STOP THE WAR ON JOURNALISM

Il giornalista più importante del nostro tempo, Julian Assange, resta illegalmente detenuto in Gran Bretagna, prova che la verità è imprigionata e il dissenso messo a tacere. Il suo confinamento riflette l’attuale situazione a Gaza,dove oramai sono oltre 70 i giornalisti uccisi dall’inizio del conflitto: entrambi gli scenari sottolineano una narrazione in cui la verità è l’avversario più temuto. Le rivelazioni di Assange hanno scosso le fondamenta dei potenti, smascherando le macchinazioni dietro le agende geopolitiche. La sua continua detenzione è una triste testimonianza di quanto queste forze si spingeranno per soffocare la trasparenza e sopprimere verità scomode.

Questo non è solo un episodio isolato di esagerazione giudiziaria, ma un flagrante modello di controllo e repressione. Le stesse entità che ora trascurano le atrocità di Gaza sono quelle che cercano di tenere Assange dietro le sbarre. La sua ricerca della verità ha messo in luce l’ipocrisia di Stati Uniti, Regno Unito e UE. La tragedia di Gaza e la detenzione di Assange si intrecciano in questi giochi di potere, vittime di un mondo dove gli interessi geopolitici trionfano sui diritti umani e sulla trasparenza.

Liberare Assange trascende il rilascio di un individuo; È un grido per la libertà della verità. Il suo caso è emblematico del nostro diritto collettivo ad essere informati e a mettere in discussione le narrazioni che ci vengono trasmesse. La situazione di Assange ricorda il costo della verità in un mondo afflitto da programmi nascosti e voci messe a tacere.

Assange libero! Il suo rilascio non sarebbe semplicemente una vittoria per un uomo, ma una clamorosa affermazione del potere della verità sul silenzio, una testimonianza dello spirito implacabile della libertà di parola e un raggio di speranza nella nostra ricerca collettiva per un mondo più giusto e trasparente. e responsabile.