Alla fine di via Cancelliera angolo via Ardeatina

No impianto inceneritore industriale a Santa Palomba

No inceneritore Via Cancelliera angolo via Ardeatina

di Maurizio Torti

Quante sorprese si incontrano percorrendo fino in fondo via Cancelliera e arrivare all’angolo con Via Ardeatina. Siamo ai confini amministrativi di Roma Capitale. Partendo da Albano Laziale e oltrepassato il passaggio a livello si percorre via Cancelliera e il paesaggio inizia a cambiare rapidamente.

Non si vedono più palazzi e piazze, in entrambi i lati della strada si espendono prati stabili, forse mai arati e appare nella sua bellezza tutto l’ecosistema del territorio. Ancora qualche kilometro e il paesaggio muta nuovamente, a destra e a sinistra dell’asfalto una fila di piccole e medie industrie, non ci sono dubbi è un’area industriale e saltuariamente si leggono i cartelli invitanti di un’azienda agricola, un ristorante e qualche abitazione civile molto isolata.

Osservando questo nuovo scenario in una bella giornata di sole è difficile riconoscerlo come “spettrale” ma la sensazione è quella, perchè le fabbriche sono veramente tante, un paesaggio industriale alla pari di aree nel milanese e nel torinese ma l’immaginazione e la fantasia preferisce circondarsi di bellissimi colori, alberi, aziende agricole, campi lavorati e vigneti.

Via Canceliera angolo via Ardeatina.

La lingua di asfalto continua sembra senza una fine, a moderata velocità, costretti ad una lunga gimkana per evitare buche e dislivelli da paura, si arriva ad una rotonda, punto dove convergono strade importanti come la via ardeatina, dritto, su una piccola collina, un grande blocco di cemento bianco, alzando gli occhi si legge Amazon, ecco uno dei tanti depositi-distributori del colosso multinazionale Amazon. Portando lo sguardo in direzione di Via Ardeatina, un edificio a piu piani ma non è facile riconoscere è sicuramente una fabbrica enorme, solo osservando una mappa si riesce a dare una paternità, la tristemente nota Johnson & Johnson, industria farmaceutica Da questo lato i confini amministrativi di Roma Capitale si concentrano in un’ampia zona industriale, non c’è quasi nulla, non ci sono abitazioni e servizi e durante la settimana solo un via vai di autoveicoli per il trasporto merci, tutto smistato in una modesta rotonda non sufficiente per instradamento di mezzipesanti in 4 importanti direzioni stradali dove sono già allocate importanti strutture industriali.

Non è stata una sorpresa notare a ridosso della rotonda la presenza di 4 blindati della polizia e diversi poliziotti e Carabinieri impegnati a sorvegliare oltre un centinaio di cittadini, indignati, nonviolenti e preoccupati, perchè in quest’area il sindacao, di Roma Capitale, Gualtieri, commissario straordinario del governo ha decisio di costruire un enorme impianto industriale, chiamato esclusivamente in Italia termovalorizzatore ma in realtà è un inceneritore di rifiuti urbani solidi, “monnezza”. Sono padri, madri e figli provenienti dai comuni vicini e si sono riuniti nuovamente sul luogo dove non sorgerà l’inceneritore per esprimere il loro parere, dato che nessumo del Comune di Roma o dell’ufficio del commissario si è mai posto il problema di chiedere un parere ai cittadini.

Si riconoscono tutti nel “Comitato NO inceneritore a Santa Palomba” per cui convergono altri movimenti, comitati, associazioni, gruppi e singoli cittadini.

No inceneritore Santa Palomba. Castelli Romani

Qui un esempio di come i media nazionali raccontano i fatti

Come per altre questioni molto simili accadute sul territorio italiano per i avere il diritto di parola, cioè poter dire le loro ragioni è sempre più difficile, viene negata ogni forma di democrazia, di dialogo e di confronto riuscendo ad aprire piccole finestre di comunicazione generalmente parziali e distorte, come quella della RAI.

Nell’articolo pubblicato sul quotidinao online, sovranitapopolare.org , “No all’impianto industriale di un termovalorizzatore a Santa Palomba”  il giornalista Dom De Mar ne ha evidenziati diversi ed è sufficiente navigare per qualche minuto in rete per imbattersi in relazioni tecniche, realizzate da esperti del settore ma non mancano delle comparazioni con altre espereinze come quella di Coopenaghen, sembra l’impianto ispiratorio  del commissario Gualtieri.

