Il silenzio sull’offensiva ucraina a Kherson

L’occidende trattiene il respiro la controffensiva Ucraina a Kherson vincera?

Mappa battaglia Cherson

di Maurizio Torti

Per l’offensiva ucraina in direzione di Cherson, questa volta la propaganda, internet e i social subiscono le “regole” dal regime di Kiev, totalmente opposte a quanto accadeva prima. Kiev ha scelto di non informare i giornalisti, tenuta lontano dai fronti la stampa mondiale, inclusi i media americani, nessuno scrive nulla dall’inizio della controffensiva del 29 agosto 2022.

Il regime di Kiev ha diffuso le nuove regole per i giornalisti in merito ai fatti bellici di Cherson. Nessuno può rilasciare news in merito alle operazioni militari ucraine in corso nell’area di Cherson, solo gli alti comandi militari sono autorizzati ad emettere comunicati. La stretta è rivolta anche ad altri graduati dell’esercito ucraino. Nessun giornalista può pubblicare altri commenti se non quelli ufficiali rilasciati dai comandi militari.

I nuovi “ordini” del regime di Kiev sembrano essere efficaci, la stampa Occidentale e quella americana dal 29 agosto non pubblicano news, se non analisi sugli scenari, le motivazioni e suggerimenti ma nulla su cosa accade al fronte se non le poche informazioni dai comandi ucraini e proclami dei servizi segreti inglesi.

Servizi segreti inglesi

Dall’altro lato, nonostante i mille ostacoli, il divieto di trasmissione in Europa alla stampa russa, quella di Stato e quella privata, le notizie arrivano anche se è sempre necessario trovare ulteriori riscontri ma le fonti sono poche.

Eliminata la propaganda, le forze armate della Federazione della Russia hanno respinto la controffensiva ucraina, che non ha raggiunto obiettivi importanti e il numero dei morti e feriti è molto elevato, da fonti multiple è possibile confermare oltre le mille unità. È in corso un massacro da entrambe le parti, forse questo è l’unico elemento certo.

È questa veramente la controffensiva sempre annunciata da Zelensky? Il fronte è molto ampio, sono almeno 4 le aree vicino a Cherson dove sono registrati un aumento delle attività belliche, artiglieria, missili, mezzi corazzati e fanteria. Mentre anche altri fronti sono attivi come nella regione del Donbass, nella periferia di Donetsk e Slaviantsk.

Perché Cherson è la controffensiva Ucraina e perché ora?

Il regime di Kiev deve dimostrare e continuare a sostenere almeno 3 obiettivi.

Il primo: dimostrare agli alleati internazionali dell’Ucraina che l’invio di armi e equipaggiamenti sul campo di battaglia registra dei progressi, prima di un inverno difficile in cui molti Stati cercheranno di ridurre le spese.

Secondo, dimostrare la capacità di poter continuare a colpire le forze russe che controllano parte del territorio ucraino, in modo che non possano riprendere l’iniziativa nel consolidare il loro controllo sul Paese.

Terzo, dimostrare le possibilità di respingere i russi dal territorio ucraino attraverso la controffensiva.

Quanto costano questi obiettivi, sia agli ucraini sia a russi e poi agli alleati?

  • dispendio immediato di un elevato numero di soldati, di mezzi e armi per ottenere risultati rapidi.
  • dispendio a lungo termine di soldati, di mezzi e armi a intensità moderata.
  • Avere riserve e disponibilità di soldati, mezzi e armi fino a quando non sarà disponibile un potente esercito, formato e con alte capacità al comando.

Molti analisti militari, ex generali convergono su un punto, le grandi operazioni offensive richiedono un’ampia riserva perché, anche se una piccola forza è in grado di sfondare le linee dell’avversario, lo sfruttamento di questa breccia per occupare vaste aree di territorio richiede l’afflusso di truppe fresche dopo lo sfondamento.

In queste ultime 72 ore possiamo solo immaginare, qualsiasi sia l’esito del macello che si sta compiendo nell’area vicino Cherson. I servizi segreti inglesi, non da adesso sostengo e supportano l’esercito ucraino ma ad oggi non sono evidenti importanti cambiamenti per il corso del conflitto. La Russia lentamente controlla sempre più territori, città, infrastrutture.

