times, quiotidiano sempre molto attento ed informato in merito alle lunghe guerre ancora attive nel mondo e molto bene informato sull’attività del governo italiano. Un particolare ricordo durante l’impegno delle forze armate italiane in Afghanistan. Nel 2009 il The Times tuona e denuncia “gli italiani pagano mazzette agli afghani per non essere attaccati”
In quell’anno, il presidente della Camera di oggi, Ignazio La Russa era ministro della difesa. Alla diffusione di questa notizia, presa non molto bene e attravserso alcuni media italiani, il ministero aveva dichiarato “guerra” al quotidiano inglese The Times e ad oggi non ci sono news, sviluppi in merito a querele o altre questioni legali.
Cosa stanno veramente decidendo nel governo in merito al conflitto in territorio ucraino? Perchè nessuno ne conosce la reale strategia, gli obiettivi? Sono stati definiti dei limiti nelle forme di partecipazione a questo conflitto, oppure lentamente l’Italia sta andando in prima linea? Siamo così tanto sudditi?
La storia ci ha già dimostrato l’enorme errore compiuto con il coinvolgimeto dell’Italia nel conflitto in Afghanistan. Quasi 9 miliardi di euro spesi per distruggere un paese, uccidere circa 36000mila civili. Per oltre 20 anni abbiamo seguito le politiche militari degli USA, alla fine un fallimento totale. Come per oggi anche durante il conflitto in Afghanistan la popolazione italiana è sempre stata decisamente contraria ad ogni tipo di intervento, escludendo quello umanitario, eppure non c’è stato ascolto. E succede anche oggi per il conflitto in territorio ucraino, gli italiani non vogliono inviare armi a Kiev ma il governo si prepara per il nono pacchetto. Da troppi anni i cittadini italiani sono completamente inascoltati e ridotti, trattati, considerati come dei sudditi non pensanti.
Ci ritroviamo nuovamente in prima linea, dopo la distruzione dell’Afghanistan, seguiamo le politiche militari degli USA e il governo continua a trattarci come docili pecore ubbidienti mentre il rischio di una guerra violentissima in tutta l’Europa è una possibilità molto concreta.
La condizione di paura, insicurezza e l’impossibilità di progettare il futuro crescono tra la popolazione e le risposte non esistono, il governo mantiene ancora il segreto militare sull’invio di armi a Kiev, non conosciamo la strategia e scopriamo anche il falso, la bugia, il governo ha inviato i missili Storm Shadows nonostante negasse l’invio di armi di attacco per favorire l’eserecito di Kiev.
Il rischio di un coinvolgimento dell’esercito italiano è reale. La militarizzazione lenta e profonda parte nelle scuole, il quaderno, il diario e lo zainetto. Gli spot in tv per la chiamata alle armi e poi la cartellonistica, sono segnali molto chiari. Non è accettabile lo spreco dei soldi dei cittadini, versati con le tasse, per acquistare, inviare armi e continuare ad alimentare una guerra molto pericolosa e non abbiamo informazioni se non da dichiarazioni di paesi terzi. La democrazia in Italia è completamente morta, restiamo sudditi e spinti in conflitti per cui non abbiamo particolari interessi.
Mancano poche settimane alla chermesse del voto europeo e tutti i guerrafondai con a capo la Von der Leyen incitano e urlano “vittoria dell’Ucraina”, ignorando completamente il massacro quotidiano sul fronte. Leader di altri Stati europei pronti a inviare truppe Nato un giorno si e uno no. Ancora oggi Macron riferisce di una linea rossa, lo sfondamento al fronte da parte dell’esercito di Mosca, eppure oggi è rimasco poco del fronte tenuto dagli ucraini. Adesso un cessate il fuoco e l’avvio dei negoziati sono l’unica scelta per interrompere questa follia generale.
In Europa come in Italia, in Germania e in Francia non è possibile votare partiti e leader guerrafondai è l’unica risposta per non farci sentire sudditi almeno una volta.
Per ulteriori approfondimenti in merito alle armi e al conflitto dal 31 maggio al 2 giugno vediamoci a Roma
Commenta per primo