Sovranità

L'inganno e la manipolazione di fine novecento

Sovranità

di Lorella Presotto,

è una parola che viene spesso pronunciata, quasi a dare un’immagine di regalità.

In verità contrariamente a ciò che pensa la maggioranza della popolazione, non si tratta di uno status quo ma di un potere, esercitato da chi sta a capo di un sistema, o di una collettività, che può anche configurarsi in una dittatura.

Il potere di sovranità infatti è l’esercizio di chi sta all’apice di prescrivere e proscrivere (ordinare e vietare).

Se la democrazia è il potere del popolo (demos cratos) la sovranità è il potere del capo indiscusso di una comunità. Questo capo indiscusso può essere un solo soggetto, oppure può essere un gruppo di soggetti.

La sovranità si toglie anche quando si limita il potere attraverso la rappresentanza elettiva.

In verità più che un limite si tratta di una vera e propria “cessione del potere sovrano”, poiché saranno in seguito i rappresentanti eletti ad esercitarlo nel modo che riterranno e senza che il cedente, cioè il popolo, possa avvalersi di alcuna azione giuridica per revocarlo.

Quel potere sovrano di una collettività, quale ad esempio un popolo, appena nominato, scivola dunque immediatamente dalle mani per finire nelle mani di una “oligarchia”.

Questo tipo di sovranità esercitato per procura, ovvero tramite mandato elettivo senza possibilità di revoca, può essere accettabile e anche in un certo senso “bilanciabile” attraverso l’affiancamento strumenti di democrazia diretta come avviene nella vicina Repubblica Elvetica (Svizzera) dove il popolo annualmente è chiamato a votare ed autorizzare nuove norme che il Governo Federale emana.

In Italia gli strumenti di democrazia diretta sono limitati, e per esercitarli occorrono grossi impegni come la raccolta di molte firme da parte dei comitati referendari.

Fino al 1992 comunque, anche se alcune volte in modo un po’ azzoppato, la sovranità è stato un potere bene o male gestito tra popolo e delegati (istituzioni).

Dal 1992 in poi però tutto è cambiato. Con la sottoscrizione dei Trattati e quindi l’adesione alla Unione europea, l’Italia ha rinunciato ad esercitare il proprio potere sovrano in molte materie, tra cui la materia economica.

Tale cessione di sovranità è stata fatta in modo illegittimo ed in contrasto con l’articolo 11 della Carta costituzionale. Non poteva essere ceduta tramite la sottoscrizione di un trattato. L’articolo 11 prevede “piccole limitazioni ai fine della pace” e non cessioni di sovranità per scopi commerciali e concorrenziali.

Ciò che accadde all’epoca può essere definito un vero e proprio golpe attuato mediante una distorsione dell’informazione e della politica.

Da quel momento in poi l’Italia ha perso tutto il suo potere economico. Il suo ruolo è quello di una provincia che raccoglie le tasse e le versa al “sovrano”, l’Unione europea appunto.

Il sovrano restituisce una minuscola parte di questi versamenti con l’obbligo di utilizzarli nel modo che egli stesso stabilisce.

Si sa che l’economia è il primo baluardo di libertà. Chi ha denaro può fare. Chi non lo ha, mendica ed è alla mercé.

Questo potere che abbiamo assurdamente e stupidamente ceduto all’Unione europea nel nome di una falsa democrazia, di false libertà, sta uccidendo la nostra Nazione attraverso il processo osmotico debito pubblico-debito privato.

Non occorre essere dei grandi economisti per comprendere che quando sale la spesa pubblica scende il debito privato, e il suo contrario. Ovvero quando scende la spesa pubblica sale il debito privato.

Il meccanismo è semplice da capire anche con un piccolo esempio.

Se lo stato dispensa un farmaco gratuitamente caricherà la spesa sul proprio bilancio, mentre il cittadino avrà un risparmio. Al contrario se lo Stato quel farmaco lo dispenserà solo dietro pagamento, sarò il cittadino ad accollarsi il debito e quindi a non poter accrescere il proprio risparmio.