Il 29 agosto, nel momento in cui la controffensiva ha avuto inizio “esperti” suggeriscono e proiettano scenari simili a questo.

“Cherson offre l’opportunità di raggiungere importanti obiettivi militari, perchè la città si trova prevalentemente sulla sponda occidentale del Dnipr, le forze russe possono essere spinte verso il fiume e, man mano che si concentrano, saranno anche più vulnerabili al logorio dell’artiglieria. Il fiume, nel frattempo, impedisce ai russi di contrattaccare sul fianco degli ucraini e la distruzione dei ponti può interrompere i rifornimenti che impediranno ai difensori della città di muoversi o di rafforzarsi efficacemente”

Cosa dicono i pochi comunicati ufficiali del corso della battaglia di Cherson?

In più di una occasione l’esercito ucraino ha bombardato diversi ponti, Antonivskiy, Dariivskyi, Railway, Kakhovskiy, Dmitryivskiy, nel tentativo di interrompere o rallentare la logistica dei rifornimenti alle prime linee russe. Oltre ai ponti, sempre con l’aiuto dei nuovi sistemi USA, sono stati colpiti, depositi di armi e centri di comando.

Il governatore di Mykolaiv, Vitaliy Kim, ha confermato che alcuni reparti di militari russi si sono spostati sulla sponda orientale del fiume Dnipro e i servizi segreti inglesi affermano che Cherson è quasi totalmente isolata dagli altri territori controllati dalla Russia a seguito dei bombardamenti dei ponti.

La battaglia di Cherson ha un importante valore anche per la Russia, tenere l’integrità del ponte Antonivskiy è di importanza strategica, perché collega Cherson alla Crimea e dal ponte c’è il fondamentale condotto per l’acqua alla popolazione della Crimea. Non è possibile confermare lo stato del ponte Antonivskiy, colpito in diversi momenti e poi riparato.

Quali scenari e cosa teme il regime di Kiev e suoi alleati occidentali nell’eventualità di un fallimento della controffensiva? Se la Russia respinge gli attacchi ucraini, la strada verso Mykolaiv e Odessa non è poi impensabile.

La storia si ripete, ancora poche settimane e il “generale inverno” invaderà tutti i fronti di guerra, anche in Europa il freddo arriverà.

Anche per questo scenario gli esperti analisti non si trattengono esponendo anche bizzarre conclusioni, come quelle pubblicate dal “The Royal United Services Institute (RUSI)”.

Storicamente non è mai successo che il generale inverno non sia stato un buon alleato delle forze militari della Russia. 

Continua l’analisi del (RUSI). “Gli ucraini devono conservare una forza militare sufficiente e cosi potranno prendersi una rivincita dopo la sconfitta a Severodonetsk” Ai russi non resta altro che ritirarsi dopo questa sconfitta simbolica, dato che Cherson è una delle città controllate dalla Russia già dopo la prima settimana del conflitto e non è stato necessario l’utilizzo di grandi operazioni belliche, la città non ha opposto resistenza.

Altri scenari: la controffensiva Ucraina divisa in tre fasi: l’offensiva di Cherson, un periodo prolungato di battaglie di artiglieria interrotti da attacchi in profondità, con l’utilizzo delle armi americane per poi rilanciare ampie operazioni militare nel 2023.

Anche l’intelligence russa è giunta alle stesse conclusioni?

Dai fronti di guerra il racconto

2 settembre 2022

Alla fine del quarto giorno dell’offensiva ucraina su Kherson, le Forze Armate russe hanno respinto con successo l’offensiva in tutte le aree, ripristinando la linea del fronte vicino a Posad-Pokrovsky e Olgino. I combattimenti più feroci si sono svolti nel settore Andriyivka del fronte. Nonostante la distruzione del posto di comando dell’AFU a Bereznevatom e la disattivazione di un grande deposito di armi e munizioni a Bila Krinnitsa, i comandanti ucraini hanno continuato a dislocare attrezzature e personale verso la testa di ponte sulla riva meridionale.

Attraverso il campo aperto, i rinforzi sono stati guidati per uno stretto corridoio a Sukhoy Stavka e Kostromka fino alla strada Davydov Brod-Nova Kakhovka. L’AFU è riuscita a occupare il villaggio fantasma di Bezymennoye, a ovest di Karlomarkivske. Aerei ussi Su-34 e Su-24, contemporaneamente al fuoco martellante dell’artiglieria a continui lanci di missili, hanno impedito l’attraversamento dal ponte Andreevka e hanno iniziato a colpire metodicamente le forze ucraine chiuse in una sacca. Le forze ucraine a Bezymyne sono state distrutte.