Purtroppo le giuste, leggittime e frequenti richieste di intervento della magistratura, poste dai cittaddini, attraverso innumerevoli ricorsi, sono state tutte annullate e la data dell’avvio dei cantieri, teoricamente si avvicina ma un’altro attore istituzionale, nel frattempo, la Guardia di Finanza, sta verificando le procedure, le modalità della vendita dei terreni dove non si costruirà l’inceneritore di Santa Palomba.

Lottare contro l’inceneritore non è una cosa facile, gli interlocutori istituzionali, contrari, come il sindaco Gualtieri mettono molte preoccupazioni, perchè hanno pieni poteri, possono agire in qualsiasi direzione, possono richiedere l’intervento dell’esercito, hanno i super poteri del commissario straordinario e una delle rivendicazioni prioritarie dei comitati dei cittadini è proprio la revoca di questo ruolo e dei poteri assegnati al sindaco di Roma.

Una sintesi delle diverse relazioni contrarie alla realizzazione di questo impianto industriale per bruciare rifiuti solidi urbani è concentrata nei seguenti punti.

Ogni 1.000 tonnellate di rifiuti l’inceneritore disperde nell’atmosfera circa 600 tonnellate di CO2. La tassa sulle emissioni di CO2 del sistema europeo ETS è stata sospesa fino al 2026. Se non verrà rinnovata la moratoria, graveranno sulla TARI, (tassa rifiuti per i cittadini), fino a 100€ per ogni tonnellata di CO2 prodotta.

Un inceneritore con le caratteristiche di progettazione indicate nel bando di Roma Capitale, per completare un intero ciclo richiede ingenti quantità d’acqua, circa 1,2 milioni di metri cubi per anno, pari al consumo medio per anno di 14.000 abitanti e lo smaltimento di polveri e ceneri fini non recuperabili, circa 26.000 tonnellate all’anno. Quale istituzione, quale tecnico deciderà dove prelevare l’acqua necessaria, da un territorio come quello dei Castelli Romani dove si registra un abbassamento costante, da oltre 40 anni, della falda idrica, freatica, artesiana e l’abbassamento del livello dei laghi di Albano e Nemi? È sufficiente quanto progettato, tuttavia in via del tutto sperimentale, non ci sono esempi in Europa, in merito ad un impianto industriale per smaltire 24.000 metri cubi di ceneri?

Circa 7 miliardi di euro sono la previsione di costo per la realizzazione e la gestione dell’impianto industriale voluto dal commissario Gualtieri.

L’incenerimento, bruciare circa 1000 tonnellate di rifiuti urbani solidi genera, produce 350 tonnellate di rifiuti tossici e al momento nessuno ha dato indicazioni per una soluzione.

L’elenco de NO è lungo, articolato e le ragioni del NO dei cittadini sono fondate ma non trovano spazio in un confronto con istituzioni silenti ed in particolare con il commissasio straordinario Gualtieri. In calendario ci sono ulteriori appuntamenti su questi 10 ettari di terra sperando di essere sempre più numerosi, nel frattempo il giorno 8 maggio verranno consegnate 10000 mila firme per una petizione raccolte in poche settimane.

Opporsi a questa scelta folle è leggittimo, giusto, perchè riguarda il futuro di un ecosistema nel territorio dei Castelli Romani purtroppo martoriato e gestito malissimo, perchè completamente ignorato dalle istituzioni. La politica, i partiti sembrano essere completamente assenti, il conflitto etico di alcuni sindaci con tessera PD evidenziano l’enorme responsabilità politica e in quanto persona umana appartenente a questo ecosistema.

C’è ancora qualche settimana prima delle elezioni elettorali e c’è il tempo per fare “saltare il banco” con una scelta coraggiosa e determinata: difendere la tessera o difendere il territorio dei Castelli Romani?

In questa rotonda ci saranno sempre più cittadini, uomini, donne, anziani, giovani e bambini coraggiosi e determinati nel dire NO all’inceneritore a Santa Palomba.

Print Friendly, PDF & Email

Abbonati alla rivista

Sovranità Popolare è un mensile, 32 pagine di articoli, foto, ricerche, analisi e idee. Puoi riceverlo comodamente a casa o dove preferisci. E' semplice, iscriviti qui.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*