War games – Difendere l’Atlantico contro la Russia?

Rifiuto totale della guerra come risoluzione dei conflitti

di Francesco Cappello

l corrispondente politico della NATO per l’Unione Europea, Thomas Gutschker, ha annunciato, dalle pagine del Frankfurter Allgemeine, l’avvio dell’esercitazione militare NATO Steadfast Defender 2021 (Difensore Risoluto). L’articolo ha un titolo assai esplicativo: Difendi l’Atlantico contro la Russia.

La Russia starebbe minacciando l’Atlantico ed ecco che la NATO si prepara esercitandosi a portare truppe americane, in soccorso ai paesi 30 paesi dell’alleanza europea, in previsione di un attacco militare proveniente da Russia e/o Cina (1). È perciò necessario praticare la capacità della NATO di difendere le linee marittime di comunicazione tra Nord America ed Europa. L’esercitazione si sta svolgendo dapprima in mare, al largo delle coste portoghesi, per poi spostarsi sulla terraferma nelle prossime settimane.

HMS Queen Elizabeth

Durante l’esercitazione il vice ammiraglio Keith Blount ha visitato la nuova portaerei britannica HMS Queen Elizabeth reduce dalla recente esercitazione NATO nel Mediterraneo in vista della missione che la vedrà coinvolta nel Mar Cinese Meridionale. Nel Pacifico cresce, infatti, la tensione con la Cina intorno alle rotte marittime dell’area.
Steadfast Defender 2021 è un’esercitazione che coinvolge oltre alla portaerei britannica altre venti navi militari e 9.000 truppe di 20 alleati e membri NATO. L’obiettivo è che le forze NATO imparino a operare congiuntamente al meglio, pronte a rispondere a qualsiasi minaccia proveniente da qualsiasi direzione.
L’esercitazione si estende anche alla regione del Mar Nero. Gli USA giocano a tutto campo unificando l’Europa sotto il suo giogo politico miltare mentre sembrano in atto processi di disgregazione politica a carico della Unione Europea.

Così si esprime Steve Moorhouse, comandante e capitano della portaerei britannica: “si eserciterà la nostra capacità di difendere gli alleati della NATO ovunque possa emergere una minaccia (…) Dimostra che siamo una marina globale e che vogliamo tornare là fuori. L’obiettivo per noi è che questo dispiegamento sarà parte di una presenza più persistente per il Regno Unito in quella regione”. Chiaro il riferimento all’Indo-Pacifico che comprende India e Australia. La Gran Bretagna si riafferma alleata fedele degli Stati Uniti in Iraq e Afghanistan e insieme principale potenza militare europea insieme alla Francia.
Dall’Europa, all’Indo Pacifico passando per Medioriente e Biellorussia le aree calde tornano ad infiammare larga parte del pianeta coerentemente con la strategia elaborata dalla Rand Corporation mirante a costringere l’avversario a estendersi eccessivamente per sbilanciarlo e abbatterlo secondo il piano Overextending and Unbalancing Russia. (vedi Rand Corp: come abbattere la Russia di M. Dinucci). Il Regno Unito post Brexit tratta ora con i singoli stati membri a partire da Germania, Francia e Italia alla ricerca di una nuova collocazione internazionale che definisce pudicamente “Global Britain”. Il The Guardian, riferisce intorno alle discussioni bilaterali sulla cooperazione nel settore della difesa.

Nel video che segue si ribadisce che “scopo della Nato è preservare la pace e la sicurezza in Europa e Nord America per difendere quasi un miliardo di cittadini della NATO da ogni minaccia. La nostra sicurezza è alla base di ciò che più ci sta a cuore: la nostra democrazia, la nostra prosperità e la nostra libertà. L’articolo 5 significa che l’attacco ad un membro dell’alleanza equivale ad un attacco contro tutti i membri dell’alleanza a cui risponderemo. Per mantenere la nostra Nazione al sicuro, in un mondo imprevedibile, manteniamo la nostra alleanza. Questa esercitazione mira a tre obiettivi: il primo, rafforzare il legame transatlantico che unisce la sicurezza del Nord America a quella europea; il secondo, verificare la capacità di muovere i nostri militari in Europa ovunque necessario e infine l’esercitazione servirà ad implementare la prontezza di risposta delle nostre forze armate“.

Si cita l’art. 5 ma ricordiamo che la NATO a comando USA, a partire dal 1991, nel caso dell’Iraq, della Jugoslavia, della Libia e seguenti ha inaugurato un nuovo modello di “difesa” più coerente con la logica delle guerre umanitarie e preventive che sono state sferrate senza che il paese vittima dell’aggressione USA-NATO avesse attacato alcun membro dell’alleanza. Il nostro Paese ha così preso a violare sistematicamente l’art.11 della Costituzione, adottando una nuova politica militare ed estera di aggressione condotta a danno dei propri vicini, accettando di proiettare la sua forza e capacità di offesa al di fuori del territorio dell’Alleanza, in tutta l’area del mediterraneo allargato, al fine dichiarato di “tutela degli interessi nazionali, ovunque necessario”.
Noi ricordiamo, per nostro promemoria, che le vittime di guerra negli ultimi settenta anni sono state da 3 a 400000 all’anno, per settanta anni. È questo il numero reale di uccisi causato dall’accoppiata USA-NATO. Una finta pace fatta di guerre reali, colpi di stato e operazioni sovversive di varia natura, effettuate su scala globale, dal ’45 ad oggi. Venti – trenta milioni di uccisi, il bilancio complessivo, da moltiplicare per 10, se nel conteggio si volessero includere i feriti, evitando, tuttavia, di far menzione delle centinaia di milioni di vittime provocate dagli effetti indiretti delle guerre: carestie, epidemie, migrazioni forzate, schiavismo e sfruttamento, danni ambientali, sottrazione di risorse ai bisogni vitali per coprire le spese militari. Il terribile bilancio risulta dal resoconto di una circostanziata ricerca dello storico James A. Lucas apparsa su Global Research.

L’Alleanza è tornata a esercitarsi come durante la guerra fredda aggiungendo al tradizionale campo di applicazione dell’art. 5 del Trattato atlantico ossia la deterrenza sulla Russia, la difesa dello spazio europeo e l’impegno nelle missioni interazionali, a partire dall’Afghanistan, nuove sfide. Sfide che l’Alleanza Atlantica sta imparando ad affrontare. Allo scopo i ministri degli Esteri e della Difesa dei Paesi NATO, stanno coinvolgendo team di giovani universitari per delineare col loro aiuto come dovrebbe essere la Nato nel prossimo decennio. “Nato 2030”, concepisce e persegue strategie inedite per rispondere a minacce ibride che vanno dai cambiamenti climatici alle nuove tecnologie, quali l’ipersonica, il 5G, l’intelligenza artificiale, i Big data, la cybersicurezza e la sicurezza sanitaria, insomma quel genere di minacce che se mancassero bisognerebbe inventarle…

(1) la Russia è allegramente accusata di «comportamento irresponsabile e destabilizzante, annessione illegale della Crimea, ammassamento di forze militari ai confini con l’Ucraina, uso di armi chimiche per avvelenare gli oppositori, maligne attività per minare i sistemi democratici di altri paesi, minaccia all’ordine internazionale basato sulle regole».

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