Migliaia di ulivi abbattuti ma la Xylella non c’entra nulla

La scienza inesatta è distruttiva

Xylella. Distruzione di Ulivi in Publia completamente inutile

Ci sono voluti 10 anni ma alcuni ricercatori sono riusciti a chiarire un dubbio e salvare centinaia di migliaia di ulivi da una follia scientifica, distruttiva e fondata su informazioni, dati non corretti. Il risultato è stato devastante e oggi è necessario fare in fretta e andare a modificare i protocolli di intesa nelle aree dove sono presenti gli uliveti, dal 2013 oggetto di una follia che ne ha uccisi migliaia anche secolari.

Nell’ottobre 2013, Xylella fastidiosa subsp. pauca (Xfp) è stata segnalata come associata a un declino degli oliveti nel Salento (Puglia, Italia) e denominata “sindrome da declino rapido degli olivi” (OQDS). A causa del suo status di quarantena, sono state stabilite una serie di azioni obbligatorie nella regione Puglia per impedire la sua ulteriore diffusione nel territorio. Dopo la delimitazione di zone “di contenimento” e “cuscinetto”, sono state effettuate indagini di monitoraggio in queste aree per campionare gli ulivi e le altre piante ospiti che mostravano sintomi presumibilmente attribuibili all’OQDS. L’eradicazione delle piante risultate positive all’Xfp, comprese tutte quelle asintomatiche in un raggio di 100 o 50 m, è stata effettuata nell’arco di 10 anni. È stata effettuata un’analisi basata sui dati ufficiali di tali attività di sorveglianza nell’arco di un decennio. I dati mostrano che l’incidenza dell’Xfp nelle zone di “contenimento” e “cuscinetto” è molto bassa, soprattutto durante le ultime tre campagne dal 2020-2021 al 2022-2023, quando il batterio è stato rilevato in un range di 0,06%-0,70% delle piante campionate. Nella maggior parte degli alberi campionati che mostravano sintomi di OQDS, il batterio non è stato rilevato. Sulla base di questi dati e di modelli epidemiologici che hanno verificato il ruolo trascurabile degli olivi asintomatici nella diffusione dell’OQDS.

Cosi suggeriscono i ricercatori: “proponiamo di eliminare la regola che impone l’estirpazione di tutte le piante ospiti che circondano un albero Xfp-positivo in un raggio di 50 metri. Un’implementazione di questo tipo potrebbe salvare molti ulivi centenari e monumentali sani e il notevole paesaggio che essi contribuiscono a creare.

La ricerca è stata realizzata da: Margherita CiervoMarco Scortichini

Pubblicata il 31 gennaio 2024 su: Journal of Phytopathology – QUI la ricerca pubblicata

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