di Guido Grossi
Aprendo gli occhi a ROMA, in questo primo giorno di gennaio del nuovo anno, ci si trova immersi nella Nebbia.
Se la Natura è simbolo, non poteva offrircene uno più chiaro per indicare il “tono di sottofondo” del presente in cui stiamo per immergerci, ancora troppo, troppo inconsapevolmente. Confusione e Presagi, in cui è difficile discernere con chiarezza.
Allora grazie!
Grazie, Nebbia, a Te che ci fai da monito, ma anche da Protezione, sfumando i confini del dolore possibile. Rendendolo più tollerabile ai cuori fragili che non possono vedere con lucidità senza esplodere, rendendolo però, paradossalmente, più visibile ai cuori aperti, quelli che nel dolore ricercano la verità, e la via.
Esattamente Cento Anni fa, nel 1922, qui in Italia si instaurava formalmente, con la marcia su Roma, una dittatura.
Sembra proprio che noi Italiani nati dal dopoguerra in poi dovremo rivivere la Storia, in questo simbolico ritorno del ’22, che già si annuncia così confuso.
Rivivere, perchè non abbiamo ancora capito.
Grazie alla Dittatura incipiente, che serrerà gli occhi che non vogliono vedere, ma li spalancherà a coloro che sono in viaggio.
Sono tantissimi, anche se poco visibili
si stanno cercando.
Grazie allo Spirito della Libertà, che mormora già da tempo ma urlerà nei mesi a venire con quanto fiato può avere in gola un Dio che teme di essere soffocato.
Oh, quanta Paura può incutere la Libertà, quando ti rendi conto di cosa comporta!
Osserva, osserva insieme a me quello che ci accade intorno: non c’è violenza manifesta, non viene imposta con la forza la Dittatura nel terzo millennio. Semplicemente arriva, e viene accettata.
Il confine della legalità è così profondamente avvolto nella nebbia dell’ignoranza politica e giuridica che da sempre distingue il popolo italiano.
Per poca Coscienza? Per Paura? Per non volersi prendere Responsabilità che ci appaiono troppo grandi per la vita che abbiamo scelto di vivere? Poco conta: tutte queste cose comportano accettazione, consenso, acquiescenza.
Se la Democrazia fosse semplicemente riconducibile alla volontà della maggioranza, allora dovremmo dire che questa Dittatura arriva democraticamente: la maggioranza degli italiani acconsente.
Cosa sia però veramente, la Volontà, dobbiamo ancora scoprirlo.
Quale sia il suo legame con la Libertà, con la Responsabilità, con il senso primo e forse ultimo di questa vita terrena, il Risveglio della Coscienza, ancora non lo sappiamo.
Forse, lo Spirito della Dittatura, che in questa novella incarnazione sta scegliendo di evitare la via troppo manifesta della forza, per privilegiare invece quello strisciante della nebbia, viene proprio per questo: a sollecitarci, a spingerci con energia estrema a trovare finalmente il Coraggio di immergerci nella profondità del dilemma, ma fino a toccarne il fondo, questa volta fino a trovare La Risposta cosciente.
Grazie allora allo Spirito del Coraggio, ancora così timido ma destinato a crescere
perché contagioso.
Come tutto ciò che proviene dal Cuore.
Sapremo trovarlo?
Sento di sì
ma devo ancora viverlo
e solo la vita vissuta contiene risposte.
Grazie dunque all’Amore, se sapremo viverlo con limpidezza, perché in grado di diradare ogni nebbia, ogni paura, ogni dubbio, ogni pur utile dolore.
In questo anno magico, che inizia nella Nebbia, rivolgo oggi un pensiero di Amore a Tutti e Tutto.
Senza distinzione alcuna.
In questo anno, così strano, scegliamo di aprirci alla Gioia, con Coraggio!
Se apriamo il Cuore allo Spirito, giriamo il mondo
e allora la marcia trionfale la facciamo a modo nostro
da ROMA, ad AMOR.
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