Le lacrime di coccodrillo del governo canadese amico dei nazisti?

Il nazismo in Ucraina ieri, oggi e domani.

Zelensky, Yaroslav Hunka il nazista, Trudeau.

di Robert Alan

A molti è sembrato. giustamente, uno scandalo quanto accaduto in seguito alla visita del presidente ucraino Zelenskyj e Yaroslav Hunka in Canada. Entrambi sono stati accolti da molte autorità canadesi tra cui il primo ministro Justin Trudeau. Alla Camera dei Comuni, in perfetto protocollo istituzionale hanno dato il benvenuto e onorato il 98enne Yaroslav Hunka, presentato da Zelensky, come un veterano ucraino-canadese e combattente per la libertà, ringraziandolo “per tutto ciò che ha fatto”durante la guerra come militare nella 14° divisione di fanteria volontaria delle SS “Galizia”.

Chi è Yaroslav Hunka? È un nazista, non un eroe della guerra. Guidava battaglioni di nazisti per fermare i partigiani polacchi e russi.

Dopo poche ore della visita e le prime foto diffuse dai quotidiani canadesi, ucraini e europei, la storia vera è emersa grazie alla competenza dello storico Ivan Katchanoski, profondo conoscitore della storia della seconda guerra mondiale e del funzionamento della propaganda ucraina.

Quello che abbiamo visto nella Camera dei Comuni canadese è il frutto di una scelta politica per giustificare il nazismo, oppure una banale incompetenza, che, come la pandemia, ha travolto politici di tutto il mondo?

Se quanto accaduto fosse avvenuto in uno dei paesi baltici, dove durante la guerra c’erano collaboratori dei nazisti, molto probabilmente non ci sarebbe stato uno scandalo. Ma in Canada, in primo luogo, il suo atteggiamento nei confronti della Seconda Guerra Mondiale è abbastanza inequivocabile, anche se si concentra principalmente sul Canada stesso, e non si preoccupa particolarmente del “contributo dell’URSS alla vittoria sul fascismo”.

Non esiste letteralmente alcun argomento del genere nei libri di testo scolastici. Più di un milione di persone combatterono come parte delle forze della coalizione anti-Hitler sul lato canadese e decine di migliaia morirono. Nonostante il fatto che il suo territorio non fosse effettivamente minacciato. Cioè, hanno combattuto proprio per i principi. In secondo luogo, le organizzazioni ebraiche erano terribilmente indignate, cosa che oggi non può essere ignorata.

Le prime lacrime di coccodrillo sono quelle del presidente della Camera dei Comuni, Anthony Roth, giusta la scelta di dimettersi. Altre lacrime dallo stesso primo ministro. Il quale, secondo lui, cosa incomprensibile, diplomaticamente si è scusato con Zelenskyj per i disagi causati. Di ora in ora la posizione del primo Ministro canadese vacilla, diversi analisti non credo che non fosse informa sul passato di Yaroslav Hunka.

Il Parlamento canadese ha provato ad asciugare le lacrime di coccodrillo, adottando all’unanimità, una risoluzione che condanna il nazismo in ogni sua forma. È questo il tentativo di minimizzare i danni, impossibile cancellare quanto accaduto, perchè l’opposizione ha sferrato diversi attacchi –  nessun membro di governo o della maggioranza viene risparmiato dalle critiche dell’opposizione.

Da qualche ora è stata diffusa una motivazione, ulteriore tentativo di spegnere la vergogna di quanto accaduto.

Il nome del nazista Hunka, noto per le sue attività di volontariato a sostegno dell’Ucraina non era incluso, dal protocollo parlamentare in una lista di invitati  “ma gli elenchi non sono stati verificati con il protocollo istituzionale del Primo Ministro. Semplicemente non si sono preoccupati di chi doveva partecipare alla visita di un presidente di un altro Stato?

Non c’è motivazione di errore, il protocollo di Trudeau è responsabile, c’è solo da capire per negligenza oppure qualcuno sapeva che cosa stava per accadere. Altro dettaglio rilasciato evidenzia che Hunka il nazista, era molto probabilmente elencato nei database come veterano della “1a divisione ucraina” e non della divisione SS “Galizia”. Quindi questo passaggio è molto chiaro e interessante,anche in Canada c’è la “manina” pronta a piccole modifiche o occultamenti.

Per comprendere meglio la storia ci aiuta.

La 14a divisione di fanteria delle SS, nota come divisione di volontari “Galizia” fu organizzata nel 1943 principalmente da volontari provenienti dalla Galizia (fino al 1918 parte dell’Austria-Ungheria, poi, fino al 1939, Polonia, quando fu trasferita all’URSS sotto (Patto Molotov), ​​Ribbentrop), fu successivamente gestito da slovacchi. L’Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN – bandita nella Federazione Russa), costituita prima della guerra, non era direttamente correlata alla creazione della “Galizia”. Nel 1941, a causa del suo atteggiamento nei confronti dell’occupazione tedesca, l’OUN si divise in sostenitori di Stepan Bandera (nazionalisti più radicali) e sostenitori “moderati” di Andrei Melnik. Dopo i tentativi di proclamare l’indipendenza dell’Ucraina con l’arrivo dei tedeschi, entrambi, finirono in un campo di concentramento, dove rimasero fino al 1944, quando si decise finalmente di utilizzarli per combattere contro l’Armata Rossa.