Contemporaneamente, dal lato di Blagodatovka, le Forze Armate russe superato il fiume Ingulet dalla riva nord, sfondando le linee difensive ucraine nel villaggio di Ternovka e posizionando una testa di ponte. Dal lato di Nikolayev e Bashtanka, l’AFU, durante la notte ha trasferito, tra cui gli M113 statunitensi. I convogli di armi USA erano diretti a Pervomayske, a ovest di Snihyrevka, a Prishyb (a nord), intercettati sono distrutti vicino ad Andreevka.

La notte tra il 2 e 3 settembre su tutti i fronti il conflitto registra un aumento di intensità

Le formazioni ucraine hanno bombardato il villaggio di Gordeevka, nel distretto di Korneevka, nella regione di Kursk.

Le forze russe hanno colpito le posizioni nemiche a Senkivka, nella regione di Chernihiv, e a Miropolske e Porozok, nella regione di Sumy. Le forze russe hanno colpito una posizione dell’AFU presso la Scuola 92 nel quartiere Novobavarskiy di Kharkiv.  Allo stesso tempo, le forze russe hanno colpito lafanteria dell’esercito ucraino a Dergachy, Tsyrkuny, Peremoh, Russka Lozova, Vysokopolye e altri insediamenti.

Nella direzione di Donetsk, le Forze armate russe hanno colpito le posizioni ucraine a Avdiivka, Vodyane, Marinka, Ugledar e Bohoyavlenka. Le formazioni ucraine hanno nuovamente bombardato l’agglomerato di Donetsk: un adolescente è stato ucciso e almeno altri tre civili sono stati feriti.

Nella regione di Zaporizhzhya, le parti si sono impegnate in bombardamenti vicino alla linea di contatto: le forze russe hanno colpito obiettivi vicino a Poltavka, Orekhovo, Bilohorye, Zaliznychnyy, Kopaneya, Novoprokopovka e Huliaipil.

Le forze armate ucraine hanno risposto con bombardamenti massicci su Tokmak, Nesterianka e Luhivka.

Nella regione di Dnipropetrovsk, l’artiglieria russa ha colpito le posizioni nemiche a Nikopol e Marganets, da dove le formazioni ucraine hanno bombardato la centrale nucleare.

Sulla direttrice Nikolaev-Krivoy Rog continuano i duelli di artiglieria su tutto il fronte: le Forze armate russe hanno colpito Nikolaev, Posad Pokrovsky, Bereznevatoe, Bolshoye Artakovo, Voznesensk, Andreevka, Osokorivka e altri insediamenti.

Le forze ucraine hanno bombardato Askania-Nova, Chaplynka, Novaya Kakhovka, Snihirivka, Olhyno, Vysokopolye e Kreshchenivka. Ad Aleshki, l’AFU è stata in grado di superare la difesa aerea russa e di distruggere il sistema SAM Pantsir-M.

Battaglia per Cherson: situazione nel settore Andreevsky

3 settembre

I tentativi dell’AFU di ripristinare i passaggi presso Andreevka, Lozovoye e Bolshoi Artakovo non hanno avuto successo: il raggruppamento sulla riva meridionale del fiume Ingults è rimasto tagliato fuori dalle linee di rifornimento. Dopo il trasferimento dei rinforzi a Bereznevatoe, il comando dell’AFU ha straferisto i resti del raggruppamento sulla riva opposta. A seguito di un ulteriore attacco, le unità ucraine rimanenti, attraverso Ternovka sulla riva meridionale è riuscita ad attraversare l’altra sponda del fiume e ad iniziare a combattere per Blagodativka.

Finora, le restanti truppe dell’AFU bloccate sulla riva sud non sono riuscite a raggiungerle e sono in corso i combattimenti per Blagodativka. Per tutta la notte, l’aviazione, i missili e l’artiglieria russa hanno continuato a sparare contro le unità dell’AFU, che si trovavano sulla riva meridionale del fiume Inhultsi.

Mappa battaglia Cherson

 

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