Basta aprire un qualsiasi manuale di diritto pubblico e leggere “cosa è lo Stato” per rendersi conto della truffa che l’Unione Europea porta avanti pedissequamente con le sue leggi criminali.

Cit. Lo Stato è una istituzione politica, cultura e sociale formato da tre elementi costitutivi: il territorio, il popolo e un apparato che esercita in modo stabile il potere politico su un determinato territorio e su un determinato popolo. Lo stato indica anche l’apparato politico come entità unitaria, a sé stante rispetto al popolo e al territorio. Lo Stato quindi è quell’apparato stabile che esercita il potere politico sulla società civile (costituita dalle relazioni che i cittadini stabiliscono autonomamente tra loro seguendo i propri interessi), è un’entità astratta, impersonale e invisibile, che agisce attraverso organi, che tutela l’integrità e gli interessi dei cittadini”.

Quindi il potere sovrano non è condivisibile, o si esercita autonomamente o non si esercita. Lo Stato ha come primo interesse l’obbligo di tutelare i propri cittadini.

Nessun manuale di diritto pubblico, scritto in qualsiasi era, descrive lo Stato Sovrano, come un ente dipendente o interdipendente da un altro organismo, perché giuridicamente non potrebbe riconoscersi nella descrizione di Stato.

L’inganno di fine novecento è stata la manipolazione del linguaggio giuridico e la dissimulazione.

L’Italia dal 1992 ha cessato di essere uno Stato Sovrano, libero e indipendente.

Per usare le parole di un grande statista “lo vede solo chi lo vuol vedere e non lo vede solo chi non lo vuole vedere”.

L’Italia è ormai la provincia europea di una dittatura economico-sanitaria, gestita attraverso finzioni giuridiche (es. stato di emergenza) da uomini e donne corrotti; ormai quasi del tutto impoverita, che si trascina sulla dignità e sulla voglia di riscatto di una piccola parte di popolazione.

 

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7 Commenti

  1. Un messaggio chiaro. Esattamente qui, su Sovranità Popolare: un obiettivo, non una condizione acquisita.
    E l’Italia la sovranità l’ha persa, se mai l’ha avuta, dal 3 settembre 1943, quando le clausole segrete della Convenzione di armistizio l’hanno resa di fatto un territorio nella piena disponibilità degli USA.

    • Lorella graffia eccome ho ancora il ronzio di un suo articolo: il mosaico dei colpi di Stato in Italia. Semplice ma con un messaggio devastante.

  2. 1. Ottimo articolo, complimentissimi!!

    2. Domanda:

    visto e considerato che l’articolo 11 della Costituzione italiana prevede solo “piccole limitazioni ai fine della pace” e non cessioni di sovranità per scopi commerciali e concorrenziali come invece avvenuto con la sottoscrizione dei Trattati ( Trattato di Maastricht e quelli a seguire ), come mai nessun magistrato italiano ha messo in evidenza questa più che palese e logica incostituzionalità e come mai la Corte Costituzionale invece si inventa voli pindarici giuridici per fare finta di niente giustificando il tutto?

    3. A proposito di voli pindarici giuridici della Corte Costituzionale per fare finta di niente, eccone uno emblematico!

    Sentenza n 86/2012 (red. Criscuolo )

    Pagine 11 e 12

    Riferimento:

    “Limitazioni della sovranità statale in favore della UE nella giurisprudenza costituzionale”

    https://www.cortecostituzionale.it/documenti/convegni_seminari/STU_262.pdf

    4. Cordiali saluti e buona domenica sera.

    • Caro Fabrice è difficile non esiste una risposta sola ma ecco uno spunto per riflette: dal 1976 al 1992 in Italia sono stati assassinato 26 magistrati. È evidente tra questi forse cerano il meglio della magistratura, altra riflessione, un messaggio di queste caratteristiche mettono in guardia qualsiasi persona impegnata a fare il magistrato

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