È molto tempo che non mi siedo al pc per scrivere un articolo, e credo che sia giunta l’ora di interrompere questo digiuno.
“Sangue e distruzione diventeranno così consueti, e spettacoli orrendi così familiari, che le madri potranno solo sorridere a vedere i loro figli squartati dalle mani della guerra, perché ogni pietà sarà soffocata dall’abitudine ad atti crudeli; e lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con Ade al fianco appena uscita dall’inferno, chiamerà con voce di monarca lo sterminio, dentro questi confini, e libererà i mastini della guerra, cosicché questo atto infame puzzerà per la terra intera di carogne umane imploranti sepoltura.” Giulio Cesare atto Terzo scena I
Con l’elezione a Presidente degli Stati Uniti di Joe Biden, l’orologio della storia è tornato indietro di 4 anni per riprendere da dove era rimasto, sospeso come in un limbo.
Siamo al medesimo punto in cui ci saremmo trovati nel mese di aprile con la Clinton come presidente e nei medesimi teatri bellici.
Solo che con l’elezione di Trump, la Russia ha avuto 4 anni importanti per prepararsi alle intenzioni manifeste degli USA, arrivare inevitabilmente e ad ogni costo ad un conflitto per riportare la Russia al loro modello ideale, uno stato diviso e frammentato senza alcuna valida guida, come loro avevano progettato negli anni 90 di Boris Eltsin.
Trump non è stato un Presidente guerrafondaio, Biden invece lo è, e lo era anche come vice di un altro guerrafondaio, Obama.
Dal mese di dicembre quindi abbiamo assistito alle preparazioni della Russia, continue e complete, di tutti i suoi sistemi difensivi ed offensivi, su tutto il territorio dell’immenso Paese.
Sapevano bene cosa sarebbe arrivato assieme al “Sonnacchioso Joe”.
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