Basta segreti su invio di armi e soldati italiani a Kiev

Il governo dopo il voto invierà missili e soldati italiani a Kiev?

Segreti italiani basta ora

di Maurizio Torti

Tra qualche giorno c’è la pausa delle elezioni europee e cosa succederà alla “par condicio”? Il governo italiano ha risolto brillantemente la questione della propaganda politica elettorale, tenendo il consiglio dei ministri, fuori dalla “par condicio”, trasmesso su canali pubbilici e privati, geniale! Un consiglio dei ministri trattato come una trasmissione, un talk in tv sul tema della sanità. Assistiamo al solito gioco dei “come siamo bravi” e dall’opposizione “come siamo bravi” ma in quanto cittadini siamo consapevoli dello stato della sanità nel nostro Paese. Tutti noi siamo testimoni, ogni giorno, agli sportelli di prenotazione con il sistema sanitario pubblico l’appuntamento è tra 60 giorni, previsione ottimista, con il privato 48 ore, una magia, non conta il medico di base ma un bel biglietto da 100€.

Il talk del governo continua nelle prossime serate con un altro tema, la costruzione dei centri di detenzione in Albania, in questo modo il governo vuole fermare l’arrivo di cittadini stranieri sul suolo italiano, separando le famiglie dei richiedenti asilo e rinchiudendoli in Albania in attesa di rimpatrio o il permesso di sgtare in Italia. La prime inchieste giornalistiche, trasmesse in queste ore disegnano uno scenario pessimista, ritardi sui cantieri e scarsa trasparenza su questo progetto ma il premier, personalmente, è partito da Roma per visionare i cantieri e definire altro con i vertici Albanesi.

In sintesi in questi giorni non bisogna “distrurbare il conduttore” Non è possibile porre domande su temi strategici nessuno concede una risposta ma è pronto a difendersi ed attaccare qualsiasi interlocutore.

Perchè dopo oltre due anni di conflitto il governo italiano non ha ancora chiarito la strategia, la politica italiana in merito conflitto USA-Russia sul territorio ucraino? Quali sono le linee rosse? Invieremo soldi, assistenza e armi a Kiev per sempre?

Cosa e per quanto tempo ancora il governo italiano invierà armi a Kiev? Quanto i cittadini sono stati costretti a pagare per l’invio di armi a Kiev?

Perchè il governo italiano ha scelto di imporre il segreto militare su tutte queste informazioni?

Il governo italiano dopo le elezioni europee invierà i missili a lunga gittata ed altre terribili armi a Kiev per colpire la Russia?

Il ministero della difesa invierà i militari italiani in Ucraina? Prima delle elezioni tutte queste domande non hanno una risposta, lo stesso ministro della difesa Crosetto ha negato, smentendo su alcuni social, ogni coinvolgimento di militari italiani e nessuno invio di armi a lunga gittata ma ha precisato che a prendere la decisione ci sono anche altri dipartimenti. In queste frasi c’è poco da sperare, il governo italiano dopo le elezioni europee invierà i missili a lunga gittata utili a colpire il territorio russo e invierà anche i soldati italiani.

Segreti italiani basta ora

I soldati italiani sono già in Ucraina, l’esercito italianio ha una agenda di esercitazioni molto fitta. L’uso del nuovo sistema missilitico anti aereo, contro droni e altre minaccie simili, il Samp/T, già inviato a Kiev, obbliga l’utilizzo di personale formato esperto, formato e aggiornato costantemente. Probabilmente l’unico esemplare già nelle trincee ucraine è stato distrutto.

Nell’estate scorsa l’esercito italiano ha formato diversi gruppi di militari ucraini, anche qui il segreto militare non ci fa capire bene ma la domanda è, i militari ucraini sono stati formati all’uso di queste armi già lo scorso anno? Si, gruppi di militari ucraini sono stati formati per l’utilizzo del sistema antimissile Samp/T Quindi era già programmato l’uso e l’invio di queste armi?

In questi due conflitti, crisi sistemiche, il primo in Ucraina e il secondo in Palestina il comportamento politico, strategico del governo italiano è stato perfettamente allineato a quello di Washington. Ora in questa nuova fase, gli USA hanno dato il via libera agli ucraini, possono attaccare ovunque e con qualsiasi armi a loro disponibile.

In Palestina, gli USA non riconoscono lo Stato di Palestina e sono contrari al riconoscimento unilaterale suggerendo ancora dei negoziati. La posizione politica e strategica italiana è perfettamente “compliance” a quella degli USA e dopo le elezioni europee l’Italia invierà i missili a lunga gittata e soldati italiani in Ucraina.

I soldati sono già sul territorio, sui confini della Romania, della Svezia, della Finlandia, della Lettonia, e dell’Ucraina e si addestrano da mesi per attaccare la Russia, il tutto è “mascherato” da esercitazioni militari, pochi giorni fa si è conclusa quella più imponente negli ultimi 50 anni, Steadfast Defender 2024

Dopo il voto, come già deciso dagli USA e dettato ai suoi alleati, il governo italiano invierà ancora armi a Kiev, nello specifico un’altra batteria di Samp/T e esperti per il suo funzionamento, riparazioni e protezione.

Lentamente, giorno dopo giorno, bomba dopo bomba l’Italia è in guerra contro la Russia e le domande sono ancora tante.

Ci sono politici italiani così tanto eroi da non avere paura degli effetti di uno scoppio di bombe nucleari? Perchè nel governo di ieri e in questo di oggi non ci sono premier disponibili a firmare il TPNW? 

Perchè il governo attuale difende ancora tanti segreti sul territorio italiano ad esempio, dove sono i depositi con armi, bombe nucleari di proprietà degli USA?

Alcune inchieste giornalistiche sconfessano il politici italiani che continuano a negare l’esistenza di ordigni nucleari sul territorio italiano.

Se c’è questa continuità con il passato e i governi italiani di oggi e domani non elimineranno questi segreti militari c’è solo una leggittima richiesta da fare alle autorità italiane, rendere pubblici tutti i trattati, gli accordi bilaterali firmati tra l’Italia e gli USA.

Mancano pochi giorno al voto per le elezioni europee e speriamo di cadere nell’errore in questo articolo nella speranza di un cambio di strategia del ministero della difesa, degli Esteri e del governo.

 

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