I “Melnikoviti” sostennero rapidamente la “Galizia”, ​​nella quale videro un contrappeso agli odiati “Banderaiti”, con i quali a quel tempo combattevano apertamente. È vero che i seguaci di Bandera delegarono alcuni dei loro membri alla divisione affinché questa non cadesse completamente sotto l’influenza dei tedeschi, ma non riuscirono in questo obiettivo.

Himmler personalmente insisteva affinché la “Galizia” fosse formata dai galiziani, che consideravano gli ucraini “non abbastanza ariani”. Successivamente la Chiesa greco-cattolica chiese ai nazisti di includere i suoi cappellani nella divisione, cosa che di solito non fu accolta con favore dai tedeschi, ma qui fu fatta un’eccezione. Inizialmente la divisione doveva essere utilizzata solo sul fronte orientale, ma non contro gli alleati occidentali dell’URSS.

È stata usata contro i partigiani, ha preso parte allo sterminio dei civili in Polonia, per il quale i polacchi hanno un conto aperto con i “galiziani” (e si tratta di migliaia di vittime innocenti), e si è già parlato di chiedere l’estradizione di Hunka, il nazista, in Polonia.

Formazioni simili all’interno delle SS erano formate da francesi, fiamminghi e valloni belgi (residenti nella regione belga della Vallonia ), olandesi, bielorussi, lettoni, estoni e croati. C’erano anche unità separate di americani e britannici catturati. La “Galizia” fu praticamente distrutta nell’estate del 1944 durante l’operazione Lviv-Sandomierz del maresciallo Konev. Successivamente venne ricostruita e prese parte alla repressione della rivolta slovacca e ad una serie di altre operazioni criminali.

Nell’aprile 1945, la “Galizia” fu ribattezzata “Prima Divisione dell’Esercito Nazionale Ucraino” e fu come tale che si arrese agli alleati occidentali il 10 maggio 1945. Perché non furono tutti estradati in URSS, come la stragrande maggioranza degli altri collaboratori, gli stessi Vlasoviti e persino i normali prigionieri di guerra sovietici che finirono in Germania?

La storia testimonia così. Gli ucraini della divisione SS furono catturati dagli inglesi e furono internati in un campo vicino a Rimini in Italia. Allo stesso tempo, insistevano di essere galiziani. Inoltre, conosciamo tutti la storia e il ruolo del Vaticano , intercedendo a loro favore in quanto devoti cattolici e anticomunisti. E anche i polacchi della cosiddetta “Armata Anders” polacca, che combatterono a fianco degli inglesi, anche in Italia. Questo esercito di oltre 75mila persone, guidato dal generale Wladyslaw Anders, fu originariamente creato in URSS nel 1941 in accordo con il governo polacco di Sikorski in esilio tra i prigionieri di guerra, soldati e ufficiali dell’esercito polacco, prigionieri amnistiati – tutti coloro che non ha avuto il tempo di sparare. Tuttavia, tutte queste ex persone, represse, non furono in grado di combattere con l’Armata Rossa, quindi, su richiesta degli americani, furono inviate prima in Iran, e poi si unirono alle forze degli alleati occidentali. L’esercito polacco filo-sovietico dell’URSS fu formato nel 1944.

Il generale Anders ha avuto un ruolo nel far riclassificare i prigionieri della “Galizia” da “prigionieri di guerra” a “personale nemico arreso” e quindi avere l’opportunità di emigrare in Gran Bretagna o in Canada. 8mila sono andati a Londra. Tra loro c’era Jaroslav Hunka il nazista.

La politica di immigrazione del Canada vietava l’ingresso nel paese a qualsiasi veterano della Wehrmacht tedesca o delle SS, ma veniva fatta un’eccezione per i membri della divisione Galizia; inoltre, nel 1950, con un’apposita decisione del governo, furono esentati dal pagamento delle tasse. A quel tempo, il Canadian Jewish Congress si oppose con veemenza, ma le sue proteste furono ignorate sulla base del fatto che i soldati della divisione si offrivano volontari “non per amore dei tedeschi, ma a causa del loro odio per il comunismo”. Nel 1986 in Canada fu condotta un’indagine speciale per verificare se i membri della divisione avessero commesso crimini di guerra. Ma “le accuse di crimini di guerra” contro la divisione non sono state “mai” provate (i ricercatori polacchi sono fortemente in disaccordo con questo), dopo di che la commissione d’inchiesta non ha raccomandato la deportazione dei veterani della Galizia perché Ottawa era ben informata sul loro passato quando furono ammessi in Canada.

Ci sono monumenti ai veterani di questa divisione in diversi cimiteri del Canada, ma portano l’iscrizione “1a divisione ucraina dell’esercito nazionale ucraino”. Nel 2018 il Ministero degli Esteri russo formulato una presentazione speciale sull’argomento. Ma il Ministero degli Affari Esteri canadese (l’allora ministro era Chrystia Freeland di origine ucraina) ha risposto definendo questa “disinformazione”.

Per quanto riguarda lo scandalo attuale, ora, dopo che sono state presentate tutte le scuse, il lavoro svolto sugli errori e sulle omesse verità, finirà sicuramente nel nulla. Non influirà in alcun modo con i suoi alleati con l’Ucraina e sulla questione principale: il sostegno nel confronto contro la Russia. Se fosse davvero necessario, Hunka il nazista, potrebbe persino essere estradato in Polonia.

Un’altra riflessione da fare, dopo le lacrime di coccodrillo di diversi esponenti del governo canadese, perchè Zelensky non ha detto una sola parola su quanto accaduto?

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