Vilnius si blinda per accogliere gli sconfitti della NATO

"Fare stragi di civili ha un costo minore rispetto alla vittoria della Russia"

Truppe Nato a Kiev?

Per due giorni, 11 e 12 luglio a Vilnius, capitale della Lituania si terrà un nuovo vertice dell’Alleanza atlantica, La NATO.

31 i paesi e in queste ore, tutte le agenzie di sicurezza si stanno adoperando per garantire la massima sicurezza, in modo particolare per il cielo. Si teme qualche attacco? Chi vuole colpire il vertice della NATO? Praticamente sono molti gli interessati e da entrambi le parti interessate al conflitto Russia – USA. Alla periferia della città vengono posizionati diversi tipi di armi per impedire a droni o missili di violare il cielo della capitale. Sono veramente pochi i kilometri da i confini dell’Ucraina e dalla Russia.

Per molti leader della NATO Vilnius è un vertice importante e devono essere prese delle decisioni in merito al conflitto. La guerra va male. La controffensiva primaverile dell’esercito ucraino si sta spegnendo e goliardicamente qualcuno spera nella controffensiva estiva-autunnale.

Non c’è alcuna alzata di bandiera ma sono semplicemente un’analisi dei fatti sia sul campo di battaglia sia in politica e diplomazia.

Per giorni l’invito alla partecipazione del presidente dell’Ucraina Zelensky è stato inviato e poi immediatamente ritirato, sembra alla fine, Zelensky parteciperà a una sezione del vertice. Lo stesso Zelensky e tutto il regime di Kiev continua a fare pressione al fine di raggiungere l’obiettivo primario per l’Ucraina, essere riconosciuto come nuovo paese membro dell’alleanza.

Per Stoltenberg il vertice di Vilnius è importante e commenta: “non ci sarà alcun annuncio per l’Ucraina membro della NATO, per ora”. Continua: ” ma istituiremo il Consiglio NATO-Ucraina e attendo dai membri una conferma per l’entrata dell’Ucraina nella Nato alla fine del conflitto”.

I leader a Vilnius dovrebbero confermare il sostegno e aiuti all’Ucraina, pluriennali, armi e ricostruzione del paese definendo un accordo per la sicurezza dell’Ucraina, come già gli USA hanno definito con altri paesi, uno in particolare, Israele.

Ma la decisione degli USA di inviare a Kiev nuovi armamenti, in particolare “bombe a grappolo”, vietate dalle convenzioni sulle armi proibite, riconosciute da molti paesi NATO, sta creando qualche attrito. La decisione degli USA ha diversi significati, sul fronte di guerra, Washington vuole dare maggiore forza all’esercito ucraino in evidente difficoltà, colpire con ogni mezzo possibile le forze armate della Russia. Terrorizzare i civili. È praticamente un teatro dell’orrore la firma di un accordo tra USA e Ucraina per impedire l’uso di queste armi sulla popolazione civile. È veramente assurdo, dal 2014 l’esercito ucraino non ha mai smesso di colpire obiettivi civili, strade, palazzi, scuole e ospedali. Le cronache di questo conflitto lo testimoniano ampiamente come è sotto gli occhi di tutti i leader alleati con l’ucraina, l’uso di armi vietate. Questa decisione porta il conflitto un altro gradino più su. Gli F-16 per l’aviazione ucraina non possono raggiungere presto il fronte è quindi la risposta dell’Occidente è l’invio di armi sempre più potenti e quali sono le garanzie se l’Ucraina dovesse riconoscere per un attimo la sconfitta e reagire con armi nucleari?

Per gli USA e l’Occidente è sufficiente “la promessa del marinaio?”.

C’è una sola risposta a questo quesito, gli USA, la NATO e l’Occidente non vogliono perdere questa guerra e lo si intuisce dalle parole di Biden, presidente degli USA: “la Russia non ha alcuna chance di vincere questa guerra”

Sullo scacchiere della geopolitica tutto è in movimento, questo conflitto agita crisi e conflitti in molto parti del mondo, mentre in soli due giorni, nei cieli della Siria gli aerei russi hanno più volte intercettato droni spia americani, contemporaneamente la Turchia ha rotto l’accordo con Mosca, in merito alla custodia, agli arresti di alcuni comandanti del battaglione ucraino Azov, liberati e tornati a casa poche ore fa. Mosca ha protestato ma i nazionalisti sono ora nuovamente in Ucraina. I rapporti tra Turchia e Russia sono molto delicati, da una parte Erdogan, presidente della Turchia tiene ancora i negoziati per lo scambio dei prigionieri e ancora un tentativo per ripristinare nuovamente l’accordo sul grano. In Siria l’equilibrio Russia e Turchia è ancora più delicato e su questo territorio c’è un braccio di ferro con la Russia soprattutto a livello militare.

Sul fronte di guerra, l’Ucraina, pressata dalle richieste dell’Occidente, continua nei suoi disperati attacchi, continuando con la strategia dei piccoli gruppi ma con continuità e bombardare le aree civili nel Donbass e ai confini della Russia nei pressi di Belgorod.

Al momento le forze armate ucraine non registrano alcun miglioramento significativo, le linee di difesa delle forza armate russe reggono agli assalti, mentre l’industria bellica di Mosca a ritmi serrati rende disponibili per il fronte centinaia di nuovi cari armati e nuove armi si apprestano a test bellici su un vero campo di battaglia, come il nuovo missile Satan 2 in grado di colpire in 15 secondi la Finlandia 3,30 minuti Londra e 15 minuti gli USA.

Le tattiche di Mosca sono complesse, c’è tanta burocrazia nella catena di comando russa ma l’efficacia la si vede sul campo di battaglia. Su tutta la linea del fronte, oltre 1300kilometri, si difende ma contrattacca in più posizioni con l’aiuto di un’artiglieria incessante e il sostegno dell’aviazione.

In alcuni tratti del fronte, continua il fuoco di artiglieria da entrambi le parti ma chi finirà le munizioni per primo?

Si combatte nelle trincee ma anche avanzando nei boschi, pieni di trappole mortali.

Nel video seguente, un plotone dell’esercito ucraino si muove tra gli alberi e il sottobosco ma viene improvvisamente attirato in una trappola e distrutto.

 

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